Fonte: http://www.asroccella.it/
Stadio Polivante che porta bene al Roccella visto che la compagine amaranto dopo aver vinto il match di Coppa Italia disputato in casa della Nuova Gioiese si ripete anche in campionato ancora col risultato di due a zero, una vittoria che permette agli amaranto di raggiungere il quarto posto in classifica, in piena zona play-off.
Roccella che parte subito forte infatti al 4’ minuto ha l’occasione per andare in vantaggio angolo di Carrato Panuccio smanaccia il pallone che finisce su piedi di Laaribi che però al momento di calciare nella porta sguarnita scivola sciupando una grandissima occasione. Passano solo quattro minuti e Roccella ancora pericolosissimo con Calabrese che lascia partire un gran tiro dal limite dell’area pallone che colpisce la traversa con Panuccio battuto. Dopo queste due grandi occasioni il Roccella trova il gol del meritato vantaggio con El Aoudi abile a stoppare il pallone in area gioiese e a far partire un tiro sul quale nulla può Panuccio.
Il secondo tempo si apre con la Nuova Gioiese all’attacco siamo al 4’ minuto quando Nesci prova l’azione personale e lascia partire un tiro in diagonale che finisce fuori. Al 18’ arriva il raddoppio del Roccella con Ienco che dopo aver saltato un avversario calcia sul secondo palo, pallone che bacia il palo e si insacca, questa è la rete che chiude l’incontro.
http://www.calabriainforma.com/
Cade nuovamente la Nuova Gioiese, ma le inseguitrici non ne approfittano. Tira un sospiro di sollievo la capolista, nonostante la sconfitta. Per la terza volta in stagione perde contro il Roccella, ed ancora per 2 reti a 0. Si confermano gli undici di Ferraro bestia nera della squadra di Dal Torrione, che inizia malissimo questo 2013. Un gol per tempo decidono l’incontro. Al 10’ segna El Aoudi per il vantaggio. Nella ripresa arriva il raddoppio con i padroni di casa in avanti alla ricerca del pari. E’ Ienco a siglare lo 0-2.
http://www.gioiasport.com/
Per una volta partiamo dalla fine. Dalle dichiarazioni post gara di un match, quello tra Gioiese e Roccella, che ha lasciato il segno tra le fila viola. «Perdere con il Roccella ci può anche stare – commenta amareggiato il presidente Rombolà – anche perchè noi non attraversiamo un momento positivo, ma l’atteggiamento della terna arbitrale oggi è stato deplorevole ed ha influito sul risultato finale. Io mi domando – continua Rombolà – com’è possibile inviare una terna tutta cosentina a dirigere una gara così delicata, quando ci stiamo giocando il campionato proprio contro una compagine della provincia di Cosenza». Le dichiarazioni del patron metaurino sono l’istantanea di un incontro che ha esasperato gli animi dei tifosi presenti al “P. Stanganelli”. Il Roccella, di fatti, si dimostra la bestia nera della Gioiese e, dopo il doppio 2-0 nella semifinale di Coppa Italia, si concede il tris, infliggendo il medesimo risultato. Vittoria, comunque, meritata per volontà, cattiveria agonistica e furbizia messa in campo.
Chi volesse inviarmi notizie, messaggi, comunicazioni di manifestazioni ed eventi da pubblicare sul blog può farlo attraverso la mail niko.25@hotmail.it
lunedì 21 gennaio 2013
domenica 20 gennaio 2013
IL COMPLOTTO
Qualcuno me lo aveva confidato che il prof. Pino Alvaro era atteso al varco dagli "assetati" del potere cittadino. E cosi è stato! Al primo consiglio comunale che ha visto la presenza del dimissionario capogruppo di maggioranza, ecco che si è consumato il più vergognoso tranello, un vero e proprio complotto orchestrato a tavolino col solo intento di gettare fango contro il loro dissidente.
Ed ecco, dopo le becere dichiarazioni rilasciate alla stampa dal sindaco all'indomani della decisione del prof. Alvaro di dimettersi per "mancato coinvolgimento sulle decisioni che l’Amministrazione Comunale assume", arrivare le conferme e gli affondi del consiglio comunale in perfetto stile fascista dove l'oppositore deve essere "eliminato" con qualsiasi mezzo ed infamia, mettendolo a tacere soprattutto dopo le parole del duce dalla cui bocca pendono tutti i seguaci.
Mi scuso con i lettori se mi esprimo in questi termini ma deve essere chiaro e lampante che non esiste a Roccella Jonica una persona che conosca il prof. Pino Alvaro, con la sua storia di eccelso professore e preside nonchè di persona stimata per la sua semplicità e le indiscusse qualità morali, che possa pensare che fosse in aspettativa di ricevere la delega dell'assessorato dopo le dimissioni dell'indagato Bombardieri.
Questa insensata invenzione, insieme ad una moltitudine di altri banali attacchi personali contro il consigliere Alvaro, evidenziano una, e una soltanto, di quelle che sono le motivazioni di alcuni amministratori di rimanere incollati alla loro poltrona, ossia disposti a tutto pur di continuare nella losca tessitura degli interessi del despota.
La mia più grande amarezza di questa "battaglia per la verità" che sto portando avanti è che i giovani del mio paese partono, vanno via da Roccella o per studio o per lavoro, oppure quelli che restano sono disinteressati ai misfatti della politica locale perchè si rendono conto che questa è in mano a degli avvoltoi e a un regime capace di fare estraniare la gente dalla cosa pubblica attraverso inganni, chiacchiere e apparenze.
