Il Waterfront è stato realizzato con un progetto di 600 mila
euro attraverso un bando della città metropolitana di Reggio Calabria dedicato alle città,
aree e periferie degradate ("Patti per il sud" - Interventi per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie).
Legittimamente la Giunta Municipale di Roccella Jonica ha deciso di rifare la parte centrale
del lungomare.
Legittimamente i cittadini si chiedono se non vi fossero
aree "degradate" che avevano priorità di essere sistemate.
A memoria: Via Micarè e c.da Lardea, via Campanella, via
Ciaramidio, via Alì, c.da Mancino, via Gramsci, etc, etc.
Inoltre tutto il restante lungomare è caratterizzato da
pavimentazione sconnessa, buche, aiuole distrutte, panchine semi distrutte.
Accessi al lungomare da sistemare: discesa Via Carrera,
discesa Trastevere, discesa Sant'Antonio, discesa Zirgone necessiterebbero di una
ripulita, una sistemata e dell'installazione di illuminazione notturna.
Insomma
necessita di restyling generale.
Era così necessario abbellire solo il "salotto"
mentre il resto della casa è a pezzi?
Abito sul lungomare e da residente mi chiedo perchè hanno ristrutturato solo 200 metri di lungomare e il restante tratto che va dall'area fitnes al Beach club lasciato in stato di abbandono. Da come ho visto sull'asfalto hanno segnato con lo spray le buche che dovrebbero essere riasfaltate (ma non tutte) e anche qui mi chiedo perchè non riasfaltare tuttoinvece di avere una strada piena di "toppe". Infine vorrei dire che per fortuna non è successo niente di grave in una zona dove risiedono molte persone anziane,alcune delle quali con problemi di salute, lasciando per 8 mesi la zona priva dell'unico accesso dove i mezzi di soccorso potevano passare in caso di emergenza nelle ore notturne (tra l'altro passando questa mattina pensavo che la strada fosse di nuovo percorribile per le auto e i mezzi ma purtroppo è ancora transennata).
RispondiEliminaEffettivamente l’idea di spendere 600 mila euro per una piccola parte del lungomare è stata sicuramente una scelta polita, con questo ultima opera abbiamo un lungomare tipo arlecchino partendo dal porto e vendendo verso sud troviamo un disordine micidiale. Credo che con la cifra spesa era più logico sostituire tutta la pavimentazione fatiscente del lungomare (quella rossa a quadrettoni) e fare la manutenzione piuttosto di realizzare un intervento a macchia di leopardo. Un intervento che ha visto scomparire il mosaico di Nik Spatari, demolite le nostre vasche utilizzate a sedute che umili operai avevano realizzato oltre un decennio fa e che erano intatte e funzionanti, le panchine per gli anziani. Saranno scelte politiche ma Roccella non è solo il lungomare vi sono delle parte del paese disastrate, comunque una cerimonia a pompa magna ma nessuno ha ricordato uno dei progettisti che ha partecipato in parte alla stesura del progetto il compianto architetto Asprea…vergogna politica e professionale di chi oggi si prende i meriti e non solo.
RispondiEliminaPer correttezza devo dire che il compianto architetto Vincenzo Asprea è stato citato, ringraziato ed applaudito.
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