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giovedì 17 marzo 2011

OBBLIGATORIETA' ALBO PRETORIO ON LINE

La Fiamma Tricolore invita S.E. il Prefetto ad intervenire quale garante della legalità e trasparenza.
Nonostante i nostri reiterati tentativi per far funzionare meglio la macchina amministrativa, il Comune di Roccella Jonica appare indifferente ed apatico ad applicare i dispositivi di Legge.
Sappiamo tutti che, dal primo gennaio 2011, è divenuto obbligatorio l’Albo Pretorio on line nel quale, ogni Comune, deve pubblicare i propri atti deliberativi.
Tutto ciò voluto dal governo Berlusconi che, con Legge 69/2009, "Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile" ha inteso rendere il più trasparente possibile le attività amministrative.
Nonostante ciò il nostro Comune non ha inteso applicare il dispositivo, con il risultato che tutte le deliberazioni fatte dal primo gennaio 2011 e non pubblicate on line non produrrebbero effetti e, quindi, sarebbero annullabili.
Immaginiamo l’enorme contenzioso che ciò potrebbe determinare e le ricadute negative sulle casse comunali. D’altro canto, un esempio eclatante di cattiva amministrazione l’abbiamo dovuta registrare sia per quanto concerne le multe selvagge dell’estate scorsa (circa 1900), che le richieste di pagamento dell’ICI 2005, che potrebbero rivelarsi un pericolosissimo boomerang.
Ma, ritornando alle delibere non pubblicate on line, abbiamo interessato della questione il Prefetto di Reggio Calabria che, quale garante della legalità e della trasparenza degli atti che i Comuni producono, sarà certamente attento alla questione e, siamo certi, interverrà immediatamente per far cessare questo stato di cose.
Destra Sociale – Fiamma Tricolore
Roccella Jonica

martedì 15 marzo 2011

CARNEVALE MORTO



E meno male che, a denti stretti, ci sono ancora gli Scout Nautici “Sirio” a organizzare “la mascherina” all’Oratorio, altrimenti il carnevale a Roccella sarebbe passato inosservato. Sull’assenza di manifestazioni per la festa dei nostri bambini ci sono due scuole di pensiero: una che addita le associazioni come responsabili di mancanza di iniziativa, la seconda reputa le colpe all’amministrazione che, a differenza di altri appuntamenti (Estate e Natale), non convoca neanche le associazioni per concordare eventuali manifestazioni da proporre.

Fatto sta che è davvero un peccato che Roccella, che ha una storia e delle tradizioni in merito alle rote carnevalesche molto antiche, non sa, invece, proporre nulla, non è in grado di far rivivere quel gran chiasso di gioia che i nostri nonni ci raccontano quando in tante viuzze di Roccella venivano rappresentate le simpaticissime scenette dei “rotari”. La cosa che fa ancor di più rammaricare è che abbiamo delle grosse risorse nel nostro paese, singoli talenti ma anche associazioni, che nutrono la passione di custodire queste tradizioni: L’associazione “Roccella com’era “, pensate, ha nel suo archivio tutti i testi dei più famosi rotari roccellesi (Carlino e u Cimbalu), mentre la poetessa Teresa Scali se n’è inventate delle nuove davvero curiose e divertenti.

E vi assicuro che non mancherebbe neanche il fattore umano, cioè i personaggi che in qualche mese avrebbero saputo imparare a perfezione i testi delle rote e far divertire grandi e piccini in quella che è l’unica vera tradizione di carnevale di Roccella.
Vita dura, dunque, per noi nostalgici, proseliti della tesi che è conoscendo il passato che si costruisce il futuro. Noi che il martedì grasso allestivamo un pupazzo di pezza, lo mettevamo su una barella e giravamo in lungo e in largo il paese, piangendo e disperandoci per la morte del nostro caro congiunto Carnevale e con il corteo che si esauriva in spiaggia dove, fra gli schiamazzi di tutta la compagnia, “cremavamo” il defunto Carnevale davanti ad altri centinaia di bambini che nel frattempo si erano aggiunti all’accompagnamento.
Qualche tentativo di far resistere il “rito” del martedi grasso è stato fatto, fino a qualche anno addietro, dalla compagnia di Sina Scali; era il tempo in cui ancora la domenica sera (proprio nel giorno di Carnevale) Radio Roccella animava in maniera molto efficace la piazza per un gioioso ballo in maschera per grandi e bambini.
Anche quest’anno, a quanto mi risulta, c’è stata un’associazione culturale che ha proposto un elaborato progetto di animazione in piazza, ma non mi è dato sapere il perché poi la manifestazione non si è concretizzata.

Il Carnevale ormai è andato, sicuramente recupereremo terreno per la Pasqua visto che è già in preparazione la nuova “Via Crucis vivente” diretta magistralmente da Enzo Scali con la partecipazione di oltre 30 personaggi. E poi la tradizionale “Confrontata” voluta dalla sempreverde Confraternita di San Giuseppe.

Se il carnevale è stato morto, a Pasqua speriamo di risorgere!

sabato 12 marzo 2011

GIUSTIZIA E' FATTA! SCONFITTA LA PREPOTENZA DI ZITO! ANNULLATA DAL T.A.R. DI REGGIO CALABRIA LA GESTIONE DEL PORTO ALLA SOCIETA' "PORTO DELLE GRAZIE"

Con sentenza dell'11 marzo 2011 il TAR di Reggio Calabria si è espresso in merito al ricorso 296 del 2010 ed ha annullato il provvedimento del Ministero dei Trasporti dell'8 marzo 2010 con il quale veniva affidata la gestione dei servizi del Porto alla società "Porto delle Grazie", accogliendo quindi il ricorso delle società Nautic Service, Camastra Petroli e Gulli "rimettendo l'affare al Comune di Roccella Jonica, organo competente a provvedere".

Di seguito pubblico l'intera sentenza visibile sul sito del TAR di Reggio Calabria digitando anno 2010 numero 296.

N. 00170/2011 REG.PROV.COLL.

N. 00296/2010 REG.RIC.



REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria

Sezione Staccata di Reggio Calabria

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 296 del 2010, proposto da:
Nautic Service di Mandarano Mauro, rappresentato e difeso dagli avv. Angelo Clarizia, Vincenzo Colalillo, Giacomo Papa, con domicilio eletto presso Natale Carbone Avv. in Reggio Calabria, via Possidonea, 46/B; Camastra Petroli S.r.l., Compagnia Portuale "T.Gullì" S.r.l.;


contro

Ministero Trasporti, Capitaneria di Porto di Reggio Calabria, Ministero dell'Interno, Agenzia del Demanio di Reggio Calabria, U.T.G. - Prefettura di Reggio Calabria, rappresentati e difesi dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato di Reggio Calabria, domiciliata per legge in Reggio Calabria, via del Plebiscito, 15;
Regione Calabria, rappresentato e difeso dall'Benito Spanti, domiciliata per legge in Reggio Calabria, via D. Tripepi, 92;
Comune di Roccella Ionica, rappresentato e difeso dall'avv. Giuseppe Barone Avv.Prof., con domicilio eletto presso Segreteria T.A.R. in Reggio Calabria, viale Amendola, 8/B;
Provincia di Reggio Calabria non costituita in giudizio.


nei confronti di

Porto delle Grazie S.r.l. rappresentato e difeso dagli avv. Nicola Adragna, Alessandro Zampone, con domicilio eletto presso Pasquale Melissari Avv. in Reggio Calabria, via Venezia, 4/A;


per l'annullamento

del provvedimento del Ministero dei Trasporti dell'8 marzo 2010 con il quale si è provveduto ad assentire la concessione demaniale per la gestione delle infrastrutture portuali e dei servizi complementari alla Nautica da diporto di Roccella Jonica alla Porto delle Grazie S.r.l. e si è rigettata l'istanza delle ricorrenti; di tutti gli atti preordinati, compreso il provvedimento del 2.9.2009 contenente i motivi ostativi del rilascio della concessione a favore degli odierni ricorrenti, le determinazioni e i pareri assunti nella conferenza dei servizi di cui al verbale del 6-7 agosto 2007, la nota della Capitaneria di Porto del 18.7.2007, prot. 06.07/13032, le determinazioni e i pareri assunti nella conferenza dei servizi di cui al verbale del 18.7.2006, le determinazioni e i pareri assunti nella conferenza dei servizi di cui al verbale del 20.4.2006, la nota n. 3146 dell'8 marzo 1006 dell'Avvocatura Distrettuale dello Stato di Reggio Calabria, la nota fax della Capitaneria di Porto prot. n. 17107 del 30.9.2005, con relativo bando, nonchè tutti gli atti di ammissione alla procedura per cui è causa della ditta controinteressata, tutti gli atti istruttori, pareri e relazioni tecniche.




Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visti gli atti di costituzione in giudizio di Ministero Trasporti, di Capitaneria di Porto di Reggio Calabria, di Agenzia del Demanio di Reggio Calabria, di U.T.G. - Prefettura di Reggio Calabria, di Regione Calabria, di Comune di Roccella Ionica e di Porto delle Grazie S.r.l.;

Viste le memorie difensive;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nell'udienza pubblica del giorno 23 febbraio 2011 il dott. Giulio Veltri e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;

Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.




FATTO e DIRITTO

La vicenda portata all’attenzione del collegio è strettamente connessa ad una controversia già decisa dal Tribunale con sentenza n. 100/2009. L’atto impugnato costituisce, in particolare, riedizione del potere già esercitato e valutato nell’ambito di quel procedimento contenzioso, talchè sia l’amministrazione nel provvedimento, che le parti nei relativi atti processuali, compiono continui riferimenti alla sentenza citata, indicandola quale punto fermo della vicenda.