La cosa più assurda è che proprio lui che usa parole come clientelismo e cura degli affari personali, ha fatto del Comune la sua banca dove poter risucchiare ogni fondo per la sua sanguisuga associazione, e della messa sotto ricatto o false promesse a impiegati, ingegneri, avvocati e operai il suo bacino di voti.
Spero che i roccellesi riescano a togliersi il velo dagli occhi e non cadere continuamente nelle loro trappole fatte di apparenze e strumentalizzazioni tirando in ballo la cattiva politica degli altri paesi: questa gente dello sviluppo dei paese, che deve passare attraverso il turismo e il ripristino dei servizi dignitosi di trasporto, se ne frega altamente; senza l'arrivo di gente, attraverso un'adeguata promozione e organizzazione di servizi turistici, la nostra terra è condannata all'isolamento; ma a loro cosa importa di tutto questo? La tela dei loro interessi e di quelli dei loro clienti la stanno continuando a tessere bene, nascosti nel bunker di via XXV Aprile...
Poveri noi, poveri i nostri figli!!!
Ed ecco, dopo le becere dichiarazioni rilasciate alla stampa dal sindaco all'indomani della decisione del prof. Alvaro di dimettersi per "mancato coinvolgimento sulle decisioni che l’Amministrazione Comunale assume", arrivare le conferme e gli affondi del consiglio comunale in perfetto stile fascista dove l'oppositore deve essere "eliminato" con qualsiasi mezzo ed infamia, mettendolo a tacere soprattutto dopo le parole del duce dalla cui bocca pendono tutti i seguaci.
Mi scuso con i lettori se mi esprimo in questi termini ma deve essere chiaro e lampante che non esiste a Roccella Jonica una persona che conosca il prof. Pino Alvaro, con la sua storia di eccelso professore e preside nonchè di persona stimata per la sua semplicità e le indiscusse qualità morali, che possa pensare che fosse in aspettativa di ricevere la delega dell'assessorato dopo le dimissioni dell'indagato Bombardieri.
Questa insensata invenzione, insieme ad una moltitudine di altri banali attacchi personali contro il consigliere Alvaro, evidenziano una, e una soltanto, di quelle che sono le motivazioni di alcuni amministratori di rimanere incollati alla loro poltrona, ossia disposti a tutto pur di continuare nella losca tessitura degli interessi del despota.
La mia più grande amarezza di questa "battaglia per la verità" che sto portando avanti è che i giovani del mio paese partono, vanno via da Roccella o per studio o per lavoro, oppure quelli che restano sono disinteressati ai misfatti della politica locale perchè si rendono conto che questa è in mano a degli avvoltoi e a un regime capace di fare estraniare la gente dalla cosa pubblica attraverso inganni, chiacchiere e apparenze.
La cosa più assurda è che proprio lui che usa parole come clientelismo e cura degli affari personali, ha fatto del Comune la sua banca dove poter risucchiare ogni fondo per la sua sanguisuga associazione, e della messa sotto ricatto o false promesse a impiegati, ingegneri, avvocati e operai il suo bacino di voti.
Spero che i roccellesi riescano a togliersi il velo dagli occhi e non cadere continuamente nelle loro trappole fatte di apparenze e strumentalizzazioni tirando in ballo la cattiva politica degli altri paesi: questa gente dello sviluppo dei paese, che deve passare attraverso il turismo e il ripristino dei servizi dignitosi di trasporto, se ne frega altamente; senza l'arrivo di gente, attraverso un'adeguata promozione e organizzazione di servizi turistici, la nostra terra è condannata all'isolamento; ma a loro cosa importa di tutto questo? La tela dei loro interessi e di quelli dei loro clienti la stanno continuando a tessere bene, nascosti nel bunker di via XXV Aprile...
Poveri noi, poveri i nostri figli!!!
sabato 19 gennaio 2013
FESTEGGIAMENTI IN ONORE DI SANT'ANTONIO ABATE
La Statua di Sant'Antonio prima dell'uscita per la processione. |
E come ogni anno ricca di intrattenimenti caratteristici sarà la giornata di Domenica con l'apertura in mattinata in via Orlando (Strada Sant'Antonio) del mercatino dei cavallucci, ossia le buonissime provolette fresche a forma appunto di cavalluccio o maialino mentre per le vie del paese si esibiranno per la gioia di grandi e piccini i "Giganti".
La Santa Messa nel giorno della Festa è prevista per le ore 15,30 e subito dopo il Sant'Antonio sarà portato in processione per le vie del paese, accompagnato dal gruppo bandistico "Città di Ardore".
L'interno della chiesa inaugurata dopo il restauro l'8 dicembre del 2011. |
Davvero tanti complimenti a tutto il Comitato Festa presieduto da Pasquale Scali, che, con grande passione e devozione, realizzano ogni anno questa bella festa di cui tanti roccellesi, e specialmente gli abitanti di Zirgone, ne sono tanto affezionati.
Con l'estrazione del Lotto di stasera sapremo anche i vincitori della riffa che vede in palio 90 biglietti del "Gratta e vinci" denominato "Turista per sempre", e chissà se, fortuna volendo, la festa di Sant'Antonio possa portare a qualche roccellese una vincita milionaria.
Buona fortuna quindi a tutti i possessori dei biglietti che dovranno controllare il proprio numero fra i primi tre estratti della Ruota "Nazionale", e, per domani, buona festa a tutti i roccellesi.
