Le sempre più pressanti richieste di chiarimenti da parte di tantissimi roccellesi sulle recenti discussioni che hanno coinvolto il Festival Jazz di Roccella Jonica rendono doveroso al Partito Democratico, quale primo partito del nostro comune, sottoporre all'attenzione di tutti i cittadini alcune riflessioni:
- quali sono le reali ragioni delle ormai conclamate difficoltà finanziarie che rischiano di mettere in dubbio la realizzazione del festival?
- perchè contributi pubblici sarebbero stati bloccati?
CI DOMANDIAMO
Si tratta di disfunzioni della Pubblica Amministrazione o piuttosto della carenza di valide garanzie o requisiti formali che i dirigenti del Festival non sarebbero stati in grado di fornire?
In questo caso, perchè ci sarebbero state tali mancanze?
Non sarebbe naturale pensare che vi possa essere stata una cattiva gestione da parte degli organizzatori, che sta causando in primo luogo un danno all'immagine di Roccella?
E' corretto vessare dunque fortemente le casse comunali, e quindi dei cittadini, quando le cause del dissesto potrebbero essere da ricercare in una inadeguata gestione?
La copertura dei debiti del festival che recentemente il consiglio ha deliberato non fa dunque correre il rischio che nella deriva della vicenda venga travolto anche il comune?
Non sarebbe più giusto tenere separati i ruoli pubblici da quelli privati, evitando pericolosi conflitti d'interesse che pesano alla fine sulle spalle di tutti i cittadini?
In questi lunghi anni, non ci sono stati importanti finanziamenti pubblici?
Come sono stati utilizzati?
L'auspicio è che l'Associazione Culturale Jonica e l'Amministrazione Comunale diano risposte immediate agli interrogativi posti.
PD - Partito Democratico - Circolo di Roccella Jonica.
E' vergognoso, quanto sto leggendo e vedendo in questo periodo, assessori che riunisco le associazioni per chiedere aiuto a comprare e vendere i biglietti del festival, il cercare di raccattare tutti i soldi possibili nelle casse del NOSTRO COMUNE (soldi che noi cittadini con grande difficoltà versiamo) per il sostegno di un festival? Mentre i nostri figli giocano in un parco giochi fatiscente, a scuola manca la palestra una mensa per dare dei pasti caldi e non pasti ambulanti a quei poveri bimbi, gente che fa fatica a pagare le salate tasse e vivere …e questi signori in un periodo così difficile cercano soldi per il LORO festival ma danno i numeri? Il Sig. Zito con la sua amministrazione quanti posti di lavoro ha creato in questi 15 anni? Ha solo sistemato qualcuno a lui vicino eppure le potenzialità roccella le ha porto castello ecc… . Qui il fisco dovrebbe davvero verificare dove sono finiti in tutti questi anni i soldi pubblici stanziati al festiva Jazz. Caro senatore il jazz si ascolta non si mangia e se tutti dobbiamo far sacrifici lo faccia lei per primo oggi meglio un pezzo di pane che sedersi a ascoltare musica che poi lei nemmeno gratifica… sarebbe ora che anche nel nostro comune il prefetto mandasse una commissione. Allegria
RispondiEliminaIL MANIFESTO DELLA SEZIONE DEL PARTITO DEMOCRATICO DI ROCCELLA IONICA: IL GIOCO DELLE TRE SCIMMIETTE.
RispondiElimina1. "Non sarebbe naturale pensare che vi possa essere stata una cattiva gestione da parte degli organizzatori, che sta causando in primo luogo un danno all'immagine di Roccella?"
Non solo è "naturale" ma doveroso. Qui si tratta di decenni di sperperi e di mala gestione. Però, cari signori del PD, secondo gli “illuminati” organizzatori del Festival Jazz, a causare un danno all’immagine di Roccella Ionica e dell’intera Calabria è proprio chi non sta zitto e fermo a subire ma decide di denunciare.
2. "E' corretto vessare dunque fortemente le casse comunali, e quindi dei cittadini, quando le cause del dissesto potrebbero essere da ricercare in una inadeguata gestione?"
Non solo non è corretto ma è una rapina, un'autentica, come voi dite, vessazione perpetrata a danno di un Comune e di una collettività che di sicuro ha molti e più gravi problemi da risolvere.
3. "La copertura dei debiti del festival che recentemente il consiglio ha deliberato non fa dunque correre il rischio che nella deriva della vicenda venga travolto anche il comune?"
Ma, cari signori del PD, che fate? Il gioco delle tre scimmiette? Di certo in Italia i precedenti illustri non mancano (vedi Scajola) ma far finta di non sapere che il nostro Sindaco fa parte del PD, mi sembra eccessivo. Rivolgete questa domanda al Sindaco, piuttosto. Non è stato anche lui favorevole a rinunciare all'indennità per dare i soldi al festival? O forse lui, insieme ad altri assessori, si è dato all'assenza strategica proprio quel giorno in cui il Consiglio ha preso tale decisione?
4. "Non sarebbe più giusto tenere separati i ruoli pubblici da quelli privati, evitando pericolosi conflitti d'interesse che pesano alla fine sulle spalle di tutti i cittadini?"