E’ dunque necessario partire da quest’ultima, dalla ricostruzione dei fatti pregressi nella stessa riportata, e dalle statuizioni finali in ordine alla legittimità degli atti in quella sede impugnati, per innestarvi successivamente la valutazione della nuova azione amministrativa.

A) Questi i fatti pregressi:

1.Con bando pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Comunità Europee il 30.9.05 il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti indiceva una procedura aperta per la concessione demaniale marittima di durata trentennale (non in appalto), finalizzata alla gestione delle infrastrutture portuali e dei relativi servizi dedicati alla nautica da diporto del “Porto delle Grazie” di Roccella Ionica.

Partecipava la Nautic Service srl (odierna ricorrente), impresa privata che allegava alla domanda di concessione le dichiarazioni sostitutive rese dai rappresentanti legali della T. Gulli srl e della Camastra Petroli srl (imprese originariamente richiedenti la concessione in proprio), attestanti l’impegno, in caso di affidamento della concessione, di costituirsi in apposita società di capitali per la gestione della struttura e del servizio affidato. In tale ottica, i predetti rappresentanti legali dichiaravano che le istanze in precedenza presentate avrebbero dovuto essere considerate parte integrante della istanza presentata dalla Nautic service.

Presentava altresì domanda di partecipazione, la Porto delle Grazie srl, società costituita dal Comune di Roccella e dalla Italia Navigando spa, società a sua volta costituita da Sviluppo Italia spa, interamente partecipata dal Ministero dell’Economia.

L’iter procedimentale e istruttorio - compendiato nel verbale della conferenza di servizi del 6-7.8-07 - era piuttosto complesso e articolato, caratterizzandosi per la indizione di varie conferenze di servizi finalizzate all’acquisizione dei pareri delle varie amministrazioni interessate. Nel corso del procedimento si provvedeva ad accertare tra l’altro lo stato dei luoghi del porto di Roccella, essendosi rilevata la difformità tra questo ed i dati catastali.

Il Ministero, nell’ambito del medesimo procedimento, effettuava una prima valutazione di ogni domanda di concessione, respingendole tutte ad eccezione di quella delle odierne ricorrenti (che avevano formulato domanda congiunta) e della controinteressata. Indi procedeva ad una valutazione comparativa tra le due concorrenti, individuando nella Porto delle Grazie srl la miglior candidata. Con lo stesso provvedimento, inoltre, comunicava preavviso di rigetto alle odierne ricorrenti. La Nautic service formulava osservazioni, ma le stesse erano respinte con provvedimento del 30.11.07, con il quale era confermata la scelta già effettuata.

Impugnato l’atto finale, si incardinava il giudizio nel quale, tra l’altro, il controinteressato proponeva ricorso incidentale.

Il Tribunale a mezzo della sentenza in premessa citata, esaminate le questioni preliminari (sulle quali non può che farsi rinvio), accoglieva per quanto di ragione sia il ricorso principale che quello incidentale così statuendo:

a) Quanto al ricorso principale ed in particolare in relazione alla censura avente ad oggetto l’illogicità e l’incongruenza della motivazione il Tribunale, rilevato che l’amministrazione aveva proceduto ad un giudizio comparativo assumendo quali pesi di valutazione quelli indicati nella conferenza di servizio del 6 e 7 agosto 2007 e precisamente: 1. la durata di lungo periodo della concessione; 2. l’assoluta affidabilità del concessionario in termini di solvibilità, di esperienza e di management; 3. la maggiore dimensione quantitativa del patrimonio demaniale richiesto in concessione; 4. la capacità da parte del concessionario di contribuire concretamente allo sviluppo economico ed al miglioramento della qualità della vita dell’area, nel quadro del più rilevante interesse pubblico - riteneva che il requisito del patrimonio aziendale complessivo delle tre richiedenti – ben maggiore rispetto a quello della Porto delle Grazie srl- , che avevano presentato un impegno formale a costituirsi in società, non fosse stato neppure valutato; che non fossero stati valutati con riferimento ad altro parametro (quello della capacità manageriale), i requisiti dei partner della Nautic Service srl diversamente da quanto fatto per la Società Italia Navigando, socia della controinteressata; che non fossero state approfondite le considerazioni svolte dalla Nautic service in ordine ai risultati imprenditoriali non brillanti del socio di maggioranza del Porto delle Grazie srl; che non fossero state approfondite e valutate le considerazioni svolte dalla Nautic service in ordine alla mano d’opera impiegata a regime (in realtà maggiore di quella prevista dalla contro interessata);

b) Quanto al ricorso incidentale:

Riteneva carente l’istruttoria - e di conseguenza viziata la motivazione - del provvedimento di scelta, per non aver analizzato le implicazioni sull’affidabilità del piano finanziario e dei programmi di investimento derivanti dall’estensione della domanda a beni non ricompresi nell’oggetto della concessione demaniale.

Concludeva annullando i provvedimenti impugnati e precisando che “trattandosi di valutazione ampiamente discrezionale, la rilevata illegittimità non può condurre, come auspicato nel corpo di ciascun ricorso, a determinare automaticamente il rigetto della domanda della controparte, ma esclusivamente a ripetere la valutazione delle istanze, tenendo conto dei profili di illogicità evidenziati dal Collegio, restando a questo precluso di entrare nel merito dell’azione amministrativa”.

B) A seguito della pubblicazione della sentenza e del mancato accoglimento dell’istanza di inibitoria proposta dal società Porto delle Grazie srl in sede di gravame, l’amministrazione, rilevato espressamente l’obbligo di dover dare esecuzione alla sentenza e, pertanto, di dover procedere nuovamente alla comparazione tra la Nautica Service e la Porto delle Grazie srl, ha nuovamente esaminato gli atti istruttori alla luce dei principi e dei criteri indicati dal Tribunale, giungendo nuovamente alle medesime conclusioni circa la maggior meritevolezza della Porto Grazie srl e dunque disponendo che la concessione demaniale fosse assentita a quest’ultima e contestualmente negata alla Nautica service (contestualmente assegnando a quest’ultima giorni 10 per controdedurre). Disattese le osservazioni tempestivamente prodotte da quest’ultima, il Ministero ha emanato provvedimento definitivo di identico tenore, in data 18/3/2010.

Quest’ultimo è ora impugnato dal gruppo degli aspiranti concessionari pretermessi che ne contestano nuovamente la legittimità per i motivi che seguono:

1) Violazione e falsa applicazione degli artt. 36 e 37 del codice della navigazione, dell’art. 97 della Costituzione, nonché degli artt. 3 e 10 bis della legge 241/90 – Eccesso di potere sotto vari profili.

Sarebbero stati elusi i principi affermati dal Tribunale nella sentenza n. 100/2009. In particolare, l’amministrazione, pur avendo ammesso la domanda congiuntamente avanzata dalla gruppo delle imprese private, continuerebbe a discriminarle in sede di valutazione comparativa in ragione della presunta inaffidabilità derivante proprio dall’essere, il gruppo, non ancora formalmente costituito; l’amministrazione inoltre, pur riconoscendo che il patrimonio complessivo delle tre ricorrenti è maggiore rispetto a quello della controinteressata, assegnerebbe una valenza dirimenti alla solvibilità del Comune di Roccella (ente esponenziale, socio della Porto delle Grazie srl), con ciò, tra l’altro, finendo per modificare gli stessi criteri di valutazione che invece imponevano la valutabilità del solo patrimonio delle concorrenti (e non dei rispettivi soci); l’amministrazione ancora una volta non avrebbe preso atto della gestione economicamente non retributiva delle pregresse esperienze di Italia Navigando e non avrebbe spiegato le ragioni che l’hanno indotta a ritenere siffatto elemento meno significativo della mancanza specifica esperienza di gestione da parte del gruppo delle ricorrenti (specializzate in singoli settori, ma non nella gestione dell’intera struttura); l’amministrazione, ancora, non avrebbe preso in considerazione le previsioni progettuali migliorative proposte da Nautic service (realizzazione di una torre di avvistamento); infine, non avrebbe analiticamente ed adeguatamente soppesato le implicazioni in punto di affidabilità dell’offerta derivanti dall’estensione della stessa ad aree non ricomprese nella concessione; in ogni caso l’amministrazione non avrebbe fornito reale riscontro alle deduzioni avanzate dai ricorrente a seguito del preavviso di rigetto;

2) Violazione e falsa applicazione dell’art. 37 del codice della navigazione, dell’art. 18 della legge n. 84/94, dell’art. 97 cost., della direttiva 2004/18/CE e dei principi comunitari e costituzionali in materia di procedure ad evidenza pubblica. Eccesso di potere sotto vari profili.

Sarebbe in particolare violato l’art. 37 del cod. nav. che impone, qualora non ricorrano le ragioni di preferenza, ivi tassativamente indicate, di procedere a licitazione privata. Nel caso di specie l’amministrazione anziché procedere a licitazione avrebbe fatto una gara sulla base dei criteri di preferenza. La circostanza sarebbe resa vieppiù grave dalla partecipazione del Sindaco del Comune di Roccella (al contempo socio della Porto delle Grazie srl) alla conferenza di servizi nella quale si provveduto all’individuazione dei criteri suddetti;

3) Nullità dell’atto ex art. 21 septies della legge 241/90 e/o incompetenza del Ministero ex d.lgs n. 112/2008 e legge regionale Calabria n. 17/05.

La competenza a rilasciare concessione per il Porto di Roccella sarebbe stata trasferita alla Regione, così come del resto affermato dallo stesso Ministero, e la sentenza del Tribunale non sarebbe idonea a mutare l’assetto di legge.