Pasquale Scali, presidente del Comitato Festa, insieme al suo braccio destro il sig. Tonino Tedesco. |
Aggiornamento 19.01.2013 ore 20,00: Ecco i numeri vincenti della riffa di Sant'Antonio. 1° estratto n.7 che vince 40 biglietti del "gratta e vinci"; 2° estratto n. 16 che vince 30 biglietti; 3° estratto n. 62 che vince 20 biglietti. I vincitori possono ritirare i biglietti subito rivolgendosi al Comitato Festa.
venerdì 18 gennaio 2013
DOMANI INIZIA LA STAGIONE CONCERTISTICA "ROCCELLA IN MUSICA". MA QUALCUNO LO SA?
Quando uno dice che si fanno le cose tanto per fare, cosi campate in aria, senza un minimo di programmazione, ma soprattutto senza nessuna promozione. E' stata fatta qualche giorno fa una conferenza stampa "anonima" fra la FIDAPA e il Comune per presentare il manifesto di una cosiddetta Stagione Concertistica "Città di Roccella", e poi niente più...
La cosa che a me dispiace maggiormente è che degli artisti che per tutta una vita hanno studiato musica e portato avanti con passione e tanti sacrifici il proprio talento, hanno come unico motivo di soddisfazione e gratificazione l'appaluso del pubblico. Ed è davvero ingrato dovere suonare davanti a una sala vuota, vuota non perchè gli artisti non sono di valore, ma perchè la promozione dell'evento non arriva nelle case e alle persone a cui piacerebbe e vorrebbero gustarsi una serata con un bel concerto dal vivo.
Il più grande dilemma e paradosso di questo paese è che ci vantiamo di avere delle strutture starordinarie, e questo è anche vero, ma come avviene per tutto il resto non si riesce a valorizzarle. Non è il caso del manifesto che si è sviluppato tra FIDAPA, Comune e Associazione Eureka (visto che in questo caso il direttore artistico c'è ed è un bravo chitarrista che si chiama Agazio Tedesco), ma ho sempre posto l'accento che per utilizzare al meglio le nostre buone strutture è necessario e indispensabile consultare degli "addetti ai lavori", degli artisti cioè che possano dare un indirizzo sia musicale che teatrale per la programmazione di un intero anno, come è necessario e indispensabile che intorno alle strutture ruoti una segreteria organizzativa che si preoccupa della promozione capillare ed efficace dei vari eventi in programma.
Ma, purtroppo, la mentalità dei nostri amministratori non è indirizzata verso questo sentiero; lo scopo è solo dimostrare che organizzano "qualcosa" per poter usufruire e buttare al vento due milioni e cinquecento mila euro dei fondi pisl che probabilmente cadranno a pioggia e in maniera inconcludente e improduttiva per il "completamento funzionale del Convento dei Minimi" e per "lavori di ampliamento del Teatro al Castello e ammodernamento dell'Auditorium".
Tornando all'apertura della "Stagione Concertistica" di domani mi auguro davvero che la sala del Convento dei Minimi possa essere gremita - nonostante il pagamento del biglietto - per la soddisfazione degli artisti Stefano Osbat e Massimiliano Tisano (un grande ritorno il suo dopo essere stato il direttore dell'orchestra sinfonica Citta di Roccella alla fine degli anni '90) che esordiranno in un concerto di voce e pianoforte di grande effetto ed emozioni.
Speriamo che il paese dia una buona risposta contro la superficialità dei nostri amministratori che strumentalizzano delle sane ed inconsapevoli associazioni per "dimostare" di creare qualcosa per continuare ad essere al vertice dell'assistenzialismo pubblico, ma senza fare troppo rumore perchè nulla dev'essere superiore al jazz...
giovedì 17 gennaio 2013
CHE BELLA NOTIZIA!
E' con grande gioia che apprendo che la nostra cara concittadina Pina Armocida, operatrice sanitaria della SAUB di Roccella Jonica, dopo la grave malattia e un lungo periodo di degenza, è tornata a casa.
Le sue condizioni di salute appaiono stabili ma con la sua grande forza di volontà e la sua eccezionale famiglia che non ha smesso mai di sperare e ad infondere coraggio e ottimismo anche nei momenti più difficili, ci sono ottime possibilità per una graduale ripresa.
I miglioramenti per la signora Pina dovranno passare adesso attraverso una attenta e curata fisioterapia riabilitativa che dei bravi professionisti in seno al nostro paese sapranno praticargli.
Da parte mia e, sicuramente, da parte di tutti i cittadini roccellesi, in ansia in questi lunghi tre mesi di notizie altalenanti sul suo stato di salute, formuliamo dal più profondo del cuore i nostri più cari e affettuosi auguri per una decisa guarigione che consenta alla nostra cara Pina di poter continuare a regalare a tutti i suoi cari la generosità e la bontà che il suo animo ha sempre sprigionato e trasmesso.
Un abbraccio fraterno al marito Simone Di Natale e ai due straordinari figli Marco e MariaGrazia che non hanno smesso per un solo minuto di stare vicino alla moglie e mamma, e che il Nostro Signore sicuramente premierà facendo vivere alla loro famiglia ancora tanti momenti di felicità.
Le sue condizioni di salute appaiono stabili ma con la sua grande forza di volontà e la sua eccezionale famiglia che non ha smesso mai di sperare e ad infondere coraggio e ottimismo anche nei momenti più difficili, ci sono ottime possibilità per una graduale ripresa.
I miglioramenti per la signora Pina dovranno passare adesso attraverso una attenta e curata fisioterapia riabilitativa che dei bravi professionisti in seno al nostro paese sapranno praticargli.
