Chi volesse inviarmi notizie, messaggi, comunicazioni di manifestazioni ed eventi da pubblicare sul blog può farlo attraverso la mail niko.25@hotmail.it



martedì 19 gennaio 2021

IMMORTALATO SU "REPUBBLICA"


Il nostro concittadino Giuseppe Muriale, convinto attivista del Movimento 5 stelle, ieri è rimasto tutta la giornata davanti a Montecitorio a sostenere moralmente il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per la richiesta della fiducia alla Camera dei deputati; una presenza e un sostegno poi premiato, in serata, con l'approvazione della fiducia con 321 voti a favore e 259 contrari.


Oggi Giuseppe Muriale replica la sua presenza davanti a palazzo Madama, sede del Senato, dove il Presidente del Consiglio chiederà di continuare con il suo progetto politico giallo/rosso davanti ai senatori.

La passione del roccellese Muriale spesso è stata ripresa da giornali e televisioni, cosi anche ieri si è reso protagonista di diverse interviste rilasciate a TG1, TG24, SKY, dove ha sempre dichiarato il suo supporto al Presidente Giuseppe Conte dicendo essere "una persona insostituibile", e ancora che "non è previsto nessun Governo che non ci sia come candidato premier Giuseppe Conte per i prossimi 10 anni, nessuna forza politica è in grado di esprimere una persona che possa sostituire politicamente Giuseppe Conte".

Ieri su Repubblica online e stamattina sul quotidiano Repubblica in diffusione nazionale è stata pubblicata una fotografia che ritrae l'attivista roccellese con una maglia azzurra con il numero 1 e la scritta " Conte".

Gli auguriamo possa avere stasera ancora una nuova soddisfazione con l'approvazione della fiducia in Senato.

QUANDO LA POLITICA ERA PASSIONE, BUON COMPLEANNO VECCHIO PCI

di Vito Pirruccio



La pandemia, la crisi di governo, la politica al tempo di facebook hanno messo nell’angolo un appuntamento, i 100 anni della nascita del PCI il 21 gennaio 2021, che produce un po’ di emozione e tristezza in chi ha militato ed è cresciuto nella più grande comunità politica del movimento operaio dell’Occidente.

Non è solo la nostalgia ad intristire il presente pensando alla baldanza di un’età ricca di ideali e di conquiste sociali, ma è, soprattutto, la valanga di ricordi e la comparazione di un modo di fare politica organizzata proiettati sull’oggi che buttano il morale per terra. È l’oggi che intristisce chi è figlio del movimento politico che portava in bella vista nei cortei lo slogan coniato da Palmiro Togliatti: “Veniamo da lontano, andiamo lontano!”

È l’oggi che ci rende tristi, non per quello che più non abbiamo (la comunità politica che si fa lotta per la causa), ma perché la Storia per come si è evoluta ci ha imposto di assistere impotenti all’evaporazione della causa.

La storia del PCI ha i suoi errori (enormi) e le sue contraddizioni (tantissime) che sarebbe sbagliato non riconoscere quando, ormai, siamo nell’orbita della storia e non in quella della cronaca politica. Ma quanta nobiltà dietro quella bandiera con la falce e il martello!

Ogni militante comunista potrebbe portare la sua storia e il filo rosso dell’impegno per una causa alta segnerebbe ad ogni latitudine i contorni nobili di un modo di fare politica oggi letteralmente scomparso. 

Mentre raggomitolo frammenti della nostra baldanza giovanile un fermo immagine mi riporta al 13 giugno del 1984, quando in Piazza San Giovanni, la piazza romana delle organizzazioni operaie, sotto una cappa di calore e di tristezza, davamo l’ultimo saluto ad Enrico Berlinguer. 

Una fila composta tagliava in quattro corsie, di andata e ritorno, Via delle Botteghe Oscure fino all’Altare della Patria. Ore di fila dopo una notte in viaggio sul “treno del Sud” per soffermarci solo un istante con il pugno chiuso dinanzi al feretro del grande dirigente comunista. E i compagni delegati della nostra federazione a prestare il picchetto d’onore per cinque minuti, mentre sfilavano a pochi centimetri Nilde Iotti, Giancarlo Pajetta, Yasser Arafat e, persino, l’avversario fascista Giorgio Almirante. 

Tutti con gli occhi lucidi nei quali ognuno di noi rifletteva la sua piccola/grande “scelta di vita”, così definì la militanza comunista Giorgio Amendola in un famoso libro pubblicato da Rizzoli nel 1976.

Molti di noi che avevano abbracciato la causa comunista guardando al partito di Enrico Berlinguer nel pieno della sua esplosione ideale ed elettorale, all’indomani dell’89 ci sentimmo orfani e, forse e senza forse, non ritrovammo più la strada. Ogni appartenenza successiva, azzardato chiamarla militanza rispetto alla storia precedentemente vissuta, sarà una scia impalpabile del partito che fu. E, ancora oggi, ognuno di noi si sente orfano anche se il tempo ha rimarginato le ferite, consci che la storia non si ripete ed è incalzata dal tempo e dalle vicende degli uomini.

