Ho appreso dal post pubblicato questa mattina sul profilo Facebook del prof. Fausto Certomà del furto della sua autovettura, avvenuto presso la stazione ferroviaria di Rosarno.
Il professore, rientrando da Formia dove aveva partecipato ad un importante corso di aggiornamento per arricchire la propria attività didattica, ha visto improvvisamente svanire la gioia del ritorno a casa e della ripresa delle lezioni con i suoi studenti: l’auto, che per lui non era solo un mezzo di trasporto ma una vera e propria “casa”, colma di attrezzature sportive e materiali utili ai ragazzi, non c’era più.
Nelle sue parole, intense e dignitose, non c’è traccia di vittimismo, ma il desiderio di lanciare un messaggio a tutti:
un invito alla prudenza e alla consapevolezza, affinché nessuno debba provare quel senso di smarrimento e di violazione che si subisce quando si viene derubati.
La situazione dei collegamenti ferroviari in Calabria – come il professore ricorda – rende la stazione di Rosarno un punto obbligato per chi, dalla fascia ionica, deve viaggiare con l’alta velocità. Un nodo strategico che merita maggiore sicurezza e attenzione, perché un territorio si tutela anche proteggendo chi lo vive e lo attraversa con onestà e spirito di servizio.
Esprimo piena solidarietà al prof. Fausto Certomà, con l’auspicio che possa presto recuperare ciò che gli è stato sottratto e continuare, con la stessa passione di sempre, il suo prezioso lavoro educativo.
Siamo certi che, come lui stesso ha scritto, saprà tirarsi su le maniche e andare avanti. Una comunità come la nostra non deve rimanere indifferente davanti a episodi del genere.



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