Si è costituito in giudizio il controinteressato, il quale preliminarmente eccepisce l’inammissibilità del ricorso, dovendosi considerare le censure, a mezzo dello stesso proposte, come strumentalmente tendenti ad ottenere una nuova valutazione da parte del Tribunale sulla medesima fattispecie già decisa e ad oggi pendente in sede di appello; nel merito contesta puntualmente quanto dedotto dal ricorrente; infine, quanto al terzo motivo di impugnazione relativo ai profili di competenza rileva, ribadendo quanto già affermato dall’amministrazione in seno al provvedimento impugnato, che la competenza a provvedere si incardinerebbe “in virtù dell’ordinario continuum funzionale che necessariamente deve intercorrere tra lo iussum giudiziale e le conseguenze conformative risolventesi nella riedizione del potere, secondo l’assetto delineato dal comando del Giudice amministrativo”.

Anche il Ministero delle Infrastrutture ritualmente costituitosi insiste per l’inammissibilità del ricorso.

Si sono inoltre costituiti il Comune di Roccella Ionica e la Regione Calabria: il primo insiste per il rigetto del ricorso evidenziando la congruenza e l’esaustività della motivazione del provvedimento impugnato, la seconda deduce di non essere passivamente legittimata non avendo avuto alcun ruolo attivo nella vicenda amministrativa.

In vista dell’udienza di merito le parti hanno scambiato memorie di replica illustrando ulteriormente le rispettive tesi.

All’udienza del 23 febbraio 2011, la causa è stata trattenuta per la decisione.

1. Dev’essere disattesa l’eccezione di inammissibilità del gravame.

E’ pur vero che in occasione della pronuncia demolitoria ed in vista della successiva riedizione del potere, il Tribunale ha indicato i principi da seguire al contempo precisando i vincoli ed i limiti dell’effetto conformativo derivante dalla statuizione giudiziale, ma ciò non toglie che l’amministrazione abbia riesaminato le risultanze istruttorie giungendo a nuove e più articolate valutazioni sebbene coincidenti nel loro esito finale.

In un caso siffatto si può ragionevolmente dubitare dell’ammissibilità delle censure che attengono alle fasi preliminari della procedura (indizione della gara, ammissione, conferenza di servizi) già scrutinate dal Tribunale nel pregresso giudizio, atteso che l’amministrazione si è limitata a riattivare il procedimento, utilizzando le oggettive risultanze istruttorie già acquisite ed incidendo esclusivamente sul segmento decisorio a mezzo di rinnovate valutazioni. Diversamente deve però concludersi per queste ultime, che consacrate nel provvedimento finale conservano la loro autonomia, rappresentando un nuovo esercizio di quel potere che aveva già prodotto un provvedimento, annullato perché insanabilmente viziato.

Il potere è lo stesso così come il procedimento. Ciò che muta è invece il provvedimento finale, non foss’altro che in ragione della pregressa eliminazione con efficacia ex tunc di quello precedente. Di conseguenza, solo le censure indirizzate al procedimento e non all’atto sono da considerarsi inammissibili.

2. Esclusa l’inammissibilità in radice del gravame, il collegio non può tuttavia direttamente passare allo scrutinio delle censure spiegate a mezzo dei due primi motivi di ricorso.

Nonostante la prospettazione delle parti, infatti, la censura relativa al vizio di incompetenza deve essere valutata con priorità rispetto alle altre. La giurisprudenza ha chiarito che ciò è necessario, poiché altrimenti la valutazione del merito della controversia si risolverebbe in un giudizio meramente ipotetico sull'ulteriore attività amministrativa dell'organo competente cui spetta l'effettiva valutazione della vicenda, evidenziando vieppiù, che ciò lederebbe il principio del contraddittorio rispetto all'organo competente, formandosi la regola di condotta giudiziale senza che quest’ultimo abbia partecipato al giudizio (Cfr.Consiglio Stato, sez. V, 12 giugno 2009, n. 3765).

2.1. Il ricorrente sostiene che la competenza al rilascio della concessione in relazione al Porto di Rocella era ed è della Regione Calabria. L’affermazione non è a ben vedere contestata, né dall’amministrazione né dai controinteressati.

Il quadro normativo di riferimento è abbastanza chiaro ed è la stessa amministrazione a ricostruirlo correttamente, anche se non esaustivamente, nella nota n. 3521 del 16 marzo 2010, con la quale essa trasmette il fascicolo alla Regione Calabria ai fini della concreta emanazione dell’atto concessorio: già la legge 112/98 in forza dell’art. 105, così come modificato dall’art. 9, della legge 16 marzo 2001, n. 88 aveva conferito alle regioni, con decorrenza dall’1 gennaio 2002, le funzioni relative al “rilascio di concessioni di beni del demanio della navigazione interna, del demanio marittimo e di zone del mare territoriale per finalità diverse da quelle di approvvigionamento di fonti di energia”, avendo cura di specificare che il conferimento non operava esclusivamente nei porti finalizzati alla difesa militare ed alla sicurezza dello Stato e nei porti di rilevanza economica internazionale e nazionale, nonché nelle aree di preminente interesse nazionale individuate con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 21 dicembre 1995. Intervenuta la riforma del titolo V della Costituzione, la Corte costituzionale ha poi chiarito a più riprese che nel nuovo sistema di riparto delle competenze, la materia del turismo deve attualmente considerarsi di competenza legislativa residuale, e dunque piena, delle Regioni, non potendosi più attribuirsi attuale valenza all'inserimento dei porti turistici e commerciali, di rilevanza economica regionale ed interregionale, nel D.P.C.M. 21 dicembre 1995, impregiudicata restando la possibilità che siano le stesse Regioni interessate, in ossequio al principio di leale collaborazione, a riconoscere a taluni porti quel carattere di rilevanza economica internazionale o di preminente interesse nazionale che sia idoneo a giustificare la competenza legislativa ed amministrativa dello Stato sul porto stesso e sulle connesse aree portuali (Corte costituzionale, 17 dicembre 2008, n. 412).

Dunque la titolarità della funzione è senz’altro in capo alla Regione.

Nel caso della Regione Calabria, essa tuttavia è stata delegata ai Comuni.

La legge regionale Calabria 21/12/2005 n.17 recante “norme per l’esercizio della delega di funzioni amministrative sulle aree del demanio marittimo” all’art. 4 prevede infatti che per l’attuazione delle finalità di cui alla presente legge (turistico - ricreative), “la Regione conferisce ai Comuni le funzioni per l’attività amministrativa inerenti….. il rilascio, rinnovo, modificazione e revoca delle concessioni relative ai porti di interesse regionale di cui all’articolo 9 della legge n. 88/2001”, mentre conserva le funzioni in materia di “pianificazione del sistema portuale regionale” e di “monitoraggio delle opere” (Cfr. art 3 l. 17/2005)

In conclusione, la competenza in ordine al procedimento di rilascio della concessione demaniale per la gestione della struttura portuale non è dello Stato ma della Regione Calabria, che con legge regionale 17/2005 ne ha delegato stabilmente l’esercizio ai Comuni, dettando a tal fine le necessarie linee guida a mezzo del Piano di Indirizzo Regionale (PIR) pubbl. sul BURC del 14 luglio 2007.

2.2. Chiarito il profilo della competenza nei suoi aspetti generali, occorre ora esaminare le argomentazioni spese dal controinteressato per depotenziare la censura. Segnatamente, secondo il controinteressato ed ancor prima secondo quanto espressamente affermato dall’amministrazione nella nota n. 3521 del 16 marzo 2010, la competenza all’emanazione dell’atto conclusivo della procedura di scelta del concessionario resterebbe radicata nell’amministrazione dello Stato “in virtù dell’ordinario continuum funzionale che necessariamente deve intercorrere tra lo iussum giudiziale e le conseguenze conformative risolventesi nella riedizione del potere, secondo l’assetto delineato dal comando del Giudice amministrativo”.

L’argomento, per quanto suggestivo, non può essere condiviso. Il Tribunale con la sentenza n. 100/2009 si è limitato ad annullare l’atto conclusivo del procedimento di scelta del concessionario per motivi relativi all’illogicità ed incongruenza della motivazione, al contempo chiarendo, in ambito motivazionale, la portata ed i limiti dell’effetto conformativo. Non ha affrontato la questione della competenza e, soprattutto, non ha individuato una specifica Autorità quale competente, limitandosi a dettare principi ai fini della riedizione del potere già illegittimamente esercitato.

La parentesi giudiziaria pregressa non può dunque attribuire o radicare nello Stato una competenza che l’ordinamento ha escluso avendola affidata ad altri soggetti. Né può sostenersi che essendo stato il procedimento condotto dallo Stato e dallo stesso concluso, ed avendo la sentenza intaccato il segmento decisionale finale e non quelli precedenti, debba essere la stessa autorità che ha validamente iniziato il procedimento a validamente concluderlo. Ciò non è vero non solo perché già al momento della pubblicazione del bando la competenza era da ritenersi attribuita alle Regioni, ma soprattutto perché, in assenza di norme transitorie che disciplinino le sorti dei procedimenti in itinere per i quali è ex lege mutata la competenza, quest’ultima non può che radicarsi nell’autorità cui l’ordinamento attribuisce l’emanazione dell’atto finale, con eventuale salvezza degli adempimenti procedimentali curati dall’organo illo tempore competente. Sostenere, in assenza di espressa previsione, una sorta di perpetuatio competentiae in capo all’organo originario per i procedimenti già avviati significherebbe consentire l’emanazione di un atto ad un organo privo del potere di farlo, con conseguente e netta violazione del principio di legalità.

Il terzo motivo di ricorso deve in conclusione essere accolto con conseguente annullamento dell’atto impugnato.