Per troppo tempo dopo la “fine della storia” ci siamo sentiti incompiuti fino al punto in cui non abbiamo più fatto caso rassegnati a far maturare in noi stessi il giudizio implacabile degli eventi. Quel Muro eretto e sostenuto dall’ottusa cecità ideologica, quando è crollato sulle nostre vite ha sepolto per sempre un modo di fare politica che aveva dato dignità e riscatto a donne e uomini entrati a pieno titolo nei meandri della storia. 

Quel Muro, inutile negarlo, è, anche, la nostra colpa e la nostra ferita. Quest’ultima in Italia siamo stati bravi a rimarginarla, ma la cicatrice è lì a dimostrala.

Oggi, il modo migliore per partecipare al compleanno del centenario del Partito Comunista Italiano, con tutte le cicatrici ma con l’orgoglio di non sentirci completamente ex, è di trattenere nel vissuto quotidiano il bagaglio culturale e formativo di quella militanza diventata Storia. 

Un pezzo di PCI, sono convinto, chi ha percorso quel cammino se lo porta dentro. Con le sue cadute e le sue rialzate, ma se lo porta dentro. È nostro, anche se il vecchio combattente ha raggiunto il secolo con tante rughe e tormenti.

Vorrei che gli auguri per il secolo compiuto dal mio PCI transitato, oramai, nella storia, venissero segnati da un nuovo sogno come dice Francesco Guccini ne “La Locomotiva” che cantavamo a squarcia gola nei concerti e nelle Feste de L’Unità: “La storia ci racconta come finì la corsa / la macchina deviata su una linea morta … / Ma a noi piace pensarlo ancora dietro al vapore / mentre fa correre via la macchina al vapore. / E che ci giunga ancora un giorno la notizia, di una locomotiva, come una cosa viva / lanciata bomba contro l’ingiustizia …”

L’ingiustizia ha bisogno dei suo avversarsi, ma soprattutto dei suoi costruttori. Di costruttori che nulla hanno a che fare con i trasformisti dell’attuale momento politico, ma di soggetti organizzati di uomini e donne in carne e ossa chiamati a dare corsa a “una cosa viva / lanciata bomba contro l’ingiustizia …”

Auguri!

N. B. – F. Guccini LA LOCOMOTIVA – Cliccare sul link:   https://youtu.be/KeX1Yb8CSjw

lunedì 18 gennaio 2021

E' VENUTO A MANCARE A NEW YORK L'AMICO TONY MARESCA


Ho appreso con molta tristezza della scomparsa di una caro amico, Tony Maresca, persona dalle mille risorse, dal grande cuore, sempre sorridente e pieno di vita, che nutriva un amore particolare per il nostro paese, e quasi ogni anno ci ritornava con la sua amata moglie Rita Badolato affrontando il lungo viaggio da New York dove risiedeva.

Originario di Piano di Sorrento in provincia di Napoli, aveva festeggiato nel 2019 i suoi 50 anni di matrimonio con la sua adorata Rita, lei si nativa di Roccella. 

Nel nostro paese erano come a casa loro, tutti li conoscono perchè hanno sempre mantenuto un legame forte con tantissimi amici vista la loro grande generosità e affabilità nel rapporto con Roccella e i roccellesi. 

Ed infatti, tantissimi sono i roccellesi rimasti scossi nell'apprendere la triste notizia dell'improvvisa scomparsa del caro Tony.

Mi unisco con la preghiera al dolore della cara Rita, dei figli e dei nipoti. 

Il sorriso contagioso che sprigionava ottimismo che ha sempre contraddistinto e ha sempre trasmesso Tony non lo dimenticheremo e sono sicuro rimarrà vivo in tutte le persone che le hanno voluto bene.

"CAMINETTO" IN REMOTO SUL FENOMENO DELLE FAKE NEWS PROMOSSO DAL ROTARY CLUB DI LOCRI

 


Il Rotary Club d Locri, presieduto dal dott. Vincenzo Schirripa, ha tenuto, grazie all’intervento del socio Salvatore Spagnolo, un interessante caminetto, ovviamente nel rispetto delle norme vigenti e quindi non in presenza, ma sulla piattaforma zoom, su un fenomeno particolarmente attuale ma che da sempre ha accompagnato la storia dell’uomo e, talvolta, ha contribuito a cambiarla: “Fake News, fenomeno non solo odierno ma anche del passato”.

Questa espressione inglese entrata nel linguaggio di uso comune, purtroppo come tanti altri lemmi, ha il significato letterale di “false notizie”.