Da parte mia e, sicuramente, da parte di tutti i cittadini roccellesi, in ansia in questi lunghi tre mesi di notizie altalenanti sul suo stato di salute, formuliamo dal più profondo del cuore i nostri più cari e affettuosi auguri per una decisa guarigione che consenta alla nostra cara Pina di poter continuare a regalare a tutti i suoi cari la generosità e la bontà che il suo animo ha sempre sprigionato e trasmesso.
Un abbraccio fraterno al marito Simone Di Natale e ai due straordinari figli Marco e MariaGrazia che non hanno smesso per un solo minuto di stare vicino alla moglie e mamma, e che il Nostro Signore sicuramente premierà facendo vivere alla loro famiglia ancora tanti momenti di felicità.
LA LETTERA INTEGRALE DEL VESCOVO MOROSINI SULLA CRISI ECONOMICA
Fonte: http://www.diocesilocri.it/
LA PROVVIDENZA DI DIO
In questo momento particolare di crisi economica con fatica riusciamo ad accogliere come vero il discorso del Signore sull’abbandono alla Provvidenza (Mt 6, 25-34): Per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete… Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno dare in aggiunta.
L’attuale crisi economica ha fatto venir meno il lavoro ed alcuni non hanno neanche il necessario per vivere. La speranza sembra cedere il passo alla disperazione; le parole del Signore potrebbero suonarci come inganno e come beffa.
Per non cadere in questo errore, come per ogni altro tema del Vangelo e per ogni promessa di Gesù, dobbiamo saper collocare le sue parole in un discorso più ampio, che si allarga sino a farci cogliere la istanze più profonde dell’uomo e armonizzare con esse le promesse del Signore. A suo fondamento dobbiamo porre la particolare salvezza che Gesù ci ha portato, che non ci esime dai problemi della vita, ma ci invita ad impegnarci a risolverli, trovando nel Figlio di Dio, fattosi solidale con l’uomo, la forza, il sostegno e il conforto per andare.
RIPRENDIAMO IL TRENO E LE STAZIONI. MOBILITIAMOCI.
Questa iniziativa è promossa dal CIUFER (Comitato Italiano Utenti delle Ferrovie Regionali), un’associazione spontanea (di cui fanno parte decine di Comitati di Pendolari del treno e molti cittadini che hanno a cuore le sorti del trasporto ferroviario regionale).
Il sistema ferroviario nazionale sta subendo una trasformazione che si traduce in un generale squilibrio nel diritto alla mobilità dei cittadini; si è scelto di privilegiare l’Alta Velocità concentrando ingentissime risorse su nuove linee (il cui c...osto unitario è risultato straordinariamente più elevato rispetto a quello di linee analoghe in altre nazioni europee) e su servizi destinati ad una componente di utenza limitata. In effetti nell’ultimo decennio gli investimenti per servizi ordinari e regionali sono stati minimi, di contro ingentissimi quelli per l’alta velocità (rapporto 4:100), mentre il rapporto fra utenza (pendolari) sulla breve percorrenza e utenti del TAV risulta del tutto inverso (2,9 milioni spostamenti locali giornalieri contro 300 mila spostamenti sulla lunga distanza). Uno squilibrio fra domanda e offerta incredibile; peraltro lo squilibrio è multiplo e pesante sotto diversi punti di vista: il TAV favorisce le relazioni fra le metropoli d’Italia, spesso marginalizzando il resto del territorio; il TAV è fruibile solo dalle popolazioni del Nord Italia (si ferma infatti in Campania, con soluzione di continuità a Sud); il TAV presenta tariffe costose (accessibili solo a ceti a reddito medio-alto) e quindi è discriminante; il TAV non si integra con le reti regionali; il TAV non raggiunge le aree periferiche, collinari e montane.
La consapevole e scientifica destinazione di risorse sul TAV ha fatto il paio con una politica tesa all’abbandono delle reti esistenti e dei servizi ordinari a lunga percorrenza, regionali e delle ferrovie minori. Si è andato depauperando e degradando un patrimonio di infrastrutture, strutture e stazioni che era stato edificato in oltre un secolo e che aveva contribuito ad unire l’Italia, a favorire gli scambi di persone, culture, merci, a sviluppare intere aree del paese. Dimentichi dell’energia, delle risorse umane e finanziarie, dei saperi e delle tecniche costruttive storiche espresse dall’ingegneria italiana, si è sacrificato tutto sull’altare del mercato e dei profitti, nella logica thatcheriana scellerata e perdente del privatizzare a tutti i costi.
Il sistema ferroviario nazionale sta subendo una trasformazione che si traduce in un generale squilibrio nel diritto alla mobilità dei cittadini; si è scelto di privilegiare l’Alta Velocità concentrando ingentissime risorse su nuove linee (il cui c...osto unitario è risultato straordinariamente più elevato rispetto a quello di linee analoghe in altre nazioni europee) e su servizi destinati ad una componente di utenza limitata. In effetti nell’ultimo decennio gli investimenti per servizi ordinari e regionali sono stati minimi, di contro ingentissimi quelli per l’alta velocità (rapporto 4:100), mentre il rapporto fra utenza (pendolari) sulla breve percorrenza e utenti del TAV risulta del tutto inverso (2,9 milioni spostamenti locali giornalieri contro 300 mila spostamenti sulla lunga distanza). Uno squilibrio fra domanda e offerta incredibile; peraltro lo squilibrio è multiplo e pesante sotto diversi punti di vista: il TAV favorisce le relazioni fra le metropoli d’Italia, spesso marginalizzando il resto del territorio; il TAV è fruibile solo dalle popolazioni del Nord Italia (si ferma infatti in Campania, con soluzione di continuità a Sud); il TAV presenta tariffe costose (accessibili solo a ceti a reddito medio-alto) e quindi è discriminante; il TAV non si integra con le reti regionali; il TAV non raggiunge le aree periferiche, collinari e montane.
