I pulmann, che nei giorni scorsi hanno portato viveri e medicinali per la popolazione ucraina, sono ripartiti nella notte tra l'8 e il 9 Marzo da Vyšné Nemecké (Slovacchia) con a bordo 45 profughi che saranno accolti dalla diocesi di Locri-Gerace. L'arrivo è previsto per stamattina dove ad attenderli c'è una comunità intera.
Parte di loro verranno accolti a Roccella nelle sedi dell'Oratorio e della Caritas.
«I nostri pullman - dichiara don Pietro Romeo, vicario generale della diocesi di Locri e capodelegazione - erano gli unici diretti in Italia. La maggior parte delle popolazioni in fuga cercano di ricongiungersi coi propri cari nei paesi confinanti o comunque del Centro Europa».
Così le tratte più battute sono Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Austria e Svizzera. «L'Italia è troppo lontana e il sentimento di tanti è quello di rimanere il più vicino possibile all'Ucraina» spiega don Pietro che aggiunge: «Noi abbiamo portato con noi proprio quelli che non sapevano dove andare e non avevano nessun punto di riferimento». In totale, a bordo dei pullman messi a disposizione da Autolinee Federico, sono salite 45 persone.
Gli ucraini in fuga sono stati tamponati dalla Veneranda Morelli, medico chirurgo, collaboratrice medico pediatra di base e medico titolare continuità assistenziale, all'interno delle tende di frontiera. Un lavoro sinergico il suo con le donne ucraine partite dalla Locride come mediatrici ed interpreti.
«La situazione è davvero disperata: è un disastro umanitario terribile» commenta con un filo di commozione don Pietro Romeo. Tra le tante storie di sofferenze ce n'è una che ha colpito i volontari calabresi: una ragazza di 19 anni ha viaggiato da sola per 48 ore. Una sfida contro i propri limiti per scappare dalle bombe che stanno distruggendo le città ucraine.
I rifugiati a bordo sono tutti cattolici di rito bizantino e parlano solo ucraino. La quasi totalità sono donne con bambini; c'è solo un nucleo familiare intero: il papà è stato lasciato passare oltre il confine in quanto ha ben quattro figli
I pullman hanno percorso oltre duemila chilometri che separano l'Ucraina dalla Locride, ed è atteso in queste ore. Una distanza solo geografica. Ad attenderli le case della diocesi di Locri già messe a punto dai volontari della Caritas locale e di altre varie associazioni.
Fonte: Avvenire di Calabria.
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