Il relatore ha distinto le varie tipologie di notizie che vengono diffuse quotidianamente dai mass media, giornali, libri, radio, TV e da qualche decennio a questa parte anche dai nuovi mezzi informatici e cioè la rete internet e le varie app e social collegati. L’informazione vera e propria, la disinformazione, la contro informazione e la propaganda sono le categorie principali sotto cui si possono raggruppare.


Ha poi svolto un breve excursus storico, per forza di cose non esaustivo, sul fenomeno delle fake news nel passato, esordendo volutamente con quella che egli ha voluto definire, ma solo fino a un certo punto, una provocazione: già all’origine del genere umano le lusinghe del serpente sulla bontà del frutto indussero Eva ad offrirlo ad Adamo, con tutte le conseguenze che poi, malauguratamente, ne derivarono.

Risalendo poi a veri e propri episodi storici ha ricordato il clamoroso falso della “Donazione di Costantino” sul quale la Chiesa di Roma costruì il proprio potere temporale, il mito medievale del “Prete Gianni” sovrano di un esotico regno immaginario, la sanguinaria persecuzione dei Templari nel ‘300 per mano di Filippo il Bello Re di Francia, e da cui sono originate innumerevoli pubblicazioni, spesso non scientifiche ma solamente suggestive come i libri di Dan Brown (Il Codice da Vinci e altri) e i film che ne sono stati tratti.


Riguardo a tempi più recenti ha parlato delle costruzioni di falsi storici quali i “Protocolli dei Savi Anziani di Sion” che hanno purtroppo avuto tragiche influenze nell’ascesa del regime nazista e nell’Olocausto del popolo ebraico. Ha pure accennato a frequenti casi di vere e proprie messinscene organizzate per preparare le opinioni pubbliche a sanguinosi conflitti anche recenti come in Vietnam e Iraq. 

Infine ha ricordato la beffa della trasmissione radiofonica del 1938 con cui il grande attore americano Orson Welles convinse i suoi ascoltatori che era in atto una invasione di alieni a New York e, con riferimento alla pandemia attuale, ha rievocato alcune epidemie del recente passato, l’ultima quella di colera che colpì la nostra regione nel 1867 e che secondo le consuete dicerie era stata causata da untori inviati dal governo. Ad Ardore fu sterminata una intera famiglia e alcuni militari che tentavano di difenderla. La strage fu descritta da Edmondo De Amicis presente sui luoghi quando svolgeva il servizio di ufficiale nel suo bel libro “La Vita Militare”.

Rispondendo alle domande di alcuni ascoltatori sul come cercare di riconoscere le fake news nell’epoca di internet ha suggerito ove possibile di verificare l’origine e attendibilità delle fonti, confrontarle con altre, ricorrere comunque al proprio buonsenso e soprattutto spirito critico.


domenica 17 gennaio 2021

IL LIBERO SFOGO DEL ROCCELLESE SANTO URSINO SU ALCUNI ASPETTI CRITICI AL "PORTO DELLE GRAZIE"


Il nostro concittadino Santo Ursino, amante del mare e frequentatore del "Porto delle Grazie" fin dalla sua costruzione, rappresentante per anni della Protezione Civile e convinto ambientalista, oggi si è lasciato andare ad un libero sfogo in una diretta facebook, direttamente dalla banchina del Porto di Roccella, riferendo una serie di criticità, evidenti da tutti, in merito alla manutenzione e alla gestione  dei servizi portuali. 

Ecco di seguito le sue parole genuine, semplici, schiette, ma che rendono l'idea di una struttura che è costata oltre 50 miliardi delle vecchie lire e che non accenna a decollare nè per lo sviluppo del Comprensorio nè tantomeno per il nostro paese, anzi col passare degli anni sta lentamente regredendo.


Mi trovo al Porto delle Grazie, fa freddo ma c'è un mare favoloso... Vi faccio vedere questi cavi di acciaio, pensate ogni anno vengono scaricate tonnellate di questi cavi in mare, non capisco perchè non prevedono dei punti di raccolta anche per l'acciaio in maniera tale che i pescherecci lo possano lasciare  a terra.

Ieri ho visto tirare le barche sequestrate dei migranti a terra, e per farlo hanno fatto arrivare una gru con degli operatori  "da fuori".  Non capisco perchè deve venire una gru dall'esterno quando a Roccella ce ne sono diverse, e al Porto ce ne una ferma.


Ci sono tanti pescherecci, che vorrebbero tirarla a secco per pulirla sotto, ma la nostra gru è ferma e non ci sono persone per manovrarla. occorre andare a Cariati per tirare a secco un peschereccio!!! La nostra Gru è lasciata ferma li per monumento!!!

Qui a Roccella hanno comprato una gru, vergogna, ed è ferma li, la salsedine del mare piano piano la marcisce.

C'è una perdita d'acqua da un anno, tubi scoperti che portano ad una centralina, non c'è nessuno che si interessa di questo!!!

Siamo di fronte a un Porto costruito nuovo ma abbandonato a se stesso, gestito male da persone incompetenti.

