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venerdì 27 aprile 2018
martedì 24 aprile 2018
OMAGGIO AL SARTO ROCCELLESE ILARIO PISCIONERI MANCATO IN QUESTI GIORNI A ROMA
Oggi presso la Chiesa degli artisti in piazza del Popolo a Roma si sono tenuti i funerali del maestro sartore Ilario Piscioneri, mancato all'età di 69 anni.
Presidente dell'Accademia Nazionale dei sartori, era considerato uno dei più talentuosi stilisti della Capitale.
Qualche anno fa aveva portato la sua arte anche sul palcoscenico del Teatro al Castello di Roccella Jonica con una straordinaria sfilata di abiti per una grande accoglienza qui nel suo paese.
Riportiamo di seguito un articolo pubblicato dal Corriere della Sera solo qualche mese fa dove, oltre a risaltare le eccelse doti umane e professionali del Maestro Piscioneri veniva messa in luce un'iniziativa di grandissimo valore sociale, ossia la scuola di sartoria organizzata all'interno del carcere di Rebibbia.
Ci uniamo al cordoglio della sorella Teresa Piscioneri e a quello di tutti i familiari.
Ilario Piscioneri con uno dei suoi allievi a Rebibbia. |
Roma: con ago e filo a Rebibbia, così da detenuti si diventa sarti
Ilario Piscioneri, il più famoso artigiano di Roma, è l’ideatore del corso di cucito, triennale, partito a settembre con 15 studenti. «Sono allievi velocissimi, hanno una volontà pazzesca di imparare»
Ago e filo per ricucire la trama di vite spezzate dal crimine. «Made in Rebibbia» è più di un progetto di riabilitazione, significa speranza per chi un giorno tornerà a essere un uomo libero.
«I detenuti? Sono più veloci dei normali studenti!»: parla come un insegnante orgoglioso Ilario Piscioneri, presidente dell’Accademia nazionale dei sartori, ideatore e promotore di un corso triennale di cucito partito a settembre nel carcere della Capitale. Quindici gli studenti iscritti ma oltre settanta le richieste arrivate. E continuano ad aumentare, con altri istituti penitenziari in Italia già pronti ad adottare il modello vincente.
Classe 1949, a otto anni già con il primo ditale tra le mani, Piscioneri da quasi un trentennio è il punto di riferimento della sartoria a Roma. Non si parla certo del classico taglia e cuci, ma di artigianato che si fa arte, abiti incredibili fatti su misura e quindi unici al mondo. Vip e politici se lo contendono per avere una sua creazione. «Non mi chiedete nomi però, rispetto la loro privacy», dice sorridendo il signor Ilario dal suo esclusivo atelier nel cuore del quartiere Prati: un elegante visionario, una figura quella del sarto tornata alla ribalta proprio di recente con il film candidato all’Oscar Il filo nascosto con Daniel Day-Lewis.
«Lo stiamo ricostruendo questo mestiere che sta scomparendo. Di sarti ad altissimi livelli saremo una decina, mille in totale in tutta Italia. È un’arte che non può e non deve morire», riassume il professore svelando metà del motivo per cui ha voluto creare la scuola di Rebibbia. L’altro pezzo della storia trapela dal modo con cui Piscioneri parla dei suoi alunni speciali dietro le sbarre. Senza giudizi né pietismi, senza pensare che non esista redenzione senza peccato. «Sono persone che hanno sbagliato ma che, una volta scontata la pena, non hanno futuro. Ho solo pensato di offrigli un traguardo», spiega il maestro sartore, sottolineando poi gli straordinari risultati ottenuti: «Sono velocissimi ad apprendere, hanno una volontà pazzesca di imparare, non sapevano infilare il filo nell’ago e oggi creano i primi vestiti».
C’è già la fila per le iscrizioni: quattro giorni a settimana di corsi, dal mattino fino alle 15, «ma gli studenti saltano anche i pasti pur di non interrompere la lezione» o continuano a lavorare anche dopo, in cella. In carcere è il tempo, che non passa mai, il primo nemico da combattere. La maggior parte degli alunni è italiana, uno è tunisino: tra di loro un giovane ergastolano che, a un incontro con la moglie, ha voluto indossare con orgoglio il vestito che aveva appena cucito.
«Se ne recuperi uno è già un successo incredibile, mi ha detto la direttrice Rossella Santoro, la prima ad appoggiare il progetto. – racconta ancora Ilario – Mi ripete che il corso di sartoria ha cambiato l’umore di queste persone. “Dotto’ ci faccia finire la giacca”, mi incitano a fine lezione. Ora hanno uno scopo». E anche un possibile futuro perché - finito il corso triennale - gli studenti otterranno l’attestato ufficiale di «Made in Rebibbia» e non solo: per loro – scontata la pena - sono pronti eventuali posti di lavoro nei laboratori romani e potrebbero usufruire intanto di permessi premio fuori dalla prigione.
A luglio poi, per la tradizionale sfilata dell’Accademia nazionale dei sartori (istituto storico, nato nel 1575), ci sarà spazio anche alle opere dei reclusi. Infine c’è il progetto più grande, in realtà già in itinere: un negozio chiamato appunto «Made in Rebibbia» da aprire a Roma, creato proprio dagli ex detenuti. Un sogno semplice alla portata di uomo che ha cambiato la sua vita, creando una carriera dal nulla, e che ora può e vuole cambiare la vita degli altri.
«Sono arrivato da Roccella Ionica a Roma quando avevo 20 anni, ho persino dormito in auto i primi tempi, sacrifici fatti per arrivare ad un obiettivo – ricorda il sarto più famoso di Roma – Questo è un mestiere umile, che ti insegna pazienza e disciplina, ma che offre anche enormi soddisfazioni. Noi sarti italiani siamo l’eccellenza internazionale, siamo i più richiesti in tutto il mondo».
Maestria e altruismo apprezzati anche dagli istituti carcerari italiani, che vogliono replicare il modello Rebibbia, applaudito pure dal ministro della Giustizia Andrea Orlando.
