Ammalarsi di Covid sicuramente è un qualcosa di devastante sia a livello fisico che psicologico.
Nessuno si
va a cercare il contagio, a tutti però può capitare di essere contagiato,
nonostante si cerca di osservare ogni precauzione, lo abbiamo visto di
contagiati a tutti i livelli e di qualunque stato sociale.
Davanti a un malato Covid, seppur asintomatico, si verificano due sentimenti differenti e contrari tra di loro. Da una parte la solidarietà di chi manifesta supporto morale e dall'altra una sfilza di ipocrisia da parte di chi si esprime con pettegolezzi, frecciate velenose, ingiustificati giudizi nei confronti non solo di chi ha contratto la malattia ma anche contro tutti i familiari, nonostante siano persone sane.
Ed è di questo secondo aspetto che vogliamo parlare, del cosiddetto linciaggio sociale e mediatico, una situazione devastante che rischia di essere peggiore del virus.
Premesso che i provvedimenti delle autorità dovrebbero bastare da soli a regolare la situazione e risparmiarsi l'inutile stuolo di polemiche e linciaggi ingiustificati, ciò nonostante la pandemia del pettegolezzo e dell'ignoranza colpisce purtroppo molto più veloce e massicciamente del Covid stesso.
Ed è ciò che è avvenuto in questi giorni anche nel nostro paese: abbiamo raccolto la testimonianza di una famiglia che in attimo si è trovata nella bocca di tutti in maniera ingiusta ed ingiustificata.
"Avere in famiglia una persona che purtroppo ha contratto il virus - ci dice Giovanna (il nome è inventato, ma la situazione verificatasi è verissima!!!) - significa, per molti, che tutto l'albero genealogico di quella persona ha il virus!!!
Abbiamo una nipote che ha avuto la
sfortuna di contrarre il Covid e che con forza e caparbietà lo sta curando in
isolamento domiciliare. Non la incontriamo da tempo e tutta la nostra famiglia
ha fatto il tampone risultando negativo.
Ciò nonostante in questi giorni stiamo subendo un incubo: notizie assolutamente false sono iniziate a circolare a una velocità incredibile, additandoci come persone malate di Corona virus che andiamo in giro per il paese, irresponsabilmente e indisturbati.
La legittima paura di una comunità dovrebbe spingere alla solidarietà e al rispetto delle regole, e non allo sfogo collettivo al grido: se c'è un contagiato, sono tutti untori: amici, familiari e parenti!!!
Il risultato della positività di mia nipote - continua nello sfogo la signora Giovanna - è stata ventilata dal laboratorio di analisi, e la notizia si è diffusa in maniera velocissima per tutto il paese.
Io stessa ho saputo la notizia dalla
gente e non dalla diretta interessata.
Da quel momento in poi è stato detto di tutto e di più sulla mia famiglia. Cose non vere. Giorni davvero massacranti!
Le diagnosi vanno fatte nei laboratori non nelle piazze dei paesi. I miei figli non hanno potuto spostarsi un attimo di casa perchè la gente si è permessa di additarli come positivi. Una marea di messaggi nel dirgli "che a Roccella circola questa voce", e loro a piangere solo per le infamie che gli sono cadute addosso. Ed anche mia mamma di 75 anni è stata presa d'assalto dalla gente dicendole della positività della mia famiglia "che si dice in giro".
Noi poi che abbiamo delle attività commerciali da salvaguardare, i messaggi sono arrivati a tutto il nostro personale, un passaparola assurdo per dire di non entrare nei nostri negozi!!!
E' comprensibile la preoccupazione sull'emergenza sanitaria che stiamo vivendo, ma siamo davanti a una situazione dove le persone si trasformano, pronte a sprigionare chiacchiere e cattiverie inaudite.
Quello che la mia famiglia sta subendo è un vero e proprio shock psicologico e spero di riuscire a mantenere i nervi saldi attraverso l'affetto dei veri amici e l'unità che ha sempre contraddistinto la nostra famiglia!!!
Spero che quando questo panico sarà un ricordo, sapremo capire l'importanza, per una comunità, del silenzio, della comprensione e della solidarietà".
Magari le persone che hanno messo in giro queste voci infondate sono le stesse che poi girano per Roccella con senza mascherina o tenendola abbassata non rispettando neanche il distanziamento sociale. E purtroppo ce ne sono in giro troppe di queste persone.
RispondiEliminaTriste verità. Nel nostro amato paese fulcro di un provincialismo che affonda le radici nell'ignoranza succede questo e altro. Innanzitutto esprimo solidarietà e vicinanza alla famiglia ma sopratutto alla persona colpita da questo viscido virus. Delle reazioni di determinati compaesani non mi meraviglio affatto, la cosa triste semmai è constatare che in un paese che "dorme" è più facile cadere in questi vili atteggiamenti. Se la gente fosse realmente più occupata a svolgere mansioni in modo serio forse non avrebbe nemmeno il tempo di potersi soffermare a pensare a certe idizie perché alla fine di idioti si tratta, semplici e puri idioti. Mi dispiace doverlo ammettere, ma Roccella comunità era un tempo, stiamo parlando di almeno 40 anni fa, in cui vivere a Roccella nel paese ti sentivi ovunque a casa, le giornate erano più belle, pieni di profumi nell'aria, e ci si accontentava con poco. I genitori si conoscevano tutti e tutti si rispettavano senza invidie altrui. I figli avevano in ogni caso torto e gli anziani si rispettavano sempre. Quello era il mio paese la mia comunità che adesso non esiste più. Adesso è il tempo in cui non ci si rispetta, adesso ci sono gli odiatori, gli invidiosi, i raccomandati, i furbi. La pandemia finirà perché ogni evento positivo o come in questo caso negativo segna una fine ma tornare ad essere comunità la vedo realmente dura per non dire impossibile. Un saluto RH
RispondiEliminaDavveRo veRgognoso
RispondiElimina😠😠😠😠😠
Ogni giorno, purtroppo, tutti hanno qualcosa di cui “sparlare”. Nel 2021 non accadrà alcun miracolo, finché le coscienze resteranno annebbiate e addormentate! Le parole sono strumenti potenti e vanno usate con cautela e nella maniera corretta. Con una parola si può portare alle stelle una persona/una famiglia o distruggerla. È difficile resistere alla curiosità e all'ingiuria per chi non ha nulla di buono da offrire alla società. Intanto la vita si svela, i fatti vengono alla luce e le chiacchiere si rivelano solo sciocche insinuazioni sulla bocca delle persone prive di intelligenza. A ben guardare, e ascoltare, esiste un'altra verità che ha un nome preciso: si chiama PETTEGOLEZZO, un'occasione mancata per starsene zitti in un momento delicato per tutti. Mi dispiace che l'episodio abbia turbato una famiglia che sento la mia,da nuova cittadina roccellese, perché poteva succedere a me di essere oggetto di un immotivato e superficiale sospetto.
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