Francesco Bova:
Caro Nicola, innanzituto volevo ringraziarti per lo spazio che ogni volta mi lasci sul tuo blog, e che permette di esprimere le mie idee liberamente e senza vincoli. Ho appena finito di leggere la risposta che mi hai dedicato ed ammetto che quello che hai scritto mi ha profondamente emozionato, perchè ho fatto un viaggio a ritroso nel tempo e rivissuto quelle sensazioni che hanno caratterizzato la nostra vita, ma soprattutto la nostra l'amicizia, che è stato il filo conduttore di tutte l'esperienze fatte insieme. Leggendo le tue parole, avrei voluto immedesimarmi in un qualsiasi lettore del blog e cercare di capire lo stato d'animo di quest'ultimo; beh, io, fossi in lui, proverei invidia e mi domanderei: come mai tre ragazzi normalissimi sono riusciti a fare tutto questo? E poi, cos'è che li legava profondamente l'uno all'altro a tal punto da essere così cocciuti, su ogni progetto che portavano avanti. Qual' era il loro obiettivo finale? Gli anni, che vanno dal 1993 al 2003, sono stati anni di fermento per il nostro gruppo, dove la scadenza di un impegno combaciava con l'inizio di uno nuovo, a volte anche si accavallavano ed era difficile seguirli; però trovavamo il sistema di fare tutto e bene, portando a casa tanti complimenti... ma tanti complimenti. Eravano un punto di riferimento, sia per le amministrazioni comunali che si sono susseguite che per le altre associazioni (vedi A.L.A., Associazione per Anziani) e per i cittadini, che grazie anche al nostro giornalino potevano esprimere il loro libero pensiero.Volevo ringraziarti per aver creato questo blog, per il quale ti esorto di portare avanti il più a lungo possibile, perchè permette, anche a gente come me che non abita più a Roccella, di seguire attentamente tutto ciò che succede nel nostro paese; perchè questo è un blog che da voce a tutti, e non persegue fini politici, anche se qualcuno, per suo rendiconto, vorrebbe far credere il contrario. Sono tante le battaglie che, grazie a questo blog, porti avanti, ma su tutte, una in particolare ha catturato la mia attenzione, e riguarda la stabilizzazione dei lavoratori L.S.U. ed L.P.U. Tu critichi l'amministrazione comunale di Roccella per non fare il necessario alla loro sistemazione e che li usa solamente come tappabuchi per sopperire alle carenza dei servizi che altrimenti il comune non potrebbe garantire alla cittadinanza. Fermo restando che a questi lavoratori va tutto il mio rispetto per quello che stanno facendo a favore del paese, e che non trovo giusto e dignitoso che nel 2010 si lavori per un pezzo di pane. Detto ciò, io non credo, onestamente, che questa tua battaglia possa avere un felice epilogo. L'articolo, di cui mi riferisco, mi ha fatto venire in mente quando, nel 1997, noi due andammo al Centro Salesiani di Locri per assistere ad una conferenza dell'allora Ministro del Lavoro Treu (padre dell' ononimo Pacchetto Treu), che era venuto per spiegare i termini della legge da lui firmata. E nella mia mente si è stampata una frase forte detta dal Ministro che è la seguente testuale: "Non aspettatevi la stabilizzazione, perchè questa legge non potra mai garantirvela...", e se lo diceva lui.... Ricordandomi di questo particolare mi sono voluto documentare meglio, tramite Internet, e sono andato a vedere cosa diceva veramente la suddetta legge. Effettivamnte a questi lavoratori non viene garantita una prospettiva di assunzione a tempo indeterminato ma solamente, per una parte di essi, una corsia preferenziale in sede di concorso pubblico. Ai lavoratori L.S.U. ed L.P.U. non viene corrisposto uno stipendio bensi un sussidio. Bada bene che questo punto è stato studiato ad arte perchè altrimenti questa legge, secondo me, il Parlamento non l'avrebbe mai potuta varare, in quanto risulterebbe anticostituzionale, poichè si sarebbe scontrata con uno dei principi fondamentali della Costituzione Italiana che regolamenta il mercato del lavoro, che recita quanto segue: al lavoratore va riconosciuto il diritto a una retribuzione non solo proporzionata alla quantità e qualità del lavoro, ma anche tale da permettere a lui e alla sua famiglia un'esistenza libera e dignitosa. Ed un sussidio di £800.000 (413.17 Euro) non può garantire a nessuno un'esistenza libera e dignitosa.Ritornando all'articolo di risposta che mi dedichi, tu mensioni il discorso che hai fatto all'Hotel President in occasione di un convegno, con la presenza illustre dell'allora Ministro del Lavoro Scopelliti, e ricordo il clamore che hai provocato quella sera con le tue parole :“Giovani andatevene via se avete la possibilità…”; allora io ti chiedo: se capita l'occasione, rifai lo stesso discorso ed esorta queste persone di fare le valigie e partire, perchè per loro non ci sarà futuro dignitoso in quanto non si può aspettare per tutta una vita la manna dal cielo, e prima o poi bisogna fare i conti col tempo passato.
Un abbraccio freterno, Francesco.
Fabrizio Chiorri:
Un bellissimo post, uno spaccato di vita lungo un quindicennio che più chiaro di così non si può. Tutti i progetti, le iniziative, le speranze e le illusioni condensate in queste righe, dove, a tratti, leggo una piccola rassegnazione, una senzazione di impotenza, là dove si vogliono cambiare le cose ma non si riesce perchè troppo organizzati e radicati sono gli avversari. Ma forse è proprio questo il momento di accelerare, è proprio questo il momento di chiedere i conti agli amministratori di guardare, euro per euro, come sono spesi i soldi della gestione comunale, di controllare, giorno per giorno, dallo stato di avanzamento delle grandi cose alle aiuole pulite, da quante volte si raccoglie la spazzatura, a quanto il comune spende di bolletta per i lampioni stradali, da quanto spendono per comprare il gasolio per la caldaia, a quanto per le "collaborazioni esterne", ecc. ecc. Poi mettere tutto questo in una proposta di alternativa generale omnicomprensiva per dimostrare che un altro futuro è possibile, perchè oggi più che mai sono convinto che la svolta parte dal basso, dal piccolo, voi si che potete, e forse permettimelo dovete. Lo dovete ai vostri figli che un domani dovranno probabilmente andare via, lo dovete a voi stessi, per mandare via la frustrazione di vivere in un paese "morto" come dici tu, e con una classe dirigente che non riesce a vedere al di là del proprio naso. Lavorate per realizzare una sorta di manifesto di quello che tu, e quelli come te, volete per il futuro, e lì, cercate consensi, mettetevi in gioco. Io, da turista, questa estate ho pulito la spiaggia dal catrame e si che non sono di Roccella non ho i genitori di Roccella, e neanche i nonni. Romano di quarta generazione, ma è come se avessi sentito uno stimolo per una natura bellissima che in quel momento era violata. Beh, una delle cose più belle che mi sono state dette da un roccellese, mentre gli altri (roccellesi) dal lungomare ci guardavano, è questa: -Ragazzi sapete qual'è la cosa bella di oggi (mentre si raccoglieva catrame)... Che potevamo essere tra le persone sul lungomare che guardano e invece siamo qui!!!Tu, Nicola, scommetto che non vuoi essere una di quelle persone che guardano, ma vuoi essere lì a sporcarti le mani col catrame. Don Milani diceva agli allievi che non volevano sentir parlare di politica perchè sporca e compromettente: Ragazzi, non serve a nulla avere le mani pulite se poi si tengono in tasca.
Saluti. Fabrizio.