In seguito alla segnalazione rivolta al Comune sulla pericolosità delle attrezzature ludiche del parco giochi di via marina, i collaboratori comunali sono intervenuti riparando o eliminando le parti che risultavano pericolose ed in data 15 gennaio su carta intestata e a firma del Sindaco di Roccella Jonica ho ricevuto la seguente comunicazione:
NEL RINGRAZIARLA PER AVER SEGNALATO GLI INCONVENIENTI DEL PARCO GIOCHI DEI BAMBINI SITO IN VIA MARINA, LE COMUNICO CHE SI E' GIA' PROVVEDUTO AD ELIMINARE I PERICOLI LAMENTATI E COLGO L'OCCASIONE PER INFORMARLA CHE FRA GIORNI DETTO PARCO SARA' DOTATO DI NUOVE ATTREZZATURE PER MIGLIORARE LA SUA FRUIZIONE.
Non nego che mi ha fatto piacere ricevere questa comunicazione, ma non per una questione di orgoglio personale, ma perchè, tramite questa, ho un'ulteriore possibilità di rinnovare l'invito e l'incoraggiamento a tutti i cittadini di segnalare, senza alcun timore, eventuali problemi, disservizi, disordini (se vi va anche attraverso questo blog), perchè dobbiamo tutti sentirci partecipi della vita comunitaria e per farlo con entusiasmo dobbiamo cercare il più possibile di vivere il nostro paese con soddisfazione cercando di eliminare quelle disfunzioni che conosciamo e che spesso ci teniamo dentro.
Chi volesse inviarmi notizie, messaggi, comunicazioni di manifestazioni ed eventi da pubblicare sul blog può farlo attraverso la mail niko.25@hotmail.it
giovedì 28 gennaio 2010
venerdì 22 gennaio 2010
Dopo la grande festa dell'anno scorso con una marea di giovani che ha invaso Roccella, ritorna...
Il lavoro della Parrocchia e dell'Oratorio continua a dare i suoi frutti.
Ha inizio domenica 24 la settimana dedicata ai festeggiamenti in
onore di don Bosco con la consueta CorriDonBosco, corsa su
strada, non agonistica, che prevede l’arrivo in squadra per evidenziare
lo spirito di solidarietà e comunità rispetto all’individualismo
del singolo atleta.
Nei giorni 28, 29 e 30 nel salone dell’Oratorio avrà luogo
il Triduo di preparazione animato dalle Suore Francescane
di Assisi a cui possono partecipare tutti i ragazzi della
Comunità Roccellese .
Allieterà la giornata della Festa di San Giovanni Bosco il
Gruppo Sbandieratori del Palio del Principe di Bisignano (CS)
Lo spettacolo si svolge nel seguente modo: Sfilata per le vie del paese, con spettacolo finale in piazza con scambio di bandiere, giochi con le bandiere, acrobazie, coreografie di tamburi, rullanti e nel finale la spettacolare e unica “Piramide Umana”
Il Triduo dei ragazzi sarà animato dalle Suore Francescane
Le suore francescane di Santa Filippa Mareri vengono da Borgo San Pietro di Petrella Salto, appartengono alla Diocesi di Rieti. L’Istituto di Vita Consacrata è stato fondato nel 1228.
Sorelle che attraverso canti e balli sanno trasmettere il messaggio evangelico con gioia coinvolgente.
Notizie attinte dal sito:
http://www.oratorioroccella.191.it/
cliccaci sopra per entrare e conoscere ed esplorare il mondo dell'oratorio di Roccella Jonica!
Ha inizio domenica 24 la settimana dedicata ai festeggiamenti in
onore di don Bosco con la consueta CorriDonBosco, corsa su
strada, non agonistica, che prevede l’arrivo in squadra per evidenziare
lo spirito di solidarietà e comunità rispetto all’individualismo
del singolo atleta.
Nei giorni 28, 29 e 30 nel salone dell’Oratorio avrà luogo
il Triduo di preparazione animato dalle Suore Francescane
di Assisi a cui possono partecipare tutti i ragazzi della
Comunità Roccellese .
Allieterà la giornata della Festa di San Giovanni Bosco il
Gruppo Sbandieratori del Palio del Principe di Bisignano (CS)
Lo spettacolo si svolge nel seguente modo: Sfilata per le vie del paese, con spettacolo finale in piazza con scambio di bandiere, giochi con le bandiere, acrobazie, coreografie di tamburi, rullanti e nel finale la spettacolare e unica “Piramide Umana”
Il Triduo dei ragazzi sarà animato dalle Suore Francescane
Le suore francescane di Santa Filippa Mareri vengono da Borgo San Pietro di Petrella Salto, appartengono alla Diocesi di Rieti. L’Istituto di Vita Consacrata è stato fondato nel 1228.
Sorelle che attraverso canti e balli sanno trasmettere il messaggio evangelico con gioia coinvolgente.
