'a rota "Marlotta" rappresentata dall'Associazione "Roccella com'era" nel 2004 al Borgo. |
Né sfilate, né musica in piazza, né rote carnevalesche, nè carnelavari mortu... L'unica manifestazione è organizzata dagli scout nautici Sirio con la "Mascherina" di Sabato pomeriggio all'Oratorio. Poi il nulla!
Quella che è considerata la festa più allegra e gioiosa per i bambini, un momento di divertimento e sfogo popolare, che viene ricordata anche quando si è grandi, come noi grandi oggi abbiamo in mente ancora i carri allegorici della Proloco diretta dalla signora Carloni, le belle sfilate che organizzavano le scuole colorando il lungomare roccellese, le brillantissime rote carnascialesche du Cimbulu, oggi invece per i bambini di Roccella il Carnevale sarà completamente assente di ogni iniziativa.
Fortunatamente si sono fatti sotto un gruppo di genitori che, constatata l'assenza di iniziative pubbliche, hanno stimolato la scuola a organizzare una sfilata in maschera per tutti i bambini.
E s'è vero che tutte le iniziative che avvengono a Roccella partono dalla passione e dallo spirito di servizio delle tante associazioni attive roccellesi, oggi sarà grazie all'inventiva e alla fantasia di singoli cittadini e della dirigente nonché del corpo docente della scuola se i nostri bambini potranno gustarsi fino in fondo il divertimento che il carnevale trasmette.
Caro Nicola, utilizzo questo blog persegnalare che oltre alla festa organizzata dal Gruppo Sirio, il 4 marzo sempre all'Oratorio gli scout dell'AGESCI hanno organizzato una festa in maschera con dei giochi in stile scout il cui obiettivo è principalmente quello di essere presenti nel territorio e fornire un occasione di festa anche quando l'Amministrazione comunale non ci pensa. L'evento si svolgerà all'oratorio a partire dalle 17
RispondiEliminaLe forche caudine e i peti del Cunesso.
RispondiEliminaPassare sotto le forche caudine indica subire una grossa umiliazione per aver fatto o per ottenere qualcosa. Il detto si rifà all'episodio accaduto nella seconda guerra sannitica dove il grosso dell'esercito romano, pur di non essere trucidato dai vincitori sanniti, accettò l'umiliazione di passare sotto un giogo di lance. I romani erano vestiti di una semplice tunica e, per poter passare, di fatto si inchinavano davanti ai vincitori i quali, a loro volta, approfittando delle terghe scoperte, ne sodomizzarono in gran quantità.
Ora, a quanto si dice in giro, il nostro vice sindaco, animatore di Roccella prima di tutto e a cui pare non faccia difetto lo spirito di vendetta (L'ing. Costarella potrebbe scrivere un trattato sull'argomento) per consentire il rientro tra i ranghi dei fuoriusciti nelle ultime elezioni, si dice abbia preteso che il Prof. Lucà smetta di fumare, che Pino Mazzaferro frequenti un corso CEPU su come alzare la cornetta del telefono e che il buon Peppe Manti dichiari una tregua unilaterale nella sua personale guerra con i congiuntivi.
Non contento, pare abbia preteso la rievocazione di quell'episodio storico; si ritrovano pertanto tutte le sere in Comune per le prove. L'avv. Bombardieri e Vittorio Zito con elmo e corazza reggono il giogo e gli altri, in tunica bianca, a passare disciplinatamente sotto. Il problema è Pino Mazzaferro, noto divoratore di "precaridi ccù a posa" nonchè omanazzo di panza il quale, all'atto dell'inchino, non riesce a trattenere delle rumorose perdite aerofalgiche. Pertanto, se passate la sera nei pressi del comune, non date la colpa alle bombolette di carnevale: è il Pino Mazzaferro che fa le prove.
Ad maiora! Pino Iannuzzi.
P.S Il vice sindaco pare si sia impegnato a sua volta a non fare un uso improprio di cipolle...