Ma perchè non andate negli altri porti a vedere come si lavora e per imparare?

Perchè non date il porto a persone competenti a gestirlo? 

Il Porto deve portare lavoro, lavoro per i giovani! Il Porto di Roccella non sta dando lavoro a nessuno!!!

Questo porto "è tirato avanti" da 4 persone che lavorano come dannati... Se non ci fossero loro questo porto sarebbe pieno di immondizia.

Fino a poco tempo fa c'era la sede della Protezione Civile:  in 15 giorni l'hanno "buttati fuori"... 

C'era il modulo antincendio pronto ad intervenire in caso d'incendio al Porto o nel paese:  l'hanno tornato indietro. 

Un mortorio! Ecco cosa è rimasto!!!

Eppure era partito cosi bene, ma piano piano sta finendo male!!!

Povera la mia Calabria, povero il mio paese, non riesco a vederlo cosi abbandonato. 

Scriverò, parlerò, finche non daranno lavoro ai giovani. E' mio desiderio che Roccella cambi aspetto!!!

Abbiamo la fortuna di avere un porto, ma purtroppo è gestito male. 

I nostri pescherecci quando entrano dall'imboccatura e c'è un po' di vento di libeccio, visto l'insabbiamento, rischiano di capovolgersi, di rimanere bloccati sulla secca e di rompersi.

E' ora di svegliarci tutti,  di dire basta, dobbiamo fare funzionare questo porto... Chi non è in grado di gestirlo deve andarsene a casa, deve lasciare il posto a persone competenti. 

Io so come funzionano i porti ben gestiti, ho navigato per una vita, ho girato il mondo! 

Sono molto amareggiato.

Un abbraccio a tutti. Vi voglio bene.


Per vedere il video registrato stamattina da Santo Ursino cliccare sul seguente link

https://www.facebook.com/100027705826814/videos/742314890035365 



sabato 16 gennaio 2021

LA SCUOLA RIMANE CHIUSA E LO PSICOLOGO ENTRA IN CLASSE


La crisi politica viene drammatizzata fino all’eccesso e passano in secondo ordine provvedimenti che hanno dell’incredibile: un’estate intera a parlare di banchi, senza pensare ai tracciamenti diffusi del contagio e ai trasporti e intanto ci continuano a propinare bonus biciclette e monopattini (da oggi, 14 gennaio 2021, vengono riaperte le piattaforme per accedere a tali “benefici”); le scuole rimangono chiuse e per molti alunni già metà anno scolastico è saltato, ma per “far fronte a situazioni di insicurezza, stress, timore di contagio, difficoltà di concentrazione”, a seguito del Protocollo d’Intesa Ministero dell’Istruzione e Consiglio Nazionale degli Psicologi, entrano in classe 8.000 psicologici. 

In pratica si spendono 40 euro all’ora, per circa 125 h per istituto, in media 18 h al mese, per predisporre sportelli di ascolto per studenti, docenti e famiglie.

Assurdo!

Invece di riaprire in sicurezza le scuole, vera causa del disagio dei ragazzi, si ricorre ai surrogati e ai palliativi e si fanno strada i gruppi di pressione per la tutela dei loro associati.

Come uomo di scuola so dell’importanza dello psicologo e del pedagogista in una scuola centrata sull’alunno e sulla crescita dei ragazzi. Vorrei vedere la scuola italiana strutturata con tutti i suoi ambiti stabili di supporto, com’è nella migliore tradizione formativa europea che prevede al suo interno tali figure, assi portanti della paideia ordinaria. Ma in questo contesto di pandemia e con le scuole chiuse da un anno, la priorità è lo psicologo per trarre dall’insicurezza e dallo stress i ragazzi (nella migliore delle ipotesi, istruiti ed educati attraverso lo schermo del computer) o aprire i cancelli degli istituti e, se del caso, ampliare il tempo scuola, per salvare il salvabile?

Dello psicologo ne avremmo bisogno noi (un “noi”, classe dirigente) per aiutarci a non fare scelte insensate che nulla hanno a che fare con i bisogni dei nostri ragazzi. Questi, se vogliamo essere concreti e con i piedi per terra, sono disorientati e annoiati dalle nostre scelte ottuse. E non meravigliamoci quando per vincere la noia si danno appuntamento sui social per darsele di santa ragione stressati dal dolce far niente!

I ragazzi devono avere il loro tempo occupato in formazione e non di scivolare dal letto al computer, per seguire i loro insegnanti in DaD. E la soluzione non è farli scivolare, anche, sul lettino dell’analista, ma farli rientrare a scuola, perché il tempo che hanno perso e che continuano, purtroppo, a perdere, è la vera causa del disorientamento attuale.

Si parla tanto di irresponsabili, ma forse lo siamo, pure, noi che accettiamo supinamente decisioni che sanno dell’incredibile, anche se non siamo psicologi. Chiedo venia alla categoria, non sono contro di loro!

