Ieri pomeriggio nella Chiesa Matrice di Roccella Jonica si sono svolti i funerali di Giusy e Silvestro, i due coniugi morti nell'incidente stradale di domenica mattina lungo la SS.106 all'entrata di Riace Marina.
I feretri, partiti da Grotteria, sono giunti in Chiesa, dopo un lungo corteo con centinaia di motociclisti giunti da ogni parte della Calabria, amici del brigadiere Silvestro.
Giunti a Roccella, tutte le serrande dei negozi erano chiuse per il lutto cittadino e in grande segno di rispetto verso queste due giovani vite volate in cielo cosi presto.
Una chiesa gremita e commossa, con la presenza del Comandante regionale dei carabinieri Andrea Paterna insieme a un nutrito gruppo di colleghi di Romeo, il sindaco di Roccella con l'amministrazione Comunale, tutti i vigili urbani e i colleghi della cara Giusy, che hanno fatto da picchetto all'esposizione delle bare.
A celebrare il rito funebre insieme a Padre Francesco Carlino, il cappellano militare della Legione regionale Carabinieri Calabria, don Vincenzo Ruggero, e Don Francesco Passerelli, compagno di scuola di Giusy e amico della coppia, che, nell'omelia, ha offerto parole di grande sostegno al piccolo Francesco. Presenti anche il sindaco di Locri e il sindaco di Grotteria, paese di origine di Giusy.
Sono intervenuti il Sindaco di Roccella e la collega e amica Ivana Ferraro, quest'ultima ha sottolineato il carattere gioviale e il sorriso sempre stampato sul viso di Giusy, e poi le battaglie affrontate prima della stabilizzazione al lavoro giunta quest'anno dopo oltre 20 anni di precariato.
Significative le parole del Comandante dei Carabinieri Andrea Paterna che si è rivolto direttamente al piccolo Francesco:
"L'arma è una grande famiglia e papà ha deciso di far parte di questa grande famiglie e quando ha deciso lo ha fatto portandosi dietro anche Giusy e te Francesco. Quello che dobbiamo fare noi come grande famiglia è coprire questo vuoto che c'è nel suo cuore. Francesco diventerai un uomo, diventerai grande, affronterai la vita, affronterai le paure, ma una sola paura non devi avere Francesco e cioè quella di rimanere solo, perchè l'Arma è una grande famiglia e tutte le persone in divisa che vedi intorno a te sono tutti fratelli, sono tutti tuoi zii e non sarai mai solo con tutti questi zii".
Ora è il momento della riflessione, ognuno di noi ha il compito di non dimenticare questa tragedia e nel ricordo stampato nella mente provare a dare il proprio contributo affinchè tragedie cosi grandi e dolore cosi forte non si debbano a ripetere e che il sacrificio di Giusy e Silvestro non sia vano.
Immagini tratte dal servizio di Telemia.
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