Articolo di Valeria Costantini per il Corriere della Sera, pubblicato l'11 marzo 2018.
PRIMO MAGGIO CON LA FINALE DEL "ROCK CONTEST" DI RADIO ROCCELLA
Serata finale prima edizione di Radio Roccella Rock Contest
Il Rock Contest è un concorso/vetrina per giovani soliti e gruppi musicali che si propone di offrire ai partecipanti le migliori condizioni di visibilità al fine di facilitare lo sviluppo di un percorso artistico e professionale.
La serata finale del Contest avverrà presso Largo Colonne in Via Marina a Roccella Jonica il 1°Maggio 2018 a partire dalle ore 19.00.
Una iniziativa davvero unica nel suo genere in Calabria assolutamente da non perdere per gli amanti del genere e non.
lunedì 23 aprile 2018
RESTITUIRE DIGNITA' ALLA SCUOLA - DIVIETO DI ACCESSO PERMANENTE AGLI ABUSIVI DELLA FORMAZIONE
di Vito Pirruccio *
Ci sono voluti twitter e facebook, le nuove piazze e finestre virtuali, per far spalancare gli occhi sull’escalation dei disvalori che ha colpito la società e minato dalle fondamenta la scuola e i suoi operatori da quasi mezzo secolo di pseudo-democrazia partecipativa. I ripetuti atti di violenza, derubricati in "atti di bullismo adulto", contro insegnanti e personale della scuola (aggressioni a presidi, collaboratori scolastici e addetti alla segreteria) non irrompono, infatti, sulla scena dall’oggi al domani.
Quando ad ogni cambio di Ministro della P.I. c’è la cacciata / riammissione del voto di condotta / comportamento con l’immancabile sostegno degli eruditi di turno pronti a sciorinare pseudo-concetti pedagogici sulla scindibilità del voto di comportamento dal profitto (vedi intellettualità radical chic).
Quando il preside viene etichettato "sceriffo" dai professionisti della gogna mediatica sindacale-politica per pseudo-poteri conferiti da una riforma (l’ennesima!) che il minimo che abbia potuto fare è stato quello di rimettere i paletti ai ruoli e alle competenze all’interno della scuola.
Quando nessuno si scandalizza che ad ogni fine anno scolastico la valutazione non viene assegnata dai professori che hanno guidato l’alunno per un anno intero (se non per più anni), ma dai TAR della Repubblica italiana chiamati a pronunciarsi su appelli da azzeccagarbugli:
Quando nessuno alza il dito per capire il motivo assurdo della condanna di Livio Bearzi, preside del Convitto Nazionale de L’Aquila, unico condannato per la morte degli studenti alloggiati nell’edifico fatiscente del capoluogo abruzzese crollato la notte del terribile terremoto che ha sconvolto l’Italia centrale. Per completezza di informazione, Livio Bearzi è stato graziato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella la vigilia di Natale.
Quando in un’istituzione come la scuola viene introdotto il concetto di "privatizzazione del rapporto d’impiego", non per applicare le regole rigide che governano il nostro sistema privato, ma per realizzare un’oasi di "pascolo abusivo" a favore di truppe sindacali in cerca di spazio confortevole visto che la loro esistenza, nelle aree anguste dei luoghi di lavoro a rischio tutele, è messa in serio pericolo.
Quando nella scuola imperversa la riserva indiana dei beneficiari della legge 104 che si fa beffa di una normativa di civiltà divenuta, purtroppo, clausola di salvaguardia per un reggimento di sfaticati.
Quando la scuola diventa ufficio di collocamento permanente a scapito dei veri protagonisti (i ragazzi) e salgono in cattedra "veterani del precariato" (si scopre, oggi, troppo tardi, che molti dei neoassunti sono privi di titolo d’accesso) nel mentre giovani talenti vengono spediti all’estero.
Quando, quando, quando … si opera nel modo descritto (la lista sarebbe veramente lunga!), i risultati non possono non essere quelli ripetutamente visti sui teleschermi e sui social! Il risultato è scontato: in cattedra salgono, al posto degli insegnanti, i ragazzi maleducati e violenti con "docenti" in preda al panico; la scuola diventa piazza abusiva di sfaticati; nelle aule fanno irruzione genitori che si ergono a psico-pedagogisti quando sono impotenti educatori tra le mura domestiche.
Che fare?
Restituire la scuola a chi professionalmente è in grado di esercitare con competenza e autorevolezza il difficile mestiere dell’insegnare; metter alla porta gli abusivi che, facendo leva sui cavilli normativi, sono in cerca di luoghi di privilegio e scialacquano risorse pubbliche (leggesi come appello per salvare la Legge 104 dagli sfaticati!); abolire gli Organi Collegiali aperti ai genitori rivelatisi fallimentari e stancamente tenuti in vita in nome di una democrazia partecipativa mai compiuta; mettere, in altre parole, il divieto di accesso permanente agli ABUSIVI DELLA SCUOLA, ad iniziare da quei "professionisti" approdati nelle aule scolastiche grazie ad obbrobriose sanatorie legislative e interventi giudiziari di stampo riparatorio e RESTITUIRE la scuola alla sua funzione istituzionale: né impresa né luogo di inclusione di scalmanati con licenza di calpestare la dignità altrui.
* Presidente Associazione Museo della Scuola "I care!"
IL M° ANGELO LAGANA' PRESENTE NELL'ARCHIVIO STORICO DELL'A.S. ROMA.
In occasione delle due gare che l’A.S. Roma andrà a disputare ,
prima a Liverpool e poi all’Olimpico, mi preme portare a conoscenza quanto segue:
nel lontano 1981, dopo aver collaborato 9 anni assieme a Ezio Greggio creando il mensile “Mondo Biellese” ed aver contribuito largamente alla “nascita” di Telebiella (ideatore: Peppo Sacchi, ex regista RAI), la prima televisione via cavo nata in Italia, assieme a Ivana Ramella e Enzo Tortora (cercare su Youtube: Auguri Telebiella), mi sono trasferito a Roma nella quale, dopo cinque mesi dal mio arrivo, ho creato il primo magazine stampato su carta patinata lucida a quattro colori: “ROMA MIA” in distribuzione gratuita allo stadio Olimpico in ogni gara che la Roma disputava in casa.