3. Quanto alle rimanenti censure, seppur deve rilevarsi che l’art. 34 c.p.a. non ha riproposto il contenuto dell’art. 26 legge TAR in forza del quale il giudice “se accoglie il ricorso per motivi di incompetenza, annulla l'atto e rimette l'affare all'autorità competente”, è ragionevole ritenere che la modifica abbia escluso l’obbligo di esclusiva rimessione, ma non abbia anche imposto al giudice, sempre e comunque, l’esame delle altre censure di merito. Piuttosto questo è uno dei casi in cui la valutazione se trattare o meno le dette censure non può che rimanere in capo al giudice, che la modula in relazione alle natura delle censure, oltre che, ovviamente, del potere da esercitare.

Nel caso di specie, trattasi senza dubbio di un potere il cui esercizio implica una certa opinabilità valutativa e di censure che investono proprio la correttezza e la logicità di quelle valutazioni. Pronunciare su tali aspetti, all’esito di un processo in cui non è presente l’organo competente e nell’incertezza di quale sia la potenziale valutazione di quest’ultimo rispetto alle risultanze istruttorie, significherebbe invadere la sfera di attribuzione ad esso riservata.

Annullati gli atti, l’affare deve dunque essere rimesso al Comune di Roccella Ionica, quale autorità competente per il rilascio della concessione.

Avuto riguardo alla complessità ed alla peculiarità della vicenda, sussistono giusti motivi per compensare tra le parti le spese del giudizio.

P.Q.M.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria Sezione Staccata di Reggio Calabria

definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo accoglie e, per l’effetto, annulla gli atti impugnati, nei modi di cui in motivazione, e rimette l’affare al Comune di Roccella Ionica, autorità competente a provvedere.

Spese compensate.

Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.

Così deciso in Reggio Calabria nella camera di consiglio del giorno 23 febbraio 2011 con l'intervento dei magistrati:



Ettore Leotta, Presidente

Giuseppe Caruso, Consigliere

Giulio Veltri, Referendario, Estensore







L'ESTENSORE IL PRESIDENTE






DEPOSITATA IN SEGRETERIA

Il 11/03/2011

IL SEGRETARIO

(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)

giovedì 3 marzo 2011

DIVERSI PULMANN PARTIRANNO DALLA LOCRIDE PER POTENZA IN OCCASIONE DELLA XVI GIORNATA DELLA MEMORIA DELLE VITTIME DELLE MAFIE


Dal 1995 ogni 21 marzo si celebra la Giornata della Memoria e dell'Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie. Il 21 marzo, primo giorno di primavera, è il simbolo della speranza che si rinnova ed è anche occasione di incontro con i familiari delle vittime che in Libera hanno trovato la forza di risorgere dal loro dramma, elaborando il lutto per una ricerca di giustizia vera e profonda, trasformando il dolore in uno strumento concreto, non violento, di impegno e di azione di pace.

La XVI Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie, si celebrerà in Basilicata, a Potenza, 19 marzo 2011.



Perchè a Potenza


La Basilicata non è terra di mafia.
Il punto è capire come in un territorio come questo la criminalità mafiosa abbia trovato degli agganci, pur non pervadendo al 100%.

Ci sono delle spie, dei fatti criminali, che ci rendono necessaria una riflessione sul tema mafie in Lucania.
Se volessimo sintetizzare gli ultimi cinquant'anni della storia della Basilicata, potremmo aiutarci immaginando tre fiumi paralleli.
La maggior parte di questa storia e cioè il fiume più importante, è fatta di gente comune, gente che lavora quotidianamente e fatica per la propria dignità.
Accanto a questo fiume, c'è invece la storia criminale. Sicuramente in Basilicata ci sono state influenze importanti da parte delle regioni a tradizionale presenza mafiosa. Ci sono alcune vicende attraverso le quali queste influenze si vedono più chiaramente. In molti casi questo fiume tocca il fiume della vita normale, perché i criminali si sono ambientati e spesso confusi tra la popolazione comune.
Ma ci sono dei dati incontrovertibili. In una regione da 600.000 abitanti, il fatto che ci siano 200 persone con sentenza passata in giudicato per associazione mafiosa, è un dato importante e non trascurabile.
Su base nazionale significherebbe avere 20.000 condanne definitive.
Se non c'è la mafia, sicuramente in Basilicata ci sono dei mafiosi.
La storia criminale di questa regione ha un momento di particolare importanza negli anni '70-80, quando nella zona del Metapontino prendono piede i clan Scarcia, Bozza, Modeo. In arrivo dalla vicina Puglia, trovano facile radicamento in Basilicata con alcuni piccoli gruppi autoctoni, come i Gallitelli di Bernalda.
I criminali locali con queste alleanze hanno fatto il salto di qualità, imparando ad esempio dai Maisano e dai Siderno, provenienti della Calabria.
Queste alleanze si sono realizzate per affari criminali da portare avanti sul territorio della Basilicata, in particolare nella zona di confine del metapontino, luogo necessario di passaggio di armi e droga, tra la Calabria e la Puglia.
La statale jonica negli anni '90 era l'autostrada che dalla Calabria faceva passare le armi in Basilicata, per farle arrivare in Puglia, da dove attraverso l'Adriatico si alimentava la guerra dei Balcani.
Ricordiamo alcuni fatti e alcuni nomi eccellenti.
Sicuramente il clan Zito-D'Elia, operante a Montescaglioso in provincia di Matera: molti ricordano quando ci fu la strage del 15 maggio del 1991. Davanti a una pizzeria furono uccise quattro persone che stavano festeggiando la scarcerazione di un boss e furono per ciò punite da parte del clan rivale. Se la stessa cosa fosse successa a Locri se ne sarebbe parlato molto di più.
Craco, sempre in provincia di Matera e in quello stesso periodo, fu messa sotto i riflettori di un laboratorio antimafia di Milano perché si verificò una cosa incredibile: un paese intero sotto racket. Un gruppo di delinquenti locali decise di chiedere il pizzo ai pensionati del posto, con ciò evolvendo il fenomeno del racket e diffondendolo a macchia d'olio su quel territorio.
In pochi sanno che negli anni in cui si prendeva coscienza della strategia stragista di Cosa Nostra, dopo il 1992, qualcuno pensò di mettere nei sassi di Matera un'autobomba. Non si è mai capitò perché non sia mai esplosa, se per errore o per mancata volontà. Era il 1993.
In provincia di Potenza, negli anni '80 don Raffaele Cutolo andò a trascorrere parte della latitanza nel volture melfese: lui si portò dietro un paio di scagnozzi e questi cominciarono a diffondere i "valori" della camorra nella zona, attraendo dei gruppi di delinquenti che cercavano di fare il salto di qualità, tra questi i Delli Gatti e Petrilli che hanno imperversato negli anni '90.
Erano gruppi preesistenti, che sono cresciuti "grazie" al confronto con i clan della camorra.
Così accade in tutte le regioni in cui le mafie arrivano o perché arrivano i latitanti, o perché arrivano gli affari o perché i boss vengono mandati al soggiorno obbligato in alcuni territori (questo avveniva fino agli anni '90, a partire dalla fine degli abb)
Due su tutti, Calogero Vizzini, un capo della mafia siciliana a partire dagli anni '30: Vizzini è il tramite tra mafia e alleati durante lo sbarco. E' mandato al confino a Tricarico (MT) e qui sicuramente ha lasciato il segno e ha seminato criminalità.
Allo stesso modo Tano Badalamenti è mandato in soggiorno obbligato a Carciano (MT) negli anni '70: anche in questo caso ci furono molte visite al boss, che non lesinava di dare lezioni di criminalità. Nello stesso periodo di Badalamenti c'era anche Bagarella in soggiorno obbligato, nello medesimo paese. Inevitabile dunque pensare a incontri e affari portati avanti, nonostante la misura di prevenzione.
Negli anni '80 una buona sponda è data alla criminalità dal terremoto irpino: la ricostruzione ha attirato le mafie come mosche sul miele. I fondi messi a disposizione dal Governo sarebbero stati in parte spartiti tra le varie cosche, delle diverse mafie.
La seconda sponda fu data dalla Fiat, quando ci fu la notizia della nascita della fabbrica di Melfi. Ancora prima dell'inizio delle attività, le aziende dell'indotto furono taglieggiate.
Nelle guerre intrinseche ai clan, negli ultimi venticinque anni, ci sono stati 65 morti. Numeri piccoli? Si tratta di oltre due morti l'anno, un numero comunque considerevole e che è spia delle attività criminali che vengono portate avanti sul territorio lucano.
In questo periodo sono cresciuti i clan Cassotta, Delli Gatti, Petrilli, che sono tornati alla cronaca recentemente. Uno per volta negli ultimi anni sono stati uccisi, con esecuzioni tipiche del circuito mafioso.
Anche a Potenza c'è stata l'ascesa di alcuni boss e dei loro clan, come Renato Martorano, Giovanni Guaratino, Pio Abbano, Dorino Stefanutti. E' importante fare i nomi perché se no si dà sempre l'impressione di parlare in modo vago.
L'ascesa criminale di Renato Martorano (oggi al 41 bis) lo ha portato al più alto grado di rappresentanza della 'ndrangheta in Basilicata.
La sua crescita è dovuta all'omicidio consumato in via Mazzini di Francesco Sanoa: fu fatto passare per un omicidio di donne, ma in realtà lui era 'ndranghetista ed entrò in contrasto con Pietro Picierno (zi' pietro cravatta, perché faceva l'usuraio) legato alla camorra. Da qui ebbe origine l'omicidio che fece crescere il ruolo di Martorano, prima suo portaborse.
Altro importante criminale è Govanni Cosentino, detto Faccia d'angelo, affiliato ai Facchineri di Cittanova. Ad un certo punto ha un'idea formidabile: non farsi la guerra. Il suo motto è "Tanti corpi, un'anima sola", per unire le famiglie della regione, con il beneplacito della 'ndrangheta: è così che nasce la famiglia dei Basilischi.
Nel 2008 il Tribunale di Potenza condanna per 416bis il clan dei Basilischi: è un momento storico perché per la prima volta viene condannata un'organizzazione esclusivamente locale.
Visto che la terra di Basilicata è terra di passaggio, Cosentino vuole far pagare il pedaggio a chi vuole passare con traffici criminali: l'impresa gli riesce e si trova un accordo tra le diverse mafie.
Poi c'è il terzo fiume, che non è facile da collocare rispetto agli altri due. E' il fiume grigio, dove c'è una linea d'ombra che non si riesce a leggere.
Sono storie che ci fanno vedere mondi nascosti.
Una su tutte la storia di Elisa Claps, uccisa senza motivi criminali, ma la cui morte è stata manipolata da poteri forti, da un mondo che ha contatti con investimenti mafiosi anche senza averne frequentazioni quotidiane.
Allo stesso modo la storia di Luca e Marirosa, i due fidanzati di Policoro deceduti nel 1988. Una morte prima fatta passare per incidente domestico, poi manipolata anche con perizie false.
Altre storie sono quelle di Vincenzo De Mare (ucciso a Scanzano, probabilmente per il rifiuto di trasportare rifiuti tossici) e quella dei coniugi Gianfredi.
Si tratta di spie d'allarme da questo terzo fiume, fiume carsico e grigio, di più difficile interpretazione.
A partire da questi flash si capisce che in Basilicata esistono delle zone d'ombra sia relative alle mafie, sia relative alla massoneria e ai poteri occulti.
Per queste ragioni è importante accendere una luce su questi fatti, chiedendo verità e giustizia per tutti i fatti ancora non chiariti.

