" Ricordo che siamo in moltissimi musicisti a non essere mai stati pagati dal festival di Roccella Jonica in varie edizioni.
Siamo decine e decine e decine presi in giro, rimpallati da anni e mai pagati per il loro lavoro. E molti sono anche i musicisti stranieri.
Siamo venuti a Roccella felici di suonare in un festival prestigioso e in una terra meravigliosa e accogliente come la Calabria.
Siamo ricorsi prima al buon senso, poi a media e poi anche agli avvocati ma non siamo mai stati pagati per il nostro lavoro.
Per me questo Festival potrà risorgere solo quando avrà il coraggio di ammettere i propri errori e le proprie gravissime mancanze.
Non so neanche come la Regione e il Comune possa continuare a sostenere un festival che non ha mai fatto ammenda di ciò.
Gli abitanti di Roccella, i calabresi tutti, popolo di cui ho stima assoluta e nel quale ritrovo le radici della mia famiglia, dovrebbero prima di tutto cercare un risanamento nei fatti di questo festival e non accettare che il Roccella sia ormai considerato da molti come sinonimo di luogo dove la legalità e la lealtà di un rapporto di lavoro vacillano.
Che solo sulla carta si sia cambiata l'associazione che lo dirige e che ciò impedisca il pagamento degli arretrati è solo una mera scusa, e lo sappiamo tutti.
Aspettiamo, dopo molti anni, con tutti i diritti di un lavoratore che fa il proprio lavoro, di essere retribuiti e di ricevere delle scuse formali".
Max de Aloe
Siamo decine e decine e decine presi in giro, rimpallati da anni e mai pagati per il loro lavoro. E molti sono anche i musicisti stranieri.
Siamo venuti a Roccella felici di suonare in un festival prestigioso e in una terra meravigliosa e accogliente come la Calabria.
Siamo ricorsi prima al buon senso, poi a media e poi anche agli avvocati ma non siamo mai stati pagati per il nostro lavoro.
Per me questo Festival potrà risorgere solo quando avrà il coraggio di ammettere i propri errori e le proprie gravissime mancanze.
Non so neanche come la Regione e il Comune possa continuare a sostenere un festival che non ha mai fatto ammenda di ciò.
Gli abitanti di Roccella, i calabresi tutti, popolo di cui ho stima assoluta e nel quale ritrovo le radici della mia famiglia, dovrebbero prima di tutto cercare un risanamento nei fatti di questo festival e non accettare che il Roccella sia ormai considerato da molti come sinonimo di luogo dove la legalità e la lealtà di un rapporto di lavoro vacillano.
Che solo sulla carta si sia cambiata l'associazione che lo dirige e che ciò impedisca il pagamento degli arretrati è solo una mera scusa, e lo sappiamo tutti.
Aspettiamo, dopo molti anni, con tutti i diritti di un lavoratore che fa il proprio lavoro, di essere retribuiti e di ricevere delle scuse formali".
Max de Aloe
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