Il Presidente di questo Organismo, in difesa dei diritti delle persone con Disabilità, con una PEC si rivolge al Prefetto di Reggio Calabria, agli organi di Polizia, alla Città Metropolitana di RC, al Presidente della Regione, a tutti i Sindaci della Locride, alla ASP, alle altre Associazione di categoria ed alla stampa, per segnalare sull’ormai annoso problema dell’occupazione dei parcheggi riservati alle persone con disabilità, da parte di chi non ne ha diritto. Se infatti il territorio di riferimento è specificamente quello della Locride, siamo certi che in molte altre città d’Italia ci si potrebbe pienamente identificare nella situazione denunciata. Tuttavia, nel resto d’Italia ci sono anche tantissime belle realtà invidiabili, e da cui poter copiare le buone prassi.
Denunciamo quindi il continuo e deprecabile disagio subito dalle persone con disabilità ed i loro familiari nel trovare i posti auto loro riservati puntualmente occupati da persone "sanissime" e senza pass oppure con cartellini falsi esposti sul parabrezza. Un problema diffuso in ogni luogo, che sia una scuola o un centro commerciale oppure il posteggio di un’Ospedale, ciò e una manifestazione di ignoranza e grave inciviltà.
A cosa serve dotare un Paese di Leggi avanzate, di centri commerciali pieni di infrastrutture e di servizi, di stalli riservati sul lungomare oppure presso luoghi di cura, mentre all’atto pratico nessuno di noi pensa che magari quel posto riservato alle persone con disabilità e quegli scivoli possano servire a qualcun altro? Una persona in carrozzina avrà sempre difficoltà a parcheggiare in uno spazio normale, infatti i posti riservati sono stati pensati per avere lateralmente lo spazio necessario a smontare la carrozzina ed avere l’agio di scendere senza rischiare di rimanere intrappolato nella vettura. Per cui la persona con disabilità non può occupare un posto qualsiasi, in quanto risulta impossibile e limitante la discesa/salita dalla propria autovettura.
Senza polemica, potremmo dire che l’inciviltà regna sovrana, se nonostante la realizzazione di progetti finalizzati all’integrazione sociale e alla prevenzione dello stigma legata alla disabilità, ancora oggi si deve assistere a forme di discriminazione e violenza privata nei riguardi dei portatori di handicap.
Sì, perché anche di violenza privata si tratta, come ha stabilito ad esempio la Corte di Cassazione chiamata a decidere sulla vicenda di due cittadini palermitani condannati a quattro mesi di reclusione.
Purtroppo tale sopruso è un copione già visto, pur non smettendo mai di indignare quella parte di comunità sensibile al rispetto dei diritti delle minoranze.
Molteplici sono le azioni che si potrebbero suggerire. Noi come Associazione avevamo segnalato, con analoga nota, già a novembre 2015, chiedendo al Comune di Locri l’adeguamento degli stalli.
Ciò che chiediamo oggi, e una maggiore sensibilizzazione della comunità locale verso questo tema, grazie a un capillare e costante controllo nei confronti di chi posteggia senza alcuna autorizzazione (cartellino blu) o di chi abusa di tale autorizzazione (esposizione del cartellino anche in assenza della persona con disabilità). Gli Enti Locali vogliano adeguarsi alla normativa in merito alla segnaletica orizzontale e verticale degli stalli riservati, e realizzare scivoli in prossimità di attraversamenti pedonali, in quanto la persona disabile in carrozzina non deve essere costretto a passeggiare in strada, con il rischio per l’incolumità, a causa della mancanza di scivoli e/o marciapiedi sconnessi.
Molto spesso, chi si crede più furbo degli altri è semplicemente una persona maleducata, irrispettosa e tutt’altro che disposta a riconoscere i propri errori, ma il mondo non può essere una sommatoria di singoli individualismi, ma bensì un luogo dove vivere una dimensione collettiva, fondata sul rispetto di ogni reciproca esigenza.
L’intervento che si chiede è centrato sull’educazione/controllo, e non solo su azioni punitive come prevede il CDS. Proponiamo quindi, si un maggiore controllo del rispetto del Codice della Strada accompagnato opuscoli di sensibilizzazione, continui spot televisivi e cinematografici, articoli di giornale, manifesti ecc… con collaborazione dei media diffondendo tutto ciò che può essere avverso al disinteresse che offende la persona con disabilità, la sua malattia e la civiltà di un popolo.