Vito Pirruccio 

Dirigente Scolastico e Presidente dell’Associazione Museo della Scuola “I Care!”

venerdì 15 gennaio 2021

SUL SITO DEL SIR, PADRE FRANCESCO CARLINO INTERVIENE SUL PROCESSO "RINASCITA-SCOTT"

Si è aperto il 13 gennaio il processo Rinascita-Scott contro alcune potenti cosche della ‘ndrangheta calabrese, il più grande degli ultimi decenni. Al Sir, don Francesco Carlino, parroco nella Locride, parla dell’attesa della gente e dell’impegno nel contrasto alla malavita. La speranza in una Chiesa ancora più coraggiosa e l’idea di un Sinodo regionale per dare al fenomeno della ‘ndrangheta una risposta collettiva e culturale

 Fonte: https://www.agensir.it

‘Ndrangheta: processo Rinascita-Scott. 

Don Carlino (Roccella Ionica): 

“Per i calabresi è un momento di speranza”


“Per i calabresi è un momento di speranza, si guarda a questo processo con un senso di liberazione”. 
Così don Francesco Carlino, parroco a Roccella Ionica, nella diocesi di Locri-Gerace, commenta al Sir l’apertura del maxi-processo Rinascita-Scott contro alcune potenti cosche della ‘ndrangheta calabrese che si è aperto il 13 gennaio a Lamezia Terme. 

“C’è veramente e finalmente un risveglio nelle coscienze”, prosegue il sacerdote, secondo cui la “collusione tra criminalità organizzata, massoneria e politica” scoperchiata dalle indagini è “un’immagine che c’era nell’inconscio o nel subconscio di tutti”. 

“Oggi – la convinzione di don Carlino – c’è una Regione intera, la Calabria, che aspetta di essere liberata da questo marchio terribile. 

Perché la stragrande maggioranza dei calabresi è gente onesta che dice ‘Liberiamoci da questa piovra’”.

Il sacerdote parla del “risveglio” della Chiesa calabrese che, in alcuni settori, “in passato ha avuto un po’ paura” nei confronti di “questo gigante mostruoso”. 

“Oggi – spiega – c’è la coscienza che bisogna assolutamente prendere posizione. La Chiesa lotta” ma, “sul territorio regionale, ci sono ancora delle resistenze, forse più a livello parrocchiale, per essere all’altezza della lotta alla criminalità mafiosa”. 

Ecco perché “come Chiesa in Calabria dovremmo fare di più. Ci vuole una Chiesa compatta, che abbia coraggio e determinazione; nella quale non si va in ordine sparso”, il monito di don Carlino, che propone: “Si potrebbe tenere un Sinodo regionale per dare al fenomeno della ‘ndrangheta una risposta sinodale e culturale”. 

Il sacerdote chiede anche allo Stato di essere “all’altezza della situazione”: “Anche in Calabria deve investire sulla promozione umana con vie di comunicazione e servizi efficienti, altrimenti si fa un favore alla criminalità mafiosa alimentando la sfiducia” nelle Istituzioni.
Alberto Baviera



giovedì 14 gennaio 2021

LA "PRIMARIA" DEL COMPRENSIVO DI ROCCELLA CONQUISTA L' ACCESSO ALLE FINALI NAZIONALI DEL CONCORSO "I GIOVANI RICORDANO LA SHOAH"

 Una importante e  straordinaria soddisfazione quella che sta vivendo l'Istituto Comprensivo "Coluccio-Filocamo" di Roccella Jonica  che è stato selezionato dalla Commissione Regionale a partecipare alla XIX edizione del Concorso scolastico nazionale "I giovani ricordano la Shoah" indetto dal Ministero dell'Istruzione sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e in collaborazione con l'Unione delle Comunità ebraiche Italiane.

Il Concorso, rivolto a tutti gli allievi del primo e secondo ciclo di istruzione (elementare e media), al fine di promuovere studi e approfondimenti sul tragico evento che ha segnato la storia europea del Novecento, si è avvalso dei vari Uffici scolastici regionali i quali hanno selezionato due lavori per ogni grado di studi ritenuti meritevoli di concorrere a livello nazionale. 

La Commissione Regionale ha scelto, per tutte le scuole primarie calabresi, di inviare in finale nazionale, la 4°A della scuola paritaria Verna di Isola Capo Rizzuto e la "nostra" 2°B dell'I.C. "Orlando-Filocamo" di Roccella Jonica.

La nostra scuola ha concorso e concorrerà attraverso un video dal titolo "Amicizia oltre ogni confine - Otto:autobiografia di un orsacchiotto", realizzato lo scorso anno scolastico dalla classe 2°B (oggi 3°B), sotto l'attenta guida dell'insegnante Irene Sergi.

Un video dall'importante impatto emotivo che racconta la storia di una sincera e spontanea amicizia fra due bambini che vengono divisi ma si ritrovano da grandi; un'amicizia, appunto, senza confini e senza ostacoli di "filo spinato". 

