In seguito a quanto accaduto nel consiglio comunale del 27 Dicembre scorso, ringrazio tutte le persone che mi hanno manifestato la loro solidarietà.
È evidente che siamo di fronte a un gravissimo fatto di cattiva politica. Quando qualcuno dice: non mi voglio immischiare in politica perché la politica è sporca... Ecco questo gesto è l'emblema di quanto veramente sia sporca.
Non c'era nessuno motivo valido per togliermi la parola durante il mio intervento: si trattava della revisione delle società partecipate ed io stavo relazionando non più e ne meno della Multiservizi e del Porto (per questo ho pubblicato tutto il mio intervento su questo blog).
Purtroppo chi gestisce questo paese, ossia una sola persona seduta in consiglio comunale, non è abituato al confronto, al contraddittorio e alle critiche.
Il sottoscritto quindi è una persona scomoda perché non ha peli sulla lingua e affronta e riferisce le problematiche in maniera schietta.
Le relazioni che io riferisco in consiglio sono il frutto della lettura attenta e minuziosa di tutti gli atti che ci vengono consegnati, del giudizio tecnico delle diverse persone che interpello e del contatto diretto con la realtà e i cittadini.
Io l'ho detto in tutti i modi in campagna elettorale: quel "prima le persone" che segue il nome del gruppo "Roccella in Comune" sta proprio a significare che faremo ogni cosa che vada nell'esclusivo interesse dei cittadini, ci faremo portavoce e saremo i paladini delle istanze e dei veri problemi dei roccellesi.
Ogni parola, ogni virgola dei miei interventi è pensata, calibrata e giustificata da atti alla mano.
La loro nota, scritta all'indomani dell'accaduto, è piena di bugie, ma non poteva essere diversamente visto che i fatti sono tutt'altro da quello che è stato scritto, e il loro gruppo consigliare lo sa bene che mi è stata tolta la parola in maniera assolutamente ingiustificata e con metodi di puro regime (anche loro sono stati colti di sorpresa da quello scellerato comportamento del sindaco che ha bisbigliato al presidente del consiglio l'ordine da eseguire).
La verità è che al sindaco non sono piaciuti una serie di incisi da me dette nel primo intervento, a partire da quando ho augurato ai roccellesi un nuovo anno più prospero e con meno tasse, considerato che abbiamo fra i più alti tributi d'Italia;
non è piaciuto il riferimento al rimborso delle sue missioni a Roma e a Torino, oggetto di una variazione di bilancio e liquidate velocemente dopo pochi giorni, con somme addirittura anticipate dall'economato. Gli è "scottato" sentirsi dire che quando si tratta delle sue missioni vengono rimborsate subito, quando invece si tratta di pagare associazioni e aziende queste devono aspettare mesi o anni;
non gli è piaciuto infine la mia indignazione per non aver mai risposto ai messaggi inviategli dalle famiglie senz'acqua nelle contrade di Roccella.
Ero pronto e preparato ad ogni tipo di risposta, ma mai mi sarei aspettato di essere tacciato e censurato nel mio secondo intervento proprio nel merito delle società partecipate, oggetto del terzo punto all'ordine del giorno.
E mi si rimprovera pure che non ho avuto rispetto delle istituzioni.
Davanti a questa gravissima e ingiustificata imposizione, tutti noi quattro consiglieri di "Roccella in comune", dovevamo alzarci e lasciare l'aula. Ed invece, proprio per l'alto senso delle istituzioni che abbiamo avuto, siamo rimasti ai nostri posti perché all'ultimo punto dell'ordine del giorno c'era la conferma del mandato della segretaria comunale; procedimento che avevamo deciso di approvare così come poi abbiamo fatto.
Il rispetto delle istituzioni e della democrazia non ce l'ha chi strappa i manifesti degli avversari sotto il palco dei comizi, chi non risponde alle interrogazioni della minoranza e chi censura gli interventi di un consigliere solo perché riferisce inadempienze e criticità del paese.
Fatti assurdi compiuti dall'arroganza e prepotenza di una persona che non si rende affatto conto che, così facendo, causa un intorbidimento del clima politico molto pericoloso, che il paese Roccella non merita.
Alla luce di tutto ciò propongo che i prossimi consigli comunali siano ripresi attraverso la TV locale o con delle dirette sui social, affinché tutti i cittadini possano rendersi conto di ciò che avviene e di cosa si discute.
Nonostante quanto accaduto continuerò a fare sempre il mio dovere, assolverò sempre l’impegno preso con i miei elettori e l’intera cittadinanza.
E se un’altra volta mi sara’ impedito, in spregio alle regole del diritto e della democrazia, non avro’ dubbi nell’affidare alla Magistratura il compito di consentirmi il diritto di opposizione.