2026: meno slogan, più visione per il nostro territorio!
Voglio rivolgere il mio più sentito e sincero augurio a tutti i miei concittadini e a tutti coloro che mi conoscono per un nuovo anno foriero di pace, salute e serenità.
Spero davvero che il 2026 sia l’anno capace di incoraggiare le persone giuste – competenti, capaci e meritevoli – a uscire finalmente dal guscio e a dare un contributo concreto al nostro pezzetto di terra, che possiede enormi potenzialità ma che troppo spesso non trova chi sappia valorizzarle davvero.
Roccella, così come tutta la Locride e l’intera fascia jonica, così a lungo bistrattate e dimenticate, potrebbero vivere di turismo per almeno sei mesi l’anno. Non è utopia. Gli sporadici gruppi di persone provenienti da Germania, Polonia, Inghilterra e da altri Paesi che arrivano nella nostra terra, sia ad aprile che ad ottobre, restano incantati dal clima mite, dal mare, dalla natura, dai borghi e dalle nostre risorse autentiche.
Basterebbe davvero organizzarsi, anche grazie ai voli economici che collegano Lamezia Terme e Reggio Calabria alle principali città europee: creare pacchetti turistici ad hoc, puntare sulla realizzazione di alberghi diffusi in ogni paese e valorizzare percorsi naturalistici, culturali ed enogastronomici capaci di raccontare la nostra identità. Un turismo sostenibile, destagionalizzato e di qualità non solo è possibile, ma rappresenta una concreta opportunità di crescita, lavoro e riscatto per tutto il territorio.
E invece continuiamo a riempirci la bocca di turismo, slogan e bandiere, mentre nella realtà anche il mese di agosto si accorcia sempre di più. Si va avanti sperando nella manna dal cielo, puntando tutto sulla settimana di Ferragosto e finendo per “spennare” i turisti di ritorno tra parcheggi a pagamento, multe e servizi spesso insufficienti. Così non si costruisce sviluppo, ma si consuma quel poco che resta.
Roccella, purtroppo, da sola e senza persone capaci di valorizzare davvero l’intero comprensorio, non crescerà mai. Nonostante le centinaia di milioni di euro sperperati negli anni, non si è riusciti a creare nulla di realmente originale, attrattivo e duraturo. Il Castello, ad esempio, è stato spesso utilizzato solo come strumento per far arrivare fiumi di denaro pubblico, ma la verità è che nessuno verrà mai a Roccella da fuori con il solo scopo di visitare il Castello o il MUSMIR, se non c’è qualcosa di autentico, coinvolgente e vivo da vedere.
Le persone non vogliono guardare cartoni animati o video dei passati festival jazz. Ai visitatori bisogna stimolare la curiosità, raccontare una storia vera, far vedere e toccare con mano ciò che è stato: la storia dei Carafa, la vita che si è svolta in quei luoghi, il legame con il mare, con la terra, con le tradizioni. Non bastano totem e cartelloni se poi le case nobiliari restano chiuse, i frantoi abbandonati e i reperti dell’arte marinara e contadina finiscono negli scantinati a fare ragnatele e polvere. La cultura non si improvvisa e non si simula: si custodisce, si apre, si racconta.
Il futuro non è svendere il teatro al Castello a un agente musicale per poche serate nel mese di agosto. Il futuro è pianificare: una stagione teatrale vernacolare estiva, capace di coinvolgere il territorio, e un festival jazz finalmente dignitoso, presentato e promosso in tutta Italia già nel mese di marzo, per arrivare preparati e credibili alla fine di agosto. E perché no, organizzare concerti ed eventi anche nella bassa stagione, accompagnandoli con convenzioni negli esercizi commerciali del paese per tutti coloro che sono in possesso del biglietto, così da creare economia diffusa e permanenza reale.
Il turismo non può essere improvvisazione né sfruttamento di breve periodo: deve essere visione, programmazione, collaborazione e rispetto per chi sceglie di venire nella nostra terra.
Chi ha voglia di spendersi e lavorare in questa direzione, io/noi ci sono/ci siamo, fatevi sentire!
Che il 2026 possa essere davvero l’anno del coraggio, della responsabilità e delle scelte giuste, per restituire dignità e futuro a un territorio che merita molto di più.
Nessun commento:
Posta un commento