Essere fra i due migliori lavori a livello regionale è già un grande successo e una enorme soddisfazione per la scuola roccellese diretta dalla dott.ssa Emanuela Cannistrà; e naturalmente tanta è la felicità nell'animo della maestra Irene Sergi, ideatrice del progetto, e delle docenti Irene Cordì, Irene  Cataldo, Marisa Caristo e Patrizia Gallo che hanno partecipato alla realizzazione del video facendo squadra con tutti gli alunni della classe.

Tutti i lavori inviati dalle Commissioni Regionali ora sono al vaglio della Commissione Nazionale paritetica composta da rappresentanti del Ministero dell'Istruzione e dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane, chiamata ad individuare un vincitore per ogni grado di studi che saranno premiati dal Ministro dell'Istruzione in occasione del "Giorno della Memoria", accolti dal Presidente della Repubblica e dal Presidente delle Comunità Ebraiche italiane.

In bocca al lupo quindi alla scuola roccellese, e complimenti per lo straordinario lavoro educativo svolto che ha sicuramente lasciato un segno di crescita culturale nei valori della uguaglianza e della solidarietà nel cuore di tutti i ragazzi che hanno partecipato e realizzato il video-progetto con grande coinvolgimento ed entusiasmo.


Ecco il video selezionato ed lizza al XIX Concorso nazionale "I giovani ricordano la shoah"


Nel caso non è visibile il video, cliccare sul seguente link


martedì 12 gennaio 2021

QUANDO I PETTEGOLEZZI E IL LINCIAGGIO MEDIATICO DEVASTA QUANTO IL VIRUS



Ammalarsi di Covid sicuramente è un qualcosa di devastante sia a livello fisico che psicologico.

Nessuno si va a cercare il contagio, a tutti però può capitare di essere contagiato, nonostante si cerca di osservare ogni precauzione, lo abbiamo visto di contagiati a tutti i livelli e di qualunque stato sociale.

Davanti a un malato Covid, seppur asintomatico, si verificano due sentimenti differenti e contrari tra di loro. Da una parte la solidarietà di chi manifesta supporto morale e dall'altra una sfilza di ipocrisia  da parte di chi si esprime con pettegolezzi, frecciate velenose, ingiustificati giudizi nei confronti non solo di chi ha contratto la malattia ma anche contro tutti i familiari, nonostante siano persone sane.

Ed è di questo secondo aspetto che vogliamo parlare, del cosiddetto linciaggio sociale e mediatico, una situazione devastante che rischia di essere peggiore del virus.

Premesso che i provvedimenti delle autorità dovrebbero bastare da soli a regolare la situazione e risparmiarsi l'inutile stuolo di polemiche e linciaggi ingiustificati, ciò nonostante la pandemia del pettegolezzo e dell'ignoranza colpisce purtroppo molto più veloce e massicciamente del Covid stesso.

Ed è ciò che è avvenuto in questi giorni anche nel nostro paese: abbiamo raccolto la testimonianza di una famiglia che in attimo si è trovata nella bocca di tutti in maniera ingiusta ed ingiustificata.

"Avere in famiglia una persona che purtroppo ha contratto il virus - ci dice Giovanna (il nome è inventato, ma la situazione verificatasi è verissima!!!) - significa, per molti, che tutto l'albero genealogico di quella persona ha il virus!!!

Abbiamo una nipote che ha avuto la sfortuna di contrarre il Covid e che con forza e caparbietà lo sta curando in isolamento domiciliare. Non la incontriamo da tempo e tutta la nostra famiglia ha fatto il tampone risultando negativo.

Ciò nonostante in questi giorni stiamo subendo un incubo: notizie assolutamente false sono iniziate a circolare a una velocità incredibile, additandoci come persone malate di Corona virus che andiamo in giro per il paese, irresponsabilmente e indisturbati.


La legittima paura di una comunità dovrebbe spingere alla solidarietà e al rispetto delle regole, e non allo sfogo collettivo al grido: se c'è un contagiato, sono tutti untori: amici, familiari e parenti!!!

Il risultato della positività di mia nipote - continua nello sfogo la signora Giovanna - è stata ventilata dal laboratorio di analisi, e la notizia si è diffusa in maniera velocissima per tutto il paese.

Io stessa ho saputo la notizia dalla gente e non dalla diretta interessata.

Da quel momento in poi è stato detto di tutto e di più sulla mia famiglia. Cose non vere. Giorni davvero massacranti!

Le diagnosi vanno fatte nei laboratori non nelle piazze dei paesi. I miei figli non hanno potuto spostarsi un attimo di casa perchè la gente si è permessa di additarli come positivi. Una marea di messaggi nel dirgli "che a Roccella circola questa voce", e loro a piangere solo per le infamie che gli sono cadute addosso. Ed anche mia mamma di 75 anni è stata presa d'assalto dalla gente dicendole della positività della mia famiglia "che si dice in giro".