Notizie attinte dal sito:
http://www.oratorioroccella.191.it/
cliccaci sopra per entrare e conoscere ed esplorare il mondo dell'oratorio di Roccella Jonica!
giovedì 21 gennaio 2010
TROPPE OMBRE ALLA GUARDIA MEDICA DI ROCCELLA!
Stamattina ho incontrato un'amica di famiglia che tre volte a settimana porta suo figlio di appena due anni a fare della fisioterapia nella sede della Guardia Medica di via Vittorio Emanuele (al mercato coperto). La signora era molto preoccupata poichè, con l'anno nuovo appena giunto, c'è il rischio che il servizio di terapia per i bambini con difficoltà motorie, svolto in una sala della Guardia Medica benchè freddo e pieno di umidità(nei giorni di pioggia addirittura gocciola dal tetto - e meno male che ci si è trasferiti in questa struttura nuova perchè l'altra era fatiscente!), non venga più effettuato, anzi venga spostato addirittura all'ospedale di Locri. Il motivo sarebbe il pensionamento della fisiatra attualmente in servizio e la mancata nomina di una nuova!
Un caso analogo ci fu due anni fa quando la dottoressa Caterina Coluccio, per 40 anni pediatra di Roccella, si congeda e lascia il suo titolo vacante. Tutti ci aspettavamo la nomina di un nuovo pediatra, visto che la dottoressa Coluccio lasciava centinaia di piccoli assistiti ed, invece, dall'alto, arriva la decisione, anzichè nominare un nuovo medico, di aprire le liste e quindi allargare il numero di assistiti degli altri pediatri già sul territorio, ma naturalmente nessuno di Roccella. A questo si aggiunse, da li a poco, lo spostamento del bravissimo direttore sanitario Paolo Jannopollo da Roccella a Siderno.
In una manciata di righe ho riferito diverse decisioni molto dubbie e tutte tendenti a creare dei disservizi.
Questo ultimo dei bimbi, già con problemi di movimento, che presumibilmente dovranno per due ore al giorno di fisioterapia farsi andata e ritorno dall'ospedale di Locri (in una saletta - si dice - propio accanto alla camera mortuaria!!!) è davvero assurdo e inaccettabile.
Mi terrò informato e spero che chi ne sappia qualcosa in più, e crede che io possa essere d'aiuto con la mia vicinanza e con le mie pacifiche forme di protesta, mi contatti, riferisca e aggiorni onde non doversi sentire mai soli soprattutto quando di mezzo c'è la salute dell'innocenza dei bambini!
Un caso analogo ci fu due anni fa quando la dottoressa Caterina Coluccio, per 40 anni pediatra di Roccella, si congeda e lascia il suo titolo vacante. Tutti ci aspettavamo la nomina di un nuovo pediatra, visto che la dottoressa Coluccio lasciava centinaia di piccoli assistiti ed, invece, dall'alto, arriva la decisione, anzichè nominare un nuovo medico, di aprire le liste e quindi allargare il numero di assistiti degli altri pediatri già sul territorio, ma naturalmente nessuno di Roccella. A questo si aggiunse, da li a poco, lo spostamento del bravissimo direttore sanitario Paolo Jannopollo da Roccella a Siderno.
In una manciata di righe ho riferito diverse decisioni molto dubbie e tutte tendenti a creare dei disservizi.
Questo ultimo dei bimbi, già con problemi di movimento, che presumibilmente dovranno per due ore al giorno di fisioterapia farsi andata e ritorno dall'ospedale di Locri (in una saletta - si dice - propio accanto alla camera mortuaria!!!) è davvero assurdo e inaccettabile.
Mi terrò informato e spero che chi ne sappia qualcosa in più, e crede che io possa essere d'aiuto con la mia vicinanza e con le mie pacifiche forme di protesta, mi contatti, riferisca e aggiorni onde non doversi sentire mai soli soprattutto quando di mezzo c'è la salute dell'innocenza dei bambini!
sabato 16 gennaio 2010
SENZA PAROLE...
L'Epifania tutte le feste porta via... Dopo il 6 Gennaio, purtroppo si spengono le luci della festa più lunga e più buona dell'anno. Tutti i paesi, che hanno investito parte dei loro soldi di bilancio per rendere più viva, più colorata, più accesa la festività natalizia attraverso varie fantasie di luminarie colorate, dopo il 6 gennaio spengono le luci, ritirano le loro luminarie e, dove le ditte non le ritirano, i Comune "staccano la spina" e la festa di chiude lo stesso, anche perchè la corrente elettrica è quella pubblica che viene pagata da tutti i cittadini.
C'è un paese fra tutti, invece, in cui le feste di Natale non finiscono giorno 6 ma le luci continuano a brillare fino al 7 Gennaio e poi l'8, il 9, il 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16.....