mercoledì 23 febbraio 2011

UN SUCCESSO DI SQUADRA

I contenuti del "forum sulla mafia" sono riferiti nei vari autorevoli articoli di stampa apparsi nei quotidiani locali grazie ai nostri bravissimi corrispondenti. In questo mio pezzo voglio riferire i vari passaggi che hanno consentito la realizzazione di quello che è stato un vero proprio "innovativo" evento, esempio di come con discorsi semplici ma di grande qualità si può entrare nelel coscienze dei giovani e farli riflettere su quale deve essere la retta via della vita.





L'idea di realizzare un incontro sulla legalità è nata subito dopo l'estate in una riunione del Consiglio di Amministrazione dell'Associazione "Roccella in movimento". A portarla in discussione è stata Pinella Schirripa che l'ha condivisa col gruppo ed è stata quindi portata allo studio di fattibilità. All'origine dell'idea ha avuto un peso consistente anche l'approvazione e lo studio della socia Chiara Ursino che, qualche anno addietro, ha discusso nella sua tesi di laurea proprio di questi temi.

Ricordo che nel corso di quella riunione Pinella Schirripa consegnò a tutti noi soci delle fotocopie con la traccia ed i contenuti di quello che era il suo progetto "tecnico" che doveva concretizzarsi con la realizzazione di un video sulla "Storia della mafia" da proporre come filo conduttore del forum.

Nella riunione successiva molti di noi già avevamo ulteriori idee da integrare al progetto, come, ad esempio, il riuscire a coinvolgere il maggior numero di giovani e poter impostare un programma incisivo e di qualità che riuscisse a coinvolgerli.

Infatti l'idea che andava a prendere corpo non era quella del convegno con le solite passerelle e discorsi impegnati o la manifestazione in cui si partecipa spesso come allegra alternativa ad una giornata di scuola, ma quella di riuscire a coinvolgere e far partecipare attivamente quanto più giovani possibili, senza comunque riempire piazze, ma anche la consapevolezza che, a far partecipare solo le scuole del posto e riempire il solo Convento dei Minimi, fosse sempre una cosa limitata territorialmente.

Consultare Telemia per proporre il progetto e cosi renderci conto se potesse essere fattibile, è stato un passaggio avvenuto gia nel mese di Novembre scorso. La disponibilità, professionalità e consulenza di Giuseppe Mazzaferro, della sua gentile signora e di tutto il suo staff, sono stati elementi essenziali per il proseguo del nostro percorso.

Come anche il passaggio attraverso l'approvazione del progetto da parte della Provincia di Reggio Calabria che attraverso il Consigliere Pino Mazzaferro ci ha supportato in maniera indispensabile.

Ecco perchè non finirò mai di riferire che la realizzazione e il successo di eventi come il "Forum sulla mafia" del 19 febbraio scorso, sono frutto di un lavoro corale, si tratta di far bene intrecciare tutta una serie di situazioni e circostanze, senza mai perdersi d'animo davanti alle difficoltà che sono alla pari delle situazioni positive.

Ed una circostanza favorevole è senza dubbio l'incontro con il preside Vito Pirruccio che ci ha accolto in diversi incontri nella sua presidenza ed ha sposato in toto il progetto: ci ha messo subito in contatto con Francesco Riggitano dell'associazione "Libera" di Gioiosa e grazie ad alcune "dritte" di quest'ultimo abbiamo potuto continuare il nostro "cammino"...

Nel mentre Pinella Schirripa, Flavio Impellizzieri e Pippo Condorelli continuavano nello straordinario lavoro di ricerca per la realizzazione dell'estenuante video di presentazione del Forum, Stefania, la nostra presidente, girava in lungo e in largo per "tessere" le pubbliche relazioni con gli Enti preposti.

Non potendo andare a contattare personalmente le scuole del Comprensorio per invitarli a partecipare al Forum attraverso il canale streaming di Telemia che lo avrebbe trasmesso in diretta e poi partecipare attraverso la videoconferenza skype, Flavio si è preso il "gravoso" impegno di contattare ad uno ad uno tutte le scuole dopo aver mandato loro telematicamente il progetto. E' partita una catena infinita di contatti telefonici con presidi, docenti, centralini, e poi rinvii ad un altro contatto, fax e poi ancora "ritelefoni domani....più tardi....il preside non c'è", ecc. ecc.!!!

Ma alla fine il "pazzo" lavoro ha dato i suoi frutti: decine di scuole hanno accettato di sedersi con una delegazione nelle proprie aule magne ed assistere allo svolgersi in diretta del Forum al Convento dei Minimi.

A coronamento di questo lavoro è stata una grande emozione quando la scuola "Mazzini" di Locri, a rappresentanza di tutte le scuole collegate in streaming, è entrata nel Forum in videoconferenza per porgere la propria domanda al tavolo dei relatori.

Tanti i particolari che non sono stati lasciati al caso e questo, ripeto, grazie al lavoro di squadra, al lavoro di ognuno di noi che non abbiamo demandato ad altri le cose da fare ma, ognuno per la nostra competenza, ci siamo presi l'incarico di portare a realizzazione tutti i dettagli: i fiori, le cartellette, il servizio d'ordine, il "Pilastro sulla Mafia" esposto all'entrata del Convento (per cui ringraziamo l'artista scultore roccellese Francesco Misuraca), i manifesti, gli inviti, il piccolo buffet, la masterizzazione del video realizzato da omaggiare ai relatori.

E le difficoltà?

Vi garantisco ce ne sono state tante che fino alla fine ci hanno fatto rimanere sempre all'erta: se la presenza di Don Luigi Ciotti è stata da subito sconsacrata ("per Don Ciotti occorre avere dei contatti quasi un anno prima"... Ci ha riferito Francesco Riggitano di "Libera"), l'impossibilità della presenza del magistrato Nicola Gratteri a causa di una audizione improvvisa proprio per il 19 a Roma, è stato per me un macigno che per tutto il lunedì precedente il forum (giorno del diniego) mi ha fatto cadere in "depressione".

"Ma l'importante è credere ai contenuti del progetto, non solo sulla presenza delle personalità!" Questa tesi mi ha fatto riprendere le forze e continuare il mio lavoro per la settimana decisiva.

Sono venti anni che opero nel campo associazionistico, ma mai mi era capitato di vivere le vigilie delle manifestazioni con tanta tensione; un'ansia che poi, improvvisamente, nel giorno in cui si svolge il forum si trasforma in serenità ed appagamento in virtù dello sciogliersi di tutti i nodi e del vedere realizzarsi materialmente tutto ciò che nella mente si era programmato.

Ma se prima Telemia e Pino Mazzaferro con la provincia di Reggio Calabria attraverso l'assessore alla legalità Michele Tripodi (autorevole relatore del forum), e dopo il prof. Vito Pirruccio dirigente scolastico dell'ISIT di Roccella, un altro grande esempio di disponibilità e di servizio nei confronti dei giovani e della nostra comunità lo ha dimostrato il Dr. Enzo Romeo che dal primo contatto ha manifestato la sua "gratuita" disponibilità: "Se si tratta di una iniziativa educativa per i giovani avete il mio più grande sostegno", questa è stata la toccante risposta di Enzo Romeo da me contattato a metà gennaio; e vi garantisco che, nonostante io l'abbia sempre seguito e stimato, personalmente l'avevo visto soltanto una volta, casualmente, in uno studio commerciale di Siderno. Davvero un grande uomo, dai grandi valori e dall' eccezionale intelligenza: Grazie Dr. Romeo, per il suo garbo e la sua professionalità!!!

A Francesco Riggitano di "Libera" l'ho già più volte citato per il suo importante contributo a livello di consigli, ma il suo apporto si è manifestato fattivamente anche facendo da tramite per l'eccezionale presenza di Mario Congiusta che ha rappresentato, all'interno del Forum, una punta di diamante, capace di intraprendere un discorso e dialogo che, se non ha penetrato nelle coscienze dei giovani che lo hanno ascoltato in assoluto silenzio, significa non avere un briciolo di sensibilità. Ma i ragazzi presenti, come anche tutti coloro collegati tramite il canale di Telemia, vi garantisco, hanno colto appieno il messaggio, ed essersi emozionati e commossi davanti al ricordo di Gianluca Congiusta, è sintomo di una nuova generazione di cui si può ben sperare.

