Nell'occasione si presenteranno i progetti futuri e le attività svolte nell'anno appena trascorso.
Inoltre, durante l'assemblea, come previsto dallo Statuto, si terrà l'elezione delle cariche associative per il quadriennio 2025/2028.
Nell'occasione si presenteranno i progetti futuri e le attività svolte nell'anno appena trascorso.
Inoltre, durante l'assemblea, come previsto dallo Statuto, si terrà l'elezione delle cariche associative per il quadriennio 2025/2028.
L'asd dance studio diretto dalla maestra Katia Sotira in oltre dieci anni di attività è cresciuta e si è consolidata diventanto una straordinaria realta' che si fa onore in ogni competizione regionale e non solo a cui vi partecipa.
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WE DI FISICA
21-22-23 febbraio 2025
Cambiamento climatico nel Mediterraneo: comprendere, per agire
a cura di Davide Faranda (CNRS di Parigi)
Centro Studi “Elisa Scali” - Roccella Jonica
«Con un ordine esecutivo al suo primo giorno di insediamento, Donald Trump defila gli Stati Uniti dall’accordo di Parigi sul clima. Non c’è nessuna sorpresa: era già successo nel 2017, ma questa notizia ci fa capire quanto siano precarie le decisioni prese dalle élite politiche, seppure di fronte al diritto internazionale, e rende ancora più urgente riflettere e agire dal basso sulla cura del pianeta, tutt’uno inscindibile con la cura di noi stessi». Così Federico Scali, del gruppo di Fisica dell’Associazione Scholé, presenta il primo weekend di studi a sfondo fisico dal titolo: Cambiamento climatico nel Mediterraneo: comprendere, per agire.
L’iniziativa vede l’intervento del fisico del clima Davide Faranda e di fatto segna l'inizio delle attività di Scholé nell’anno sociale dedicato alla Cura. Faranda è direttore di ricerca (CNRS) in fisica del clima presso il Laboratoire des Sciences du Climat et de l’Environnement (LSCE) dell’Università di Parigi-Saclay e l’Institut Pierre Simon Laplace. La sua ricerca si concentra soprattutto attorno alla relazione tra i cambiamenti climatici e gli eventi metereologici estremi, come le ondate di caldo o di freddo, le tempeste e gli uragani, la siccità.
Nel weekend del 21, 22 e 23 febbraio, con inizio venerdì 21 alle ore 17.00 nel Centro Studi “Elisa Scali” di via Umberto I, 106, a Roccella Jonica, Faranda affronterà la fisica del cambiamento climatico, con lo sguardo rivolto alle conseguenze sull’incidenza di eventi estremi ma anche in relazione alle pratiche che è possibile adottare come collettività per mitigarne gli effetti. In questo caso la zona rossa sul planisfero che è oggetto di riflessione ci tocca da vicino: è la fascia Mediterranea, una delle zone più vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico.
Come al solito, il weekend si svolge su tre giornate. Nella prima l’obiettivo è di capire cosa vuol dire elaborare un modello fisico del clima, di modo da riprodurre “sulla carta” gli effetti che osserviamo quando variano i parametri chiave (temperatura globale, concentrazione di CO2 etc.) e dunque fornire previsioni attendibili sugli scenari futuri. Nella seconda si mettono le mani in pasta con un laboratorio.
Utilizzando “Climarisq”, un’app ideata e sviluppata da Faranda in collaborazione con l’Università di Parigi-Saclay, vestiamo i panni della governance di un continente e siamo chiamati a fare scelte politiche, sociali ed economiche in chiave ecologica, prestando tuttavia attenzione alle capacità di spesa e alla base del consenso politico.
La giornata conclusiva è dedicata alla riflessione sulle pratiche concrete e collettive in contrasto al cambiamento climatico e sulle strategie di adattamento che le comunità dovranno adottare.
Un articolo di Franco Laratta pubblicato sul giornale online LaC News che esprime un quadro allarmante della nostra Regione con lo spreco dei fondi del PNRR in progetti improduttivi e il rischio isolamento dei paesi calabresi. Una triste situazione di cui stiamo assistendo, purtroppo, pure a Roccella Jonica.
La regione rischia di divenire ancora più piccola e fortemente isolata, più povera e abitata da anziani. Uno scenario terribile che sembra però non preoccupare nessuno. Senza un piano serio e importante sarà impossibile fermare la spirale negativa provocata dallo spopolamento
La svolta americana avrà conseguenze anche sulla Calabria, che non sta vivendo un momento felice. Qui stanno accadendo alcune cose che si tende a nascondere, a minimizzare, non sapendo come gestirle.
