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sabato 21 ottobre 2023

RITORNA AL CULTO LA CHIESA MATRICE. PADRE FRANCESCO CHIAMA A RACCOLTA TUTTI I FEDELI.

 Articolo a cura di Pasquale Muia' pubblicato sulla testata INCIPIT - Sistema Comunicazione.





di Padre Francesco Carlino.


Oggi 21 ottobre 2023, la comunità cristiana di Roccella vivrà un momento che possiamo definire storico perché alle ore 18,00, il vescovo diocesano, S.E. Monsignor Francesco Oliva, al termine dei lavori di ristrutturazione che hanno tenuto la chiesa chiusa per un anno, dedicando il nuovo altare con la benedizione del nuovo ambone e del nuovo tabernacolo, riaprirà al culto la chiesa matrice. 

La chiesa matrice di Roccella Jonica è un luogo di storia, perché conserva gli altari in marmo che si trovavano nell’antica chiesa matrice adiacente al Palazzo Carafa e che furono qui trasferiti prima dell’apertura al culto, seguendo le istruzioni dettate dalla soprintendenza nel 1931, insieme ai medaglioni ovali delle croci consacrali. 

Gli altari minori furono disposti lungo le pareti delle due navate laterali; l’altare maggiore dedicato a San Nicola di Bari fu collocato nella navata di sinistra (ed è l’attuale Altare del Sacro Cuore di Gesù); gli altari che erano collocati nelle due cappelle laterali dell’antica chiesa furono posti: l’uno, dedicato al Santissimo Sacramento, al centro come altare maggiore della nuova chiesa, l’altro, dedicato all’Immacolata Concezione, nell’abside minore di sinistra. 

Nell’abside minore di destra vi è la cappella della riserva eucaristica (con il tabernacolo) collocata su una finta parete con sopra la statua lignea del Cristo risorto opera del XVII secolo e da poco restaurata mentre a sinistra è collocato il Crocifisso ligneo dell’inizio ‘500, purtroppo gravemente ridipinto nel passato, e che ora, per l’occasione, è stato restaurato e portato al suo splendore originale dal Dott. Giuseppe Mantella, neo-direttore dell’Ufficio per i beni culturali della diocesi di Locri-Gerace.  

Opera di rilievo artistico è anche il catino absidale dell’altare maggiore che è decorato da un affresco del pittore roccellese Raffaele Ursini nel quale è rappresentata la discesa dello Spirito Santo tra gli apostoli.

Questi lavori, finanziati dalla CEI con l’8xmille per il 70%, ha richiesto interventi straordinari sia a livello strutturale che dell’adeguamento liturgico dell’aerea presbiterale che hanno richiesto un impegno della parrocchia per quasi 200 mila euro. 

Di grande importanza è stato il lascito di una benefattrice defunta per la metà della somma che impegna la parrocchia e in questo contesto i singoli fedeli, gli emigrati in Australia, dei donatori straordinari locali, hanno permesso di affrontare man mano le tante uscite non previste nel progetto iniziale. 

Tra i vari donatori, vorrei sottolineare un evento di grande rilievo organizzato dagli artisti Saverio Coluccio e Silvana Borgese che hanno portato nell’Auditorium di Roccella, dall’1 al 5 Agosto, artisti di grande spessore professionale e che si sono resi disponibili per una mostra d’arte di beneficienza a favore dei lavori di ristrutturazione della matrice.

A tutti gli artisti che hanno benevolmente partecipato va il mio personale ringraziamento, come da parte di tutta la comunità roccellese, perché, se è vero che ogni goccia riempia il mare, l’iniziativa in se stessa è stata una manifestazione di grande sensibilità umana e spirituale perché gli artisti hanno aderito generosamente e con grande disponibilità all’iniziativa. 

Nell’invitarvi a partecipare alla liturgia di dedicazione dell’altare nuovo e della riapertura al culto della nostra chiesa matrice, auguro a tutti la gioia e la pace dello spirito nella certezza che non un solo gesto d’amore va perduto perché esso accresce il bene, fortifica la speranza, rianima l’empatia e apre porte di nuove relazioni interpersonali capaci di farci crescere in umanità.