Nel ringraziare la dott.ssa Maria Teresa Criniti per la sua amicizia che ha reso possibile la presenza dell'onorevole Angela Napoli, è doveroso ammettere che la coraggiosa deputata, che io definisco la "Saviano" della 'ndrangheta, non ha deluso le aspettative (come del resto nessuno), ed ha coinvolto i presenti attraverso dei ragionamenti semplici e palpabili che hanno colto nel segno.

Fra tutte le brillanti autorità presenti che ci hanno onorato anche del loro intervento sono da citare il Capitano dei carabinieri Marco Comparato presente insieme al Comandante Francesco Nanni e il nostro parroco Don Giuseppe Raco che ha chiuso con delle riflessioni e degli interrogativi che hanno significato mettere la voce "to be continued" in coda al forum.

Peccato, davvero peccato, per l'unica macchia che ha, fortunatamente, solo sfiorato questo pittoresco quadretto: l'assenza del nostro Comune nel partnariato del forum. Quando l'associazione è andata diverse volte ad esporre il progetto al nostro sindaco, il primo cittadino altro non ha saputo fare che prendere da un cassetto il listino prezzi per l'utilizzo del Convento dei Minimi!!! E pensate che, nel momento in cui si è reso conto dell'importanza dell'evento che si stava realizzando, il sindaco ha avuto anche la sfacciataggine di mandare un suo rappresentante per il saluto...
Non c'è bisogno di ulteriori parole considerato pure che questa vergognosa pecca ha solo fatto fare una magra figura a chi l'ha commessa, senza intaccare minimamente il successo del forum, anzi ci ha fatto ulteriormente capire che il lavoro, la collaborazione, la compensazione e l' amicizia spassionata di persone vere e sincere, premia sempre e fa compiere grandi passi verso la crescita leale e onesta della nostra società.

martedì 22 febbraio 2011

CHIAMIAMOLI, CHIAMIAMOLI, CHIAMIAMOLI...






All'indomani del Forum sulla mafia, Mario Congiusta, uno dei protagonisti in assoluto con la sua testimonianza che ha toccato la sensibilità e le coscienze di tutti i presenti al Convento dei Minimi e di quanti erano collegati attraverso il web, ha scritto all'associazione "Roccella in movimento":

Ciao Nicola,intanto grazie a te ed alla tua associazione per la bellissima iniziativa.
Grazie anche alla presidente per la proposta fatta all'amministrazione di intitolare una via od altro ad una vittima innocente.
Di solito per dare concretezza a queste proposte bisogna inoltrare una richiesta scritta all'amministrazione da parte dell'associazione proponente.
Per il nome della Vittima fate voi la scelta.
Un abbraccio


Da qui la risposta dell'associazione:

Caro Sig. Mario Congiusta, siamo noi, l’associazione “Roccella in movimento” e siamo sicuri che a noi si uniscono tutti coloro che hanno partecipato ed assistito al Forum, che dobbiamo ringraziarla per il suo eccezionale, toccante intervento fatto col cuore che, anche all’indomani della manifestazione non può e non deve rimanere un solo intervento. Ha saputo con grande garbo e sensibilità esprimere dei messaggi chiari e palpabili, che sono entrati come frecce dentro la nostra mente e non possono che rimbombare incessantemente se veramente abbiamo a cuore un dignitoso futuro per i nostri figli.
Sappiamo di non poter neanche minimamente immaginare l’amarezza e il dolore che ha dentro il suo cuore, ma sappia che il suo coraggio, la sua forza d’animo, la sua caparbietà, avranno gambe forti, sapranno giungere alle coscienze di molti, dovranno dare i frutti che lei spera e che la nostra Calabria meriterebbe. “Chiamateli, chiamateli, chiamateli” (inteso le Forse dell’ordine), è un urlo e un messaggio che deve risuonare in tutta la società civile se veramente ha a cuore il futuro della sua terra e la sconfitta definitiva del 3 per cento del marcio che ci offende, denigra e uccide. Lei è un simbolo sig. Congiusta, riguardi la sua salute, perché abbiamo estremo bisogno di lei, abbiamo estremo bisogno che la memoria di sua figlio sia sempre ricordata e il suo sacrificio non sia mai vano. Noi abbiamo deciso da quale parte stare.
Dalla sua!!! Grazie di cuore

Da qui, Mario Congiusta ci ha onorati ancora di un suo autorevole e nuovo intervento:

Carissimi,le vostre parole di apprezzamento mi commuovono,leniscono il mio dolore e mi spronano a continuare a lavorare per una calabria migliore.
Sono io che ringrazio la vostra associazione che ci ha dato la possibilità di parlare. Non dobbiamo mai dimenticarci che la 'ndrangheta si nutre di silenzio.Guarda cosa scrivono gli autori del libro "Dimenticati,vittime della 'ndrangheta"-
"Sbagliano persino a scriverla,a pronunciarla. La scrivono "n'drangheta" e la pronunciano "andrangheta".Sbagliano in tanti, anche giornalisti o dirigenti politici,intellettuali e presentatori televisivi.Segno che per troppo tempo nessuno nessuno l'ha davvero presa sul serio, la 'ndrangheta.E i boss calabresi ne hanno approfittato, costruendo il loro impero,da Sud a Nord.
Così oggi la 'ndrangheta è l'organizzazione criminale più potente in Italia,tra le primissime al mondo.E non solo per la sua dirompente forza militare.Quello che oggi la rende unica è un mix perverso,fatto di sconfinata liquidità economica e di straordinaria capacità di stare nel potere. Un predominio ormai incontrastato,che stride con il buio che esiste nell'informazione,nel dibattito politico,nell'azione dei movimenti sociali,nella consapevolezza dei cittadini.
Ritengo che questo libro è veramente da leggere e se poi la Vostra associazione lo volesse presentare,gli autori Alessio Magro e Danilo Chirico che sono dei giovani dell'associazione "Da sud" sono miei amici e molto vicini all'associazione "Libera".
Grazie ancora ed un abbraccio a tutt voi.
Mario
P.S. il forum è riuscitissimo, ho ricevuto diverse telefonate di apprezzamento.

http://www.gianlucacongiusta.org/

giovedì 17 febbraio 2011

CONSEGNA DEL PREMIO AL "ROCCELLESE PIU' POPOLARE"





Maurizio Villari - pres. UNITALSI sez. LOCRI 208 (47%)
Pino Carella - direttore artistico ATRJ 171 (39%)
Angelo Laganà - musicista, editore, fotografo 59 (13%)

VOTI TOTALI: 438

Ho atteso qualche giorno prima di pubblicare la consegna del riconoscimento assegnato da tutti i lettori del blog a Maurizio Villari, presidente dell'UNITALSI - Sottosezione di Locri, perchè avevo in mente, come l'anno scorso, di stampare un nuovo numero di "roccella siamo (anche) noi book", ma i troppi impegni di lavoro e con l'associazione me lo hanno impedito.
Come l'hanno scorso avrei voluto dedicare la copertina del giornale a Maurizio Villari e fare i miei più vivi complimenti anche a Pino Carella e Angelo Laganà che in tre giorni di "finalissima" hanno "scatenato il putiferio", facendo andare in tilt il blog con picchi di 500 contatti al giorno, e vi assicuro che per un giornale telematico ristretto solo a Roccella non sono pochi, considerato pure che, solitamente questo blog ha il piacere di contare intorno agli ottanta contatti al giorno.
Onore al merito ai tre finalisti, ma un grazie di cuore va a tutti i lettori che hanno votato: grazie dai finalisti e grazie dal gestore di questo blog che si è onorato di portare avanti con successo il sondaggio in maniera tale che, nonostante la "competizione", alla fin fine venisse preso, da tutti i 60 candidati che si sono alternati per 3 mesi, tutto come un gioco.
Auguri al vincitore e arrivederci al prossimo anno!

martedì 8 febbraio 2011

INCONTRO CON L'ING. LORENZO SURACE, RESPONSABILE DELL'AREA TECNICA DEL NOSTRO COMUNE.



Premetto che non sono mai entrato con le mie opinioni nel merito delle professionalità del nostro Comune per il semplice fatto che io vivo con il principio che per esprimere una opinione occorre essere ben informati, conoscere bene la materia, ed essere sicuri di ciò che si riferisce in merito all’argomento di cui si parla. E se, spesso e volentieri, ho manifestato la mia sfiducia nei confronti della politica locale, non mi permetterei mai di farlo in merito al lavoro dei professionisti che gestiscono la cosa pubblica, innanzitutto perché non nutro sfiducia assolutamente e poi perché sono convinto che, inevitabilmente, le professionalità sono l’elemento che fanno muovere realmente la crescita di un paese mettendosi tra le “chiacchiere” della politica e il rispetto, invece, delle regole. Naturalmente i “tecnici” del Comune sono influenzati dai politici ma ciò non significa che non lavorano nel rispetto delle leggi, e queste leggi bisogna conoscerle per poter discuterne e dibatterne.
Quanto sopra per aprire l’argomento di questo post, conseguenza di un paio di commenti ricevuti e pubblicati recentemente in questo blog che riferivano di alcuni dubbie scelte effettuate dal tecnico comunale in merito ai lavori pubblici del paese nonché al suo incarico al Comune di Stignano oltre che qui nel nostro paese.
Ho voluto recarmi, in qualità di cittadino, personalmente presso l’Ufficio Tecnico Comunale per vedere gli incarichi affidati negli ultimi anni dall’Amministrazione Comunale. Ho trovato l’ing. Surace – Responsabile dell’Area Tecnica il quale mi ha messo a disposizione gli atti relativi agli incarichi affidati in questi ultimi due anni, riscontrando quanto segue:

