Dopo "L'isola della donne" e "Petali di rose rosse", è da poco uscito il terzo "racconto" della scrittrice roccellese Cecilia Piscioneri dal titolo "I tanti volti di una donna - Ritratti di vita vissuta", edito da "il mio libro".
E' un libro che presenta il viaggio della vita di una donna attraverso le attività quotidiane, il lavoro, la cultura e, in particolar modo, un omaggio rivolto alla sua terra; una terra non sempre apprezzata come tutte le terre del Sud. Il libro dimostra, al contrario, il rovescio della medaglia evidenziando la bellezza della natura, la stratificazione storica ed artistica, la gente laboriosa e onesta ricca di umanità e di valori morali e civili.
L'autrice viaggia, accumula tesori di conoscenze, arricchisce il suo sapere attraverso il fluire della vita degli esseri viventi, entra nei loro meandri di vita sociale e umana, e ciò non è affatto facile, ma si cerca di cogliere il più possibile quello che emerge per poter capire e carpire gli atteggiamenti e comportamenti delle persone.
La protagonista del libro, tra i suoi viaggi, non dimentica il filo che intercorre tra la sua vita intima e madre natura; è il filo di Arianna che non si spezza mai, è il cordone ombelicale mai reciso; ella è vissuta in parte a contatto con la natura e con essa vive ancora un rapporto di simbiosi spirituale.
"Viaggiare è un arte - dice la scrittrice Cecilia Piscioneri utilizzando una frase di Tiziano Terzani - se nel viaggiare si traggono tesori per arricchire la mente e il cuore, guardando con gli occhi dell'amore e della passione i luoghi, la gente, le opere d'arte, la natura..."
E' un libro che presenta il viaggio della vita di una donna attraverso le attività quotidiane, il lavoro, la cultura e, in particolar modo, un omaggio rivolto alla sua terra; una terra non sempre apprezzata come tutte le terre del Sud. Il libro dimostra, al contrario, il rovescio della medaglia evidenziando la bellezza della natura, la stratificazione storica ed artistica, la gente laboriosa e onesta ricca di umanità e di valori morali e civili.
L'autrice viaggia, accumula tesori di conoscenze, arricchisce il suo sapere attraverso il fluire della vita degli esseri viventi, entra nei loro meandri di vita sociale e umana, e ciò non è affatto facile, ma si cerca di cogliere il più possibile quello che emerge per poter capire e carpire gli atteggiamenti e comportamenti delle persone.
La protagonista del libro, tra i suoi viaggi, non dimentica il filo che intercorre tra la sua vita intima e madre natura; è il filo di Arianna che non si spezza mai, è il cordone ombelicale mai reciso; ella è vissuta in parte a contatto con la natura e con essa vive ancora un rapporto di simbiosi spirituale.
"Viaggiare è un arte - dice la scrittrice Cecilia Piscioneri utilizzando una frase di Tiziano Terzani - se nel viaggiare si traggono tesori per arricchire la mente e il cuore, guardando con gli occhi dell'amore e della passione i luoghi, la gente, le opere d'arte, la natura..."
Nessun commento:
Posta un commento