La consapevole e scientifica destinazione di risorse sul TAV ha fatto il paio con una politica tesa all’abbandono delle reti esistenti e dei servizi ordinari a lunga percorrenza, regionali e delle ferrovie minori. Si è andato depauperando e degradando un patrimonio di infrastrutture, strutture e stazioni che era stato edificato in oltre un secolo e che aveva contribuito ad unire l’Italia, a favorire gli scambi di persone, culture, merci, a sviluppare intere aree del paese. Dimentichi dell’energia, delle risorse umane e finanziarie, dei saperi e delle tecniche costruttive storiche espresse dall’ingegneria italiana, si è sacrificato tutto sull’altare del mercato e dei profitti, nella logica thatcheriana scellerata e perdente del privatizzare a tutti i costi.
martedì 15 gennaio 2013
CHE TEMPISMO!
Sono stato indeciso per diversi giorni se scrivere ancora in merito alla voragine dei Petrusi che avevo trattato il 30 Novembre scorso; vi confesso che, pensando a ciò che andrò a scrivere, mi è venuta in mente la parabola della pagliuzza e della trave, dove io sarei colui che si deve purificare della trave dentro il mio occhio per poter vedere la pagliuzza in quella degli altri...
La motivazione, che mi ha spinto ad andare contro questa parabola, è che di fatto il blog si vuole interessare in primis dei problemi del nostro paese (e non del fatto che Rosy Bindi si è candidata a Reggio Calabria), e una pericolosa voragine lasciata per due mesi senza alcuna segnaletica di pericolo, sicuramente è una pagliuzza per i nostri politicanti ma non lo è per chi ancora crede che la politica si dovrebbe occupare del bene comune e della sicurezza dei cittadini.
E non vuole essere strumentalizzazione il fatto che proprio in questi giorni si è tornato a parlare del "processo Giacco", del nostro caro Vincenzo morto a soli 23 anni per avere sbandato con la macchina in una voragine piena d'acqua nel lungomare di Roccella in quel maledetto 29 dicembre 2005.
Dicevo, era il 30 Novembre scorso quando denunciai "l'enorme buca causata dal transito di un pesante automezzo (ruspa e camion) sopra il ponticello. Siamo nella strada che porta al Bosco Catalano e precisamente il località denominata Petrusi a un chilometro da largo San Giuseppe. Questa enorme voragine che interessa l'intera corsia si è formata a causa del peso dell'automezzo, probabilmente lo stesso che ha ripulito in questi giorni il bordo della strada dopo le pesanti pioggie del 30 ottobre scorso. Sono passate dieci giorni e nessuno ha posto rimedio alla pericolosissima e profonda buca formatosi, né togliendo il terriccio che si è raccolto tutt'intorno né facendo dei buchi per svuotare la voragine dall'acqua; ma ancora più incredibile è che nessuno si è preoccupato di segnalare la pericolosità e il dislivello con un cartello stradale. Chi conosce della presenza del grave disagio stradale, rallenta e, facendo molta attenzione, riesce in qualche modo ad evitare la buca; ma se qualcuno malaguratamente (soprattutto se trattasi di ciclomotore), non lo sa o se ne dimentica, rischia davvero un incidente gravissimo".
Bene, a distanza di un mese e mezzo "qualcuno" si è deciso di circoscrivere la buca con 4 paletti di fil di ferro e il filo di plastica fosforescente, 2 segnaletiche, ma soprattutto hanno raschiato i pericolosissimi dossi di terra causati dalla stradina sterrata adiacente e hanno fatto dei buchi per consentire lo scolo dell'acqua dalla buca.
Ma sorpresa delle sorprese, proprio laddove hanno fatto il foro di fuoriuscita dell'acqua, il muretto di bordo strada è stato rotto! Non dico fesserie, chi si trova a passare da li lo invito veramente a fare attenzione e notare "l'opera d'arte" combinata da chi ha "messo mani" in quel posto!!!
Il dubbio sorge spontaneo: sbaglio umano oppure combinato artatamente affinchè si possano grattare maggiori finanziamenti per il progetto e la ricostruzione della strada?
In questo caso non si tratta più di pagliuzza ma siamo proprio arrivati al grano!!!
Mi permetto in questa occasione di chiudere il cerchio anche in merito ai lavori di deflusso dell'acqua piovana nei torrenti Zirgone ed Arena, considerato che avevo accennato di questo progetto nel medesimo post titolato la "Voragine dei Petrusi".
All'indomani delle mie affermazioni di quell'articolo ho avuto il piacere di ricevere l'ing. Alvaro, che ha seguito i lavori effettuati alla foce dei torrenti in maniera minuziosa, che mi ha voluto precisare che i lavori appena conclusi non sono stati fatti con l'intento di raccogliere le acque piovane ma soltanto per consentire lo scolo di quel filo di acqua che scende in primavera onde evitare il ristagno al suolo con tutta l'influorescenza che portava zanzare e scarafaggi.
Oggi, rileggendo le mie affermazioni in quell'articolo, non credo, comunque, di essere incappato in errore nel riferire che, a causa di nessuna informazione in merito a quei lavori, solo con le forti piogge del 30 ottobre scorso ci "siamo resi conto che i lavori che si stanno ultimando nei Torrenti Zirgone e Arena non servono affatto a contenere il deflusso dell'acqua piovana visto che i cunettoni che si sono creati in tutta la lunghezza degli sbocchi dei torrenti, per la loro limitata ampiezza, non riescono a contenere neanche un'acquazzone".
