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Un molo del porto completamente vuoto. Oggi al Porto su 400 posti barca sono occupate poco più di un terzo. I diportisti e i pescatori si sono tolti l'imbarcazione a causa delle tariffe nel 2014 quadruplicate. |
Mi scuso con i lettori della mia pausa dal riferire i fatti (e
misfatti) avvenuti in questi giorni riguardo al Porto di Roccella.
Il mio poco tempo disponibile, legato ad altri impegni, mi
ha costretto a sacrificare le notizie delle nuove e imbarazzanti vicende
propinate dall'Amministrazione Comunale in merito ai cambiamenti societari
della “Porto delle Grazie srl”.
Ma c’è un altro motivo che mi ha consigliato il silenzio, come
andrò ad esporre.
Ci siamo lasciati con il Consiglio Comunale del 22 gennaio scorso
quando la maggioranza ha deliberato le proposte di acquisto del 31% + 20% delle
quote di Invitalia della soc. "Porto delle Grazie", con protervia ed
in aperta violazione di precise norme di legge, che impongono ai Comuni la
dismissione di tutte le quote in società che non hanno per oggetto fini
istituzionali (e le strutture portuali di certo non le hanno).
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L'imboccatura del Porto è sempre più insabbiata e scoraggia l'entrata nel nostro Porto dei diportisti di passaggio. Qualche giorno fa un peschereccio, nuovo di zecca, a causa del mare grosso, ha deciso di fare sosta nel Porto di Roccella rischiando di arenarsi e danneggiare seriamente la propria imbarcazione. Il dragaggio spetta, da contratto, alla Soc. "Porto delle Grazie", ma sono oltre tre anni che non provvede. |
In quel Consiglio Comunale, è stata difesa con la consueta
aggressività la scelta, si è mistificato di una'autorizzazione del Ministero
dello sviluppo economico, che autorizzava l’acquisto, ma , nonostante le
richieste a gran voce dalla minoranza, l’autorizzazione non ha preso corpo, non
ha mai assunto la veste di un documento da mostrare.
Forse bastava che un consigliere chiedesse formalmente all’ufficio
protocollo se l’autorizzazione del documento era arrivata o e’ un fantasma….
Ma era opportuno, atto dovuto, atto di buona amministrazione farlo
vedere, sciogliere ogni dubbio, dimostrare che si era nel giusto, che era stata
validata ed apprezzata la scelta, dissennata, di utilizzare soldi pubblici, per
acquistare non solo la maggioranza, ma la stragrande maggioranza di un bene che
tale destinazione pubblica non ha.
E quindi, come se non bastasse il 31%, ecco il grande colpo
dell'ulteriore acquisto del 20% delle quote riservate ai privati.
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L'unico posto dove si può tirare la barca a secco è stata chiusa con il lucchetto. |
A questo punto, ci si sarebbe aspettato, in un consesso sociale
democratico e normale, il fiorire del dibattito, accese discussioni tra fautori
ed oppositori dell’iniziativa.
Forbite discussioni tra chi si inventa motivi legittimi e legali a
giustificazioni e magari autorizzazioni mai viste. E a parvenza di legittimità
e chi contrasta scelte e legittimità.
Nulla di tutto questo, a parte il blog, il silenzio ha
caratterizzato quello che è il pericolo maggiore per il nostro Paese “
l’appiattimento, l’omologazione delle voci difformi, e quanti casi già avvenuti
lo dimostrano, quanta gente ieri a protestare ed oggi a ergersi a paladino del
POTERE”.
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Ecco la vetrina del Bar ristorante "Porto delle Grazie" all'indomani della chiusura definitiva il 14 gennaio scorso. |
Ed allora ho voluto riflettere con calma sul tutto, non ho
interesse e non è il mio obiettivo fare battaglie personali, ma dare corpo e
stimolo ad un dibattito tra cittadini che discutono del loro interesse, da
protagonisti, non da annoiati estranei, mentre altri decidono il futuro loro e
dei loro figli, a beneficio di pochi eletti.
Come si fa a non essere indignati e mostrare pubblicamente tutto
il proprio disappunto, quando accade che per l'acquisizione del 20% riservata
ai privati, a Giugno alla chiusura del bando, fanno le offerte il Comune di
Roccella Jonica con la cifra in busta di 15 mila euro e la Soc. "Marine di srl"
di Renato Marconi con la cifra di 120 mila euro.
Renato Marconi, per chi non se lo ricordasse, era il capofila
dell'originaria società "Porto delle Grazie" quando è nata nel 2002
poiché all’epoca era amministratore delegato di Italia Navigando, poi licenziatosi
con una buonuscita di ben 46 milioni di euro.