E questo è gravissimo. Perché le istituzioni, i governi a tutti i livelli, sono chiamati a gestire, non a fare proclami, non ad andare alla continua caccia di voti.
Perché governare è un’arte difficilissima, ma qualcuno lo deve pur fare. Ben sapendo che «un uomo politico guarda alle prossime elezioni, uno statista alla prossima generazione». In Calabria ci sarebbe molto da fare, ma ci sono alcuni temi che non possono essere più sottaciuti. Possiamo far finta di non vedere che la Calabria si sta paurosamente svuotando? Possiamo far finta di non conoscere la proiezione dello Svimez sul Mezzogiorno? Eccola: da qui al 2080 la popolazione a sud del Lazio scenderà di 8 milioni di residenti. La Calabria rischia pesantemente di divenire ancora più piccola e fortemente isolata, ancora più povera, e abitata da anziani.
Uno scenario terribile che sembra non preoccupare nessuno.
L'Europa aveva chiesto di fermare l’esodo dal Sud attraverso la più grande occasione d'investimenti pubblici dal Dopoguerra: il Piano nazionale di ripresa e resilienza, con oltre 215 miliardi di euro destinati a cambiare il volto del Paese e a rilanciare l’economia del sud. Ma questa occasione già adesso si può dire che è stata sprecata. Molte risorse sono state utilizzate per progetti inutili e comunque non all’altezza della sfida. Serve davvero a poco riempire i paesi di asili nido nel momento in cui non nascono più bambini.
Il Sud si spopola, la Calabria si è già in buona parte spopolata, ma le annunciate politiche per la famiglia, di cui si parla da trent’anni, non hanno mai prodotto alcun beneficio. Per cui, per le nuove coppie già sposarsi è un problema, figurarsi avere più di un figlio.
Stiamo assistendo ad un momento storico molto preoccupante, grave.
Che fare? Appare sempre più urgente la riqualificazione delle aree interne, l’inserimento lavorativo dei giovani, una strategia per il lavoro delle donne, e abbiamo urgente bisogno dell’integrazione dei migranti che sono indispensabili alle nostre aziende. Occorre sostenere le imprese attive sul territorio, un piano per le infrastrutture che sono da terzo mondo, migliorarne i servizi. Senza un piano serio e importante sarà impossibile fermare la spirale negativa provocata dallo spopolamento. Possiamo anche passare anni a discutere del Ponte sullo Stretto, nel frattempo interi paesi, intere comunità della nostra regione sono destinati a sparire entro i prossimi 30 anni, cancellando così storie millenarie, e il futuro della nostra Calabria.
Il mio non vuole essere in alcun modo catastrofismo, io sto ragionando sui numeri e i numeri sono prodotti da istituti che studiano da decenni l’andamento demografico, lo sviluppo delle economie, i rapporti nei territori.
Sappiamo benissimo che sono tutte cose complicate e difficili. Ma lo ripeto ancora: l’unica cosa che non può fare una classe dirigente seria e preoccupata del futuro della propria terra è di stare fermi, di stare zitti, di far finta di non capire.
Vittorie che abbiamo con grande soddisfazione raccontato nel Novembre scorso (https://roccellasiamonoi.blogspot.com/2024/11/matteo-mazzaferro-ancora-campione-nella.html?m=1) a conclusione di una stagione entusiasmante per Matteo in sella alla sua Gas 250 cc, e a tutto il suo team, che hanno vissuto momenti di grande gioia e soddisfazioni.
Fra qualche mese inizieranno i campionati 2025 e Matteo, la sua famiglia e il suo team sono pronti a scendere in pista per gareggiare e raggiungere nuovi obiettivi.
Complimenti ancora a Matteo e in bocca al lupo per la nuova stagione alle porte.
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Matteo con il suo papà Luca Mazzaferro |
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Matteo nel circuito di Castello di Brandizzo a conclusione della stagione 2024. Accanto la sua inossidabile moto gas 250 cc e in mano il casco con anche la scritta Roccella Jonica. |
È stata, finalmente, riparata con uno strato di bitume la buca di via Serrone segnalata e sollecitata più volte per la sua pericolosità perché posta proprio a centro strada e senza nessuna segnalazione attraverso cartelli di pericolo!
