Innanzitutto
ringrazio la dott.ssa Misiti per la convocazione della Commissione sviluppo
tenutasi ieri, con il consigliere Certomà e la presenza del dr.Domenico
Sansotta, responsabile dell’area finanza del Comune e l’assessore al bilancio Francesco
Scali. Avrei voluto ringraziare anche il sindaco, titolare della delega delle
società partecipate per cui è stata convocata la commissione, ma non lo posso
fare perché era assente.
Il consiglio
comunale di oggi è chiamato a confermare il mantenimento delle quote nelle
società partecipate della Jonica Multiservizi, società in house del Comune al
100% e della Porto delle Grazie con partecipazione al 71%.
Innanzitutto
una considerazione formale:
Per
l’ennesima volta ci trasmettete la delibera di consiglio bella e pronta dove
mancano soltanto i numeri della votazione; un sistema questo antidemocratico da
voi adottato che sembra dire: “il
passaggio in Consiglio Comunale è soltanto un pro forma, superfluo, che lo si
fa perchè è stabilito dalla legge, ma noi ce ne freghiamo della legge perché
stabiliamo tutto a monte e siamo sicuri che il Consiglio lo approverà perché i
nostri consiglieri sono fedeli. Invito tutti i consiglieri di maggioranza prima
di votare di dare una motivazione e giustificazione palese del proprio voto.
Un cenno
alla Multiservizi che in molti chiamano “Multidisservizi” perché lavorano sempre in emergenza, ossia con interventi
effettuati quando i cittadini vanno a segnalare i guasti; si lavora con molta
approssimazione, e non certo per mancanza di professionalità o laboriosità dei
dipendenti ma per una questione di pessima organizzazione, per cui vediamo
riparazioni nelle strade che rimangono dei cantieri aperti per settimane... e una
volta riparato il guasto passano mesi per tornare a riasfaltare. Ma agli
amministratori la Multiservizi interessa solo per gestire lavoratori stagionali
e assunzioni a tempo indeterminato con il sistema clientelare.
E veniamo
alla Porto delle Grazie.
L’acquisizione
del 71% della quote è passato attraverso una situazione al limite della
legalità, anzi meglio dire nella violazione di diverse norme di legge;
Avete agito
in sfregio all’art. 3 comma 27 della Legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge di
stabilità anno 2008) che dispone che gli Enti Locali non possono costituire
società aventi per oggetto attività di produzioni di beni e di servizi non
strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità
istituzionali, ne assumere o mantenere direttamente partecipazioni, anche di
minoranza, in tali società.
E poi della
legge 190/2014 (legge di stabilità 2015)
che prevede all’art 1, comma 611, l’obbligo di ridurre o contenere le quote in
società partecipate la cui attività non risulta strettamente necessaria al perseguimento
delle finalità istituzionali.
Oggi il
Porto è utilizzato soltanto come un mezzo per poter sperperare il più possibile
soldi pubblici, con una cattiva gestione culminata con la nomina di un anonimo
amministratore scelto dal sindaco per favorire o disobbligarsi con qualcuno. Una
persona inconcludente, senza titoli, capace di scontentare tutti i diportisti e
di disfare, in un anno e mezzo, tutto quello che aveva costruito il precedente
amministratore.
Dopo un anno
e mezzo chiediamo quali benefici ha avuto la società Porto delle Grazie con
questo nuovo manager. Un amministratore pagato 120 mila euro l’anno. Dopo un
anno e mezzo ha battuto la fiacca. Che facciamo fra un anno e mezzo? Gli
rinnoviamo il contratto?
Un
amministratore capace di dire al comitato dei diportisti “Se non siete contenti,
ve ne andate!” solo perchè si sono permessi di lamentarsi di non poter accedere
al porto con l’auto per poter arrivare alla barca per il carico/scarico delle
attrezzature.