 

Le prime immagini della nuova chiesa Matrice negli scatti di Peppe Flash Macri https://www.facebook.com/100008712259479/posts/pfbid02tv44bNFUsmSpj8Bij5TZosEdSXM7mN9kq9XPZfUYAxQqSwzmjPubKx4nSQb3Eoipl/ 

Video di Gianluca Nesci https://www.facebook.com/groups/1693084910912360/permalink/3780973965456767/

venerdì 20 ottobre 2023

LA PRIMA VITTORIA DELLA STAGIONE DELL' ASD ROCCELLA CALCIO ARRIVA DALLA JUNIORES


Prima vittoria stagionale per l'asd Roccella Calcio. La ottiene la Juniores di mister Marco Sorgiovanni che strapazza in trasferta i pari età della Accademy Ardore per 6 a 1. 

Già nel primo tempo la partita era già chiusa: 4 a 1 con reti di Pelle, Vottari, Gallo con uno strepitoso gol da fuori area e Squillace direttamente da calcio di punizione. 

Anche nel secondo tempo il Roccella è padrona del campo e gioca con grande volontà, cercando quella compattezza e quell'amalgama di squadra che l'anno scorso la portò a vincere i play off del girone e gareggiare poi nel campionato regionale juniores.

Peccato per il mezzo passo falso commesso nella prima giornata in casa contro lo Stilo Monasterace, partita finita 1 a 1.

Meglio non parlare della prima squadra che, a causa di una difesa che non c'è (infortuni), ha subito 13 gol nelle ultime tre partite, segnandone soltanto uno nelle cinque gare disputate.

Speriamo che si trovino i rimedi per contenere questa emorragia in difesa e trovare qualche soluzione in attacco, onde evitare che diventi la squadra cuscinetto del campionato.

mercoledì 18 ottobre 2023

SABATO 21 OTTOBRE RIAPERTURA AL CULTO DELLA RINNOVATA CHIESA MATRICE

Sabato 21 Ottobre sarà una giornata importante per il nostro paese: avverrà la riapertura al culto della Chiesa Matrice dopo gli importanti lavori di ristrutturazione effettuati a partire dal 5 Ottobre dell'anno scorso sia esterni che interni.

Alle ore 18,00 Il Vescovo Mons. Francesco Oliva, che peraltro per tutto il mese di Ottobre è in visita pastorale qui nel nostro paese, dopo la Consacrazione del nuovo Altare, la Benedizione del nuovo Ambone e del Nuovo Tabernacolo, riaprirà alle funzioni religiose la rinnovata Chiesa con la funzione della Santa Messa.

La Comunità Parrocchiale ha invitato a partecipare le associazioni, le Istituzioni, le Autorità e tutta la Comunità Cristiana roccellese.



domenica 15 ottobre 2023

CON IL BANDO DEL RISTORANTE DEL PORTO L'HANNO FATTA PROPRIO "SPORCA"

Ho letto l'avviso della locazione del ristorante del Porto e ho partecipato e sostenuto il dettagliato articolo di "Roccella Bene Comune" (https://roccellasiamonoi.blogspot.com/2023/10/lipocrisia-delbando-per-il-ristorante.html) che riferisce di questo scandalo, di certo non senza precedenti (visto che non è la prima volta in cui l'Amministrazione di Roccella prima decide e poi scrive il bando ad hoc per il prescelto), ma sicuramente fra i più clamorosi ed eclatanti.

Una delle clausole più scandalose del bando:
pretendere che il partecipante abbia fatturato
1 milione e mezzo di euro per ogni anno
nel 2020, 2021 e 2022, anni peraltro delle
ristrettezze  del Covid in cui tutti i ristoranti 
erano chiusi. Questa ed altre clausole fanno
indirizzare alla vittoria del bando una sola
azienda presente nel territorio.
Una vergogna assoluta.








