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sabato 24 ottobre 2015

LE SENSAZIONI ED EMOZIONI - SCRITTE, FOTOGRAFATE E IN VIDEO - DI PINO CURTALE NEL SUO PRIMO VIAGGIO A LOURDES

Questo blog ha seguito le vicissitudini del viaggio dei nostri volontari dell'UNITALSI nell'ultimo pellegrinaggio a Lourdes che si è tenuto dal 28 settembre al 3 ottobre 2015 per condividere “La gioia della missione” il tema pastorale proposto quest’anno sul Santuario mariano.
 
Siamo rimasti in apprensione, ma abbiamo sempre lanciato notizie positive e di rasserenamento, in quelle lunghe ore di attesa che gli unitalsiani hanno vissuto alla stazione di Tolone a causa del nubifragio che ha colpito il Sud della Francia causando gravissimi disagi alla linea ferroviaria e non solo.

Oggi vogliamo riportare anche noi, seppur questo articolo è stato già diffuso qualche settimana fa su altre testate, le sensazioni colte dal nostro concittadino Pino Curtale che, per la prima volta "in missione" a Lourdes, ha vissuto una esperienza unica che ha voluto raccontare, con grande semplicità e trasporto attraverso un testo, delle fotografie e un video carichi di emozioni, capaci di far riflettere e trasmettere gioia.
 
Un grazie quindi a Pino Curtale per questa gentile concessione in questo blog di cui spesso lui ne è detrattore senza comunque mai intaccare il rapporto di stima che il gestore di questo sito ha nei suoi confronti.

Spiritualità, Gioia e Servizio……missione possibile

La fotografia è…tante cose, ad esempio riesce a portare agli altri i momenti in cui vorresti che il tempo si fermasse. E’ anche un modo di raccontare, e indurre a riflettere meglio su quello che ci circonda, e che spesso sfugge ai nostri occhi.

Molti la definiscano un’arte, e sicuramente lo è, in quanto fotografare significa “disegnare con la luce”, ma vi sono angoli bui, che bisogna saper cercare, illuminare, e magari poi riuscire a mettere in risalto quello che prima era poco visibile.

La mia passione per la fotografia, inverosimilmente, mi ha portato a vedere alcuni aspetti della nostra vita sociale che prima erano quasi “ordinari” per i miei occhi, e fotografando ho conosciuto meglio valori come la solidarietà, o quanto possa far bene un sorriso, specie se chi te lo regala, avrebbe forse buoni motivi per non farlo.

Ho casualmente abbracciato le attività dell’UNITALSI, con la scusa di fotografare alcuni loro momenti, ma più partecipavo alle varie attività che mi davano la possibilità ed il piacere di “raccontare” attraverso le foto, più mi soffermavo su quei sorrisi, su quella gioia che respiravo.

Però il campo estivo 2015, è stata la spinta determinante a far si che io seguissi questa fantastica associazione di volontariato a LOURDES in occasione del pellegrinaggio nazionale. L’ho fatto da fotografo accreditato, è vero, ma forse anche una scommessa per me, per combattere contro i miei dubbi e vincere anche la mia emotività.



Salito su quel treno, si è azzerato tutto, trenta ore di viaggio pesano certamente, ma basta guardare quello che accade negli undici vagoni che lungo la strada ferrata man mano si riempiono, per ridere al tempo.

Osservo bene, e cerco di fissare alcuni particolari che mi fanno anche pensare per qualche attimo di non essere preparato a tutto ciò , e forse avrei dovuto aspettare prima di decidere, ma il caso volle che su quel treno, io mi affacciassi alla soglia dei 53 anni, e fuori da internet, le due uniche telefonate di auguri arrivate dopo aver oltrepassato il confine con la Francia sono state proprio quelle di due “amici speciali” del campo estivo, e allora…veramente lì ho capito l’importanza di quel viaggio, e che sarebbe stato anche un bel compleanno.

Prendo la fotocamera e comincio ad attraversare i vagoni , passo dalla cucina, dallo scompartimento dei medici volontari, dal minibar, scopro che vi è addirittura una piccola cappella dove soffermarsi e dove i sacerdoti presenti celebrano messa, con un audio diffusione artigianale, che la fa arrivare in ogni scompartimento.

E poi…..il “barellato” , il vagone più importante, dove viaggiano e riposano gli ammalati. Lì il dito sul pulsante di scatto, ha esitato per qualche attimo, prima di premere, ma ogni sorriso che giungeva da quei volti, era impagabile.

Quest’anno al pellegrinaggio vi erano anche tanti “Bambini in missione di pace” che forti delle parole di Papa Francesco ,”con i bambini non si scherza, hanno scelto proprio Lourdes per essere ambasciatori di questo messaggio, e per loro è stata creata una piccola Disneyland nella immensa prateria al di la del fiume.

Dove vi sono i bambini vi è gioia, e questa ha veramente contaminato tutti , sin dall’arrivo del treno in stazione con l’accoglienza a loro riservata. Un tripudio di colori e musiche che davano il benvenuto ai piccoli pellegrini.

Tra la grotta di Massabielle e quel parco divertimenti, vi era comunque un legame speciale, e la loro presenza agli appuntamenti importanti del pellegrinaggio, davano ancora più gioia alla missione dell’UNITALSI. Tanti infatti erano i giovani facenti capo all’associazione che dedicavano il loro tempo all’animazione.