In ogni modo ho ringraziato vivamente l'ing. Alvaro, cosi gentile e tempestivo ad informarmi dell'utilità e della funzionalità dei lavori effettuati dalla provincia di Reggio Calabria, confidandogli comunque che, nonostante a livello d'immagine estetica non ci sono paragoni rispetto a prima, ho dei dubbi in merito alla funzionalità del progetto che, in caso di intasamento del cunettone, in considerazione della sporcizia e delle pietre che l'acqua piovana trascinerà a foce, specie nel torrente Zirgone, non basterà la sola grattatina del cemento, bensì ci vorrà l'utilizzo di gru e bobcat e il tempo e il denaro che si spenderà sarà sicuramente più alto.
Ma quanti problemi mi faccio!...
Ora vado, la mia trave mi aspetta!!!
La delimitazione "artigianale" della voragine |
La motivazione, che mi ha spinto ad andare contro questa parabola, è che di fatto il blog si vuole interessare in primis dei problemi del nostro paese (e non del fatto che Rosy Bindi si è candidata a Reggio Calabria), e una pericolosa voragine lasciata per due mesi senza alcuna segnaletica di pericolo, sicuramente è una pagliuzza per i nostri politicanti ma non lo è per chi ancora crede che la politica si dovrebbe occupare del bene comune e della sicurezza dei cittadini.
E non vuole essere strumentalizzazione il fatto che proprio in questi giorni si è tornato a parlare del "processo Giacco", del nostro caro Vincenzo morto a soli 23 anni per avere sbandato con la macchina in una voragine piena d'acqua nel lungomare di Roccella in quel maledetto 29 dicembre 2005.
Dicevo, era il 30 Novembre scorso quando denunciai "l'enorme buca causata dal transito di un pesante automezzo (ruspa e camion) sopra il ponticello. Siamo nella strada che porta al Bosco Catalano e precisamente il località denominata Petrusi a un chilometro da largo San Giuseppe. Questa enorme voragine che interessa l'intera corsia si è formata a causa del peso dell'automezzo, probabilmente lo stesso che ha ripulito in questi giorni il bordo della strada dopo le pesanti pioggie del 30 ottobre scorso. Sono passate dieci giorni e nessuno ha posto rimedio alla pericolosissima e profonda buca formatosi, né togliendo il terriccio che si è raccolto tutt'intorno né facendo dei buchi per svuotare la voragine dall'acqua; ma ancora più incredibile è che nessuno si è preoccupato di segnalare la pericolosità e il dislivello con un cartello stradale. Chi conosce della presenza del grave disagio stradale, rallenta e, facendo molta attenzione, riesce in qualche modo ad evitare la buca; ma se qualcuno malaguratamente (soprattutto se trattasi di ciclomotore), non lo sa o se ne dimentica, rischia davvero un incidente gravissimo".
Ecco dove per far scorrere l'acqua della buca, si è rotto il muro. |
Bene, a distanza di un mese e mezzo "qualcuno" si è deciso di circoscrivere la buca con 4 paletti di fil di ferro e il filo di plastica fosforescente, 2 segnaletiche, ma soprattutto hanno raschiato i pericolosissimi dossi di terra causati dalla stradina sterrata adiacente e hanno fatto dei buchi per consentire lo scolo dell'acqua dalla buca.
Ma sorpresa delle sorprese, proprio laddove hanno fatto il foro di fuoriuscita dell'acqua, il muretto di bordo strada è stato rotto! Non dico fesserie, chi si trova a passare da li lo invito veramente a fare attenzione e notare "l'opera d'arte" combinata da chi ha "messo mani" in quel posto!!!
Il dubbio sorge spontaneo: sbaglio umano oppure combinato artatamente affinchè si possano grattare maggiori finanziamenti per il progetto e la ricostruzione della strada?
In questo caso non si tratta più di pagliuzza ma siamo proprio arrivati al grano!!!
Mi permetto in questa occasione di chiudere il cerchio anche in merito ai lavori di deflusso dell'acqua piovana nei torrenti Zirgone ed Arena, considerato che avevo accennato di questo progetto nel medesimo post titolato la "Voragine dei Petrusi".
All'indomani delle mie affermazioni di quell'articolo ho avuto il piacere di ricevere l'ing. Alvaro, che ha seguito i lavori effettuati alla foce dei torrenti in maniera minuziosa, che mi ha voluto precisare che i lavori appena conclusi non sono stati fatti con l'intento di raccogliere le acque piovane ma soltanto per consentire lo scolo di quel filo di acqua che scende in primavera onde evitare il ristagno al suolo con tutta l'influorescenza che portava zanzare e scarafaggi.
Oggi, rileggendo le mie affermazioni in quell'articolo, non credo, comunque, di essere incappato in errore nel riferire che, a causa di nessuna informazione in merito a quei lavori, solo con le forti piogge del 30 ottobre scorso ci "siamo resi conto che i lavori che si stanno ultimando nei Torrenti Zirgone e Arena non servono affatto a contenere il deflusso dell'acqua piovana visto che i cunettoni che si sono creati in tutta la lunghezza degli sbocchi dei torrenti, per la loro limitata ampiezza, non riescono a contenere neanche un'acquazzone".