Nel 1981, l’A.S.Roma non aveva un giornale, ma la stessa situazione è proseguita anche negli anni successivi e io, per 18 anni, ho pubblicato il magazine sopra citato seguendo la squadra giallorossa ovunque sia in tutte le gare del Campionato Italiano di massima serie, che di Coppa Italia, nonché in tutte le partite a livello europeo cui la Roma era “chiamata” a partecipare.
“ROMA MIA” è stata una mia “creatura”, tanto è vero che mi sono procurato diverse mansioni: quelle di editore, direttore responsabile, fotografo e procacciatore di pubblicità,
come per dire che il mio lavoro l’ho svolto con grande passione e abnegazione.
Il 30 maggio 1984, all’Olimpico, in occasione della finale di Coppa dei Campioni che si è disputata tra Roma e Liverpool, ho pubblicato un numero speciale di “ROMA MIA” di 112 pagine
a quattro colori che è stato un vero e proprio evento e che ha lasciato di stucco, non solamente gli affezionati della squadra giallorossa ma anche i tifosi di altre squadre, tant’è che molti tifosi inglesi, arrivati a Roma per assistere alla gara, essendo a conoscenza dell’uscita di quel numero speciale, hanno fatto del loro meglio per venirne in possesso.
A distanza di 34 anni e a comprova che non racconto favole, mando una cartella nella quale ho raccolto le pagine più importanti di quel numero per presa visione.
Tra 150 fotografi accreditati per quella gara importantissima, sono stato l’unico a scattare la foto più importante di quella partita e cioè la marcatura di Whelan su Tancredi, fallo non fischiato dall’arbitro che permise al Liverpool di segnare.
Il giorno seguente, tutti i direttori dei giornali erano in cerca di quella immagine.
Ricordo che ricevetti una telefonata dell’allora direttore responsabile del “Corriere dello Sport-Stadio”, Domenico Morace cui consegnai la foto richiesta che è stata pubblicata in prima pagina con tanto di nome e cognome del’autore.
Mi viene, ora, alla mente anche quando un giorno a Trigoria, la buonanima del presidente Dino Viola, essendo presente il figlio Riccardo disse: “Riccardo, Angelo Laganà, giornalista e fotografo calabrese pubblica il suo magazine “Roma Mia” e noi che siamo i proprietari della società come mai non abbiamo un periodico”?
Da quel momento il figlio Riccardo, ricordando bene le parole e i consigli del padre, iniziò a pensare che la richiesta era più che mai opportuna e, grazie al sottoscritto, è nata: “LA ROMA”.
Quello che sto scrivendo sono storie vere e, non a caso, il sottoscritto, con “ROMA MIA” che ha seguito per molti anni il cammino della Roma Calcio, fa parte dell’Archivio Storico dell’A.S.ROMA.
Ringrazio per la cortese attenzione e porgo i miei migliori saluti.
prima a Liverpool e poi all’Olimpico, mi preme portare a conoscenza quanto segue:
nel lontano 1981, dopo aver collaborato 9 anni assieme a Ezio Greggio creando il mensile “Mondo Biellese” ed aver contribuito largamente alla “nascita” di Telebiella (ideatore: Peppo Sacchi, ex regista RAI), la prima televisione via cavo nata in Italia, assieme a Ivana Ramella e Enzo Tortora (cercare su Youtube: Auguri Telebiella), mi sono trasferito a Roma nella quale, dopo cinque mesi dal mio arrivo, ho creato il primo magazine stampato su carta patinata lucida a quattro colori: “ROMA MIA” in distribuzione gratuita allo stadio Olimpico in ogni gara che la Roma disputava in casa.
“ROMA MIA” è stata una mia “creatura”, tanto è vero che mi sono procurato diverse mansioni: quelle di editore, direttore responsabile, fotografo e procacciatore di pubblicità,
come per dire che il mio lavoro l’ho svolto con grande passione e abnegazione.
Il 30 maggio 1984, all’Olimpico, in occasione della finale di Coppa dei Campioni che si è disputata tra Roma e Liverpool, ho pubblicato un numero speciale di “ROMA MIA” di 112 pagine
a quattro colori che è stato un vero e proprio evento e che ha lasciato di stucco, non solamente gli affezionati della squadra giallorossa ma anche i tifosi di altre squadre, tant’è che molti tifosi inglesi, arrivati a Roma per assistere alla gara, essendo a conoscenza dell’uscita di quel numero speciale, hanno fatto del loro meglio per venirne in possesso.
A distanza di 34 anni e a comprova che non racconto favole, mando una cartella nella quale ho raccolto le pagine più importanti di quel numero per presa visione.
Tra 150 fotografi accreditati per quella gara importantissima, sono stato l’unico a scattare la foto più importante di quella partita e cioè la marcatura di Whelan su Tancredi, fallo non fischiato dall’arbitro che permise al Liverpool di segnare.
Il giorno seguente, tutti i direttori dei giornali erano in cerca di quella immagine.
Ricordo che ricevetti una telefonata dell’allora direttore responsabile del “Corriere dello Sport-Stadio”, Domenico Morace cui consegnai la foto richiesta che è stata pubblicata in prima pagina con tanto di nome e cognome del’autore.
Mi viene, ora, alla mente anche quando un giorno a Trigoria, la buonanima del presidente Dino Viola, essendo presente il figlio Riccardo disse: “Riccardo, Angelo Laganà, giornalista e fotografo calabrese pubblica il suo magazine “Roma Mia” e noi che siamo i proprietari della società come mai non abbiamo un periodico”?
Da quel momento il figlio Riccardo, ricordando bene le parole e i consigli del padre, iniziò a pensare che la richiesta era più che mai opportuna e, grazie al sottoscritto, è nata: “LA ROMA”.
Ringrazio per la cortese attenzione e porgo i miei migliori saluti.
Dr. Angelo Laganà
SCHOLE': LA SEDE COMPIE UN ANNO!