Alt, fermi tutti. "tenere separati" che cosa? "I ruoli pubblici da quelli privati"? "Conflitti d'interesse"? Ma di che cosa stiamo parlando? Della brutta copia di un Berlusconi in miniatura? No, qui non ci siamo affatto. Allora, cari signori del PD che fate finta di non sapere e di non capire: intanto l'Associazione Culturale Jonica è una ONLUS (associazione senza fine di lucro), pertanto qui non ci possono, nè ci devono essere "interessi privati" da parte di nessuno. Se poi si vuole dire che l'allegra gestione dell'ACJ è riconducibile ad una sola persona o ad un gruppo piuttosto ristretto di persone, e che tale gestione è andata avanti per decenni basandosi sul principio del "magna magna", il discorso cambia di molto e dovremmo cominciare a preoccuparci seriamente, dato che si tratta di soldi NOSTRI e non di capitali privati (magari male investiti).
5. "In questi lunghi anni, non ci sono stati importanti finanziamenti pubblici? Come sono stati utilizzati?"
Certo che ci sono stati, non lo sappiamo? Basta guardare i manifesti delle edizioni precedenti. "Come sono stati utilizzati"? Eh, fate ancora il gioco delle tre scimmiette.
6. "L'auspicio è che l'Associazione Culturale Jonica e l'Amministrazione Comunale diano risposte immediate agli interrogativi posti."
Mi viene da piangere. Ma, cari signori del PD, voi avete espresso un candidato a Sindaco che OGGI (non ieri, oggi) si trova a fare il Sindaco. Chiedetelo a lui. Fossi stato io il segretario della sezione del PD gli avrei già ritirato la tessera, altro che storie. In quanto alle domande poste all'ACJ... "CAMPA CAVALLO"!
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RispondiEliminaFESTIVAL JAZZ. CHI PIU’ NE HA, PIU’ NE METTA.
RispondiEliminaE’ recente la decisione del Consiglio Comunale di Roccella Ionica di coprire i debiti accumulati dal Festival Jazz attraverso la rinuncia dell’indennità di due mesi da parte di alcuni Assessori. Notoriamente, Roccella Ionica è un paese dove i problemi seri non mancano: dalle strade dissestate alle politiche sociali (praticamente inesistenti) alla chiusura del Polo Sanitario per lavori di ristrutturazione (mai finiti), e via di questo passo. Non si capisce quindi in nome di quale "emergenza" si dovrebbero togliere risorse alla collettività continuando impunemente ad imporre tali salassi ai cittadini. Invece c’è da scommettere che i nostri bravi e solerti amministratori, Sindaco in testa, faranno di tutto per far sapere ai roccellesi, e se possibile all'Italia intera, di aver rinunciato alla loro indennità per coprire, almeno in parte, i debiti del Festival Jazz. A questo punto però dovrebbe partire una controinformazione e far sapere ai cittadini quanti soldi pubblici sono stati sperperati in tutti questi anni. Il Festival Jazz, organizzato dall’Associazione Culturale Jonica, avrebbe dovuto finanziarsi con gli introiti dei biglietti d'ingresso e con gli sponsor (tra i quali anche una banca). Ma se questo festival non riesce a finanziarsi autonomamente e richiede ancora continui sacrifici da parte dei cittadini che pagano le tasse, (e di chi al festival ci lavora per garantirne la realizzazione) vuol dire che da una parte il denaro si sperpera e dall'altra, i biglietti non vengono venduti, bensì regalati. Sono più di trent'anni che si va avanti così, tra sprechi e piagnistei. E' una vergogna, un autentico insulto alla miseria, prima ancora che alla cultura. Uno spreco, una continua emorragia di denaro pubblico. Sarebbe ora di finirla, ma non è così. E’ infatti recente la notizia che la Regione Calabria ha garantito ulteriori finanziamenti per correre in aiuto al Festival. Così, ancora una volta, per giunta in tempo di crisi, saremo costretti a vedere i nostri soldi buttati via, dilapidati senza possibilità di recupero.Tra gli strenui “difensori” dell’onorabilità e dell’immagine di Roccella Ionica, c’è chi è abituato a seguire o ad emulare lo stesso comportamento adottato dall'ACJ nei confronti dei lavoratori dello spettacolo ed è già partito, lancia in resta, a difendere l'indifendibile, come se, d'un tratto, fosse diventato lecito non retribuire chi lavora. Come se a causare un danno all'immagine del nostro "ameno" paese e dell'intera Calabria non fossero stati quei decenni di sperperi e di mala gestione degli organizzatori del Festival, bensì chi non è più disposto a stare zitto e fermo a subire e decide, dopo anni di lunghe e inutili attese, di denunciare reclamando il dovuto. Credetemi, troppo spesso si vedono e si sentono cose che vanno al di là di ogni principio di equità e di giustizia e tutto questo perchè c'è sempre chi specula sul lavoro altrui. Viene da chiedersi se un minimo di buon senso e di oculatezza nella gestione dei fondi destinati ad una manifestazione ormai ritenuta tra le più importanti d'Italia non sia oltremodo auspicabile, ma a dir poco imprescindibile. Viene da chiedersi se, prima di programmare la prossima edizione del Festival Jazz, non si debbano piuttosto saldare urgentemente i debiti contratti da anni, pagando senza "se" e senza "ma" tutti gli artisti, i musicisti, gli operai, gli attrezzisti, i tecnici, che hanno reso possibile, di volta in volta, l'allestimento del Festival. Inutile dire che, al contrario, la strada dell'indebitamento incontrollato porterà inevitabilmente (con buona pace di chi si ostina ad erogare finanziamenti) all'eclissi di quella che sta assumendo sempre più i contorni di una farsa boccaccesca che farà tramontare con essa tutto il "grande sogno" della Calabria migliore.