Centinaia di palloncini colorati sono andati ad incontrare il cielo, ognuno con attaccato al filo un bigliettino, con scritta una preghiera, che sicuramente sarà arrivata prima delle altre perché i bambini vanno sempre ascoltati.
 
Sono stati 5 giorni intensi, in cui mi sono passate davanti tante immagini che ho colto con la mia fotocamera, immagini anche forti ma coronate da tanti sorrisi disarmanti. E si… perché in quel luogo sorridere, è “voce del verbo nonostante tutto”, e quando incontri persone che con problemi veramente seri affrontano queste difficoltà sorridendo, allora ti guardi intorno e vedi il vero senso della vita. Scende la notte, in quel luogo cala un religioso silenzio, quasi surreale, e davanti la grotta continua ininterrottamente il passaggio per toccare la roccia che trasuda acqua della fonte santa.

C’è chi ripete questo rituale più di una volta, approfittando della coda d’attesa non lunga, ci son passato anche io, ed a quella roccia, sembriamo volerci aggrappare, come del resto ad ogni speranza consegnata a quella bella Signora vestita di bianco che ci guarda da qualche metro sopra di noi.

Nel piccolo paesino di Lourdes, è un continuo via vai di dame e barellieri dell’UNITALSI, che si alternano ai continui turni di servizio diurni e notturni, senza far apparire la stanchezza fisica, ma che trovano spazio per momenti di festa da dedicare ai loro “amici speciali” e perché i sorrisi si moltiplichino.

Io da questo viaggio ho colto tanto, ma le migliori fotografie sono state scattate dal cuore passando dagli occhi. Ho visto la sofferenza, la carità e la solidarietà, anche quella inversa del signore sulla carrozzina che offriva dei soldi alla ragazza con le scarpe rovinate perché si comprasse delle nuove.
E poi..arriva il momento di ripartire, lasci li un pezzo di cuore, e il treno che si ricompone, viene salutato da chi resta.

Sono i ragazzi che hanno scelto di svolgere il loro servizio civile proprio al Santuario. Scorgi diverse lacrime scendere dalle guance, di chi è alla prima esperienza, specie dai visini degli ultimi bimbi rimasti, che ancora indossano il cappellino colorato. Carrozza 10, la stessa che era colma dell’euforia 7 giorni fa, ora vede regnare il classico magone, si prevedono disagi per via dell’alluvione che ha colpito il sud della Francia, ma il tempo passerà comunque.

Lo sfrutterò per scrivere e riordinare le immagini con cui ho tentato di fermarlo, ma l’emozione non ha ne voce, ne foto da commentare, e solo i miei occhi avrebbero potuto mandare in diretta alcuni particolari momenti, se solo fossero collegati al cuore di tanti.

Vedere ragazzi che nonostante le proprie “difficoltà” indossano quella felpa blu, e si danno da fare per gli altri, non è scena da vita quotidiana purtroppo, quindi conserverò a lungo tutto questo dentro di me, e non avrei mai creduto se non fossi andato in quel piccolo angolo di mondo ai piedi dei Pirenei.

I veterani dicono che quando vai a Lourdes per la prima volta sicuramente ritornerai una seconda, forse anche per me sarà cosi, ma in tal caso, tra uno scatto ed un altro da tramandare nel tempo che ci sfugge, magari spingerò anche una carrozzina.

L'album fotografico completo lo potete trovare cliccando sul seguente link https://www.flickr.com/photos/100894558@N07/sets/72157659153793879 .

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Tre straordinari video sono saliti sul podio in questa 2° edizione del Concorso curato da Mariagrazia Curciarello. Tre video, diversi fra loro, che li accomuna solo la volontà di valorizzare al massimo le risorse naturalistiche di Roccella Jonica, obiettivo riuscito appieno grazie alle idee che hanno sbizzarrito la fantasia degli autori, ma anche del montaggio del video, agli "attori" e agli ambienti.
Meritato primo posto per l'invenzione "Scirobetta" dal nome dei due cortiggiani del re Carafa che nel caldo estivo roccellese ha trovato rinfresco solo con questa speciale bibita a base dei nostri limoni... Simpaticissimi e bravissimi davvero tutti i ragazzini-attori che hanno recitato nel video. Con questo video credo che si mostra per la prima volta l'interno del nostro castello in via di restauro in rete. 10 e lode a Francesco Cappelleri, complimenti vivissimi.
Solo un'idea cosi innovativa poteva battere il vincitore dello scorso anno. Alessandro Neumann, dopo il simpaticissimo "U Pirozzu" con cui ha trionfato nella prima edizione, ha girato il secondo atto che si chiama "U tarantozzu" ed è ancora una volta uno strepitoso successo. Le suggestive immagini dal basso dei passi di taranta, dimostrano l'estro e il talento dell'autore che conferma molti dei protagonisti-attori de "U Pirozzu, che diventano delle vere e proprie macchiette. Non vedo già l'ora di vedere la terza parte il prossimo anno...
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E adesso non ci resta che... ammirarli.

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2° classificato Roccella on youtube "U TARANTOZZU" di Alessandro Neumann

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