Oggi è venuto a mancare, dopo aver lottato contro la malattia, il maestro Francesco Franco, un uomo buono, pieno di energia, sempre positivo e ricco di saggezza.
Lo ricordiamo tutti con il suo famoso borsello sotto braccio e sempre di una educazione e una cordialità unica con tutti. Un roccellese autentico che ha saputo documentare attraverso dei racconti autobiografici uno spaccato della vita di Roccella degli anni della sua giovinezza, che a leggerli oggi sembrano lontani ed inimmaginabili ma che invece sprigionano grandi sentimenti come la spensieratezza e l'amicizia e i grandi valori della vita come il rispetto e la laboriosità.
I suoi scritti profondi riescono a far immedesimare chi legge nelle sue storie ed oltre ad emozionare la generazione attuale, saranno sicuramente strumento di riflessione per i roccellesi del futuro. Grazie maestro Franco per l'eredità che ci lascia.
Sono davvero vicino con grande affetto alla moglie, alle care figlie, di cui Maria Roberta è stata mia compagna di scuola rimanendo sempre grande amica, e a tutti i familiari.
Mi permetto di condividere il ricordo pubblicato sul sito dell'associazione "Roccella com'era" di cui ne faceva orgogliosamente parte dando il suo grande contributo per far emergere e ricordare le radici e le provenienze, usi, costumi e tradizioni del nostro paese.
Un bel ricordo che proviene da tutti i soci dell'associazione che lo hanno amato e sostenuto fino all'ultimo secondo.
E' una domenica triste per "Roccella com'era"... abbiamo perso un grande amico, prima che un grande socio!
Non si riescono a trovare le parole... questo è il momento delle riflessioni su una persona che abbiamo avuto la fortuna di conoscere ed apprezzare per la sua grande umanità, per la sua disponibilità, per la sua creatività e per la sua sottile ironia.
Francesco Franco, meglio conosciuto col nome di Francuccio, oltre che un ottimo insegnante elementare, era tutte queste cose e ben altro... e noi, che abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo, lo sappiamo.
Chi non ha avuto questo privilegio, può documentarsi leggendo i suoi libri. Francuccio è stato un grande affabulatore, un testimone dei suoi tempi.
In un periodo in cui bisognava inventarsi qualcosa per trascorrere il tempo con gli amici, divertirsi, manipolare la triste e monotona realtà quotidiana con qualcosa di nuovo, ecc., lui era sempre in prima fila con la sua 'cronga' pronto ad inventarsi qualcosa di stupefacente ed inimmaginabile.
E tutte quelle avventure, Francuccio ce le racconta in quelle pagine immortali scritte con un linguaggio leggero, piacevole ed accattivante, abbellite spesso con termini in autentico e colorito vernacolo roccellese.
Sì, perché Francuccio amava la sua terra, era attaccato in maniera viscerale alle tipiche espressioni popolari, retaggio di secoli di tradizioni.
E noi di "Roccella com'era" gliene siamo grati, perché Francuccio ci lascia un patrimonio importante, non solo per il nostro gruppo, ma per tutta la comunità di Roccella, che ama le proprie radici.
E' doveroso, pertanto, conservare religiosamente nella nostra memoria, in maniera indelebile, la figura di questo nobile figlio roccellese!
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