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mercoledì 21 dicembre 2022

SULLO SFREGIO ALLE COLONNE MONOLITICHE DEL LUNGOMARE


Caro Nicola, 

devo dire che dietro il tuo NO COMMENT non riesco ad esimermi dall’esternare ed esprimere il mio pensiero, su una decisione e presa di posizione, adottata dal cittadino che rappresenta il paese di Roccella Ionica, ma non i suoi abitanti. 

Secondo l'articolo 639 del codice penale è bene sapere o ribadire che “chiunque distrugge, deteriora o danneggia un monumento o un'opera d'arte, che sia antica o contemporanea, è punito con l'arresto da 3 mesi ad un anno e con una multa che va da 1.000 a 3.000 euro.” 

Questo sembra non essere grave per il nostro Sindaco che, intrepido e spregiudicato come sempre, sa, dall’alto del suo ruolo, che TUTTO PUO’, perché qualunque cosa accada, "TANTO paga il “ COMUNE”, con i NOSTRI SOLDI e non lui di tasca propria o la sua immagine. 

Il mio “YES COMMENT” riguarda il vergognoso trattamento adottato su due delle BELLISSIME OPERE che appartengono alla comunità roccellese. Le due alte colonne monolitiche in porfido egiziano, che rappresentano un pezzo di STORIA di Roccella Ionica, per una irriverente ALTA decisione, sono divenute scadenti, svalutati, obbrobriosi e abominevoli “ritti di supporto”, su cui appendere addobbi natalizi. 

Ora, mi chiedo e vi chiedo: è lecito avvolgere fili di ferro attorno alle nostre colonne per creare l’ennesimo specchietto per le allodole, stavolta natalizio, quando qualunque punto di Roccella Ionica, poteva essere utilizzato all’uopo?

Il nostro “primo cittadino” ricorda o riconosce che tra gli interventi vietati sui beni culturali esiste “DISTRUGGERE, DETERIORARE O DANNEGGIARE, ADIBIRE AD USI NON COMPATIBILI CON IL CARATTERE STORICO O ARTISTICO O TALI DA ARRECARE DANNO ALLA LORO CONSERVAZIONE?” 

Sembra proprio di no se, inoltre, volendo andare a ritroso nel tempo e tornare ad un articolo de "LA RIVIERA", già nel lontano 17 febbraio 2019, in terza pagina, mi chiedo che fine abbia fatto l'opera d'arte realizzata dal grande artista Nik Spatari, il quale, con amore per l’arte e pazienza certosina, nel 1985, aveva realizzato un meraviglioso mosaico, ponendo, tessera dopo tessera, su una base in cemento (che, tra l’altro, oggi che il nostro grande artista non c’è più, avrebbe avuto un valore inestimabile). 

Ecco cosa annunciava “LA RIVIERA”:

“IL MOSAICO DI NIK SPATARI DEVE ESSERE RECUPERATO”.

 https://issuu.com/lariviera0/docs/r08_79c6fe4f6f82ec

Rassegnazione vuole che, l’uso/abuso/sopruso che si sta esercitando sulle NOSTRE Colonne, provochi una grottesca scena di cattivo gusto e tutt’altro che originale, con la conseguente, matematica certezza di voler creare un “ precedente”, per gli anni a venire (per la serie “ FAZZUCHIVOGGHIU”!). 

Solo V E R G O G N A mi viene da dire, in conclusione di questo mio sfogo, sul mancato rispetto ed osservanza dell’articolo 9 della Costituzione :“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”, e non di proprietà esclusiva del nostro sindaco, in specie, perché, a prendere tali decisioni, circa queste oscenità è proprio IL PRIMO CITTADINO DI ROCCELLA IONICA. 

Ora, mi chiedo e vi chiedo: il nostro NUMERO 1 ricorda o riconosce che tra gli interventi vietati dalla Legge sui beni culturali esiste “DETERIORARE O DANNEGGIARE, ADIBIRE AD USI NON COMPATIBILI CON IL CARATTERE STORICO O ARTISTICO O TALI DA ARRECARE DANNO ALLA LORO CONSERVAZIONE?”

A voi la risposta, anche se, credo, che se quel ferro filato non verrà subito rimosso intorno alla Colonna, è d'obbligo che scatti la denuncia, e non solo mediatica!!!

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E adesso non ci resta che... ammirarli.

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