Nell'ultimo consiglio comunale è stato portato all'approvazione un piano di rateizzazione per un debito del Comune di Roccella nei confronti della Regione che sfiora i due milioni di euro, da pagare in rate semestrali fino al 2030, pena il blocco di tutti i pagamenti per le opere finanziate dalla Regione al nostro Comune.
A seguire il mio intervento nel merito in Consiglio Comunale.
Per noi è completamente assurdo dover pagare da oggi al 2030 somme dovute alla Regione Calabria per somministrazione dell’acqua di 20/25 anni fa!!!
Siamo di fronte a consumi di acqua per un importo di quasi due milioni di euro che i cittadini hanno già pagato un quarto di secolo fa e che il Comune invece ancora deve corrispondere alla Regione Calabria, e lo dovrà fare pagando 283 mila 830 euro entro il 31 dicembre 2025 e poi 142 mila euro ogni sei mesi, fino al 2030.
Riteniamo che questo assurdo ed enorme insoluto è causato da questa gestione che amministra da 25 anni nel sistema di continuità il Comune di Roccella Jonica.
Davvero una "bella" eredità! Il consumo di acqua dei nostri nonni e padri (da loro già pagato), a causa della vostra pessima gestione, ora lo devono ripagare i figli e i nipoti.
Oggi questo grave insoluto ha causato il blocco da parte della Regione Calabria di tutti i pagamenti a favore del nostro Comune, cosicchè il Comune non dispone delle risorse per pagare “fornitori e clienti”.
La colpa, secondo voi è della Regione che non vi ha trasmesso le fatture dei pagamenti nel 2018 e 2019 in seguito al piano di rateizzazione approvato a marzo del 2018. Secondo noi invece siamo di fronte a un debito che non ci doveva essere ne oggi e ne nel 2018 quando è stato fatto il piano di rateizzazione per 2 milioni 838 mila euro; perché è questa l’enorme cifra che non è stata pagata a tempo debito per la fornitura dell’acqua negli anni dal 1981 al 2004.
Non dimentichiamoci che il “vizietto” di non pagare i debiti nei confronti della Regione c’è anche in merito al conferimento dei rifiuti. Altre 600 mila euro di insoluto che hanno causato l’esclusione dal finanziamento di 200 mila euro di risorse da utilizzare per l’ampliamento del cimitero, annoso problema fra i più gravi della vostra gestione amministrativa.
Al peggio non c'è mai fine...


Leggere queste notizie fa davvero cadere le braccia.
RispondiEliminaCome cittadino di Roccella Jonica mi sento deluso, amareggiato e, sinceramente, anche preso in giro.
Siamo arrivati al punto di dover pagare quasi due milioni di euro di debiti alla Regione Calabria per forniture d’acqua risalenti a oltre 40 anni fa, relative a consumi tra il 1981 e il 2004.
Ma di cosa stiamo parlando? Di acqua che i nostri genitori e nonni avevano già pagato regolarmente nelle bollette comunali!
E ora, nel 2025, ci ritroviamo a dover saldare noi — i figli e i nipoti — quel debito, con rate da 283 mila euro entro fine 2025 e poi 142 mila euro ogni sei mesi fino al 2030. Tutto questo perché per decenni l’amministrazione comunale non ha versato alla Regione quanto incassava dai cittadini.
Una vergogna che grida giustizia.
E come se non bastasse, ci sono anche altri debiti, come quelli legati al conferimento dei rifiuti, per altri 600 mila euro di insoluti, che hanno persino fatto perdere al Comune un finanziamento da 200 mila euro destinato all’ampliamento del cimitero.
Un’altra occasione persa per colpa di una gestione miope, superficiale e — diciamolo chiaramente — irresponsabile.
Ciò che fa ancora più rabbia è l’atteggiamento dell’amministrazione, che sui social continua a mostrarsi come un “modello di buona amministrazione”, vantandosi di risultati e opere come se tutto andasse a gonfie vele.
Ma la realtà è un’altra: il Comune è pieno di debiti, i pagamenti sono bloccati, i fornitori aspettano, e i cittadini vengono lasciati all’oscuro di tutto.
Questa non è amministrazione, è arroganza.
È l’ennesima dimostrazione di un potere che si sente intoccabile, che non ascolta e non rispetta chi lo ha votato.
Il voto dei cittadini non è un lasciapassare per amministrare come si vuole, ma un impegno a tutelare la comunità.
Invece ci ritroviamo con un Comune che paga oggi gli errori e le negligenze di ieri, e un’amministrazione che invece di chiedere scusa, si autoincensa e si comporta come se nulla fosse.
Il risultato?
A pagare, come sempre, siamo noi.
E il bello è che lo chiamano ancora “modello Roccella”.
Dovrebbero camminare per le vie di Roccella con gli occhi bassi per la vergogna! Che facce toste! Ma a chi aspetta la Prefettura a mandare una Commissione d'accesso al Comune? Ma questi impuniti si vergognano o no? E il popolo bue continua a votarli! Non capisco che gusto prova la maggioranza dei roccellesi a darsi le bacchettate su determinate parti del proprio corpo! Siamo all'assurdo!
RispondiEliminaIn due parole, si mangiaru! E come se ne sono f.....i. In barba a tutti gli elettori, tanto chi vivrà pagherà.
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