All’indomani delle leggere piogge che hanno provocato quanto puntualmente riportato nell’articolo di Telemia di ieri, ci siamo recati personalmente a effettuare un sopralluogo lungo la strada di “Maria”, oggi unica via di collegamento con Bosco Catalano e con le altre contrade collinari del paese, a seguito della chiusura della strada della Carcinara, Pogadi e su fino a Salice e Bosco.
La situazione che si presenta è a dir poco allarmante, non solo per le condizioni attuali, ma soprattutto per ciò che potrebbe accadere in caso di un temporale più intenso.
Quanto successo con poche gocce d’acqua è già grave di per sé e lascia facilmente immaginare scenari ben peggiori.
La carreggiata è estremamente stretta, dissestata, costellata di buche e vere e proprie voragini, con terra e sassi che invadono la sede stradale. A completare il quadro, una enorme vasca d’acqua stagnante a circa 500 metri dall’arrivo a Bosco Catalano, che rende il transito difficoltoso e potenzialmente pericoloso.
Durante il sopralluogo, salendo verso la località, abbiamo incrociato l’autovettura della Polizia Municipale. È doveroso precisare che, da parte loro, il servizio di monitoraggio del territorio non manca. Ma è altrettanto evidente che il semplice presidio o controllo non può essere considerato la risposta indispensabile a una situazione di questo genere. Monitorare un’emergenza senza intervenire per rimuoverne le cause significa limitarsi a constatarla, non a risolverla.
È francamente inaccettabile che, in pieno inverno, non si sia minimamente previsto che una situazione del genere potesse verificarsi, né si sia intervenuti per tempo, anche solo con lavori provvisori, per mettere in sicurezza i tratti oggi completamente al collasso.
Ancora una volta, l’amministrazione comunale sembra limitarsi all’adozione di ordinanze fredde, ciniche e incondizionate, senza rivolgere ai cittadini alcuna raccomandazione, alcun avviso puntuale, né tantomeno – cosa che appare ormai impensabile – una parola di scuse per i disagi arrecati.
Si tratta dell’ennesima dimostrazione di un approccio amministrativo improntato al menefreghismo e all’incapacità di programmazione.
Un copione già visto in altre occasioni: i lavori alla scuola media con martelli pneumatici in funzione durante le lezioni, l’asfaltatura del lungomare effettuata in piena estate, i lavori al marciapiede davanti alla scuola avviati proprio all’indomani dell’inizio dell’anno scolastico, quasi come una punizione inflitta a studenti, insegnanti e famiglie.
Quando le scelte amministrative sembrano guidate esclusivamente da interessi e gestione delle risorse, e non dal buon senso e dal rispetto per i cittadini, il risultato è quello che oggi vediamo lungo la strada di Maria: una comunità lasciata sola, esposta a rischi evitabili, con il diritto alla sicurezza e alla mobilità ridotto a zero.
Così non si governa un territorio.



SONO SANTO E ANIELLO MARE PULITO SONO MOLTO DISPIACIUTO DI QUELLO CHE STA SUCCEDENDO AL MIO PAESE E AI MIEI CITTADINI DOBBIAMO PREGARE IL SIGNORE CHE NON VENGONO TEMPORALI FORTISSIMI E TERRAMOTI PERCHE POSSONO SUCCEDERE CONSEGUENZE GRAVISSIMI DOBIAMO TUTELARE I NOSTRI CITTADINI PREGHEREI IL SIGNOR SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE E SE CE L'INGENIERE DEL COMUNE DI FARE UN SOPRALOGO NEI MARCIAPPIEDE DI VIA ROMA DALLA PIAZZIETTA PRIMAVERA A BAR ZIRGONE CHE SONO UN DISASTRO CON PERICOLO DI INFORTUNI SANTO URSINO
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