Le luminarie natalizie continuano ad essere accese dalle 5 del pomeriggio alle 7 dell'indomani mattina, ben 14 ore. Questo fortunato paese, sempre in festa è il nostro. E si tanto quest'anno il bilancio comunale ha chiuso in attivo, cosa ce ne frega di una bolletta elettrica di 1000 e rotti euro più cara degli altri?
Vedendoli accesi per diversi giorni oltre il 6 gennaio ho pensato che li tengano per l'inaugurazione della ripresa dei lavori del centro storico (annunciati in pompa magna prima sui giornali e da poco in televisione), con la trasformazione della strada di via Vittorio Emanuele in pietra impercorribile, rovinando un'arteria principale di Roccella dopo averlo già fatto con tutta via Garibaldi (ma la cosa più grave, secondo me, è l'indifferenza dei residenti e dei roccellesi tutti che, nonostante si rendano conto del danno e "privatamente" si lagnano, poi non hanno alcun coraggio di farlo... "pubblicamente" - è questa purtroppo la dura legge del padrone creatasi a Roccella!!!);
No, non può essere questa la ragione, in questi casi si tagliano i nastri non si accendono le luci...
Fatta fuori una giustificazione allora ho pensato: magari aspettano che si liberi Mimmo Cavallaro per ripetere il suo concerto con una manifestazione dal titolo "Si spengono le luci!", ma neanche questo è possibile visto che una piccola pausa Cavallaro ce l'aveva e la chiamata da parte della nostra fiorente Proloco non gli è arrivata!
Tanto fu il mio pensare che, finalmente, mi arrivò in testa la giusta causa che ha fatto prolungare la luminosita delle luci di Natale per cosi tanti giorni in più.
Ah, finalmente una "gran bella pensata" quella della nostra amministrazione di prolungare gli addobbi luminosi del Natale fino alla festa annunciata di Sant'Antonio Abate di Domenica 17 Gennaio. Che meraviglia! Chissà come sarà contento Pasquale Scali, presidentissimo del comitato festa... la processione del Santo di cui sono tanto devoti soprattutto i cittadini di Zirgone sotto le splendide luci di Natale. Che genialità della nostra amministrazione. Ed io, come sempre malpensante, già mi ero fatto mille pensieri sulla vostra distrazione nel non contattare la ditta per il ritiro, sul vostro spreco incontrollato nel non sapere dove sia l'interruttore per staccarle definitivamente, e invece grande idea (e spreco e distrazione giustificabilissima) averle lasciate per la festa di Sant'Antonio di Domenica 17 Gennaio.
Ma....che succede!!! E' Domenica 17 Gennaio, sono le ore 6, fra poco arrivano i Giganti per aprire la festa di Sant'Antonio, ma per via Roma a Roccella c'è movimento di carroscala e operai...
Cosa?!?
Sono venuti a raccogliere le luminarie di Natale!!!
Alle 10 tutte gli addobbi di Natale sono già montati sul camion!
Che beffa!!! Ci vogliono altre parole?
C'è un paese fra tutti, invece, in cui le feste di Natale non finiscono giorno 6 ma le luci continuano a brillare fino al 7 Gennaio e poi l'8, il 9, il 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16.....
Le luminarie natalizie continuano ad essere accese dalle 5 del pomeriggio alle 7 dell'indomani mattina, ben 14 ore. Questo fortunato paese, sempre in festa è il nostro. E si tanto quest'anno il bilancio comunale ha chiuso in attivo, cosa ce ne frega di una bolletta elettrica di 1000 e rotti euro più cara degli altri?
Vedendoli accesi per diversi giorni oltre il 6 gennaio ho pensato che li tengano per l'inaugurazione della ripresa dei lavori del centro storico (annunciati in pompa magna prima sui giornali e da poco in televisione), con la trasformazione della strada di via Vittorio Emanuele in pietra impercorribile, rovinando un'arteria principale di Roccella dopo averlo già fatto con tutta via Garibaldi (ma la cosa più grave, secondo me, è l'indifferenza dei residenti e dei roccellesi tutti che, nonostante si rendano conto del danno e "privatamente" si lagnano, poi non hanno alcun coraggio di farlo... "pubblicamente" - è questa purtroppo la dura legge del padrone creatasi a Roccella!!!);
No, non può essere questa la ragione, in questi casi si tagliano i nastri non si accendono le luci...
Fatta fuori una giustificazione allora ho pensato: magari aspettano che si liberi Mimmo Cavallaro per ripetere il suo concerto con una manifestazione dal titolo "Si spengono le luci!", ma neanche questo è possibile visto che una piccola pausa Cavallaro ce l'aveva e la chiamata da parte della nostra fiorente Proloco non gli è arrivata!
Tanto fu il mio pensare che, finalmente, mi arrivò in testa la giusta causa che ha fatto prolungare la luminosita delle luci di Natale per cosi tanti giorni in più.
