Caro Nicola, cari amici, lettori, commentatori…
vorrei che fosse chiaro che quello che sta vivendo il nostro paesello sta davvero destando tante paure…
Paure di perdere qualche nostro caro, giovane, anziano, bambino…
Il dolore per una perdita, quando colpisce, non conosce età, e, chi lo prova, vive molto spesso rimorsi di coscienza, come se ci fosse qualcosa da fare per porre fine alla sofferenza, alla paura che la morte possa prendere il sopravvento sulla vita; e a volte il senso di colpa diventa un gigante, indomabile e incontrollabile, nonostante si fosse coscienti del fatto che NULLA SI POSSA FARE, niente è l’uomo quando viene colpito duramente dalla malattia.
Il caso in questione è ben diverso, poiché di fronte al macigno Covid19, qualcosa si può fare: l’unica possibilità di azione prevede di tenerlo lontano, evitando di andargli in bocca e farsi divorare.
Quello che una cittadinanza avrebbe voluto da te, GRANDE SINDACO, di fronte al riaffiorare di una nuova minaccia di contagio e alla conseguente necessità di finire nei pochissimi ospedali, fatiscenti e stracolmi, era sentirsi tutelati e considerati; PROPRIO DA TE, che in tempi non sospetti, hai ricevuto fiducia e speranza da parte di elettori che tutto, insisto TUTTO, avrebbero potuto pensare tranne che essere lasciati soli nel momento del bisogno.
Così, come di noi roccellesi, il nostro PRIMO CITTADINO se n’è infischiato di tutti e di tutto: sindaci dei paesi vicini, territorio, amici, gente che tanto aveva confidato in te; il rischio maggiore non è contrarre il contagio a scuola, bensì correre il rischio di finire nelle terapie intensive, oramai al collasso.
Ovunque è insito il pericolo del contagio, è vero, ma il luogo PIU PERICOLOSO è l’ambiente scolastico, non già come “eventuale focolaio”, ma, semplicemente, perché frequentato da piccoli, ragazzi e giovani, non vaccinati, ma anche chiaramente più distratti e poco attenti, rispetto delle regole (uso costante di mascherina e igienizzante) rispetto agli adulti.
Difatti, il problema (ri)sorto è riferito più alla giovane età dei piccoli roccellesi, maggiormente vulnerabili, e non al luogo.
L’attesa decisione di chiudere la scuola, dunque, sarebbe servita alle famiglie, per poter condurre i propri piccoli a ricevere il vaccino, che li avrebbe resi più forti, di fronte alla minaccia Covid, di nuovo dietro l’angolo, e tu hai impedito ciò, prendendo decisioni scellerate.
Sono convinto che tutti prima o poi saremo contagiati, e per questo, il Sindaco, di fronte alla nuova ondata, avrebbe dovuto permettere e favorire la preparazione della cittadinanza ad affrontare l’eventuale attacco, con meno rischi e pericoli; PRETENDERE per i propri cittadini, la salvaguardia della loro salute.
Ed è qui, che crolla IL MITO, ed è questo il motivo per cui la delusione si unisce alla rabbia e porta chiunque a concretizzare che, per il nostro primo cittadino, ahimè, LA POLITICA conta più della SALUTE/MALATTIA (DEGLI ALTRI, PERO’); di fronte all’impotenza di gestire e domare il contagio, proprio colui che più di tutti avrebbe dovuto combattere a denti stretti, al fine di tutelarci, che fa?
IGNORA, SI ECLISSA, NON RISPONDE, NON RASSICURA, NON CAPISCE, NON ASCOLTA E NON SENTE (che è ancora peggio), la richiesta di AIUTO.
Quello degli ultimi giorni è uno dei pochi esempi che espongo per esternare la mia amarezza e quella di ¾ dei cittadini roccellesi, di fronte alla presunzione del nostro sindaco consapevole dell’inadeguatezza della scuola già in condizioni normali (specialmente la scuola media), per i motivi che tutti conosciamo (compreso lui); ancor di più, come in questo momento, in cui non si può stare chiusi in aule anguste e senza finestre, senza ricambio e al freddo (non funzionano neanche più i termosifoni e la caldaia seppur NUOVA). In questo commento c’è tanta delusione anche per il fatto che neanche la rabbia riesce a venire più fuori, di fronte a tanta freddezza, superficialità.
Non è la prima volta che il nostro sindaco non partecipa alle riunioni dell'Assemblea dei sindaci. Da qui si vede lo spirito di partecipazione e democrazia insito nel suo carattere e soprattutto mi domando e chiedo come voglia affrontare il nostro sindaco il problema della sanità e dei trasporti, nodi cruciali dello sviluppo di questa nostra martoriata fascia di terra, se non va d'accordo con tutti gli altri suoi colleghi sindaci, per fare unione e leva sulle più alte Istituzioni.
Ci siamo sbagliati, qualche anno fa, ma prometto, CARO SINDACO, che l’errore di consegnarti il mio voto e quello di amici e parenti, non lo commetterò mai più.
Cosi facendo resterai solo... E il nostro paese non si merita di rimanere isolato solo perchè la tua arroganza ti dice di perseguire le tue idee senza metterle a confronto con gli altri e senza ascoltare consigli da nessuno.
Ahi, poveri noi!!!
THE TRUTH