Un tempo fiore all’occhiello della sanità territoriale, l’Ospedaletto di Contrada Cavone era un punto di riferimento per centinaia di cittadini del comprensorio.
Vi si svolgevano attività di consultorio familiare, corsi pre parto, fisioterapia, visite ostetriche e prestazioni specialistiche gratuite. Una struttura efficiente, utile, viva.
Poi, nel 2009, la chiusura “temporanea” con il pretesto di dover effettuare dei lavori di adeguamento.
Ma i lavori non sono mai iniziati.
Il tetto è crollato, l’acqua piovana penetra ovunque, le mura sono distrutte e l’area esterna è diventata un deposito di mastelli per la raccolta differenziata, nuovi e usati.
Così è stata trattata una struttura pubblica che, con un minimo di programmazione, avrebbe potuto continuare a garantire servizi essenziali ai cittadini.
Ma questa è la parabola di Roccella: dove la politica, invece di tutelare i beni comuni, li smantella e li trasforma in mastelli dell' immondizia.
P.s.: Che fine hanno fatto gli 800 mila euro destinati alla ristrutturazione?
Da tempo si attende di conoscere l’esito dei fondi promessi dal prefetto per gli interventi di riqualificazione.
Il gazebo che si vede proprio davanti al cancello è strapieno di stoviglie e materiali, utilizzato come deposito, nonostante lo sfratto del proprietario risalga a due anni fa.





Questo è solo l'inizio di come hanno ridotto Roccella ed è il presagio di come la ridurrano a breve! Poi, anziché mettersi in castigo con la faccia al muro per la vergogna, criticano la sanità regionale adducendo che la causa della malasanità è questa destra. Ma le macerie che sono state documentate da questo post, da chi sono state lasciate? Che facce toste che hanno questi impuniti! Ma quando la smetteranno di sonnecchiare gli organismi istituzionali della giustizia? Oppure siamo noi, cittadini senza colore e senza voce, che non abbiamo più alcuna speranza?
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