Ah, finalmente una "gran bella pensata" quella della nostra amministrazione di prolungare gli addobbi luminosi del Natale fino alla festa annunciata di Sant'Antonio Abate di Domenica 17 Gennaio. Che meraviglia! Chissà come sarà contento Pasquale Scali, presidentissimo del comitato festa... la processione del Santo di cui sono tanto devoti soprattutto i cittadini di Zirgone sotto le splendide luci di Natale. Che genialità della nostra amministrazione. Ed io, come sempre malpensante, già mi ero fatto mille pensieri sulla vostra distrazione nel non contattare la ditta per il ritiro, sul vostro spreco incontrollato nel non sapere dove sia l'interruttore per staccarle definitivamente, e invece grande idea (e spreco e distrazione giustificabilissima) averle lasciate per la festa di Sant'Antonio di Domenica 17 Gennaio.
Ma....che succede!!! E' Domenica 17 Gennaio, sono le ore 6, fra poco arrivano i Giganti per aprire la festa di Sant'Antonio, ma per via Roma a Roccella c'è movimento di carroscala e operai...
Cosa?!?
Sono venuti a raccogliere le luminarie di Natale!!!
Alle 10 tutte gli addobbi di Natale sono già montati sul camion!
Che beffa!!! Ci vogliono altre parole?
sabato 9 gennaio 2010
DALLE PAROLE AI FATTI!!!
Roccella Jonica lì 08.01.2010
Spett.le
COMUNE DI
ROCCELLA JONICA (RC)
Spett.le
COMANDO CARABINIERI DI
ROCCELLA JONICA (RC)
Io sottoscritto Iervasi Nicola nato a Melito Porto Salvo (RC) il 23.08.1969 e residente a Roccella Jonica in via Picatari n.71
S E G N A L O
Che il parco giochi sito in via Marina vicino al Dopolavoro Ferroviario, a mio giudizio, è altamente pericoloso e rischioso per l’incolumità dei bambini che ci praticano numerosi, in virtù delle attrezzature ludiche quali rotte e quali mancanti di parti essenziali che li rendono insicure, e in particolare:
- i due dondoli, uno è rotto nel sostegno l’altro è rotto nel molleggio;
- il dondolo a due da una parte è svitato nel sostegno;
- gli scivoli con il ponte, uno è mancante di una maniglia proprio in prossimità dell’inizio dello scivolo e le guide di legno nel ponte sono schiodate con i chiodi arrugginiti sporgenti; l’altro manca di una chiusura di fermo corsa prima dell’inizio dello scivolo.
Ho pensato di fare la suddetta segnalazione visto che questa situazione si protrae da più tempo ed il parco è molto frequentato da bambini specie nei giorni festivi e di bel tempo ed anche perchè, in questi giorni, si sono verificati cadute di bambini che solo per una fortunosa fatalità non sono risultate gravi.
Vi chiedo di verificare al più presto la gravità della situazione, porre rimedio prendendo le dovute precauzioni, prima che succeda qualcosa di inevitabile.
Chiedo, infine, se mi è consentito e trattasi di argomento di Vs competenza, di verificare s’è lecito e giustificabile lo stato di abbandono e di avaria in cui versa il parco giochi di via Zircone (in prossimità del teatro al castello), in considerazione del fatto che il cancello d’ingresso risulta permanentemente aperto.
Nel ringraziarVi dell’attenzione porgo distinti saluti.
Spett.le
COMUNE DI
ROCCELLA JONICA (RC)
Spett.le
COMANDO CARABINIERI DI
ROCCELLA JONICA (RC)
Io sottoscritto Iervasi Nicola nato a Melito Porto Salvo (RC) il 23.08.1969 e residente a Roccella Jonica in via Picatari n.71
S E G N A L O
Che il parco giochi sito in via Marina vicino al Dopolavoro Ferroviario, a mio giudizio, è altamente pericoloso e rischioso per l’incolumità dei bambini che ci praticano numerosi, in virtù delle attrezzature ludiche quali rotte e quali mancanti di parti essenziali che li rendono insicure, e in particolare:
- i due dondoli, uno è rotto nel sostegno l’altro è rotto nel molleggio;
- il dondolo a due da una parte è svitato nel sostegno;
- gli scivoli con il ponte, uno è mancante di una maniglia proprio in prossimità dell’inizio dello scivolo e le guide di legno nel ponte sono schiodate con i chiodi arrugginiti sporgenti; l’altro manca di una chiusura di fermo corsa prima dell’inizio dello scivolo.
Ho pensato di fare la suddetta segnalazione visto che questa situazione si protrae da più tempo ed il parco è molto frequentato da bambini specie nei giorni festivi e di bel tempo ed anche perchè, in questi giorni, si sono verificati cadute di bambini che solo per una fortunosa fatalità non sono risultate gravi.