In ogni modo ho ringraziato vivamente l'ing. Alvaro, cosi gentile e tempestivo ad informarmi dell'utilità e della funzionalità dei lavori effettuati dalla provincia di Reggio Calabria, confidandogli comunque che, nonostante a livello d'immagine estetica non ci sono paragoni rispetto a prima, ho dei dubbi in merito alla funzionalità del progetto che, in caso di intasamento del cunettone, in considerazione della sporcizia e delle pietre che l'acqua piovana trascinerà a foce, specie nel torrente Zirgone, non basterà la sola grattatina del cemento, bensì ci vorrà l'utilizzo di gru e bobcat e il tempo e il denaro che si spenderà sarà sicuramente più alto.
Ma quanti problemi mi faccio!...
Ora vado, la mia trave mi aspetta!!!
domenica 13 gennaio 2013
GIORNALISMO DISUMANO
Il ponte tra Marina di Gioiosa e Siderno dove si è verificato il tragico suicidio. |
Ricevo le notizie riguardanti la nostra zona grazie a Gogle Alert e mi ha impressionato molto ricevere questa notizia dall'AGI che invece di porsi il problema di chi fosse la vittima e sulle motivazioni che hanno spinto quest'uomo al suicidio, si è preocuppata delle "conseguenze pesanti" causate dalla tragedia sul servizio ferroviario.
Ecco di seguito come è stata riferita la notizia dall'AGI e complimenti vivissimi per "l'umanità" del giornalista!
(AGI) - Reggio Calabria, 11 gen. - E' ripresa alle 9.40 la circolazione dei treni fra le stazioni di Gioiosa Jonica e Siderno, sulla linea Catanzaro - Reggio Calabria, sospesa alle 6.05 per consentire all'Autorita' Giudiziaria di effettuare i rilievi di rito in seguito a un investimento mortale. Il Regionale 12709 Roccella Jonica - Villa San Giovanni, poco dopo la partenza dalla stazione di Gioiosa Jonica - si legge in una nota delle Fs italiane - ha investito un uomo che si e' lanciato tra i binari al passaggio del treno. Le conseguenze piu' pesanti sul servizio ferroviario si sono registrate per tre Regionali che hanno accumulato ritardi da 25 minuti fino a quasi 3 ore. Per garantire i collegamenti, tra Roccella Jonica e Siderno e' stato attivato un servizio navetta con autobus sostitutivi. (AGI) Adv
LE PERFORMANCE DI BERLUSCONI E DI SANTORO VISTE DALL'AMERICA
di Oscar Bartoli dal blog Letter from Washington
Sono uno degli otto milioni e seicentomia spettatori che si sono collegati con 'Servizio Pubblico' per la puntata caratterizzata dalla partecipazione del sig. Berlusconi. Ho seguito lo spettacolo in streaming sul Corriere della Sera.
Credo sarebbe utile chiedere ad un sostanzioso campione del pubblico quali fossero le motivazioni che hanno spinto un numero cosi' grande di persone a dedicare due ore della loro serata a questo show.
Le risposte piotrebbero essere:
1) Dovendo votare il 24 febbraio, volevo consolidare la mia opinione sul Cavaliere. (Anche se questo proposito e' molto lodevole, quello che e' venuto fuori dalla performance di Berlusconi e' stata una infinita serie di reiterate bugie che costituiscono il copione standard del diluvio di apparizioni televisive sul quale l'ex primo ministro sta tentando un recupero di voti tra i simpatizzanti di destra. Berlusconi e' stato il vero mattatore della serata e la discesa nella fossa dei serpenti di Santoro si e' rivelata una passeggiata nella quale l'inquilino di Arcore ha fatto sfoggio del suo naturale talento di entertainer e venditore di tappeti usati.)
Iscriviti a:
Post (Atom)
2 agosto 2020 - 2 agosto 2021: Un anno senza Ludovico
JEU SUGNU CALABRISI - Sigla ufficiale Musica Etnosong 2019 Premio Mia Martini
La vera storia dei nostri emigranti che, per motivi di lavoro, sono stati "costretti" a lasciare la Terra in cerca di lavoro ma col cuore rivolto SEMPRE nell'estremo lembo della "nostra" Penisola: la CALABRIA!
Pagine
- ARTICOLI INVIATI AI SIMPATIZZANTI SULLA POSTA ELETTRONICA
- APPUNTI SUL PRIMO CONSIGLIO COMUNALE DI SABATO 8 GIUGNO 2019
- PARCHEGGI A PAGAMENTO: DECISIONE AFFRETTATA E SENZ...
- Quello che gli altri non vi dicono sul calcio e su...
- VOGLIO AGGIUNGERE QUALCOSA IN MERITO AL JOVA BEAC...
- ESTATE ROCCELLESE DOLCEAMARA
- I LORO 100 GIORNI DI AMMINISTRAZIONE... SECONDO ME...
- ULTIME NOTIZIE A 360 GRADI DA ROCCELLA JONICA.
- AMPLIAMENTO DEL CIMITERO, LINEE PROGRAMMATICHE, FO...
- LE CREAZIONI ARTISTICHE DI MIMMO BAVA
- LE MIE PRIME NOTIZIE DEL 2020
ROCCELLA JONICA VISTA DA GERACE
Pagine
DUE STRAORDINARI SCATTI DI ANGELO LAGANA'
Un Lungomare così, a Reggio, non si vedeva da tanti tanti anni. Le Frecce Tricolori hanno richiamato in città decine di migliaia di persone da tutte le province calabresi e da gran parte della Sicilia. La via Marina, completamente chiusa al traffico in occasione della seconda “domenica sostenibile”, s’è gremita di circa 100.000 persone che nel pomeriggio hanno assistito incantate allo spettacolo dell’Air Show “Scilla & Cariddi” con l’esibizione delle celebri Frecce Tricolore.
.
.
VINCENZO MILANO CI REGALA L'ECLISSI SOLARE VISTA DAL CASTELLO
.
