Io queste analisi proiettate non li ho viste considerato che all'incontro sono arrivato in ritardo, ma chi li ha viste (ed anche toccate) ammette che ci sia più di qualche sospetto: 1) si tratta di tre analisi di tre mesi diversi, e molto vicini al 2 aprile cioè a quelli dell'ASP, con identici valori 0,1; 2) l'ammissione da parte della Multiservizi che negli ultimi sei mesi non sono state fatte analisi; 3) l'aver fatto divieto da parte del sindaco di poter ricevere copia cartacea di queste analisi, neanche in mano agli esponenti politici che hanno chiesto chiarezza.
Ma, al termine dell'incontro pubblico di Sabato scorso, tutti gli esponenti politici e tecnici che erano al tavolo delle relazioni (vicesindaco Zito, sindaco Certomà, tecnico Ing. Surace, l'ing. Ricciuto della Sorical) hanno promesso davanti ai presenti che avrebbero pubblicato le analisi sul sito internet.
Oggi Venerdì, a distanza di 6 giorni da quella promessa, ancora nessuna pubblicazione.... Con questi presupposti viene o no il sospetto che le analisi siano state abilmente artefatte???
Ed intanto su un giornale, addirittura de L'Aquila (L'impronta), in data 9 maggio, appare un articolo che "ci" riguarda che pone diversi interrogativi e un'informativa che i nostri giornali locali non diffondono, e che vi chiedo la pazienza e la cortesia di leggere....
http://www.improntalaquila.org/2012/caulonia-e-roccella-arsenico-nellacqua-38428.html
Caulonia e Roccella, arsenico nell’acqua
C’è arsenico nell’acqua di Caulonia e Roccella Jonica, paesi incastonati nella provincia di Reggio Calabria, che si affacciano fianco a fianco sullo Ionio. Perché se il limite previsto dalla norma è di 10 microgrammi di arsenico al litro d’acqua, dal 3 aprile i valori rilevati in quelle aree dal controllo annuale dell’ASP, oscillano tra i 43 iniziali e i 36 attuali microgrammi al litro. Per alcuni cittadini è panico, soprattutto a Caulonia, dove in alcune aree non sembra vi sia una mappatura dettagliata delle fonti che distribuiscono le acque, di abitazione in abitazione. La bolletta, però, arriva. Ed è salata. E a Caulonia il problema è più sentito nel centro storico, dove a oggi l’acqua è fornita dalla protezione civile. Il serbatoio che eroga l’acqua in quell’area, gestito dalla Sorical s.p.a., società a capitale misto che si occupa dell’approvvigionamento e la fornitura all’ingrosso dell’acqua ad uso potabile in Calabria,è anch’esso contaminato.
“Il problema ha origine dalla sorgente Finocchio, una fonte che nasce a 800 metri sul livello del mare, gestita dalla Jonica Multiservizi s.p.a., di proprietà del Comune di Roccella – afferma Vincenzo Bombardieri, assessore all’Ambiente del Comune di Roccella Jonica -. Si tratta di un affluente della fiumara Amusa, che ha poi contaminato anche i serbatoi della Sorical, che stanno a valle, e portano l’acqua a Caulonia”.