Vi chiedo di verificare al più presto la gravità della situazione, porre rimedio prendendo le dovute precauzioni, prima che succeda qualcosa di inevitabile.
Chiedo, infine, se mi è consentito e trattasi di argomento di Vs competenza, di verificare s’è lecito e giustificabile lo stato di abbandono e di avaria in cui versa il parco giochi di via Zircone (in prossimità del teatro al castello), in considerazione del fatto che il cancello d’ingresso risulta permanentemente aperto.
Nel ringraziarVi dell’attenzione porgo distinti saluti.
domenica 3 gennaio 2010
SCHOCCANTE STORIA DI NATALE SCRITTA SU REPUBBLICA
Privo di biglietto perché impossibilitato a farlo mostra i soldi al controllore. Ma viene costretto a scendere dalla polizia ferroviaria.
Quel ragazzo senza braccia sul treno dell'indifferenza
di SHULIM VOGELMANN
di SHULIM VOGELMANN
Caro direttore, è domenica 27 dicembre. Eurostar Bari-Roma. Intorno a me famiglie soddisfatte e stanche dopo i festeggiamenti natalizi, studenti di ritorno alle proprie università, lavoratori un po' tristi di dover abbandonare le proprie città per riprendere il lavoro al nord. Insieme a loro un ragazzo senza braccia. Sì, senza braccia, con due moncherini fatti di tre dita che spuntano dalle spalle. È salito sul treno con le sue forze. Posa la borsa a tracolla per terra con enorme sforzo del collo e la spinge con i piedi sotto al sedile. Crolla sulla poltrona. Dietro agli spessi occhiali da miope tutta la sua sofferenza fisica e psichica per un gesto così semplice per gli altri: salire sul treno. Profondi respiri per calmare i battiti del cuore. Avrà massimo trent'anni. Si parte. Poco prima della stazione di (...) passa il controllore. Una ragazza di venticinque anni truccata con molta cura e una divisa inappuntabile. Raggiunto il ragazzo senza braccia gli chiede il biglietto. Questi, articolando le parole con grande difficoltà, riesce a mormorare una frase sconnessa: "No biglietto, no fatto in tempo, handicap, handicap". Con la bocca (il collo si piega innaturalmente, le vene si gonfiano, il volto gli diventa paonazzo) tira fuori dal taschino un mazzetto di soldi. Sono la cifra esatta per fare il biglietto. Il controllore li conta e con tono burocratico dice al ragazzo che non bastano perché fare il biglietto in treno costa, in questo caso, cinquanta euro di più. Il ragazzo farfugliando le dice di non avere altri soldi, di non poter pagare nessun sovrapprezzo, e con la voce incrinata dal pianto per l'umiliazione ripete "Handicap, handicap". I passeggeri del vagone, me compreso, seguono la scena trattenendo il respiro, molti con lo sguardo piantato a terra, senza nemmeno il coraggio di guardare. A questo punto, la ragazza diventa più dura e si rivolge al ragazzo con un tono sprezzante, come se si trattasse di un criminale; negli occhi ha uno sguardo accusatorio che sbatte in faccia a quel povero disgraziato. Per difendersi il giovane cerca di scrivere qualcosa per comunicare ciò che non riesce a dire; con la bocca prende la penna dal taschino e cerca di scrivere sul tavolino qualcosa. La ragazza gli prende la penna e lo rimprovera severamente dicendogli che non si scrive sui tavolini del treno. Nel vagone è calato un silenzio gelato. Vorrei intervenire, eppure sono bloccato.
La ragazza decide di risolvere la questione in altro modo e in ossequio alla procedura appresa al corso per controllori provetti si dirige a passi decisi in cerca del capotreno. Con la sua uscita di scena i viaggiatori riprendono a respirare, e tutti speriamo che la storia finisca lì: una riprovevole parentesi, una vergogna senza coda, che il controllore lasci perdere e si dedichi a controllare i biglietti al resto del treno. Invece no. Tornano in due. Questa volta però, prima che raggiungano il giovane disabile, dal mio posto blocco controllore e capotreno e sottovoce faccio presente che data la situazione particolare forse è il caso di affrontare la cosa con un po' più di compassione. Al che la ragazza, apparentemente punta nel vivo, con aria acida mi spiega che sta compiendo il suo dovere, che ci sono delle regole da far rispettare, che la responsabilità è sua e io non c'entro niente. Il capotreno interviene e mi chiede qual è il mio problema. Gli riepilogo la situazione. Ascoltata la mia "deposizione", il capotreno, anche lui sulla trentina, stabilisce che se il giovane non aveva fatto in tempo a fare il biglietto la colpa era sua e che comunque in stazione ci sono le macchinette self service. Sì, avete capito bene: a suo parere la soluzione giusta sarebbe stata la macchinetta self service. "Ma non ha braccia! Come faceva a usare la macchinetta self service?" chiedo al capotreno che con la sua logica burocratica mi risponde: "C'è l'assistenza". "Certo, sempre pieno di assistenti delle Ferrovie dello Stato accanto alle macchinette self service" ribatto io, e aggiungo che le regole sono valide solo quando fa comodo perché durante l'andata l'Eurostar con prenotazione obbligatoria era pieno zeppo di gente in piedi senza biglietto e il controllore non è nemmeno passato a controllare il biglietti. "E lo sa perché?" ho concluso. "Perché quelle persone le braccia ce l'avevano...". Nel frattempo tutti i passeggeri che seguono l'evolversi della vicenda restano muti. Il capotreno procede oltre e raggiunto il ragazzo ripercorre tutta la procedura, con pari indifferenza, pari imperturbabilità. Con una differenza, probabilmente frutto del suo ruolo di capotreno: la sua decisione sarà esecutiva. Il ragazzo deve scendere dal treno, farsi un biglietto per il successivo treno diretto a Roma e salire su quello. Ma il giovane, saputa questa cosa, con lo sguardo disorientato, sudato per la paura, inizia a scuotere la testa e tutto il corpo nel tentativo disperato di spiegarsi; spiegazione espressa con la solita esplicita, evidente parola: handicap.
