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domenica 16 novembre 2025

Pino Carella ad Adelaide: un viaggio nel cuore dell’emigrazione calabrese. A dicembre su Telemia le quattro puntate speciali di “Radici”


Un viaggio che è diventato un abbraccio lungo 16.000 chilometri. Dal 20 ottobre al 7 novembre, Pino Carella, volto storico della cultura calabrese, autore e conduttore delle celebri puntate di Radici su Telemia, ha raggiunto Adelaide, in Australia, per incontrare una delle comunità calabresi più numerose e radicate al mondo.

Da questa esperienza sono nate quattro nuove puntate speciali, dedicate all’emigrazione calabrese, che andranno in onda su Telemia ogni giovedì di dicembre.


Un’idea nata cinque anni fa

La scintilla fu accesa circa cinque anni fa, dopo una puntata realizzata a Calatria, frazione di Caulonia. Fu allora che Edy Di Chiera, calabrese residente ad Adelaide, propose a Carella l’idea di raccontare l’emigrazione calabrese in Australia.

La proposta si concretizza quest’anno grazie a una serie di contatti e collaborazioni, tra cui quella determinante di Mimmo Cavallaro, che lo avvisa della possibile chiamata dal Sud Australia. A contattarlo sarà poi Nik Fazzalari, coinvolto nella programmazione del viaggio. Da lì nasce un comitato organizzatore che vede impegnati, oltre ad Edy, anche Steven e Mario Cavallo, Martino Princi, Vincenzo Muscarà della Federazione Calabresi del Sud Australia e il roccellese Jo Geracitano.

Un ruolo fondamentale, sottolinea Carella, è stato svolto da Angela e Cosimo Cutrì di Radio Italia Uno Adelaide, emittente con cui collabora da oltre dieci anni:

> “In qualche modo il pubblico australiano già conosceva la mia persona e, di conseguenza, Telemia.”



Perché proprio l’Australia?

Per Carella, l’emigrazione è una storia che tocca la sua famiglia da vicino:

> “Mio nonno emigrò in Argentina lasciando mia nonna incinta di mio padre. Non fece più ritorno e mio padre non conobbe mai suo padre. Mi chiamo come lui: Giuseppe.”

Adelaide è stata scelta non solo per la forte concentrazione di calabresi, ma anche perché proprio lì vivono alcuni suoi parenti non incontrati da oltre trent’anni.


Un’accoglienza “regale”

Carella racconta un’accoglienza indimenticabile:

> “Ho alloggiato in un hotel affacciato su un bacino artificiale. Dalla finestra vedevo ogni giorno gli allenamenti dei canottieri, panorami mozzafiato.”

Interviste, eventi, incontri, testimonianze: giorni intensi, fatti di emozione e lavoro.

Ha ripercorso le storie di chi è partito “con le navi di allora” e ha costruito in Australia un futuro nuovo, spesso partendo da zero.

Ha scoperto una città vivissima, ricca di verde, con parchi di eucalipti e una fauna straordinaria: canguri, koala, emù.



Le radici che resistono: dialetto, fede, tradizioni.

La comunità calabrese in Australia è vastissima, soprattutto da Caulonia, Platì, Sinopoli, Sant’Eufemia d’Aspromonte, ma anche dalla Piana di Gioia Tauro e da Roccella Ionica.

Una delle scoperte più sorprendenti:

> “Conservano ancora il nostro dialetto con termini arcaici, ormai scomparsi in Calabria. Lì non si parla quasi l’italiano, ma il calabrese, con la cadenza natia.”

Le feste religiose sono un ponte con la terra d’origine:

Sant’Ilario come a Caulonia, poi Sant’Eufemia, la Madonna di tutte le Grazie di Sinopoli, la Madonna di Crochi, fino alla storica devozione per la Madonna di Panduri.



Le puntate di "Radici" dall’Australia

In quattro episodi Carella racconterà: storie di emigrati calabresi, il lavoro, i sacrifici e i successi, l’intervista al Console italiano del Sud Australia, originario di Cosenza, il colloquio con un deputato australiano di origini calabresi, da Platì.



Le emozioni indimenticabili

La serata più toccante: 31 ottobre, più di 200 persone riunite per ascoltarlo. L'evento si è aperto con gli inni nazionali australiano e italiano: “Mi ha emozionato profondamente.”

E poi, il saluto finale all’aeroporto:

> “Sono venuti in tanti ad accompagnarmi e hanno cantato Calabrisella per me, con un pianoforte trovato lì. È stato il regalo più bello.”


 Il rammarico e il desiderio di tornare

Non ha potuto visitare altre città australiane, ma promette:

> “Spero di tornare e raggiungere le altre comunità calabresi, per raccontare anche le loro storie.”



I ringraziamenti

Carella esprime profonda gratitudine al

Comitato organizzatore e comunità calabrese di Adelaide, per l’impegno e la raccolta fondi;

a Telemia, per la libertà editoriale concessa;

allo stilista Fabio Vitale, che lo ha vestito per tutta la permanenza.

> “È un viaggio che non dimenticherò mai. Un pezzo di cuore l’ho lasciato lì.”



Quel che resterà per sempre

Il viaggio di Pino Carella ad Adelaide non è stato solo un progetto televisivo, ma un percorso umano e identitario. Una testimonianza potente di cosa significhi essere calabresi nel mondo: partire, lottare, conservare la memoria, aspettare un ritorno che a volte non arriva, ma che vive nei figli e nei racconti.

A dicembre, Radici porterà nelle case calabresi non solo volti e voci dall’Australia, ma una verità semplice e universale: le nostre radici viaggiano con noi, ovunque andiamo.


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