Alla festa di Scholé: la sede compie un anno .
Martedì 24 aprile 2018 musica, barbeque solidale, tesseramento
e riflessioni su amicizia e filosofia a partire dalle 18
La sede dell’Associazione Culturale Scholé di Roccella Jonica compie un anno il prossimo martedì 24 aprile 2018. In via Umberto I, al numero 106, la festa comincerà a partire dalle ore 18 e sarà aperta da una riflessione della direttrice della Scuola di alta formazione in filosofia “Mario Alcaro” Arianna Fermani (Università di Macerata) su “La vita buona tra philia e phlisophia”.
Un tema che la dice lunga sul mondo in cui Scholé interpreta e realizza la filosofia, e cioè come una modalità dell’amicizia, del pensare in comune e per la comunità.
Dopo l’intervento di Fermani, largo alla playlist musicale scelta per l’occasione e al barbeque solidale in giardino.
Durante la serata sarà attivo il tesseramento, rivolto sia a futuri nuovi soci, sia ai vecchi soci che intendono rinnovare il proprio sostegno a Scholé.
«Sarà un momento di grande partecipazione per condividere e festeggiare il miracolo che si è compiuto un anno fa e che continua a compiersi.
La sede sta diventando un punto di riferimento per la città e per il comprensorio e di questo va dato atto a tutti coloro, e sono davvero tanti, che in questi dodici mesi hanno vissuto la sede, l’hanno usata per discutere, studiare e socializzare», così dichiarano il presidente di Scholé, Salvatore Scali, e i due coordinatori, Alessandra Mallamo e Angelo Nizza.
Durante questo primo anno di vita, la sede di Scholé, oltre a ospitare al suo interno una biblioteca con sala lettura, ha “prodotto” tre attività fisse ogni settimana: il corso base di filosofia antica, l’ora del tè e il cineforum, più decine di incontri pubblici, progetti di formazione con gli studenti liceali e laboratori tematici.
Tutte le novità sulle attività di Scholé sono consultabili on-line sul sito web www.filosofiaroccella.it e sulla pagina Facebook Filosofia Roccella Scholé.
Roccella Jonica, 21 aprile 2018
Associazione Culturale Scholé – Centro Studi Filosofici
di Roccella Jonica
sabato 21 aprile 2018
UN BILANCIO DI PREVISIONE SENZA ANIMA E CUORE
Ieri pomeriggio si è tenuto il Consiglio Comunale dove si è discusso il bilancio di previsione del prossimo esercizio finanziario dell'Ente, con annesso il dup (documento unico di programmazione) del triennio 2018/2020.
Riportiamo, a seguire, l'intervento della consigliera Vanessa Riitano, capogruppo di "Roccella Bene Comune", che ha ripercorso e spiegato le annose criticità di una gestione amministrativa che ha spento la sua forza propulsiva e sta vivendo il periodo peggiore degli ultimi 15 anni con un paese lasciato allo sbando nella sporcizia più assoluta e in balìa della più alta tassazione fiscale di tutti i tempi.
Siamo qui a discutere un bilancio di previsione che ricalca quasi fedelmente quello degli anni precedenti, un bilancio che esalta il lavoro dei tecnici che hanno fatto di tutto per trovare la quadra e l’approvazione del revisore dei conti, ma che non dà una direzione incisiva verso nuove opportunità di sviluppo e crescita del paese, perché è basato quasi esclusivamente su entrate da tributi, nonostante la crescente sofferenza delle famiglie dimostrata dal sempre maggiore numero di accertamenti per mancati pagamenti dei tributi e lo spopolamento del paese che sta interessando tutta la fascia di età dei giovani oltre i 20 anni.
Non troviamo nessuna misura contro il disagio delle famiglie e a favore di investimenti nei settori produttivi quali l’artigianato, il commercio, la pesca.
E sul turismo, che dovrebbe essere la punta di diamante della nostra cittadina, non vi è una seria pianificazione, un sistema di promozione integrale e annuale (non stagionale o addirittura solo agostana) che dovrebbe fare da traino all'economia del paese.
La crisi economica, sociale ed occupazionale di questi anni, che non ci ha risparmiato minimamente, avrebbe dovuto essere il pungolo che avrebbe dovuto spingere questa amministrazione verso una maggiore sensibilità sociale, verso il tentativo di mitigare la pressione tributaria e concedere delle misure volte a contrastare il gap economico e sociale presente anche nel nostro paese tra le diverse fasce sociali roccellesi.
A tutto ciò si aggiunge la paventata notizia del rischio chiusura del Polo Sanitario, per cui ci saremmo aspettati una parola, un gesto, un’iniziativa.
Dopo la chiusura negli anni passati di altri uffici pubblici, la chiusura del Polo Sanitario - che negli anni è stato depotenziato da quando i servizi sono stati portati nella struttura che doveva essere destinata a mercato coperto - sarebbe una penalizzazione che Roccella Jonica non merita affatto, considerata, la presenza di molte persone appartenenti alla terza fascia di età, che troverebbero molto difficoltoso doversi spostare per le visite e i servizi medici negli altri paesi.
Diciamoci la verità, visto che ormai non è mistero: oltre a qualche notizia di richieste o ammissioni a finanziamenti, il paese è completamente fermo al palo.
Si sono spese centinaia di migliaia di euro per la redazione del piano strutturale associato di cui ormai non si parla più. Paghiamo lo scotto di una scelta politica inspiegabile allorquando avete deciso di associarvi con il Comune montano di Nardodipace, che più volte vi abbiamo detto essere lontano anni luce dai nostri parametri edilizi, storici, socioeconomici e culturali.
L'edilizia, uno dei settori strategici della nostra economia, è in coma profondo per via della paralisi degli strumenti urbanistici e per l'azzeramento di tutti gli interventi consentiti per il piano casa.