La ragazza decide di risolvere la questione in altro modo e in ossequio alla procedura appresa al corso per controllori provetti si dirige a passi decisi in cerca del capotreno. Con la sua uscita di scena i viaggiatori riprendono a respirare, e tutti speriamo che la storia finisca lì: una riprovevole parentesi, una vergogna senza coda, che il controllore lasci perdere e si dedichi a controllare i biglietti al resto del treno. Invece no. Tornano in due. Questa volta però, prima che raggiungano il giovane disabile, dal mio posto blocco controllore e capotreno e sottovoce faccio presente che data la situazione particolare forse è il caso di affrontare la cosa con un po' più di compassione. Al che la ragazza, apparentemente punta nel vivo, con aria acida mi spiega che sta compiendo il suo dovere, che ci sono delle regole da far rispettare, che la responsabilità è sua e io non c'entro niente. Il capotreno interviene e mi chiede qual è il mio problema. Gli riepilogo la situazione. Ascoltata la mia "deposizione", il capotreno, anche lui sulla trentina, stabilisce che se il giovane non aveva fatto in tempo a fare il biglietto la colpa era sua e che comunque in stazione ci sono le macchinette self service. Sì, avete capito bene: a suo parere la soluzione giusta sarebbe stata la macchinetta self service. "Ma non ha braccia! Come faceva a usare la macchinetta self service?" chiedo al capotreno che con la sua logica burocratica mi risponde: "C'è l'assistenza". "Certo, sempre pieno di assistenti delle Ferrovie dello Stato accanto alle macchinette self service" ribatto io, e aggiungo che le regole sono valide solo quando fa comodo perché durante l'andata l'Eurostar con prenotazione obbligatoria era pieno zeppo di gente in piedi senza biglietto e il controllore non è nemmeno passato a controllare il biglietti. "E lo sa perché?" ho concluso. "Perché quelle persone le braccia ce l'avevano...". Nel frattempo tutti i passeggeri che seguono l'evolversi della vicenda restano muti. Il capotreno procede oltre e raggiunto il ragazzo ripercorre tutta la procedura, con pari indifferenza, pari imperturbabilità. Con una differenza, probabilmente frutto del suo ruolo di capotreno: la sua decisione sarà esecutiva. Il ragazzo deve scendere dal treno, farsi un biglietto per il successivo treno diretto a Roma e salire su quello. Ma il giovane, saputa questa cosa, con lo sguardo disorientato, sudato per la paura, inizia a scuotere la testa e tutto il corpo nel tentativo disperato di spiegarsi; spiegazione espressa con la solita esplicita, evidente parola: handicap.
La risposta del capotreno è pronta: "Voi (voi chi?) pensate che siamo razzisti, ma noi qui non discriminiamo nessuno, noi facciamo soltanto il nostro lavoro, anzi, siamo il contrario del razzismo!". E detto questo, su consiglio della ragazza controllore, si procede alla fase B: la polizia ferroviaria. Siamo arrivati alla stazione di (...). Sul treno salgono due agenti. Due signori tranquilli di mezza età. Nessuna aggressività nell'espressione del viso o nell'incedere. Devono essere abituati a casi di passeggeri senza biglietto che non vogliono pagare. Si dirigono verso il giovane disabile e come lo vedono uno di loro alza le mani al cielo e ad alta voce esclama: "Ah, questi, con questi non ci puoi fare nulla altrimenti succede un casino! Questi hanno sempre ragione, questi non li puoi toccare". Dopodiché si consultano con il capotreno e la ragazza controllore e viene deciso che il ragazzo scenderà dal treno, un terzo controllore prenderà i soldi del disabile e gli farà il biglietto per il treno successivo, però senza posto assicurato: si dovrà sedere nel vagone ristorante. Il giovane disabile, totalmente in balia degli eventi, ormai non tenta più di parlare, ma probabilmente capisce che gli sarà consentito proseguire il viaggio nel vagone ristorante e allora sollevato, con l'impeto di chi è scampato a un pericolo, di chi vede svanire la minaccia, si piega in avanti e bacia la mano del capotreno.
