di Nicola Candido
Ritengo assolutamente giusto che il Comune richieda un introito di euro 100 per la concessione dei suoi beni a privati, quali l'Auditorium, Teatro al castello, Convento dei Minimi, come garanzia per danni eventuali la bene, per pre e post polizia dell'ambiente. Ancor di più ritengo valido il provvedimento quando dall'uso del bene pubblico ne perviene un interesse privato, quale una mostra d'arte, la presentazione di un libro e consimili.
Ritengo altrettanto inconcepibile, poi, qualora chi dalla richiestanon trae alcun beneficio da interesse personale, in quanto unico motivo della stessa è quello di offrire, gratuitamente, quale concittadino a ipropri concittadini il proprio "Saper fare e dire", al solo scopo di "Provare a star bene comunicando nelle forme pensate", che tale regola sia ugualmente applicabile.
Saper valutare e differenziare i casi l'uno dall'altro, valutando gli effetti prodotti dagli stessi, non significa assolutamente fare differenza fra persona e persona nel senso di favorire o meno, ma significa saper valutare.
Valutare è difficile, ma per Voi è solo faticoso.
Amici responsabili della cosa pubblica, come si può non interpretare che "regalare, donare, offrire" per il puro gusto di farlo per stare insieme, senza contropartita alcuna se non quella di sperare d'essere stato utile all'altro, dovrebbe essere esente da gravami fiscali? Non dovrebbe essere assolutamente questo l'obbiettivo primo dell'uso del bene pubblico, perchè l'uso dello stesso sia per il popolo perchè è del popolo? Una amministrazione, rappresenta, o è il popolo, trascurando il concetto dell' "Essere"?
Pagare per donare? Boh!
Vorrei non capire, e nel tal caso, nulla avrei detto di quanto già fatto.
Bellissimo commento, complimenti al sig. Candido concordo pienamente quanto da lei detto, è giusto che i privati o diversi che utilizzano strutture pubbliche al fine di un rendiconto proprio paghino un affitto, ingiusto è quando associazioni, organizzazioni senza scopo di lucro o semplici cittadini che vogliano confrontarsi in un’agorà chiusa debbano pagare. Ma chi oggi ci amministra, non credo che faccia fatica a saper valutare, e che la maggior parte di loro non possono valutare o meglio non contano nulla, altrimenti il festival jazz avrebbe dovuto pagare è come se pagare, ma no, siamo noi a dover pagare loro con un contributo comunale di 10.000 papagne oltre a quelli dati dagli altri enti…e poi pagare il biglietto d’ingresso, strano modo di valutare il noprofit con il profit. Ma è giusto voi se a casa vostra organizzate un compleanno una festa o altro vi tassate la vostra abitazione “come garanzia per danni eventuali la bene, per pre e post polizia dell'ambiente” no non credo allora è tutto nella normalità. Con affetto Vincenzo Scali
RispondiEliminaCaro Vincenzo, sottoscrivo quanto da lei scritto; l'amico Nicola Candido, che prima di scrivere riflette molto e si informa, calibra bene le sue frasi!!!
RispondiEliminaL'unica cosa che vorrei aggiungere è che l'argomento l'avevo trattato su questo blog circa due mesi fa con l'intervento di una associazione di volontariato irritata dalla presentazione del conto nel voler organizzare un corso di perfezionamento al Convento dei Minimi.
Un'associazione che, qualche giorno fa è stata protagonista assoluta negli interventi di primo soccorso negli sbarchi di Monasterace; Pensate un po', dopo quell'intervento su questo blog, l'associazione, che meriterebbe un grande plauso per la meritoria opera che svolge, è stata "ripresa e ammonita" dall'amministrazione comunale, tanto che, pare, non è vista più di "buon occhio" come prima!
Il metodo è identico a quello usato per il sottoscritto che ha avuto il diniego assoluto da parte del Sindaco di poter salire sul palco nel corso di una manifestazione estiva con le seguenti testuali parole: "Una persona che offende l'amministrazione non può salire sul palco durante una festa che appartiene al Comune...!"
Le strutture come le feste non sono comunali e quindi della collettività, sono di proprietà dell'amministrazione comunale...Prendete nota!!!
Questi non sono altro che piccoli esempi che descrivono in parte la nostra condizione socioculturale, e da qui, l' evidente sdegno e senso di stranezza che colpisce la vista di coloro che vengono da cittá del nord, originari o solo emigrati e oramai plasmati da altre realtá.
RispondiEliminaDa quando si paga l' affitto per stare in piazza, usufruire di un bagno pubblico o usare uno spazio demaniale per scopi comunitari?
Ma come mai varcare la soglia di Roma e dirigersi verso il meridione ti apre orizonti che sembrano essere extra italiani ahah?
Ci lamentiamo spesso del fatto che i giovani, che da quando il mondo é mondo dovrebbero essere il futuro, emigrano, diventano professionisti in vari campi e contribuiscono alla continua evoluzione di terre delle quali non sono natii....chiediamoci il perché!!!
Io amo il mio paese e la mia terra, ma é una terra che non mi permette di poter sperare.
Questo mio intervento non vuole essere uno schierarsi o un puntare il dito verso persone specifiche, ma solo un piccolo commento che credo accomuni nell'ideale i cervelli di tanti ragazzi come me che per un periodo hanno, o continuano a guardare dall'esterno e con occhi diversi.
Lottiamo per diventare quello che i canoni dell'essere civili/civici impongono, perché non possiamo continuare a differenziarci dal resto dell' Italia solo per cose che non stannone in cielo e ne in terra e ne da Roma in su :)
Alessio Candido