Una importante onorificenza per un nostro valoroso concittadino (oggi il figlio Vittorio e la sua famiglia vivono nella zona del Porto) che - come ha riferito lo stesso prefetto - con l'alto senso del dovere e abnegazione per la nostra Patria ha pagato col sacrificio della deportazione.
Con una manifestazione sobria ma molto sentita, il 27 Gennaio scorso la Prefettura di Reggio Calabria
ha consegnato le medaglie d'Onore, insieme a quella del "nostro" Francesco Domenico Bova, anche a Antonio Policriti, deportato dal settembre 1943 al primo maggio 1945 nello Stammlager III C, ad Antonio Siclari deportato dal 6 maggio 1944 al 1945 e alla memoria di Antonino Chilà, deportato in un campo di concentramento nel settembre 1943.
"Lo Stato - ha detto il prefetto Sammartino - non si dimentica, nonostante siano passati decenni, sia dei deportati che degli eredi, non si dimentica di chi si è sacrificato e ha dato la propria vita per il bene comune"
Alla cerimonia hanno partecipato i rappresentati della Commissione straordinaria di Reggio, il presidente della Provincia, le Associazioni Combattentistiche e d'Arma della provincia ed i responsabili delle forze dell'ordine.
riceve oggi
Grande orgoglio per la famiglia Bova che si è raccolta tutt'intorno a questa giusta riconoscenza nei confronti del loro congiunto che ha sofferto e sacrificato la sua vita in quello che è il periodo più buio e triste della nostra storia. Occorre fare tesoro della testimonianza e del ricordo della tragica pagina di storia delle vittime della Shoah, dell'antisemitismo, del razzismo e dell'odio affinché quello che è accaduto non deve accadere mai più.
Nicola ti ringrazio tantissimo per l’articolo su mio nonno nel tuo blog. Hai detto bene è un’importante onorificenza ed io ne sono fiero perché so quello che ha vissuto mio nonno durante gli anni in cui è stato deportato…EMOZIONI, PENSIERI e SOFFERENZE. Un abbraccio Bova Francesco
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