Epilogo della storia. Fatto scendere il disabile dal treno, prima che la polizia abbandoni il vagone, la ragazza controllore chiede ai poliziotti di annotarsi le mie generalità. Meravigliato, le chiedo per quale motivo. "Perché mi hai offesa". "Ti ho forse detto parolacce? Ti ho impedito di fare il tuo lavoro?" le domando sempre più incredulo. Risposta: "Mi hai detto che sono maleducata". Mi alzo e prendo la patente. Mentre un poliziotto si annota i miei dati su un foglio chiedo alla ragazza di dirmi il suo nome per sapere con chi ho avuto il piacere di interloquire. Lei, dopo un attimo di disorientamento, con tono soddisfatto, mi risponde che non è tenuta a dare i propri dati e mi dice che se voglio posso annotarmi il numero del treno. Allora chiedo un riferimento ai poliziotti e anche loro si rifiutano e mi consigliano di segnarmi semplicemente: Polizia ferroviaria di (...). Avrei naturalmente voluto dire molte cose, ma la signora seduta accanto a me mi sussurra di non dire niente, e io decido di seguire il consiglio rimettendomi a sedere. Poliziotti e controllori abbandonano il vagone e il treno riparte. Le parole della mia vicina di posto sono state le uniche parole di solidarietà che ho sentito in tutta questa brutta storia. Per il resto, sono rimasti tutti fermi, in silenzio, a osservare.
L'autore è scrittore ed editore
Iscriviti a:
Post (Atom)
2 agosto 2020 - 2 agosto 2021: Un anno senza Ludovico
JEU SUGNU CALABRISI - Sigla ufficiale Musica Etnosong 2019 Premio Mia Martini
La vera storia dei nostri emigranti che, per motivi di lavoro, sono stati "costretti" a lasciare la Terra in cerca di lavoro ma col cuore rivolto SEMPRE nell'estremo lembo della "nostra" Penisola: la CALABRIA!
Pagine
- ARTICOLI INVIATI AI SIMPATIZZANTI SULLA POSTA ELETTRONICA
- APPUNTI SUL PRIMO CONSIGLIO COMUNALE DI SABATO 8 GIUGNO 2019
- PARCHEGGI A PAGAMENTO: DECISIONE AFFRETTATA E SENZ...
- Quello che gli altri non vi dicono sul calcio e su...
- VOGLIO AGGIUNGERE QUALCOSA IN MERITO AL JOVA BEAC...
- ESTATE ROCCELLESE DOLCEAMARA
- I LORO 100 GIORNI DI AMMINISTRAZIONE... SECONDO ME...
- ULTIME NOTIZIE A 360 GRADI DA ROCCELLA JONICA.
- AMPLIAMENTO DEL CIMITERO, LINEE PROGRAMMATICHE, FO...
- LE CREAZIONI ARTISTICHE DI MIMMO BAVA
- LE MIE PRIME NOTIZIE DEL 2020
ROCCELLA JONICA VISTA DA GERACE
Pagine
DUE STRAORDINARI SCATTI DI ANGELO LAGANA'
Un Lungomare così, a Reggio, non si vedeva da tanti tanti anni. Le Frecce Tricolori hanno richiamato in città decine di migliaia di persone da tutte le province calabresi e da gran parte della Sicilia. La via Marina, completamente chiusa al traffico in occasione della seconda “domenica sostenibile”, s’è gremita di circa 100.000 persone che nel pomeriggio hanno assistito incantate allo spettacolo dell’Air Show “Scilla & Cariddi” con l’esibizione delle celebri Frecce Tricolore.
.
.
VINCENZO MILANO CI REGALA L'ECLISSI SOLARE VISTA DAL CASTELLO
.
Oggi 20 marzo, nonostante le nuvole, abbiamo potuto assistere, dalle nove e mezza fino alle undici, all'eclissi di sole. Qui da noi il sole, "coperto" dall'ombra della luna, si è oscurato soltanto per il 41%. La prossima eclissi parziale avverrà nel 2026 mentre per avere un'altra eclissi solare totale dovremmo "attendere" fino al 2081.
Questo straordinario evento è stato filmato dal videomaker Vincenzo Milano del Laboratorio DreamLab Studio di Roccella Jonica dalla postazione della Torre di Pizzofalcone. Un video, montato e musicato con grande sapienza, capace di trasmettere un brivido di emozione.