Sul Porto tentate di distrarre dal mancato decollo economico, con il progetto della creazione di energia dal moto ondoso, ma nessuno parla di un porto deserto per 9 mesi l’anno... il fatto che il servizio ristoro per tutto l’inverno è garantito da un distributore automatico di caffè e cappuccini fa riflettere sulla dimensione in cui è sprofondato il mastodontico disegno sul Porto delle Grazie. E pensare che avrebbe dovuto essere il volano di sviluppo per tutta la Locride!!!
Ci chiediamo dove sono i 3 milioni e 150 mila euro di investimenti che la Società “Porto delle Grazie” avrebbe dovuto spendere sul Porto nei primi tre anni, così come firmato nella concessione e altresì dove sono le 20 unità di posti di lavoro che sempre nel Contratto di Concessione la Società si era promessa di assumere.
Sempre in merito al Porto oggi appuriamo che nelle previsioni si è tenuto conto del divieto disposto dall’art.6 comma 19 del D.L. 78/2010, di apporti finanziari a favore di società partecipate che abbiano registrato per tre esercizi consecutivi perdite di esercizio o che abbiano utilizzato riserve disponibili per il ripiano di perdite anche infrannuali. Ecco che tutti i nodi di una gestione al 71% comunale, stanno venendo al pettine.
In questi anni ci siamo resi conto che il bilancio di previsione è un atto teorico e che non si traduce mai in un fattivo riscontro per le famiglie o nel progresso del paese.
Non parliamo di chissà quali investimenti, ma di ordinaria amministrazione, che oggi a fatica e talvolta in maniera lacunosa si gestisce.
Il paese vive nella sporcizia più assoluta, non nascondiamoci dietro al dito!
I bandi di assunzione per prendere personale stagionale non hanno risolto alcunché circa lo stato di squallore assoluto in cui si trovano moltissime zone, vie e rioni del paese!
Per non parlare del percorso panoramico del castello e sul torrente zirgone... siamo all’anno zero!!!
Non avete voluto avviare la pratica del baratto amministrativo, ne' tantomeno ragguagliarci su ciò che avete deciso in maggioranza circa tale strumento, dopo che abbiamo convocato una commissione il 29 dicembre scorso e dopo che vi abbiamo consegnato una bozza di regolamento, suscettibile (se solo aveste voluto) di qualunque variazione aveste ritenuto opportuna... invece inspiegabilmente avete ignorato il tutto dopo che il ragioniere non aveva posto vincoli tecnici o di fattibilità, affermando che si trattava solo di una vostra scelta politica, che si poteva quantomeno applicare per un periodo di prova.
Sulla differenziata, che dire, dopo aver applicato in questi anni aliquote incredibilmente alte per famiglie ed esercizi commerciali, dopo essere precipitati nella percentuale di raccolta differenziata tanto da non essere più annoverati fra i comuni ricicloni, si è arrivati al sistema di controlli sommari, con l'apposizione indiscriminata di avvisi di raccolta non conforme e tutto quello che ci siamo detti nello scorso consiglio comunale.
Una su tutte però la voglio sottolineare: l’umido, che fino a qualche anno fa doveva essere una risorsa con il conferimento nell’impianto di riciclo di Vazzano per la formazione del compost da utilizzare negli spazi verdi del paese e da dare ai cittadini, oggi sappiamo invece che arriva nell’impianto di Siderno e che viene smaltito alla pari dell’indifferenziato; oggi ci dite che acquisterete le attrezzature di compostaggio familiare. Non è stato corretto ne trasparente da parte vostra questo tipo di gestione dell'informazione.
Abbiamo provato a sensibilizzare la vostra coscienza. E’ passato un anno da quando abbiamo lanciato le nostre proposte, oltre che per il baratto amministrativo, per il fondo di solidarietà per le famiglie a basso reddito suggerendo anche da dove poter attingere i fondi. Purtroppo constatiamo che i servizi sociali erano e continuano ad essere per voi un tasto dolente.
In merito alle opere pubbliche nessuna sorpresa, ritroviamo sempre le stesse voci degli altri anni: ampliamento del cimitero, efficientamento del sistema di depurazione, ristrutturazione campo di calcio e cosi via.
Insomma, nessuna novità di rilievo.
Noi non siamo affatto per questo appiattimento totale, ne' per promesse faraoniche che poi non trovano attuazione, ma siamo per un’idea di rinnovo della mentalità amministrativa che, per quanto attiene gli investimenti per opere pubbliche passano dalla realizzazione dell’Autonomia Idrica, dalla individuazione di aree destinate agli investimenti produttivi, che darebbero sollievo alla disoccupazione, al rilancio della cultura che possa passare anche dalla costruzione di una biblioteca, sala multimediale, un museo dei vecchi mestieri, delle tradizioni e della storia roccellese o anche una succursale dell'università di architettura di Reggio Calabria, che sia specifica del restauro, il tutto da realizzare presso le sale del palazzo Carafa.
Abbiamo suggerito di pressare per la ristrutturazione dell’ospedaletto in maniera da liberare le possibilità del Mercato Coperto.
Da anni assistiamo alla lenta ed inesorabile erosione costiera ma, nonostante fondi disponibili, in questa direzione da parte vostra nessuna mossa all'insegna della protezione del nostro litorale, di cui mi sono occupata personalmente più volte.
Considerato che i pennelli, datati ormai da oltre due decenni, stanno a stento tenendo le mareggiate, e anzi producono più danni che utile, niente vediamo prodursi per la difesa costiera che è una delle maggiori e migliori risorse che il paese possiede che Madre Natura ci ha cosi generosamente regalato.
Mentre invece le priorità di questa amministrazione sono state il congestionamento della spiaggia con nuovi stabilimenti balneari.
Sui servizi a domanda individuale, abbiamo notato che per alcune voci è prevista una parziale o totale copertura delle spese con le entrate (vedi servizi funebri e cimiteriali, teatro e auditorium, refezione scolastica), ma non è prevista una copertura delle spese con le entrate per ciò che attiene agli impianti sportivi o all'asilo nido. Ci chiediamo perché la collettività deve pagare per l'utilizzo di impianti sportivi e non deve contribuire per la refezione scolastica!