Già perché laddove
c’erano dei mattoni di elevato spessore, resistenti perché di cemento e di
altissimo costo, sono stati completamente rimossi per mettere delle piastrelle “che
non vanno sporcate” dal passaggio delle macchine. Perché le aree di utilizzo
per carico e scarico servono da oggi per le passeggiate e i selfie delle
persone che non sanno cosa fare la domenica e non per garantire i servizi ai
diportisti.
Un porto
insicuro dove ogni giorno ci sono episodi di vandalismo e si riscontrano
continui accessi sulle barche, soprattutto di notte, sulle quali estranei vanno
a bivaccare o fare altro…
Improvvisamente
sono stati chiusi i bagni e le docce dei diportisti per la buona pace di
diverse persone che hanno pagato per l’inverno e non hanno come lavarsi o
andare in un bagno decente
Per non
parlare delle tariffe annuali per i posti barca, ogni anno sempre più alti,
togliendo dal contratto anche i servizi di varo e alaggio che prima erano
compresi.
E l’ultima novità, la fantomatica offerta bluff per il rinnovo del contratto di ormeggio diversi mesi prima della scadenza. Una vera e propria minaccia per i diportisti: “rinnovate e pagate entro il 15 dicembre perchè poi non si sa se ci saranno degli aumenti”. E’ evidente che si tratta di un’operazione per rimpinguare le casse rimaste all’asciutto. Già perché mentre il precedente amministratore aveva lasciato i bilanci in attivo, oggi evidentemente siamo a rosso profondo!!!
E vogliamo parlare delle nuove delle assunzioni? Senza nessun bando pubblicato nel sito del Porto, senza nessuna trasparenza, senza nessuna graduatoria in riferimento al merito e ai titoli. Assunzioni assolutamente clientelari voluti dal sindaco con la complicità di un amministratore servile e accondiscendente. Modalità queste delle assunzioni cosi come per il bando farlocco del ristorante di cui il precedente amministratore sarebbe stato contrario ed è per questo che il sindaco ha pensato di liquidarlo e mettere al suo posto una persona disposta ad eseguire i suggerimenti.
La società
non ha effettuato nessun investimento. Non è stato fatto un piano degli
ormeggi, non esiste pubblicato in nessun sito. Occorreva investire
nell’incremento nei posti barca di elevata dimensione. Gli investimenti riguardano
solo lavori per finanziamenti ottenuti dal Comune dal Ministero dei Trasporti. Lavori molti dei
quali, come dicevamo prima, non hanno ne senso ne logica: rompere il
vecchio per ricostruire il nuovo con l’obiettivo di sperperare il denaro
pubblico, senza considerare che quel che viene realizzato peggiora invece che
migliorare i servizi.
Nicola piena solidarietà per ciò che è successo.Io per natura sono una persona moderata , ma nel consiglio del 27 dicembre è successo quello che mai era successo nella storia democratica del nostro paese.Condanno fertemente ogni genere di censura.
RispondiEliminaVincenzo Ursino
Carissimo Nicola, sono sempre l'Illuminato! Oramai non mi meraviglio più di nulla! La "bolla" Roccella, grazie ai suoi amministratori, continua il suo declino! Un manipolo di impuniti che continua a fare il bello e il cattivo tempo. E la popolazione che rimane ferma e non fa nulla. Paga le tasse in silenzio e accetta tutto. Non uno scatto di dignità, non una protesta, testa bassa e pedalare. Ma a vantaggio di chi? Eppure Roccella ha nel suo seno gente sana e operosa, ma che forse preferisce non esporsi aspettando chissà quale salvatore della patria. Piccoli vantaggi personali fanno smarrire l'obiettivo di una Roccella di tutti, bella da vivere, animata, ambita, rispettosa di ogni cittadino che vi abita o viene per conoscerla ed innamorarsene.Basta guardare le iniziative dei paesi viciniori. Allora è questa la Roccella che vogliamo lasciare ai nostri figli? Una Roccella con il bavaglio?
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