SCANDALOSO IN CONSIGLIO COMUNALE: DURANTE IL MIO INTERVENTO MI TOLGONO LA PAROLA.
Ieri si è vissuto il secondo capitolo dello smacco alla democrazia dopo il vergognoso gesto dello strappo del manifesto di Roccella in Comune da parte dell'attuale sindaco sotto il palco al termine della campagna elettorale di giugno scorso.
Si è verificato nel corso del consiglio comunale che aveva come ordine del giorno la revisione delle società partecipate del Comune. In sostanza occorreva deliberare sul mantenimento delle quote della Jonica Multiservizi e della Porto delle Grazie.
Per questo argomento è stata convocata pure la Commissione sviluppo di cui faccio parte come membro della minoranza, e dopo diversi rinvii la riunione della commissione si è tenuta il giorno di Santo Stefano. Alla presidente della Commissione ho sempre dato la mia disponibilità per qualsiasi giorno e qualsiasi ora.
Un incontro in commissione, con la presenza dell'assessore al bilancio Scali e del dr. Sansotta responsabile dell'ufficio ragioneria, oltre ai due consiglieri comunali di maggioranza facenti parte della commissione, dove io ho sollevato una serie di critiche relativamente alla gestione delle due società partecipate in un clima sereno, di rispetto e di dialogo.
Non è stato affatto così, invece, in Consiglio Comunale dove, dopo qualche minuto che ho iniziato il mio intervento nel merito del punto "società partecipate", il sindaco borbotta qualcosa nell'orecchio del presidente del consiglio che esegue l'ordine e interviene asserendo che il mio intervento "non è attinente al punto all'ordine del giorno.
Cerco di continuare riferendo che quel che sto dicendo riguarda la gestione del porto, società partecipata dal Comune per il 71%. Ma ancora una volta sono bloccato e mi viene tolta la parola, e, senza chiedere se ci fossero altri interventi, si passa subito al voto.
Siamo davvero alla peggiore censura vista nei paesi sovranisti.
Un gesto da regime che purtroppo questo nostro paese non riesce a scrollarsi di dosso.
Una censura gravissima che non scalfisce affatto le mia attività e passione a favore di questa cittadina che non merita affatto questo tipo di amministrazione antidemocratica.
Riporto integralmente di seguito quello che doveva essere il mio intervento in maniera tale che tutti possono interpretare questo scandaloso episodio verificatosi ieri.
Ringrazio per la solidarietà ed il sostegno manifestatomi da tutto il mio gruppo che saprà le iniziative da intraprendere alla luce di quanto successo.
Innanzitutto
ringrazio la dott.ssa Misiti per la convocazione della Commissione sviluppo
tenutasi ieri, con il consigliere Certomà e la presenza del dr.Domenico
Sansotta, responsabile dell’area finanza del Comune e l’assessore al bilancio Francesco
Scali. Avrei voluto ringraziare anche il sindaco, titolare della delega delle
società partecipate per cui è stata convocata la commissione, ma non lo posso
fare perché era assente.
Il consiglio
comunale di oggi è chiamato a confermare il mantenimento delle quote nelle
società partecipate della Jonica Multiservizi, società in house del Comune al
100% e della Porto delle Grazie con partecipazione al 71%.
Innanzitutto
una considerazione formale:
Per
l’ennesima volta ci trasmettete la delibera di consiglio bella e pronta dove
mancano soltanto i numeri della votazione; un sistema questo antidemocratico da
voi adottato che sembra dire: “il
passaggio in Consiglio Comunale è soltanto un pro forma, superfluo, che lo si
fa perchè è stabilito dalla legge, ma noi ce ne freghiamo della legge perché
stabiliamo tutto a monte e siamo sicuri che il Consiglio lo approverà perché i
nostri consiglieri sono fedeli. Invito tutti i consiglieri di maggioranza prima
di votare di dare una motivazione e giustificazione palese del proprio voto.
Un cenno
alla Multiservizi che in molti chiamano “Multidisservizi” perché lavorano sempre in emergenza, ossia con interventi
effettuati quando i cittadini vanno a segnalare i guasti; si lavora con molta
approssimazione, e non certo per mancanza di professionalità o laboriosità dei
dipendenti ma per una questione di pessima organizzazione, per cui vediamo
riparazioni nelle strade che rimangono dei cantieri aperti per settimane... e una
volta riparato il guasto passano mesi per tornare a riasfaltare. Ma agli
amministratori la Multiservizi interessa solo per gestire lavoratori stagionali
e assunzioni a tempo indeterminato con il sistema clientelare.
E veniamo
alla Porto delle Grazie.
L’acquisizione
del 71% della quote è passato attraverso una situazione al limite della
legalità, anzi meglio dire nella violazione di diverse norme di legge;
Avete agito
in sfregio all’art. 3 comma 27 della Legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge di
stabilità anno 2008) che dispone che gli Enti Locali non possono costituire
società aventi per oggetto attività di produzioni di beni e di servizi non
strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità
istituzionali, ne assumere o mantenere direttamente partecipazioni, anche di
minoranza, in tali società.