All'apertura delle buste, lo scorso 24 settembre, la soc. di
Renato Marconi rimane aggiudicataria del 20% ma poi,
"disgraziatamente", un miliardario come lui, non trova la modica
cifra di 2 mila e 400 euro per confermare l'aggiudicazione tramite
polizza fidejussoria e, "sorprendentemente", viene escluso dalla
gara, per cedere il posto al secondo concorrente, guarda caso il Comune di
Roccella Jonica che ha come amministratori gli stessi che nel 2002 si
apparentarono con Renato Marconi.
Dunque, chi ha fatto la gara, ha perso la cifra di 105mila euro,
perché aveva aggiudicato a 120 mila ed è stato costretto ad assegnare a 15
mila.
E’ nessuno esprime un disappunto, per una cosa che fa rabbrividire
solo a leggerla.
Nessun privato a turbare gli equilibri partecipando alla gara.
Poi viene da chiedersi se, Domenico Arcuri, attuale A.D. di
Invitalia, pensi che a Roccella regni l’ignoranza, i cittadini vadano in piazza
con l’anello al naso..
Ma come fa un amministratore di una società ad essere contento e
soddisfatto di aver realizzato 15 mila euro per la vendita delle sue
azioni anzichè 120 mila???
Questo è quello che abbiamo letto sui giornali.
Ci trattano da servi stupidi!
E andiamo avanti, sulle questioni non trattate ancora.
Questione bar. Nessuno venga a dire che Misiti ha dovuto
chiudere perchè ha perso la causa al Consiglio di Stato. Tutto ciò è falso!!! Misiti
è stato letteralmente cacciato dal Bar del Porto dal Comune di Roccella Jonica,
perchè l'amministrazione comunale di Roccella Jonica ha inserito, nel contratto
di gestione del bar, che lo stesso non avrebbe avuto più efficacia nel momento
dell'entrata in vigore dell'atto concessorio alla società "Porto delle
Grazie".
La sentenza del TAR e del Consiglio di Stato, vinta dal
Comune di Roccella Jonica contro "Valenti Sonia" del Bar ristorante
Porto dele Grazie", richiama proprio questa clausola messa nel contratto
dall'amministrazione Comunale.
Valenti Sonia non ha perso le cause perchè
non ha osservato qualche disposizione di legge, ma ha perso perchè il Comune di
Roccella Jonica ha imposto la clausola di sgombero dal 4 maggio 2014 data
dell'entrata in vigore dell'atto di concessione marittima rilasciato
sempre dal Comune di Roccella alla soc. "Porto delle Grazie".
L'incoscienza e la perversione di questi amministratori non ha
limiti: hanno avuto la capacità di cacciare un bravo imprenditore nella ristorazione
che da solo era riuscito a creare una prospettiva di lavoro per 32 addetti, per
assegnare la gestione del bar ad un nuovo imprenditore che verrà fuori
dall'ennesimo bando farlocco.
Cosi come è venuto fuori il nome del nuovo amministratore della
"Porto delle Grazie" che da qualche giorno è "stato
assunto".
Siamo convinti che il dr. Giorgio Sotira, il nuovo amministratore
della "Porto delle Grazie", ha tutte le carte in regola per ricoprire
questo ruolo e che sarebbe stato capace di essere nominato anche dopo una VERA gara pubblica a punteggio; ma, ancora una volta, siamo qui a registrare il
metodo clientelare con cui si è pervenuti a questa nomina "ad intuitu
personae" del sindaco, andando ad "inventarsi" una delibera di
Giunta addirittura del 2010.
I servi sciocchi non meritano di essere partecipi di scelte che
nascano da procedure di gara pubbliche, a loro le nomine vanno comunicate se si
ha voglia.
Cari lettori non mi dilungo ancora, Vi chiedo solo di reagire se
avete a cuore il vostro Paese, di metterci la faccia, come io e pochi altri
facciamo.
Non possiamo acconsentire che i roccellesi continuino ad essere
vessati dalle tasse più alte d'Italia per poter ripianare i debiti di bilancio
del Porto o per tutti i servizi al Porto dati gratis (vedi acqua, luce e
smaltimento dei rifiuti come il mancato pagamento di IMU e TARI).
E’ ora di uno
scatto di orgoglio, di metterci la faccia per se e per i propri figli, di
esprimere pubblicamente il proprio disappunto senza paura, prima che sia troppo
tardi.
E per questo, se avrò la reazione che mi attendo, continuerò la
mia opera; se così non fosse, il mio blog non tornerà più in argomento, io
parlerò di altro e ascolterò quello che porteranno avanti altri, su questa
amara vicenda.