Noi poi che abbiamo delle attività commerciali da salvaguardare, i messaggi sono arrivati a tutto il nostro personale, un passaparola assurdo per dire di non entrare nei nostri negozi!!!

E' comprensibile la preoccupazione sull'emergenza sanitaria che stiamo vivendo, ma siamo davanti a una situazione dove le persone si trasformano, pronte a sprigionare chiacchiere e  cattiverie inaudite.

Quello che la mia famiglia sta subendo è un vero e proprio shock psicologico e spero di riuscire a mantenere i nervi saldi attraverso l'affetto dei veri amici e l'unità che ha sempre contraddistinto la nostra famiglia!!!

Spero che quando questo panico sarà un ricordo, sapremo capire l'importanza, per una comunità, del silenzio, della comprensione e della solidarietà".

SI RINNOVA LA FESTA (RELIGIOSA) DI SANT'ANTONIO ABATE

 

Anche quest'anno ci prepariamo a vivere la Festività del Grande Sant'Antonio Abate d' Egitto. 

Lo vivremo insieme in modo diverso ma, ugualmente, intenso e ricco di spiritualità, soffermandoci su una delle figure più illustri del cristianesimo, appunto Sant' Antonio Abate.

Non potendo vivere come ogni anno la Festa nell'omonima Chiesetta sita in via Orlando, a causa della pochissima disponibilità dei posti a sedere, il Parroco, Sac. Jean Dieudonnè Jaomanana, insieme al nuovo e giovane Comitato Festa di Sant'Antonio, hanno pensato di vivere i giorni dei Festeggiamenti presso la Chiesa Parrocchiale di San Nicola Ex Aleph (Chiesa Marina) dove si potranno rispettare tutti i parametri di sicurezza per il contenimento del Covid-19. 

I giovani del Comitato e il Parroco hanno stilato pertanto un ricco programma religioso che inizierà Mercoledì 13 Gennaio alle ore 16:00, con l' accoglienza e l' Intronizzazione della Venerata Immagine di Sant'Antonio Abate in Chiesa Marina e con un momento di preghiera e meditazione sulla vita dell' Anacoreta del deserto.

 Giovedì, Venerdì e Sabato vivremo, sempre in Chiesa Marina, il Triduo di Preghiera che ci preparerà alla Festa Liturgica del Santo che quest'anno sarà proprio di Domenica. 

La Celebrazione Eucaristica delle ore 7:30, in occasione del Triduo, sarà spostata di pomeriggio alle ore 16:00 per permettere a tutti di poter partecipare alle funzioni.

Sabato 16 Gennaio prima della Celebrazione Eucaristica, sul Sagrato della Chiesa avrà luogo la tradizione Benedizione del Fuoco e di tutti gli animali domestici; non mancheranno come ogni anno i tradizionali MAIALINI DI PROVOLA che saranno venduti Sabato pomeriggio e Domenica mattina.

Domenica 17 Gennaio la Festa raggiungerà il suo culmine con la Solenne Celebrazione Eucaristica delle ore 10:00 che si concluderà con la Supplica a Sant'Antonio Abate nel giorno della sua ricorrenza. 

Nell'attesa di ritornare al più presto alla normalità e poter Festeggiare Solennemente la Festività di Sant'Antonio nella sua Chiesetta, affidiamo al Grande eremita del deserto tutte le nostre intenzioni di preghiera affinché, per sua intercessione, il Signore ci liberi al più presto da questo terribile virus.

 

"IO NON TEMO PIÙ DIO, LO AMO. PERCHÉ

L' AMORE CACCIA IL TIMORE"

(Sant' Antonio Abate)





2 agosto 2020 - 2 agosto 2021: Un anno senza Ludovico

2 agosto 2020  - 2 agosto 2021: Un anno senza Ludovico
2 Agosto 2020 - 2 Agosto 2021: un anno senza Ludovico. Il ricordo di Ludovico Lombardo ad un anno dalla sua tragica scomparsa. Sempre nel cuore dei tuoi amici e sempre nel cuore dei roccellesi.

JEU SUGNU CALABRISI - Sigla ufficiale Musica Etnosong 2019 Premio Mia Martini

La vera storia dei nostri emigranti che, per motivi di lavoro, sono stati "costretti" a lasciare la Terra in cerca di lavoro ma col cuore rivolto SEMPRE nell'estremo lembo della "nostra" Penisola: la CALABRIA!

ROCCELLA JONICA VISTA DA GERACE

ROCCELLA JONICA VISTA DA GERACE
Foto di Angelo Lagana'

DUE STRAORDINARI SCATTI DI ANGELO LAGANA'

Un Lungomare così, a Reggio, non si vedeva da tanti tanti anni. Le Frecce Tricolori hanno richiamato in città decine di migliaia di persone da tutte le province calabresi e da gran parte della Sicilia. La via Marina, completamente chiusa al traffico in occasione della seconda “domenica sostenibile”, s’è gremita di circa 100.000 persone che nel pomeriggio hanno assistito incantate allo spettacolo dell’Air Show “Scilla & Cariddi” con l’esibizione delle celebri Frecce Tricolore.