E poi della
legge 190/2014 (legge di stabilità 2015)
che prevede all’art 1, comma 611, l’obbligo di ridurre o contenere le quote in
società partecipate la cui attività non risulta strettamente necessaria al perseguimento
delle finalità istituzionali.
Oggi il
Porto è utilizzato soltanto come un mezzo per poter sperperare il più possibile
soldi pubblici, con una cattiva gestione culminata con la nomina di un anonimo
amministratore scelto dal sindaco per favorire o disobbligarsi con qualcuno. Una
persona inconcludente, senza titoli, capace di scontentare tutti i diportisti e
di disfare, in un anno e mezzo, tutto quello che aveva costruito il precedente
amministratore.
Dopo un anno
e mezzo chiediamo quali benefici ha avuto la società Porto delle Grazie con
questo nuovo manager. Un amministratore pagato 120 mila euro l’anno. Dopo un
anno e mezzo ha battuto la fiacca. Che facciamo fra un anno e mezzo? Gli
rinnoviamo il contratto?
Un
amministratore capace di dire al comitato dei diportisti “Se non siete contenti,
ve ne andate!” solo perchè si sono permessi di lamentarsi di non poter accedere
al porto con l’auto per poter arrivare alla barca per il carico/scarico delle
attrezzature.
Già perché laddove
c’erano dei mattoni di elevato spessore, resistenti perché di cemento e di
altissimo costo, sono stati completamente rimossi per mettere delle piastrelle “che
non vanno sporcate” dal passaggio delle macchine. Perché le aree di utilizzo
per carico e scarico servono da oggi per le passeggiate e i selfie delle
persone che non sanno cosa fare la domenica e non per garantire i servizi ai
diportisti.
Un porto
insicuro dove ogni giorno ci sono episodi di vandalismo e si riscontrano
continui accessi sulle barche, soprattutto di notte, sulle quali estranei vanno
a bivaccare o fare altro…
Improvvisamente
sono stati chiusi i bagni e le docce dei diportisti per la buona pace di
diverse persone che hanno pagato per l’inverno e non hanno come lavarsi o
andare in un bagno decente
Per non
parlare delle tariffe annuali per i posti barca, ogni anno sempre più alti,
togliendo dal contratto anche i servizi di varo e alaggio che prima erano
compresi.
E l’ultima
novità, la fantomatica offerta bluff per il rinnovo del contratto di ormeggio
diversi mesi prima della scadenza. Una vera e propria minaccia per i diportisti: “rinnovate e pagate entro il 15 dicembre perchè poi non si sa se ci saranno
degli aumenti”. E’ evidente che si tratta di un’operazione per rimpinguare le
casse rimaste all’asciutto. Già perché mentre il precedente amministratore
aveva lasciato i bilanci in attivo, oggi evidentemente siamo a rosso
profondo!!!
E vogliamo
parlare delle nuove delle assunzioni? Senza nessun bando pubblicato nel sito
del Porto, senza nessuna trasparenza, senza nessuna graduatoria in riferimento
al merito e ai titoli. Assunzioni assolutamente clientelari voluti dal sindaco
con la complicità di un amministratore servile e accondiscendente. Modalità queste
delle assunzioni cosi come per il bando farlocco del ristorante di cui il
precedente amministratore sarebbe stato contrario ed è per questo che il
sindaco ha pensato di liquidarlo e mettere al suo posto una persona disposta ad eseguire i
suggerimenti.
La società
non ha effettuato nessun investimento. Non è stato fatto un piano degli
ormeggi, non esiste pubblicato in nessun sito. Occorreva investire
nell’incremento nei posti barca di elevata dimensione. Gli investimenti riguardano
solo lavori per finanziamenti ottenuti dal Comune dal Ministero dei Trasporti. Lavori molti dei
quali, come dicevamo prima, non hanno ne senso ne logica: rompere il
vecchio per ricostruire il nuovo con l’obiettivo di sperperare il denaro
pubblico, senza considerare che quel che viene realizzato peggiora invece che
migliorare i servizi.
Nessun investimento per il serio problema
dell’insabbiamento dell’imboccatura del porto. La Capitaneria di Porto non fa
altro che disincagliare un susseguirsi di barche che si arenano nella sabbia
alta dell’imboccatura del porto. Diportisti che dopo un rischio cosi alto di
rompere la propria barca sicuramente non torneranno in questo Porto. E già, perché nonostante l’aria
fritta dei numeri che vengono riferiti, quest’anno c’è stata una perdita di
oltre il 30% al distributore di benzina. Il nostro porto non è per nulla appetibile;
il fondale basso frena l’accesso delle
barche scoraggiando i diportisti che scelgono altri porti più sicuri, mentre il
nostro continua ad essere denominato da google porticciolo turistico quasi in
senso dispregiativo.
E’ più che
ovvio che a causa di questa gestione antidemocratica e antieconomica voteremo
contrari.