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Scavo ripristinato in via Serrone. |
Oltre 3 mesi da quando sono stati effettuati dei lavori sulla condotta idrica, ed aver riparato quella buca non ci fa certo cantare vittoria, perché non credo sia normale né giustificabile che degli scavi debbano rimanere aperti per così tanto tempo.
Intanto anche la profonda e ampia buca, presente nel lungomare all'altezza dello sbocco con il ponte di Zirgone, è stata sotterrata. Qui sono stati battuti tutti i record: tre anni da quando si è formata!!!
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Voragine nel lungomare, per il momento solo sotterrata. |
di Angelo Santo Laganà.
Una manifestazione memorabile e davvero speciale per ricordare il grande Mino Reitano è stata organizzata dall'Associazione "Amici di Mino Reitano Onlus il 27 Gennaio scorso dal titolo "INSIEME PER MINO".
Serata tutta dedicata all'insegna della Musica e delle Canzoni portate al successo da Mino Reitano, nato a Fiumara di Muro che fa parte della Città Metropolitana di Reggio Calabria.
La Manifestazione è stata organizzata con tanto amore, abnegazione ed impegno dall'Associazione il cui presidente è Vincenzo Pensabene assieme a Saro Giunta, direttore artistico e ad Emanuele Camaroto, con la preziosa presenza di Don Giuseppe Repaci che è stato il confessore di Mino.
Una serata indimenticabile in cui, in molti, sono saliti sul palco del Cine Teatro Aurora di Reggio Calabria per offrire il loro contributo canoro (me compreso) e ricordare i successi del cantante di Fiumara.
A tutti loro si sono aggiunti i colleghi famosi di Mino come: Massimo Ranieri, Gianni Morandi, Iva Zanicchi, il giornalista Emilio Buttaro e Carlo Conti che hanno voluto inviare un breve filmato con le loro impressioni.
Insomma una serata che ha regalato, al Teatro stracolmo, un'infinità di emozioni.
Un atto dovuto il mio per tutta la stima che Franco e Mino mi hanno riservato, in special modo, negli anni '70 e '80.
Dopo la mia esibizione di: "Palumbeddi calabrisi", Marco Mauro aveva insistito perchè cantassi anche: "Tornar bambino", la prima canzone che scrissi e che Mino Reitano aveva lanciato nel 1972 inserendola nell'LP edito dalla Durium International: "Ti amo tanto tanto".
A fine serata il presidente dell'Associazione, Vincenzo Pensabene, ha regalato a tutti i cantanti un attestato di partecipazione assieme ad una piccola bandiera che porta i colori della "nostra" Penisola.
Grazie Presidente!
Si sono conclusi con grande successo gli esami per il passaggio di cintura organizzati dal “Centro Studi Karate”, sotto la guida esperta del Maestro Vincenzo Ursino, cintura nera 6° dan e insignito della prestigiosa Stella al Merito Sportivo dal CONI. L'evento ha visto la partecipazione di numerosi atleti di tutte le età, che hanno dimostrato impegno, disciplina e passione per l'arte marziale del karate.
Il Maestro Ursino, da sempre un punto di riferimento per la comunità sportiva locale, ha espresso grande soddisfazione per i risultati raggiunti dai suoi allievi.
"Il karate non è solo un'attività sportiva, ma una vera e propria scuola di vita," ha affermato Ursino. "Attraverso la pratica costante, i nostri ragazzi imparano valori fondamentali come il rispetto, l'autodisciplina, la perseveranza e il controllo delle proprie emozioni. Questi principi sono essenziali non solo sul tatami, ma anche nella vita di tutti i giorni, e aiutano a formare cittadini consapevoli e responsabili."
Il Centro Studi Karate si impegna da anni nella promozione del karate come strumento di crescita personale e sociale, soprattutto per le nuove generazioni. La pratica di quest'arte marziale, infatti, favorisce lo sviluppo psicofisico, incrementa la fiducia in se stessi e insegna l'importanza del lavoro di squadra e del rispetto dell'avversario.
In un mondo sempre più frenetico e individualista, il karate offre un'oasi di equilibrio e armonia, contribuendo a formare adulti equilibrati e consapevoli.