Guardando al fondo crediti di dubbia esigibilità secondo il revisore, vengono accantonati il 19/ 23% dei fondi mentre per la Tari il 51%... dato che deve far molto riflettere! Come mai? La risposta è semplice ed è da ricercare nella vostra consapevolezza dell'ormai conclamata difficoltà dei cittadini di pagare la tassa sulla spazzatura.
Sugli organismi partecipati il revisore fa notare che nonostante siano aumentate le partecipazioni comunali, l'ente non ha provveduto a impartire direttive volte a verificare l'attuazione di misure per il contenimento della spesa del personale e che non ha definito un sistema di controlli sulle partecipate, in particolare si parla di controllo sul definizione di obiettivi gestionali della società, sul monitoraggio periodico dell'andamento della società ed eventuali azioni correttive e soprattutto di controllo sul bilancio consolidato (su cui, per quanto ci riguarda, gravita un alone di mistero).
Il revisore invita altresì l'ente a porre la massima attenzione in riferimento ai rapporti crediti/debiti con la società partecipate! Invito che vi fa ormai da anni!
Sul contenzioso il revisore invita l'ente ad adottare un sistema di monitoraggio per verificare la congruità degli accantonamenti al fondo rischi per spese legali!
Ma soprattutto egli vi invita adottare politiche di rientro graduale del debito in modo tale che si incida di meno sulle spese per interessi…
Sappiamo tutti che è aumentato il debito per via dei prestiti, che le spese di soggiorno non vengono versate al Comune, che il Comune di Caulonia deve a quello di Roccella per il depuratore una somma che si aggira intorno ai 400.000 €, che le anticipazioni che il Comune ha fatto per la svolgimento del Roccella jazz festival per gli anni 2015, 2016 e 2017 arrivano a 400.000 €… Tutto questo genera un gravissimo problema di mancanza di liquidità le cui conseguenze si noteranno soprattutto a lungo termine!
Per tutti i motivi sopra riportati consideriamo questo bilancio e il DUP 2018-2020 (quest'ultimo giuntomi solo 2 gg fa) molto povero di idee capaci di dare vera propulsione allo sviluppo o quantomeno favorire una maggiore quanto sperata vivibilità del nostro paese.
venerdì 13 aprile 2018
LA CONSIGLIERE CHIARA MELCORE SCRIVE AL SINDACO SUL DIFFUSO DEGRADO E L'INCURIA AMBIENTALE DEL NOSTRO PAESE
Egregio Sindaco, è per me un dovere dare seguito ad alcune segnalazioni che mi sono pervenute e sottoporle, ancora una volta, alla sua attenzione.
Le segnalo una situazione che continua a perpetrarsi da anni e che io stessa ho avuto modo di constatare più volte.
Come palesemente si evince dalle foto che Le allego, i luoghi adiacenti una delle maggiori zone di attrazione turistica del nostro paese e cioè Palazzo Carafa (recentemente inaugurato),versano in uno stato imbarazzante!
Lei e l'amministrazione che guida da 4 anni (almeno per quanto riguarda quest'ultima consiliatura di cui mi onoro di fare parte), fate spesso vanto di questi luoghi, come è giusto che sia, ma siamo sicuri che al contempo dedichiate al loro mantenimento le giuste cure ed attenzioni?
Da anni sostenete l'importanza di estendere il periodo della stagione estiva, così da poter proporre un’offerta turistica e culturale che sia valida ed allettante in modo da convincere i turisti a visitare il nostro meraviglioso paese.
Ma, se da una parte è lodevole una tale manifestazione di intenti, altrettanto poco ammirevole è l'assenza di un impegno fattivo e concreto che vada in questa direzione.
Di recente, sono stata contattata da alcuni cittadini roccellesi, che hanno portato i propri ospiti a visitare i suggestivi posti che Roccella offre, tra cui: il porto, il castello e la torre (luogo quest'ultimo che regala la vista di un panorama mozzafiato), ma con grande dispiacere e un po' di vergogna, si sono dovuti scusare per lo spiacevole stato in cui versavano quei luoghi e soprattutto per ciò che hanno dovuto “attraversare” per poter raggiungere la torre di Pizzofalcone.
Altrettanto imbarazzante è stato fargli percorrere il sentiero panoramico sottostante il castello.
Oltre all’innegabile incuria evidenziata dalla presenza di erbacce e sterpaglie (che nel periodo estivo spesso alimentano pericolosi incendi), la situazione si fa ancora più grave se si pensa all'incolumità delle persone che non può essere garantita dal momento che, come si può vedere dalle foto, in alcuni tratti del sentiero, le staccionate sono precarie o addirittura crollate.
Si dovrebbe, dunque, intervenire ed impedire l'accesso a tali luoghi se prima non si provvede a metterli in sicurezza.
Questa volta ho deciso di non rivolgermi a Lei tramite il mezzo formale dell' interrogazione consiliare, perché più volte la minoranza ha utilizzato questo strumento per attenzionare il problema ma, come spesso accade, le risposte che sono state date sembravano avere il sapore di vere e proprie scusanti e ad ogni modo le stesse, non sono mai state seguite da azioni concrete.
Caro Sindaco, capisco che ancora non ci troviamo in piena stagione estiva, ma è anche vero che le belle giornate, ora sempre più frequenti, incentivano le persone ad uscire di casa ed a visitare posti nuovi, posti di cui magari hanno sentito parlare bene e con entusiasmo, sicuramente Roccella è tra questi!
Se la invito oggi a prendere in considerazione la mia richiesta di intervento per riqualificare i succitati luoghi, lo faccio perché sono sicura che tutti noi crediamo fermamente che Roccella meriti alcuni dei riconoscimenti di cui viene continuamente insignita e merita altresì l'attenzione di molti visitatori, così come loro meritano di essere accolti in un paese che sia all'altezza della fama che lo precede, così come noi roccellesi meritiamo di poter godere, in ogni periodo dell'anno, delle bellezze che il nostro amato paese ci regala.
