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Sradimento del pino sulla ringhiera perimetrale della
scuola di via carrera. |
Le forti raffiche di vento che si sono abbattute ieri su Roccella e in tutta la Locride dalle ore 17,00 alle ore 21,00 hanno lasciato sul campo le sue conseguenze. E non si tratta solo di fioriere sulle terrazze e suoi balconi volati in strada o delle antenne divelte o tegole o pezzi di coperture in lamiera o plastica, ma siamo di fronte al solito problema di enormi alberi di pino completamente sradicati dal terreno.
Gia alle 17,30 di ieri quando sono iniziati a spezzarsi i primi rami del gigantesco pino di via Cappelleri per rovinarsi addosso all'Audi di un condomino del palazzo "delle pignare", il tratto di strada della SS.106 è stato deviato sulla via Matteotti fino alla caserma dei carabinieri per poi rientrare nella Nazionale in prossimità del palazzo Frangipane. Da quel momento, e per ben 4 ore, non c'è stata tregua: le previsioni dicevano 22 nodi ma la violenza del vento è arrivato a 39 nodi, superando anche gli 80 km./orari. Una tormenta veramente da far paura!!!
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Il pino stroncatosi nel cortile della scuola elementare di
Via Carrera |
Se gli altri Comuni della locride hanno avuto il grave problema dei cumuli di rifiuti e dei cassonetti che si sono riversati nelle strade, Roccella, come dicevamo prima, ha subìto numerosissimi sradicamenti di alberi.
Quelli che riferisco sono soltanto una parte di cui sono venuto a conoscenza, perchè sicuramente in questa mattinata con diverse segnalazioni qualcosa mi sarà sfuggito.
Naturalmente non poteva mancare un enorme ramo di pino stroncatosi nella solita scuola materna di via Giardini, quella per cui è in atto la mia denuncia contro l'inerzia da parte del Comune dopo i gravi fatti del 18 dicembre e del 10 febbraio scorso.
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Il pino caduto accanto agli spogliatoi del campo
sportivo di Roccella |
Il ramo di via Giardini comunque, stavolta, è stato il male minore, visto che gli episodi più pesanti si sono verificati all'interno del cortile della scuola di via Carrera con due colossali alberi (sempre pini), uno sradicatosi completamente dal terreno e l'altro spezzatosi alla base del tronco (come si vede dalle foto) cadendo sulla rinchiera perimetrale della scuola (chiusa in attesa di restauro e posizione della Protezione Civile "A.Ursino") a sfiorare i balconi del condominio di fronte.
Un terzo pino e venuto fuori dal terreno allo stadio comunale cadendo sul recinto e, sempre allo stadio, il ripostiglio di lamiera zincata posizionato all'altezza tra il campo e la tribuna è stato completamente distrutto, oltre alla ringhiera di limite tra il campo e la tribuna piegata su se stessa.
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Il pino riverso sul palazzo dell'avv. Francesco
Hyeraci in via Cappelleri |
In piazza Dogana e in prossimità del Municipio sono venuti giù "a pioggia" i rami secchi delle palmare, mentre in via Marina non si contano i piccoli arbusti sradicati o spezzati andati a finire lungo "la passeggiata" e in spiaggia.
Nel campo dei privati sicuramente l'episodio più grave e disastroso è avvenuto nel cortile dell'Avv. Francesco Hyeraci dove il gigantesco pino presente nel suo cortile si è completamente piegato sul suo palazzo distruggendo completamente la veranda e mettendo a serio rischio l'intera abitazione.
Non indifferenti neanche i danni che si contano presso il camping Holiday Park: qui si è trattato di rami di eucalipto finiti a ridosso dei bungalow.
Un evento davvero eccezionale quello di ieri che ha messo su tanto spavento e panico nei confronti di tutte le popolazioni sigillate in casa, e figuriamoci chi si è trovato per casualità o per lavoro a dover circolare lungo le strade proprio durante l'interminabile bufera.
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Il ramo stroncatosi dal pino della scuola Materna di
via Giardini, lo stesso albero interessato un mese fa da
un'altra caduta. |
Rischi tanti ma, graziaddio, nessun episodio di danni a persone. Quel che resta è la consapevolezza di quanto il nostro territorio sia vulnerabile agli agenti atmosferici che sempre più spesso si manifestano con violenza, e, soprattutto, quanto sia necessario sfoltire questi alberi di pini presenti dappertutto nel nostro paese, che per loro natura non hanno radici profonde e, come si è verificato, vengono giù anche con un fil di vento, figuriamoci con una tormenta cosi impetuosa come ieri.