|
L'entrata della scuola elementare di via XXV Aprile |
Contrariamente a quanto potrebbe sembrare leggendo l’articolo pubblicato sulla Gazzetta del Sud domenica 8 settembre 2013, pag.42, avente ad oggetto la replica del D.S. alle contestazioni mosse al “tempo prolungato”,
il reclamo proposto avverso la deliberazione del punto 6 (orario prolungato: proposta) all’o.d.g del Consiglio d’Istituto del 16/07/2013, pubblicata il 23.7.2013, non pone in discussione quanto disposto dall’art 4 del DPR 275/99 (come), ma
contesta la violazione della circolare n. 96 del 17 dicembre 2012 che afferma: “Ogni singola istituzione scolastica
mette a disposizione delle famiglie il proprio Piano dell’offerta formativa (P.O.F.) recante
le articolazioni e le scansioni dell’orario settimanale delle lezioni e delle attività (inclusa l’eventuale distribuzione dei rientri pomeridiani) e la disponibilità dei servizi di mensa, secondo quanto previsto dall’art. 4 del D.P.R. n.89/2009.”
“
All’atto dell’iscrizione, i genitori o gli esercenti la potestà genitoriale esprimono le proprie opzioni rispetto alle possibili articolazioni dell’orario settimanale che, in base all’art. 4 del Regolamento, è così strutturato: 24; 27; fino a 30; 40 ore (tempo pieno)”.
Il DPR 89/2009 (art. 4 comma 4) statuisce che “
Le classi successive alla prima continuano a funzionare dall’anno scolastico 2009-2010 e fino alla graduale messa a regime del modello previsto dal precedente comma 3, secondo i modelli orari in atto…”. Dunque i nuovi modelli orari devono essere introdotti in modo progressivo, scaglionandone nel tempo l’entrata in vigore, la quale è immediata solo per le prime classi. Per le classi successive, si garantisce invece la continuità didattica rispetto ai modelli anteriori alla riforma, mantenendoli dall’anno scolastico 2009/2010 e fino alla graduale
“messa a regime”(TAR Sicilia sez. distaccata di Catania, 16 gennaio 2013) Per le prime classi, si legge ancora nella richiamata pronuncia, il nuovo modello orario può essere attuato solo se è stata consentita un’ampia partecipazione delle famiglie attraverso un apposito sondaggio.
Nel nostro caso, come è ben noto, nessun sondaggio è stato effettuato al fine di conoscere la volontà delle famiglie, e l’opzione delle 30 ore con rientro pomeridiano e sabato libero non è stata messa a disposizione all’atto del’iscrizione, così come previsto dalla C.M. 96/2012.
Per quanto attiene alle modalità con cui il modello orario proposto dovrebbe essere realizzato, preme sottolineare che
nella delibera impugnata non vi è alcun riferimento all’attuazione del servizio di mensa (diversamente non è chiaro se il pasto dovrà essere garantito dalle famiglie), alla vigilanza degli alunni durante il tempo dedicato alla mensa, ai giorni in cui dovrebbe effettuarsi il rientro pomeridiano ed all’orario di permanenza a scuola nelle ore pomeridiane. Si evidenzia ancora che, nonostante nella delibera “
il D.S. informa che a settembre saranno convocati i genitori per la definizione e l’articolazione della proposta…”, ad oggi nessuna convocazione è pervenuta alle famiglie che dunque continuano ad ignorare quali siano le modalità di attuazione del tempo scuola di cui alla delibera già citata.
Grazie per l’attenzione.
Alessandra Placanica