Nella serata di ieri, nel rione Croce, si è svolta con partecipazione e spirito di collaborazione la manifestazione “La Notte di Santa Lucia – Secondo le antiche tradizioni roccellesi”, promossa dall’Arciconfraternita di San Giuseppe, in collaborazione con l’Associazione Culturale “Roccella com’era” e con il coinvolgimento dell’AGESCI di Roccella Jonica, con il patrocinio del Comune.
L’evento, giunto alla sua seconda edizione, ha saputo rinnovare un appuntamento sentito dalla comunità, riportando alla luce riti, usi e sapori legati alla devozione popolare e alla tradizione roccellese.
La serata si è aperta con l’arrivo della Luce della Pace da Betlemme, preceduto da una serie di celebrazioni nella Chiesa Marina, officiate dai parroci don Giuseppe e don Angelo.
Un momento intenso e carico di significato spirituale, che ha trovato nella Chiesa di San Giuseppe un luogo di accoglienza e raccoglimento.
Sotto lo storico porticato del chiostro di San Giuseppe si è poi vissuto il clima autentico della festa di Santa Lucia: prima con
la distribuzione della procia, piatto rituale preparato dall’Associazione “Roccella com’era”, e successivamente con un’altra pietanza tipica della tradizione, i fagioli con erbi e patate, offerti dall’ Arciconfraternita di San Giuseppe. Il tutto è stato accompagnato da un apprezzatissimo vino novello locale, molto gradito dai presenti.
Ad arricchire ulteriormente l’atmosfera, le musiche e i canti della tradizione popolare calabrese, eseguiti da Immacolata Iervasi e Vincenzo Tropeano, con chitarra battente, organetto e tamburello, insieme ai giovani allievi della loro scuola di organetto.
Brani antichi, melodie pastorali e tarantelle hanno scandito la serata, contribuendo a creare un clima di festa genuina e condivisa, anche con la presenza di Babbo Natale che ha intrattenuto i più piccini.
Particolarmente apprezzato anche il presepe artistico allestito all’interno della Chiesa di San Giuseppe: il portone spalancato e il suggestivo gioco di luci hanno valorizzato la bellezza del presepe e dell’intero edificio sacro, lasciando un’impressione profonda nei visitatori.
È stata una serata vissuta all’insegna della devozione, della collaborazione e dell’appartenenza, in cui ognuno ha contribuito con il cuore: cucinando, distribuendo, accogliendo e sorridendo alle tante persone giunte nel rione Croce.
Un’esperienza comunitaria autentica, capace di unire fede, identità e tradizione, rinnovando una storia che appartiene a tutta la comunità roccellese.








Nessun commento:
Posta un commento