1) Lavori di Manutenzione Straordinaria Scuola Materna Via E. Fermi: ingegnere di Roccella;
2) Lavori di Manutenzione Straordinaria Scuola Media E. Filocamo”: ingegnere ed architetto roccellesi;
3) Recupero valorizzazione del centro storico – I fase :3 Professionisti di Roccella, 2 ing. e 1 arch.
4) Recupero valorizzazione del centro storico – II fase:4 professionisti di Roccella, 3 ing. e 1 arch.;
5) Strade lottizzazione via Giardini: geometra di Roccella e 2 ing. Esterni;
6) Lavori adeguamento sismico scuola via carrera: ingegnere roccellese;
7) Acquisto e recupero immobile (casa Borgo): Ingegnese di Roccella + prof. Architettura Università di Reggio Calabria;
8) Riqualificazione Porto delle Grazie – Lotti funzionali: geologo,geometra, architetto roccellesi + 2 ingegneri esterni;
9) Consolidamento Pignatelli (lavori appaltati): 2 geologi e geometra di Roccella, ingegnere esterno;
10) Prolungamento pista ciclabile lato sud (da realizzare a breve): ingegnere di Roccella;
11) Ripascimento arenile: associazione costituita da professionisti esterni (geologo +2 ingegneri);
12) Lavori campo di calcio – assistenza al RUP: architetto di Roccella;
13) Lavori di sicurezza stradale (da appaltare): geologo e geometra di Roccella + ingegnere esterno;
14) Realizzazione ecocentro (da appaltare): Ing. di Roccella.

Naturalmente quanto sopra potrà essere richiesto e consultato da qualsiasi cittadino interessato che si vuole recare al Comune.


Dalla lista su riferita si evince che una alta percentuale degli incarichi professionali dei lavori appaltati o da appaltare a Roccella risulta sia stata affidata a professionisti di Roccella o ad associazioni temporanee in cui erano presenti professionisti di Roccella.

L’ing. Surace ha voluto comunque sottolineare che “Tutti gli incarichi superiori ai 20 mila euro sono stati messi a bando attraverso l’albo pretorio con relative relate di pubblicazione e le ulteriori modalità di pubblicazione, sito internet del Comune, ecc.”
E poi doverosamente precisa: “Tutto ciò non vuol dire che si sono privilegiati i professionisti locali in quanto ciò rappresenterebbe una discriminazione ai sensi del DLgs 163/2006 e s.m.i., devo dire soltanto che le probabilità di vedere assegnato un bando di gara ad un professionista locale aumentono quanto più il professionista dimostra di poter competere nei confronti degli altri, cioè dimostrando di possedere un valido curriculum, di avere bene in mente la tipologia ed il modo con il quale realizzare l’opera, accettare di velocizzare i tempi di consegna del progetto, assoggettarsi a un ribasso, che oggigiorno purtroppo, raggiunge dei valori anche del 60-70%. Nelle gare espletate a Roccella – mi riferisce sempre l’ing. Surace -, in qualita di R.U.P., ho sempre messo un paletto limitativo sul maggior ribasso offerto, in quanto per ribassi elevatissimi la retribuzione dell’onorario professionale diventava esiguo e ciò avrebbe potuto distogliere il professionsita stesso dal suo lavoro e farsi prendere dalla psicosi che stia lavorando per pochi spiccioli, denigrando in tal modo il servizio che deve svolgere nei confronti dell’ente appaltante, perdendo di vista la qualità che dovrà offrire”.
Al termine di questo argomento l’ingegnere Surace da un suggerimento: “Confido affinchè in un prossimo futuro i professionisti roccellesi possano aggregarsi o far parte di associazioni di professionisti importanti in campo nazionale, anche perché ormai il Comune, a partire da quest’anno, affiderà gli incarichi per la prestazione di servizi mediante la SUAP (Stazione Unica Appaltante), che avrà modo e possibilità di estendere le forme di pubblicità, aldilà di quelle obbligatorie per legge, e quindi ci sarà una più aspra ed ampia concorrenza”.

Ancora due nodi da sciogliere sempre in merito ai commenti giunti a questo blog. Il primo riguarda l’incarico APQ “Tutela e risanamento ambientale – fiumare Canne, Pistonello e Località Millarini, affidato con bando pubblico nel 2008. “Questo incarico – mi riferisce l’ing. Lorenzo Surace – è stato aggiudicato ad una associazione temporanea di professionisti, tra cui vi era anche un ingegnere di Roccella e non al solo professionista rimarcato nel blog, che in ogni caso aveva diritto ad assumere alcuni incarichi professionali in quanto partecipante e vincitore di alcuni bandi di gara insieme ad altri professionisti. Io credo che allo stato attuale qualunque professionista, sia esso di Roccella che in qualsiasi parte d’Itali e d’Europa, partecipi ad un bando di gara per l’assegnazione di incarichi professionali aggregandosi in associazione con altri professionisti che gli possono garantire un curricula specifico e specialistico, cosi come richiesto dai bandi di gara, al fine di vedere aumentare le sue probabilità per una possibile assegnazione. In particolar modo questo concetto si amplifica se si tratta di un giovane professionista con limitata iscrizione all’ Albo professionale, che quindi non ha la possibilità di concorrere da solo al pari degli altri in quanto non possiede un ampio curricula lavorativo e deve, quindi, per forza di cose, aggregarsi ad altri professionisti più anziani ed esperti nei settori richiesti nei bandi di gara. Questo succede a Roccella come succede in ogni parte d’Europa: stesse regole, stessi principi, uguali norme.”

E siamo all’ultimo punto, quello “scottante” del doppio incarico Roccella – Stignano:
“Ricopro l’incarico di Responsabile dell’Area Tecnica a Stignano sin dal Gennaio 2010 e quindi mi sembra fuori luogo qualsiasi insinuazione, certamente del tutto gratuita, relativamente all’affidamento di incarichi ad un professionista di Stignano, in quanto tecnico di quel Comune. L’incarico al professionista citato è venuto almeno un anno e mezzo prima del mio incarico in quel comune. Inoltre voglio sottolineare che l’incarico che ho accettato a Stignano su invito del sindaco F.Candia, è stato condiviso dall’Amministrazione Comunale di Roccella Jonica, in quanto viene effettuato nelle ore pomeridiane di lunedì, mercoledì e venerdì, quindi aldifuori dell’orario di lavoro al Comune di Roccella. Risulta alquanto fuorviante e oltretutto falso e pretestuoso quanto sostenuto dal sig. XXXX quando scrive della mia non presenza negli uffici comunali in orario di lavoro. Ad amor di verità su questo mi viene spontaneo sorridere, perché mi sembrano affermazioni futili alla quale si potrebbe dare qualsiasi risposta giustificativa. In ogni caso potrei sicuramente rispondere dicendo che non ho mai ricevuto da parte di alcun cittadino note o lettere di disappunto riguardante la mancata evasione di certificati, a mente posso affermare che nei miei dodici anni di servizio espletati al Comune di Roccella, l’Ufficio tecnico non ha mai consegnato certificati con i ritardi temporali menzionati; l’Ufficio Tecnico ha evaso le richieste nei termini di legge, anzi devo dire che il più delle volte, causa la frettolosità che si riscontra in una parte dell’utenza. L’evasione dei certificati, almeno quelli meno impegnativi, avviene non nella stessa giornata ma a distanza di qualche ora dalla richiesta al protocollo dell’Ente.
Voglia quindi il sig. XXX sostenere con dati certi ed inconfutabili quanto da lui affermato.
Per quanto riguarda l’affermazione “l’ingegnere non c’è!” non significa che l’ingegnere non possa trovarsi presso altri uffici comunali; dubito fortemente che io possa scomparire davanti ai miei compiti, oppure in quel preciso giorno sia andato in vacanza, ovvero mi si può trovare al Comune di Stignano invece che al Comune di Roccella. Purtroppo, per motivi personali non mi capita mai di andare in vacanza, pur sentendone tale necessità. E’ logico che motivi d’Istituto mi portano spesso a recarmi presso altri Enti e questo non significa non essere presente; al contrario il mio tempo lavorativo dedicato al Spero che nel proseguo – conclude l’ing. Surace –la gente in generale, ancor prima di sparlare prenda visione degli atti, accerti la verità, dopodiché vivendo in un paese democratico scriva il proprio pensiero, il quale potrà essere accettato dagli altri anche se non condiviso, anche se abbastanza critico, purchè quanto si va affermando parta dall’analisi di dati certi e concreti e non da possibili ipotesi o da estrapolazioni parziali”.

Occhiello finale: continuerò a dare la possibilità a chi ha qualcosa da dire o da aggiungere a quanto riferitomi dall’Ing. Surace, salvo che le persone che scriveranno si facciano “riconoscere”.

mercoledì 2 febbraio 2011

CLAUDIO BELCASTRO INTERVIENE SULLA VICENDA PORTO DELLE GRAZIE



Ho letto con attenzione ed anche con inquietudine l'articolo pubblicato da Calabria Ora del 26/01 c.a. dal titolo “ A breve l'accordo sul porto “. Da quanto letto, riscontro che poco si conosce della realtà del porto e mi preoccupo nel constatare che l'intervista è stata rilasciata dal sindaco.

Un porto, per definirsi tale, deve offrire un ormeggio riparato ed un sicuro ingresso con qualunque condizione di mare, cosa che attualmente non è possibile nonostante i ripetuti dragaggi.
In effetti un porto costruito su di un banco di sabbia, inevitabilmente avrà l'imbocco ostruito ad ogni mareggiata. Inoltre le alte e pericolosissime onde, che si creano per via del basso fondale, ne rendono praticamente impossibile sia l'ingresso che l'uscita con mare mosso, e non è certo un atto di concessione che ne farà cambiare l'agibilità.

