Rag. Pino Iannuzzi
E’ trascorso circa un mese da quando abbiamo ricevuto i mod. F24 per il saldo della Tares 2013 ed è ormai incontrovertibile il fatto che il Comune abbia clamorosamente sbagliato la redazione del piano finanziario in base al quale sono state poi calcolate le tariffe.
|
"L'Amministrazione comunale ha adottato il sistema GeoTrace di
Uniplan Software, che supporta la gestione e il monitoraggio
dei veicoli adibiti alla raccolta e trasporto rifiuti.
Questo intervento consentirà al Comune di ridurre i costi
del servizio di gestione della raccolta rifiuti,
ma incrementandone la qualità."
(Comunicato UNIPLAN del 5 agosto 2011) |
Sarebbe penoso pensare che tutto ciò possa derivare da un incompleto copia-incolla di un regolamento scaricato da Internet (non sarebbe la prima volta) o, peggio ancora, che si voglia costituire una provvista da utilizzare in futuro per pagare qualche debito fuori bilancio o qualche altra magagna con una semplice delibera di assestamento del bilancio. Di certo ci troviamo di fronte ad un ostinato arroccamento della maggioranza consiliare su posizioni sempre meno difendibili e impermeabile a qualsiasi forma di dialogo o di semplice ascolto della protesta dei roccellesi: ultima beffa è stata quella di aver affisso un manifesto in cui danno sostanzialmente la colpa ad un certo tipo di federalismo fiscale anziché spiegarci con parole chiare e semplici come sono arrivati a determinare quelle tariffe.
Ma torniamo a questo benedetto piano finanziario e, ad un occhio un pochettino attento, non possono sfuggire due grosse incongruenze.
La prima riguarda i 120.000,00 Euro di ammortamenti annui. Se consideriamo che i beni strumentali, soggetti ad ammortamento, sono costituiti nella quasi totalità dal parco automezzi, si può facilmente dedurre che, con i 120.000,00 Euro e una normale valutazione dell’usato, il Comune di Roccella può cambiare ogni anno automezzi! Ritengo invece che, prevedendo una vita media di due anni e mezzo/tre per ogni automezzo, siano più che sufficienti 60/70.000,00 Euro annui per coprire questa voce.
L’altra grossa incongruenza riguarda il costo previsto per il personale. Molti hanno già evidenziato che la previsione fatta non abbia ne capo ne coda, ma, a mio avviso, oltre a questo, a tanti è sfuggita l’assurdità che la voce sia stata praticamente conteggiata due volte: la prima volta come voce di costo a sé pari a Euro 300.000,00 e la seconda volta inserita come elemento diretto nella composizione del costo totale dei tre grandi gruppi in cui è stata suddivisa la raccolta rifiuti, vale a dire:
> Trattamento e smaltimento Euro 180.000,00
> Raccolta differenziata per materiale “ 280.000,00 > Trattamento e riciclo “ 140.000,00
Per un complessivo di Euro 600.000,00. Bene, a voler stare proprio larghi, in base alla produzione media pro- capite di rifiuti suddiviso nelle varie categorie (umido, indifferenziato ecc.) e il relativo costo medio di smaltimento (dati facilmente reperibili in rete), nella fattispecie di Roccella con 300/400.000,00 Euro si possono benissimo coprire i costi di conferimento in discarica per l’indifferenziata, il carburante e la manutenzione degli automezzi, eventuale consumi di energia elettrica, imballaggi, trasporti eseguiti da terzi e quant’altro necessario nelle varie fasi di smaltimento. Restano 200/300.000,00 Euro da imputare a mano d’opera per le fasi di lavorazione che sommati agli altri 300.000,00, di cui dicevo sopra, arriviamo ad un complessivo di 500/600.000,00 Euro! Considerato che per il servizio sono impegnati LPU e LSU sottopagati e spesso anche senza contributi previdenziali, ci possiamo rendere conto di quanto sia spropositata la previsione fatta.
Se si fosse tenuto conto dei risparmi di cui sopra e cioè
* Ammortamenti Euro 40/50.000,00
* Personale Euro 200/300.000,00
* Conseguente riduzione della quota 5% destinata alla Provincia pari a
12/20.000,00 Euro
si sarebbero risparmiati Euro 40/60 per ogni roccellese: una famiglia di 4 persone avrebbe potuto pagare dai 160 ai 230 Euro in meno! E scusate se è poco.
Che fare allora.
Visto che abbiamo ancora un mese abbondante di tempo, potremmo organizzare un pool di professionisti che dovrebbe da subito inviare, per ogni contribuente interessato, una memoria in autotutela al Comune, di messa in mora e di richiesta di modificare il piano finanziario con dati più congrui e reali, per arrivare, se necessario, fino ad un vero e proprio contenzioso, valutando bene se farlo per ogni singolo contribuente oppure in forma collettiva (class action).
Con un po’ di impegno possiamo vincere questa battaglia e rendere un grosso servizio ai roccellesi.