Concludo con la speranza che, la posizione politica che ricopro, non le faccia avere un approccio prevenuto nei confronti di questa mia richiesta perché, anche Lei come me, ha a cuore il proprio paese e perché anche Lei come me, prima di essere un funzionario al servizio della cittadinanza, è anche e prima di ogni altra cosa, un cittadino roccellese, un cittadino che gode però di un privilegio, e cioè quello di avere in mano gli strumenti e la possibilità di far sì che le cose cambino e soprattutto migliorino.
Certa del fatto che troverò in Lei un atteggiamento rivolto alla ricerca di soluzioni immediate per risolvere i problemi che le ho sottoposto, le porgo cordiali saluti.
La consigliera comunale
Chiara Melcore
(Roccella Bene Comune)
ROTARY: GRANDE SUCCESSO DEL PROGETTO DI PREVENZIONE DELL'OBESITA' INFANTILE DELLA LOCRIDE
Grande successo di partecipazione e di gradimento ha riscosso il progetto organizzato e messo in atto del Rotary di Locri sul tema della prevenzione dell’obesità infantile, presso l’Istituto tecnico comprensivo di Roccella Jonica e concluso nel Convento dei Minimi l’ 11 di aprile con la premiazione finale di tutti i bambini partecipanti.
L’iniziativa promossa dal Presidente 2017-2018 Dr. Francesco Asprea, ha visto impegnati il Maestro e campione mondiale di arti marziali Vincenzo Ursino, leader del progetto e responsabile del modulo dedicato all’attività sportiva, ed il responsabile del servizio di prevenzione dell’Asp di Reggio Calabria, esperto di nutrizione, Dr. Giuseppe Mirarchi per la parte medico-nutrizionale.
I due moduli avviati nel mese di marzo hanno consentito ai bambini, di prendere piena consapevolezza di una migliore fruibilità delle funzioni motorie-cognitive del proprio corpo con esercizi specificamente mirati, in un clima di gioco e divertimento.
Con il modulo dedicato alla cura dei sani principi dietetici e delle buone abitudini alimentari, i bambini hanno potuto rafforzare ed integrare le loro conoscenze nel perfezionare il rapporto con il cibo, sempre più necessario per agire preventivamente sulle principali cause di obesità infantile, prendendo atto che ciò contribuirà ad avere in futuro adulti con minori rischi per malattie metaboliche e cardiovascolari.
Il programma operativo ha beneficiato della collaborazione degli insegnanti Fortunata Scali, Elena Frajia, Graziella Maiolo, Liliana Errigo e Beatrice Ursino (referente per la scuola) con la Dirigente Scolastica Prof.ssa Maria Giuliana Fiaschè, ed ha impegnato gli alunni ogni mercoledi mattina concludendosi a scuola con la festa dello sport la mattina dell’11 aprile, insieme anche a tutti i genitori dei ragazzi.
La serata dell’ 11 scorso, , nella grande del Convento dei Minimi di Roccella, ha sancito il successo di questo progetto con la premiazione dei pimpanti e gioiosi bambini attorniati dalla grandissima partecipazione, di genitori, insegnanti e gente comune, i quali durante la convivialità del buffet, nei tanti momenti di interlocuzione con gli amici rotariani hanno espresso l’unanime apprezzamento dei presenti.
mercoledì 11 aprile 2018
CONVEGNO DELL'ASSOCIAZIONE SCHOLE' DAL TITOLO "METAMORFOSI DEL LAVORO NEL MONDO CONTEMPORANEO"
Scuola di Altra Formazione in Filosofia “Mario Alcaro” - VI edizione
Incontro pubblico:
“Metamorfosi del lavoro nel mondo contemporaneo”
L’Associazione Culturale Scholé e il Liceo Scientifico “A. Volta” di Reggio ospitano
Sergio Labate (Università di Macerata) giovedì 12 aprile 2018 ore 17
Sergio Labate, docente di filosofia teoretica dell’Università di Macerata, torna a Reggio Calabria, sua città d’origine, per animare un incontro pubblico sulle “Metamorfosi del lavoro nel mondo contemporaneo”.
L’iniziativa, inserita nel programma della VI edizione della Scuola di altra formazione in Filosofia “Mario Alcaro”, è organizzata dall’Associazione Culturale Scholé di Roccella Jonica in collaborazione con il Liceo Scientifico “A. Volta” di Reggio e con l’Istituto Italiano per gli Sudi Filosofici di Napoli. L’incontro si svolgerà domani giovedì 12 aprile a partire dalle ore 17 nell’aula Socrates del Liceo.
Il tema della trasformazione del lavoro, già trattato da Labate in un precedente appuntamento a Roccella, è divenuto assai centrale nell’odierno dibattito sociologico, economico e politico.
Grazie a Labate avremo l’opportunità di riflettere filosoficamente sui nuovi volti del lavoro umano: dopo il superamento della catena di montaggio, esiste ancora l’operaio?
E se esiste, che caratteristiche ha?
Le macchine emancipano il lavoro o costituiscono una nuova e più sofisticata forma di dominio sull’uomo?
E ancora: siamo nell’era della fine del lavoro oppure il lavoro ce lo portiamo quotidianamente a casa e, dunque, sarebbe più appropriato parlare di “lavoro senza fine”?
Sono solo alcune delle questioni che emergeranno nel corso dell’intervento e della successiva discussione, che vogliono essere aperti a tutti coloro che abbiano l’interesse ad approfondire un argomento di grandissima attualità.
Associazione Culturale Scholé – Centro Studi Filosofici
di Roccella Jonica
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2 agosto 2020 - 2 agosto 2021: Un anno senza Ludovico
JEU SUGNU CALABRISI - Sigla ufficiale Musica Etnosong 2019 Premio Mia Martini
La vera storia dei nostri emigranti che, per motivi di lavoro, sono stati "costretti" a lasciare la Terra in cerca di lavoro ma col cuore rivolto SEMPRE nell'estremo lembo della "nostra" Penisola: la CALABRIA!