Oggi 20 marzo, nonostante le nuvole, abbiamo potuto assistere, dalle nove e mezza fino alle undici, all'eclissi di sole. Qui da noi il sole, "coperto" dall'ombra della luna, si è oscurato soltanto per il 41%. La prossima eclissi parziale avverrà nel 2026 mentre per avere un'altra eclissi solare totale dovremmo "attendere" fino al 2081.
Questo straordinario evento è stato filmato dal videomaker Vincenzo Milano del Laboratorio DreamLab Studio di Roccella Jonica dalla postazione della Torre di Pizzofalcone. Un video, montato e musicato con grande sapienza, capace di trasmettere un brivido di emozione.
Questo straordinario evento è stato filmato dal videomaker Vincenzo Milano del Laboratorio DreamLab Studio di Roccella Jonica dalla postazione della Torre di Pizzofalcone. Un video, montato e musicato con grande sapienza, capace di trasmettere un brivido di emozione.
FESTIVAL JAZZ: DALLA GRANDE ILLUSIONE ALL'IMPIETOSA REALTA'
.
OLTRAGGIO ALLA CITTA'
ECCO PERCHE' POCO PIU' DI UN ANNO FA PESTAVA I PUGNI SUL TAVOLO DEL CONVENTO DEI MINIMI
I VINCITORI DI ROCCELLA ON YOUTUBE
Tre straordinari video sono saliti sul podio in questa 2° edizione del Concorso curato da Mariagrazia Curciarello. Tre video, diversi fra loro, che li accomuna solo la volontà di valorizzare al massimo le risorse naturalistiche di Roccella Jonica, obiettivo riuscito appieno grazie alle idee che hanno sbizzarrito la fantasia degli autori, ma anche del montaggio del video, agli "attori" e agli ambienti.
Meritato primo posto per l'invenzione "Scirobetta" dal nome dei due cortiggiani del re Carafa che nel caldo estivo roccellese ha trovato rinfresco solo con questa speciale bibita a base dei nostri limoni... Simpaticissimi e bravissimi davvero tutti i ragazzini-attori che hanno recitato nel video. Con questo video credo che si mostra per la prima volta l'interno del nostro castello in via di restauro in rete. 10 e lode a Francesco Cappelleri, complimenti vivissimi.
Solo un'idea cosi innovativa poteva battere il vincitore dello scorso anno. Alessandro Neumann, dopo il simpaticissimo "U Pirozzu" con cui ha trionfato nella prima edizione, ha girato il secondo atto che si chiama "U tarantozzu" ed è ancora una volta uno strepitoso successo. Le suggestive immagini dal basso dei passi di taranta, dimostrano l'estro e il talento dell'autore che conferma molti dei protagonisti-attori de "U Pirozzu, che diventano delle vere e proprie macchiette. Non vedo già l'ora di vedere la terza parte il prossimo anno...
Da museo il terzo video classificato girato e montato da due giovani, Antonio Dimasi e Felice Guarneri, con lo zampino dei reperti "storici" fotografici dell'archivio dell'associazione "Roccella com'era". "Fra i ricordi di un passato" è la storia di due bambini che, attraverso stupende immagini del passato di Roccella Jonica che sembrano animarsi grazie agli effetti speciali degli autori, raccontano la vita di 50 anni fa del loro paese e alla fine, oggi, si chiedono... "Chissà come sarà fra 50 anni?" Bellissima colonna sonora e un invito a tutti di guardarlo, agli adulti per fargli rivivere meravigliose emozioni e ricordi e ai giovani per fargli scoprire la semplicità insieme al sorriso genuino che c'era una volta. Da pelle d'oca...
E adesso non ci resta che... ammirarli.
Meritato primo posto per l'invenzione "Scirobetta" dal nome dei due cortiggiani del re Carafa che nel caldo estivo roccellese ha trovato rinfresco solo con questa speciale bibita a base dei nostri limoni... Simpaticissimi e bravissimi davvero tutti i ragazzini-attori che hanno recitato nel video. Con questo video credo che si mostra per la prima volta l'interno del nostro castello in via di restauro in rete. 10 e lode a Francesco Cappelleri, complimenti vivissimi.
Solo un'idea cosi innovativa poteva battere il vincitore dello scorso anno. Alessandro Neumann, dopo il simpaticissimo "U Pirozzu" con cui ha trionfato nella prima edizione, ha girato il secondo atto che si chiama "U tarantozzu" ed è ancora una volta uno strepitoso successo. Le suggestive immagini dal basso dei passi di taranta, dimostrano l'estro e il talento dell'autore che conferma molti dei protagonisti-attori de "U Pirozzu, che diventano delle vere e proprie macchiette. Non vedo già l'ora di vedere la terza parte il prossimo anno...
Da museo il terzo video classificato girato e montato da due giovani, Antonio Dimasi e Felice Guarneri, con lo zampino dei reperti "storici" fotografici dell'archivio dell'associazione "Roccella com'era". "Fra i ricordi di un passato" è la storia di due bambini che, attraverso stupende immagini del passato di Roccella Jonica che sembrano animarsi grazie agli effetti speciali degli autori, raccontano la vita di 50 anni fa del loro paese e alla fine, oggi, si chiedono... "Chissà come sarà fra 50 anni?" Bellissima colonna sonora e un invito a tutti di guardarlo, agli adulti per fargli rivivere meravigliose emozioni e ricordi e ai giovani per fargli scoprire la semplicità insieme al sorriso genuino che c'era una volta. Da pelle d'oca...
E adesso non ci resta che... ammirarli.