Questo straordinario evento è stato filmato dal videomaker Vincenzo Milano del Laboratorio DreamLab Studio di Roccella Jonica dalla postazione della Torre di Pizzofalcone. Un video, montato e musicato con grande sapienza, capace di trasmettere un brivido di emozione.
FESTIVAL JAZZ: DALLA GRANDE ILLUSIONE ALL'IMPIETOSA REALTA'
.
OLTRAGGIO ALLA CITTA'
ECCO PERCHE' POCO PIU' DI UN ANNO FA PESTAVA I PUGNI SUL TAVOLO DEL CONVENTO DEI MINIMI
I VINCITORI DI ROCCELLA ON YOUTUBE
Tre straordinari video sono saliti sul podio in questa 2° edizione del Concorso curato da Mariagrazia Curciarello. Tre video, diversi fra loro, che li accomuna solo la volontà di valorizzare al massimo le risorse naturalistiche di Roccella Jonica, obiettivo riuscito appieno grazie alle idee che hanno sbizzarrito la fantasia degli autori, ma anche del montaggio del video, agli "attori" e agli ambienti.
Meritato primo posto per l'invenzione "Scirobetta" dal nome dei due cortiggiani del re Carafa che nel caldo estivo roccellese ha trovato rinfresco solo con questa speciale bibita a base dei nostri limoni... Simpaticissimi e bravissimi davvero tutti i ragazzini-attori che hanno recitato nel video. Con questo video credo che si mostra per la prima volta l'interno del nostro castello in via di restauro in rete. 10 e lode a Francesco Cappelleri, complimenti vivissimi.
Solo un'idea cosi innovativa poteva battere il vincitore dello scorso anno. Alessandro Neumann, dopo il simpaticissimo "U Pirozzu" con cui ha trionfato nella prima edizione, ha girato il secondo atto che si chiama "U tarantozzu" ed è ancora una volta uno strepitoso successo. Le suggestive immagini dal basso dei passi di taranta, dimostrano l'estro e il talento dell'autore che conferma molti dei protagonisti-attori de "U Pirozzu, che diventano delle vere e proprie macchiette. Non vedo già l'ora di vedere la terza parte il prossimo anno...
Da museo il terzo video classificato girato e montato da due giovani, Antonio Dimasi e Felice Guarneri, con lo zampino dei reperti "storici" fotografici dell'archivio dell'associazione "Roccella com'era". "Fra i ricordi di un passato" è la storia di due bambini che, attraverso stupende immagini del passato di Roccella Jonica che sembrano animarsi grazie agli effetti speciali degli autori, raccontano la vita di 50 anni fa del loro paese e alla fine, oggi, si chiedono... "Chissà come sarà fra 50 anni?" Bellissima colonna sonora e un invito a tutti di guardarlo, agli adulti per fargli rivivere meravigliose emozioni e ricordi e ai giovani per fargli scoprire la semplicità insieme al sorriso genuino che c'era una volta. Da pelle d'oca...
E adesso non ci resta che... ammirarli.
Meritato primo posto per l'invenzione "Scirobetta" dal nome dei due cortiggiani del re Carafa che nel caldo estivo roccellese ha trovato rinfresco solo con questa speciale bibita a base dei nostri limoni... Simpaticissimi e bravissimi davvero tutti i ragazzini-attori che hanno recitato nel video. Con questo video credo che si mostra per la prima volta l'interno del nostro castello in via di restauro in rete. 10 e lode a Francesco Cappelleri, complimenti vivissimi.
Solo un'idea cosi innovativa poteva battere il vincitore dello scorso anno. Alessandro Neumann, dopo il simpaticissimo "U Pirozzu" con cui ha trionfato nella prima edizione, ha girato il secondo atto che si chiama "U tarantozzu" ed è ancora una volta uno strepitoso successo. Le suggestive immagini dal basso dei passi di taranta, dimostrano l'estro e il talento dell'autore che conferma molti dei protagonisti-attori de "U Pirozzu, che diventano delle vere e proprie macchiette. Non vedo già l'ora di vedere la terza parte il prossimo anno...
Da museo il terzo video classificato girato e montato da due giovani, Antonio Dimasi e Felice Guarneri, con lo zampino dei reperti "storici" fotografici dell'archivio dell'associazione "Roccella com'era". "Fra i ricordi di un passato" è la storia di due bambini che, attraverso stupende immagini del passato di Roccella Jonica che sembrano animarsi grazie agli effetti speciali degli autori, raccontano la vita di 50 anni fa del loro paese e alla fine, oggi, si chiedono... "Chissà come sarà fra 50 anni?" Bellissima colonna sonora e un invito a tutti di guardarlo, agli adulti per fargli rivivere meravigliose emozioni e ricordi e ai giovani per fargli scoprire la semplicità insieme al sorriso genuino che c'era una volta. Da pelle d'oca...
E adesso non ci resta che... ammirarli.