L'impegno e la dedizione degli atleti del Centro Studi Karate sono stati premiati con il passaggio di cintura. In particolare, desideriamo congratularci con:
Francesco Pino, Salvatore Pulvirenti e Martina Varacalli, che hanno raggiunto l'ambita cintura marrone-nera, un traguardo che testimonia anni di duro lavoro e passione; la loro esperienza sarà un prezioso esempio per i compagni più giovani; Agnese e Giovanni Bebbu, che con entusiasmo e impegno hanno conquistato la cintura verde-blu, dimostrando notevoli progressi tecnici e personali; Sharon Condelli e Marica Multari, che sono state promosse a cintura arancio-verde, un passo avanti nel loro percorso di crescita nel karate; Antonio Favasuli e Beatrice Gargiulo, che hanno ottenuto la cintura giallo-arancio, un riconoscimento del loro costante impegno e miglioramento; Navjot Kur, che ha raggiunto la cintura gialla, un traguardo importante che segna l'inizio di un percorso entusiasmante; Giuseppe Barranca, Nicola Panetta, Vincenzo Ridente, Lorenzo Scarfò e Anna Iris Aversa, che hanno ottenuto la cintura bianco-gialla, il primo passo nel mondo del karate, testimoniando grande curiosità e desiderio di apprendere.
Il Maestro Ursino, insieme a tutto lo staff del Centro Studi Karate, si congratula con tutti gli atleti per i risultati raggiunti e rinnova l'invito a continuare a impegnarsi con passione e dedizione per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi.
di Vito Pirruccio
Quanto avrei voluto abbracciarlo da vicino! Lo faccio ugualmente e attraverso questo scritto, grazie a Nicola Iervasi che mi offre l’occasione. Ma il desiderio di abbracciarlo è di tanti compagni e compagne che vediamo in don Sasà Romeo una figura adamantina di militante politico comunista che non ci ha mai fatto mancare la sua spinta ideale, il suo caparbio attaccamento a quei valori abbracciati da giovane e dei quali non si è mai staccato.
Ognuno di noi lo avverte come esempio e quanti lo abbiamo frequentato in sezione, nelle campagne elettorali, nelle Feste de “L’Unità”, lo sentiamo vicino ogni qual volta si apre il libro nobile della militanza politica.
Sono certo che in questo momento tanti compagni che ci hanno lasciato (Il direttore Bruzzese, il prof. Giuseppe Falcone, l’on. Mimmo Bova, il prof. Toto Simone, Pino Crea, Carmelo e Fabio Daunisi … la lista sarebbe lunga e i puntini mi aiutano a racchiudere tutti e a non dimenticare nessuno), se l’aldilà non è una pagina chiusa per sempre, come spero da credente, sono certo, dicevo, che si saranno già uniti a tanti di noi in questo abbraccio affettuoso di auguri e di riconoscenza per il lungo tratto di crescita civile e politica percorso insieme all’ “uomo della passione ideale”.
Ma lui, che non mancava mai alle riunioni di sezione o nella militanza spicciola, era rispettato in egual misura da quei compagni autorevoli come Giuseppe Falcone, Peppino Bruzzese, Mimmo Bova, Toto Simone, Peppe Certomà e tanti altri; lui sapeva ricambiarli di attenzione con familiarità e umiltà indescrivibili.
Con il prof. Falcone si rapportava come un padre e veniva ricambiato da sentimenti filiali (Il prof. Falcone ci ripeteva spesso il sostegno e l’attenzione ricevuti da Sasà, come lui lo chiamava, in una fase difficile della sua vita e, spesso, raccontava episodi con una punta di lacrima).
Per non parlare dell’elezione a deputato, per tre volte consecutive, dell’On. Mimmo Bova che don Sasà Romeo l’ha vissuta come pochi: lo vedo, in questo momento, nella prima elezione dell’on. Bova a Deputato al Parlamento della Repubblica, abbracciato al collo di Mimmo in una stretta al limite del soffocamento e raccomandargli di stare vicino al popolo e di servirlo. Sì, proprio questa espressione: “Servi il popolo che ti ha voluto suo rappresentante!” Non un’espressione di circostanza, ma di sicura passione, perché la politica, per don Sasà Romeo, significa solo servizio.
Che compagno straordinario! Don Sasà, godetevi con vostra figlia e i vostri parenti questo traguardo della vita che con voi è stata a tratti molto dura!
Godetevi questo numero tondo e mettetevelo alle spalle quanto Dio, ancora, vorrà!
Noi vostri compagni di affetto e di ideali gioiamo, anche, nel mandarvi semplicemente un saluto con vostra figlia nell’incontro mattutino dal giornalaio.
Perché non dimentichiamo mai che il comunista Sasà Romeo ha dato e ci continua a dare lezione di vita politica e ideale.
Auguri compagno Sasà Romeo!