E' stato comunicato stamattina al Bar ristorante "Porto delle Grazie" da parte dei Vigili Urbani di Roccella Jonica l'obbligo di sgombrare entro pochi giorni i locali nei quali viene esercitata l'attività.
Un'attività storica nella quale, come abbiamo più volte riferito nei giorni scorsi, i titolari hanno investito migliaia e migliaia di euro per avviare e consolidare un'attività che da dieci anni sta dando lavoro a oltre dieci famiglie, rappresentando l'unico servizio efficiente che funziona al Porto grazie all'intraprendenza e ai sacrifici di Maurizio Misiti, della sua famiglia e di tutto lo staff.
E' bello e facile cosi: Il Comune (e la Società) si ritrova un'attività cosi allettante, avviata con i sacrifici di chi da dieci anni ci ha perso la vita buttando sudore e denari dando lavoro a tantissime famiglie, e in un battibaleno vuole accaparrarsela con sfregio e vigliaccheria, calpestando la dignità dei titolari e di tutti i lavoratori regolarmente assunti. E' una vergogna a cui non si può rimanere inermi.
Il Comune, dopo aver pagato con i soldi dei cittadini roccellesi parcelle per oltre 35 mila euro per vincere la causa al TAR contro i titolari del Bar Ristorante del Porto, proprio alla vigilia della stagione estiva, è pronto a mandare a casa e cancellare in maniera cinica e spietata, con grande disprezzo, una delle attività più funzionali e floride dell'intero comprensorio locrideo.
Appresa la durissima notizia, i titolari e tutti i collaboratori hanno deciso di intraprendere uno sciopero ad oltranza. Hanno deciso di iniziare una lotta per una giustizia sociale calpestata, sotterrata, contro il sopruso, il menefreghismo e la prepotenza di chi vuole approfittare sulle spalle degli altri, cancellando decine di posti di lavoro.
Nicola Iervasi, gestore di questo blog, nonché piccolo imprenditore e commerciante in questa bistrattata terra, assolutamente consapevole di cosa significa "buttare il sangue" per portare avanti un'attività qui a Roccella Jonica, paese in cui il 60 per cento dei negozi chiudono dopo neanche un anno di vita, é particolarmente vicino alla famiglia Misiti e a tutti i suoi collaboratori che da oggi, dopo l'avviso di sgombero del Comune, sono tutti licenziati.
Offro la mia massima solidarietà e sono pronto a contribuire con tutte le mie forze ad ogni iniziativa di protesta contro questo gravissimo complotto di Comune e Società che, nella "perversione" della loro mente, hanno già tracciato il futuro del bar ristorante, sfasciando le famiglie e il lavoro che è stato fatto finora, a favore di qualche altro nome a loro, diciamo cosi, più "interessante".