Nella parte dell’articolo che riguarda i servizi, non mi risulta che attualmente ci sia la disponibilità di energia elettrica, di gru mobile, di riparazione motori, di riparazioni elettriche ed elettroniche e di riparazione scafi, a meno di non rivolgersi a ditte esterne che nulla hanno a che vedere con i servizi portuali, ne di ormeggiatori, ne di sommozzatori ne tantomeno il rifornimento alimentare.
L'estate scorsa, a ben vedere, parecchie decine di imbarcazioni in transito non si sono fermate nel porto di Roccella ma hanno proseguito, sia per la mancanza di carburante sul posto che, appunto per i servizi inesistenti. Alcuni anni fa sono stati installati tre distributori, mai entrati in funzione, che ora fanno bella mostra di se arrugginiti ed abbandonati.

In merito alla gestione, confido che la storia infinita dell'affidamento veda finalmente una soluzione che possa determinare la creazione di posti di lavoro per i nostri giovani, anche se esiste un problema non di poco conto: tra meno di un mese vi sarà il pronunciamento del TAR sulla gestione.
Vale la pena ricordare che il Comune dovrà uscire dalla “Porto delle Grazie srl”, sia perché la società ha chiuso gli ultimi tre bilanci sempre in rosso e in quanto (Legge 244/2007) non potrà mantenere quote di partecipazione in questo tipo di società.
Chiudo con una precisazione: la società Italia Navigando, socio di maggioranza della società “Porto delle Grazie srl”, della quale il Comune detiene il 20%, oltre ad aver chiuso l’ultimo bilancio con una perdita di gestione di circa 3 milioni di euro, non è un organo governativo (come dichiarato dal sindaco), ma una società di gestione porti controllata da Invitalia (agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa). Sarei contento se il Sindaco stesse più accorto sulle dichiarazioni rese alla stampa, al fine di non generare disinformazione.

mercoledì 26 gennaio 2011

CHE BELL' ESEMPIO!!!













Le foto riportate sono due immagini esposte all'esterno della chiesetta di Sant'Antonio Abate in via Orlando all'indomani dell'omonima festa svoltasi il 17 gennaio scorso.




Un grande esempio di trasparenza e sincerità nell'organizzare e proporre ogni anno la festa sempre con maggiore successo, alla quale i roccellesi partecipano e rispondono con grande entusiasmo, soprattutto perchè viene constatata e trasmessa la passione in tutti coloro che vi partecipano.



Ed è questa la maggiore soddisfazione per Pasquale Scali e tutto il Comitato Festa, ivi compreso il nostro caro parroco Don Giuseppe Raco.




Una festa preparata con cura che porta con se devozione e tradizione: devozione in virtù dell'affezione di molti roccellesi alla chiesetta e al Santo, tradizione che si rinnova invece è la distribuzione dei cavallucci (provole a forma) e il lieto, allegro e colorato ballo dei giganti (quest'anno addirittura ben 6 personaggi).
Una scommessa da vincere per il Comitato adesso sarà quella della ristrutturazione della Chiesa, progetto già realizzato e che è in attesa di ricevere i consensi dei fedeli e dei roccellesi che finora hanno gia dimostrato molto e che se vorranno ancora continuare a farlo possono rivolgersi a Don Giuseppe Raco o al presidente Pasquale Scali.
Molte informazioni sulla festa con i video e le foto del 17 gennaio scorso, come anche il progetto della ristrutturazione della chiesa e tutti i commenti da parte dei cittadini, si possono leggere al gruppo di facebook che corrisponde al link allegato

2 agosto 2020 - 2 agosto 2021: Un anno senza Ludovico

2 agosto 2020  - 2 agosto 2021: Un anno senza Ludovico
2 Agosto 2020 - 2 Agosto 2021: un anno senza Ludovico. Il ricordo di Ludovico Lombardo ad un anno dalla sua tragica scomparsa. Sempre nel cuore dei tuoi amici e sempre nel cuore dei roccellesi.

JEU SUGNU CALABRISI - Sigla ufficiale Musica Etnosong 2019 Premio Mia Martini

La vera storia dei nostri emigranti che, per motivi di lavoro, sono stati "costretti" a lasciare la Terra in cerca di lavoro ma col cuore rivolto SEMPRE nell'estremo lembo della "nostra" Penisola: la CALABRIA!

ROCCELLA JONICA VISTA DA GERACE

ROCCELLA JONICA VISTA DA GERACE
Foto di Angelo Lagana'

DUE STRAORDINARI SCATTI DI ANGELO LAGANA'

Un Lungomare così, a Reggio, non si vedeva da tanti tanti anni. Le Frecce Tricolori hanno richiamato in città decine di migliaia di persone da tutte le province calabresi e da gran parte della Sicilia. La via Marina, completamente chiusa al traffico in occasione della seconda “domenica sostenibile”, s’è gremita di circa 100.000 persone che nel pomeriggio hanno assistito incantate allo spettacolo dell’Air Show “Scilla & Cariddi” con l’esibizione delle celebri Frecce Tricolore.

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VINCENZO MILANO CI REGALA L'ECLISSI SOLARE VISTA DAL CASTELLO

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Oggi 20 marzo, nonostante le nuvole, abbiamo potuto assistere, dalle nove e mezza fino alle undici, all'eclissi di sole. Qui da noi il sole, "coperto" dall'ombra della luna, si è oscurato soltanto per il 41%. La prossima eclissi parziale avverrà nel 2026 mentre per avere un'altra eclissi solare totale dovremmo "attendere" fino al 2081.
Questo straordinario evento è stato filmato dal videomaker Vincenzo Milano del Laboratorio DreamLab Studio di Roccella Jonica dalla postazione della Torre di Pizzofalcone. Un video, montato e musicato con grande sapienza, capace di trasmettere un brivido di emozione.

FESTIVAL JAZZ: DALLA GRANDE ILLUSIONE ALL'IMPIETOSA REALTA'

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Il regalo di Natale del M°. Angelo Laganà

OLTRAGGIO ALLA CITTA'

OLTRAGGIO ALLA CITTA'
OLTRAGGIO ALLA CITTA'. Foto di Angelo Laganà


ECCO PERCHE' POCO PIU' DI UN ANNO FA PESTAVA I PUGNI SUL TAVOLO DEL CONVENTO DEI MINIMI

ECCO PERCHE' POCO PIU' DI UN ANNO FA PESTAVA I PUGNI SUL TAVOLO DEL CONVENTO DEI MINIMI
Quale sindaco mai oltre a lui stesso o a chi per lui avrebbe consentito una liquidazione cosi rapida a suo favore? Un ulteriore una tantum prelevato da un fondo "segreto e nascosto". Cari elettori meditate...Dedicato a tutte quelle associazioni che partecipano alle riunioni con l'amministrazione la quale puntualmente ricorda pressappoco cosi: "Non chiedete soldi perchè non ce ne sono!"

I VINCITORI DI ROCCELLA ON YOUTUBE

Tre straordinari video sono saliti sul podio in questa 2° edizione del Concorso curato da Mariagrazia Curciarello. Tre video, diversi fra loro, che li accomuna solo la volontà di valorizzare al massimo le risorse naturalistiche di Roccella Jonica, obiettivo riuscito appieno grazie alle idee che hanno sbizzarrito la fantasia degli autori, ma anche del montaggio del video, agli "attori" e agli ambienti.
Meritato primo posto per l'invenzione "Scirobetta" dal nome dei due cortiggiani del re Carafa che nel caldo estivo roccellese ha trovato rinfresco solo con questa speciale bibita a base dei nostri limoni... Simpaticissimi e bravissimi davvero tutti i ragazzini-attori che hanno recitato nel video. Con questo video credo che si mostra per la prima volta l'interno del nostro castello in via di restauro in rete. 10 e lode a Francesco Cappelleri, complimenti vivissimi.
Solo un'idea cosi innovativa poteva battere il vincitore dello scorso anno. Alessandro Neumann, dopo il simpaticissimo "U Pirozzu" con cui ha trionfato nella prima edizione, ha girato il secondo atto che si chiama "U tarantozzu" ed è ancora una volta uno strepitoso successo. Le suggestive immagini dal basso dei passi di taranta, dimostrano l'estro e il talento dell'autore che conferma molti dei protagonisti-attori de "U Pirozzu, che diventano delle vere e proprie macchiette. Non vedo già l'ora di vedere la terza parte il prossimo anno...
Da museo il terzo video classificato girato e montato da due giovani, Antonio Dimasi e Felice Guarneri, con lo zampino dei reperti "storici" fotografici dell'archivio dell'associazione "Roccella com'era". "Fra i ricordi di un passato" è la storia di due bambini che, attraverso stupende immagini del passato di Roccella Jonica che sembrano animarsi grazie agli effetti speciali degli autori, raccontano la vita di 50 anni fa del loro paese e alla fine, oggi, si chiedono... "Chissà come sarà fra 50 anni?" Bellissima colonna sonora e un invito a tutti di guardarlo, agli adulti per fargli rivivere meravigliose emozioni e ricordi e ai giovani per fargli scoprire la semplicità insieme al sorriso genuino che c'era una volta. Da pelle d'oca...
E adesso non ci resta che... ammirarli.

1° classificato Roccella on youtube "A SCIRUBETTA" di Francesco Cappelleri.

2° classificato Roccella on youtube "U TARANTOZZU" di Alessandro Neumann

3° classificato "FRA I RICORDI DI UN PASSATO" di Antonio Dimasi e felice Guarneri