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ROCCELLA JONICA VISTA DA GERACE
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DUE STRAORDINARI SCATTI DI ANGELO LAGANA'
Un Lungomare così, a Reggio, non si vedeva da tanti tanti anni. Le Frecce Tricolori hanno richiamato in città decine di migliaia di persone da tutte le province calabresi e da gran parte della Sicilia. La via Marina, completamente chiusa al traffico in occasione della seconda “domenica sostenibile”, s’è gremita di circa 100.000 persone che nel pomeriggio hanno assistito incantate allo spettacolo dell’Air Show “Scilla & Cariddi” con l’esibizione delle celebri Frecce Tricolore.
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VINCENZO MILANO CI REGALA L'ECLISSI SOLARE VISTA DAL CASTELLO
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Oggi 20 marzo, nonostante le nuvole, abbiamo potuto assistere, dalle nove e mezza fino alle undici, all'eclissi di sole. Qui da noi il sole, "coperto" dall'ombra della luna, si è oscurato soltanto per il 41%. La prossima eclissi parziale avverrà nel 2026 mentre per avere un'altra eclissi solare totale dovremmo "attendere" fino al 2081.
Questo straordinario evento è stato filmato dal videomaker Vincenzo Milano del Laboratorio DreamLab Studio di Roccella Jonica dalla postazione della Torre di Pizzofalcone. Un video, montato e musicato con grande sapienza, capace di trasmettere un brivido di emozione.
Questo straordinario evento è stato filmato dal videomaker Vincenzo Milano del Laboratorio DreamLab Studio di Roccella Jonica dalla postazione della Torre di Pizzofalcone. Un video, montato e musicato con grande sapienza, capace di trasmettere un brivido di emozione.
FESTIVAL JAZZ: DALLA GRANDE ILLUSIONE ALL'IMPIETOSA REALTA'
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OLTRAGGIO ALLA CITTA'
ECCO PERCHE' POCO PIU' DI UN ANNO FA PESTAVA I PUGNI SUL TAVOLO DEL CONVENTO DEI MINIMI
I VINCITORI DI ROCCELLA ON YOUTUBE
Tre straordinari video sono saliti sul podio in questa 2° edizione del Concorso curato da Mariagrazia Curciarello. Tre video, diversi fra loro, che li accomuna solo la volontà di valorizzare al massimo le risorse naturalistiche di Roccella Jonica, obiettivo riuscito appieno grazie alle idee che hanno sbizzarrito la fantasia degli autori, ma anche del montaggio del video, agli "attori" e agli ambienti.
Meritato primo posto per l'invenzione "Scirobetta" dal nome dei due cortiggiani del re Carafa che nel caldo estivo roccellese ha trovato rinfresco solo con questa speciale bibita a base dei nostri limoni... Simpaticissimi e bravissimi davvero tutti i ragazzini-attori che hanno recitato nel video. Con questo video credo che si mostra per la prima volta l'interno del nostro castello in via di restauro in rete. 10 e lode a Francesco Cappelleri, complimenti vivissimi.
Solo un'idea cosi innovativa poteva battere il vincitore dello scorso anno. Alessandro Neumann, dopo il simpaticissimo "U Pirozzu" con cui ha trionfato nella prima edizione, ha girato il secondo atto che si chiama "U tarantozzu" ed è ancora una volta uno strepitoso successo. Le suggestive immagini dal basso dei passi di taranta, dimostrano l'estro e il talento dell'autore che conferma molti dei protagonisti-attori de "U Pirozzu, che diventano delle vere e proprie macchiette. Non vedo già l'ora di vedere la terza parte il prossimo anno...
Da museo il terzo video classificato girato e montato da due giovani, Antonio Dimasi e Felice Guarneri, con lo zampino dei reperti "storici" fotografici dell'archivio dell'associazione "Roccella com'era". "Fra i ricordi di un passato" è la storia di due bambini che, attraverso stupende immagini del passato di Roccella Jonica che sembrano animarsi grazie agli effetti speciali degli autori, raccontano la vita di 50 anni fa del loro paese e alla fine, oggi, si chiedono... "Chissà come sarà fra 50 anni?" Bellissima colonna sonora e un invito a tutti di guardarlo, agli adulti per fargli rivivere meravigliose emozioni e ricordi e ai giovani per fargli scoprire la semplicità insieme al sorriso genuino che c'era una volta. Da pelle d'oca...
E adesso non ci resta che... ammirarli.
Meritato primo posto per l'invenzione "Scirobetta" dal nome dei due cortiggiani del re Carafa che nel caldo estivo roccellese ha trovato rinfresco solo con questa speciale bibita a base dei nostri limoni... Simpaticissimi e bravissimi davvero tutti i ragazzini-attori che hanno recitato nel video. Con questo video credo che si mostra per la prima volta l'interno del nostro castello in via di restauro in rete. 10 e lode a Francesco Cappelleri, complimenti vivissimi.
Solo un'idea cosi innovativa poteva battere il vincitore dello scorso anno. Alessandro Neumann, dopo il simpaticissimo "U Pirozzu" con cui ha trionfato nella prima edizione, ha girato il secondo atto che si chiama "U tarantozzu" ed è ancora una volta uno strepitoso successo. Le suggestive immagini dal basso dei passi di taranta, dimostrano l'estro e il talento dell'autore che conferma molti dei protagonisti-attori de "U Pirozzu, che diventano delle vere e proprie macchiette. Non vedo già l'ora di vedere la terza parte il prossimo anno...
Da museo il terzo video classificato girato e montato da due giovani, Antonio Dimasi e Felice Guarneri, con lo zampino dei reperti "storici" fotografici dell'archivio dell'associazione "Roccella com'era". "Fra i ricordi di un passato" è la storia di due bambini che, attraverso stupende immagini del passato di Roccella Jonica che sembrano animarsi grazie agli effetti speciali degli autori, raccontano la vita di 50 anni fa del loro paese e alla fine, oggi, si chiedono... "Chissà come sarà fra 50 anni?" Bellissima colonna sonora e un invito a tutti di guardarlo, agli adulti per fargli rivivere meravigliose emozioni e ricordi e ai giovani per fargli scoprire la semplicità insieme al sorriso genuino che c'era una volta. Da pelle d'oca...
E adesso non ci resta che... ammirarli.