L'ho saputo soltanto da un paio di giorni ch'e era in ospedale ed ho rifiutato a crederci, oggi la notizia che Gianluca non ce l'ha fatta è arrivata come una pugnalata al petto.
Gianluca Spagnuolo, 35 anni, l'emblema del migliore amico di tutti, è stato strappato alla vita nel giro di un mese da una di quelle malattie che non lascia scampo quando decide d'impossessarsi di un corpo cosi giovane.
Un dolore immane per la sua famiglia, per gli amici e per Roccella intera che perde uno dei suoi figli diletti, un ragazzo genuino, semplice, ma, allo stesso tempo, intelligente e determinato.
E' difficile trovare parole e una spiegazione naturale a una simile tragedia, perché non c'è un solo motivo che possa giustificare il perché e il come sia successa.
Gianluca era molto più di un ragazzo modello: una vita salutare, pieno di risorse fisicamente, di ottimismo e di speranze nelle sue aspirazioni, amato e ben voluto da tutti, era il fulcro della compagnia perché del rispetto, dell'allegria, della semplicità era il portatore sano.
Era l'ultima persona al mondo a meritare questa fine, cosi come non meritavano questo dolore la sua famiglia e la sua adorata fidanzata.
Davanti alla prematura, repentina e inspiegabile scomparsa di Gianluca, la sensazione dentro ognuno di noi è quella di un forte dolore perché un nostro fratello non c'è più, ed anche la consapevolezza di essere tutti vulnerabili davanti alla vita.
Eppure ci deve essere un pretesto, una scintilla, uno scatto di orgoglio, un'incazzatura per cui, se qualcuno sa qualcosa in più rispetto a chi non si da una spiegazione, vi prego si faccia avanti e diventi il vero eroe di questa maledetta battaglia. Perché la morte di Gianluca non sia vana, e morti come Gianluca non avvengano più.
Ciao, caro amico, da lassù, se puoi, aiutaci a non dimenticarti e a poterti somigliare tutti un po'.