Massima solidarietà, vicinanza e affetto rivolgo a Marco Sorgiovanni, capitano dell'ASD Roccella di calcio, che, ieri, ha subito un grave infortunio durante la partita Roccella - Africo disputata sul campo di Ardore.
Momenti davvero drammatici quelli vissuti a dieci minuti dalla fine dell'incontro quanto il nostro capitano, improvvisamente, si è accasciato a terra privo di sensi. I giocatori si sono subiti accorti che non si trattava di un semplice scontro ma che la situazione fosse seria. Marco rimane a terra privo di sensi. Accorrono i medici e si vivono, in campo come sugli spalti, attimi di panico.
Dopo diversi tentativi di rianimazione il nostro giocatore riacquista i sensi e inizia a rispondere alle stimolazioni dei medici. L'ambulanza trasporta immediatamente Marco all'Ospedale di Locri dove, fortunatamente, nonostante dolori all'addome, riacquista gradatamente le sue funzionalità mentali.
La società dopo qualche ora dall'accaduto emana un comunicato dove rassicura tutti i tifosi sulle condizioni di Sorgiovanni: sta meglio, ha ripreso conoscenza e lucidità!
Poi, nello stesso comunicato, chi scrive per la società esprime una considerazione fin troppo azzardata: l'episodio è accaduto per "uno scontro abbastanza fortuito con un difensore avversario...".
Purtroppo pare che non sia stato cosi. Da fonti sicure e confermate pare che non sia stato affatto uno scontro fortuito, ma una vera e propria ginocchiata sulla schiena, volontaria, addirittura a gioco fermo.
Mi chiedo perchè mai la società abbia potuto scrivere queste cose: non ha visto, o ha fatto finta di non vedere? Ma soprattutto, perchè ha scritto delle cose senza sentire prima il giocatore direttamente interessato?
A parte questo grosso dubbio, la ferma condanna bisogna attribuirla a chi usa in campo metodi anti sportivi che nulla hanno a che vedere con il gioco del calcio, condanna sia ai giocatori che agli allenatori e ai dirigenti delle squadre che assecondano gesti cosi gravi e scorretti.
In queste ore il nostro capitano, che è rientrato a casa già ieri sera con un busto all'addome per via della rottura di due vertebre, sta ricevendo una marea di messaggi di solidarietà ed affetto; domani sarà sottoposto a nuova risonanza e ci auguriamo tutti che presto possa dimenticare questo bruttissimo fattaccio e possa rientrare in squadra a dare supporto ai suoi compagni che con grande tenacia, da qualche turno, stanno risalendo la china come prestazione e risultati.
Un abbraccio grandissimo da parte mia e di mio figlio Alessandro, che per Marco nutre grandi sentimenti di stima e riconoscenza perchè è il suo allenatore da diversi anni. Un abbraccio allargato alla fidanzata di Marco, al fratello Matteo, a papà Sandro e mamma Maria, che hanno vissuto ieri davvero un bruttissimo momento.
Ti auguro una pronta guarigione,ma si va a giocare a calcio per divertirsi non per farsi rompere le ossa dagli avversari,giocare così mette in dubbio tutti quei calciatori che giocano (si per vincere)ma anche per divertirsi,speriamo che la sicieta prendera una posizione giusta su questo accaduto,😡😡😡💪💪💪
RispondiEliminaLe ragioni che spingono un imprenditore , insieme ad altri suoi "pari" ad investire nella crescita educativa della nostra comunità, in questo caso attraverso lo sport, non dovrebbero rimanere estranee ai Signori della Lega di Catanzaro perché costituiscono il modello sociale di valori sani ed inalienabili di una società integra. La domenica , I segnali invece anche abbastanza eloquenti che giungono dai campi di calcio vanno in direzione opposta e contraria e mi chiedo se qualcuno a Catanzaro c'è ,che Li sappia intercettare ed interpretare ? Oppure ci si limita a riempire qualche pomeriggio del giudice sportivo, che in ragione di un referto pussillanime di qualche bamboccio che noi referentenente chiamiamo arbitro, commina una sanzione che equivale a quella di un poliziotto che multa un ragazzo che non portail casco....quando l'infrazione commessa a momenti si potrebbe configurare quale reato , dove il codice da usare è quello penale .
RispondiElimina