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VINCENZO MILANO CI REGALA L'ECLISSI SOLARE VISTA DAL CASTELLO

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Oggi 20 marzo, nonostante le nuvole, abbiamo potuto assistere, dalle nove e mezza fino alle undici, all'eclissi di sole. Qui da noi il sole, "coperto" dall'ombra della luna, si è oscurato soltanto per il 41%. La prossima eclissi parziale avverrà nel 2026 mentre per avere un'altra eclissi solare totale dovremmo "attendere" fino al 2081.
Questo straordinario evento è stato filmato dal videomaker Vincenzo Milano del Laboratorio DreamLab Studio di Roccella Jonica dalla postazione della Torre di Pizzofalcone. Un video, montato e musicato con grande sapienza, capace di trasmettere un brivido di emozione.

FESTIVAL JAZZ: DALLA GRANDE ILLUSIONE ALL'IMPIETOSA REALTA'

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Il regalo di Natale del M°. Angelo Laganà

OLTRAGGIO ALLA CITTA'

OLTRAGGIO ALLA CITTA'
OLTRAGGIO ALLA CITTA'. Foto di Angelo Laganà


ECCO PERCHE' POCO PIU' DI UN ANNO FA PESTAVA I PUGNI SUL TAVOLO DEL CONVENTO DEI MINIMI

ECCO PERCHE' POCO PIU' DI UN ANNO FA PESTAVA I PUGNI SUL TAVOLO DEL CONVENTO DEI MINIMI
Quale sindaco mai oltre a lui stesso o a chi per lui avrebbe consentito una liquidazione cosi rapida a suo favore? Un ulteriore una tantum prelevato da un fondo "segreto e nascosto". Cari elettori meditate...Dedicato a tutte quelle associazioni che partecipano alle riunioni con l'amministrazione la quale puntualmente ricorda pressappoco cosi: "Non chiedete soldi perchè non ce ne sono!"

I VINCITORI DI ROCCELLA ON YOUTUBE

Tre straordinari video sono saliti sul podio in questa 2° edizione del Concorso curato da Mariagrazia Curciarello. Tre video, diversi fra loro, che li accomuna solo la volontà di valorizzare al massimo le risorse naturalistiche di Roccella Jonica, obiettivo riuscito appieno grazie alle idee che hanno sbizzarrito la fantasia degli autori, ma anche del montaggio del video, agli "attori" e agli ambienti.
Meritato primo posto per l'invenzione "Scirobetta" dal nome dei due cortiggiani del re Carafa che nel caldo estivo roccellese ha trovato rinfresco solo con questa speciale bibita a base dei nostri limoni... Simpaticissimi e bravissimi davvero tutti i ragazzini-attori che hanno recitato nel video. Con questo video credo che si mostra per la prima volta l'interno del nostro castello in via di restauro in rete. 10 e lode a Francesco Cappelleri, complimenti vivissimi.
Solo un'idea cosi innovativa poteva battere il vincitore dello scorso anno. Alessandro Neumann, dopo il simpaticissimo "U Pirozzu" con cui ha trionfato nella prima edizione, ha girato il secondo atto che si chiama "U tarantozzu" ed è ancora una volta uno strepitoso successo. Le suggestive immagini dal basso dei passi di taranta, dimostrano l'estro e il talento dell'autore che conferma molti dei protagonisti-attori de "U Pirozzu, che diventano delle vere e proprie macchiette. Non vedo già l'ora di vedere la terza parte il prossimo anno...
Da museo il terzo video classificato girato e montato da due giovani, Antonio Dimasi e Felice Guarneri, con lo zampino dei reperti "storici" fotografici dell'archivio dell'associazione "Roccella com'era". "Fra i ricordi di un passato" è la storia di due bambini che, attraverso stupende immagini del passato di Roccella Jonica che sembrano animarsi grazie agli effetti speciali degli autori, raccontano la vita di 50 anni fa del loro paese e alla fine, oggi, si chiedono... "Chissà come sarà fra 50 anni?" Bellissima colonna sonora e un invito a tutti di guardarlo, agli adulti per fargli rivivere meravigliose emozioni e ricordi e ai giovani per fargli scoprire la semplicità insieme al sorriso genuino che c'era una volta. Da pelle d'oca...
E adesso non ci resta che... ammirarli.

1° classificato Roccella on youtube "A SCIRUBETTA" di Francesco Cappelleri.

2° classificato Roccella on youtube "U TARANTOZZU" di Alessandro Neumann

3° classificato "FRA I RICORDI DI UN PASSATO" di Antonio Dimasi e felice Guarneri