Considerato che l'articolo di "Roccella bene comune" è scritto con tutti i crismi di un comunicato stampa, io mi permetto, nel mio blog, di rivolgermi ai simpatizzanti in maniera più spicciola.

Dopo aver causato un grave ammanco economico per il bilancio della società "Porto delle Grazie" e una grave assenza di un servizio essenziale per il Porto per non aver voluto assegnare la gestione del ristorante per l'estate 2023 (nonostante il bando fosse pronto già da febbraio scorso), con il nuovo amministratore hanno realizzato un bando scandaloso che ha delle clausole che consente di "averla vinta già in partenza" ad una sola attività presente nel nostro territorio. 

Già da mesi tutti sanno chi avrà in gestione il ristorante del Porto nonostante il bando scada oggi (15 Ottobre)! 

E viene il sospetto che il vecchio amministratore sia stato sacrificato proprio perchè mai avrebbe acconsentito e firmato un bando del genere!!!

Era chiaro a tutti che l'ing. Fabio Filocamo non faceva il burattino dell'amministrazione comunale, ed è chiaro a tutti, invece, che il sig. De Cet è completamente all'opposto.

Il lungo articolo di "Roccella Bene Comune" ha spiegato dettagliatamente tutti gli elementi discriminanti dell'avviso sulla gestione del ristorante che dimostrano come sia stato creato su una scelta già predefinita, che esclude automaticamente tutti, meno una!

Alla faccia della democrazia, della meritocrazia e dell'uguaglianza (e meno male che si spacciano del partito democratico!!!), il bando è costruito su un'idea capitalistica dove a progredire debbano essere soltanto le aziende già realizzate e con grossi capitali nelle mani; esclude chiunque possa avere delle idee imprenditoriali brillanti per favorire soltanto chi nel triennio 2020/2022 ha conseguito un fatturato di un milione e mezzo di euro!!!

Proprio cosi, l'operatore economico che potrà partecipare all'invito di comparazione delle offerte deve avere avuto, negli anni 2020, 2021 e 2022, anni peraltro delle ristrettezze per il Covid dove i ristoranti sono stati chiusi per buona parte dell'anno, un fatturato medio di 1.500.000,00 euro!!!

Come dire, tutti esclusi meno quello li, il nostro amico, quello con la famiglia larga che ci può garantire supporto e voti e che è "dalla nostra parte"!!!

Questa situazione l'abbiamo vista già con il bando del consulente del sindaco, con bandi alla Multiservizi, su quello dell'amministratore del Porto, sono manovre inaccettabili che questa amministrazione usa sistematicamente alla faccia della meritocrazia, della trasparenza e della democrazia.

Nulla contro la società prescelta per la gestione del ristorante del Porto (sono da una vita amico del titolare!), ma credo che questa non ha bisogno di un bando farlocco per superarlo e  mi sembra davvero strano che questa azienda sia caduta in queste scandalose bassezze che combina il Comune di Roccella Jonica.

Mi auguro che stavolta la questione venga portata all'attenzione degli organi competenti (con documenti alle mani alla Procura della Repubblica) per accertare tutte le condizioni di illegittimità presenti nel bando e che, chi li scrive, venga mandato a casa una volta per tutte e impari i principi di legalità, di giustizia ed uguaglianza, perché se deve andare avanti il sistema che questa gentaglia cerca di imporre, è inutile mandare a scuola i nostri figli facendoli studiare, perché con loro non vanno avanti i più meritevoli ma chi ha più denaro ed è nella loro cerchia dei clienti del voto.

sabato 14 ottobre 2023

L'IPOCRISIA DEL BANDO PER IL RISTORANTE DEL PORTO DELLE GRAZIE


 “INVITO APERTO” O “AFFIDAMENTO DIRETTO”?


Nel bel mezzo delle ferie d’agosto, alla chetichella, quando forse tutti gli interessati erano a fare altro, la società Porto delle Grazie ha pubblicato un bando per assegnare il ristorante del porto per i prossimi anni (nota bene: fino a sedici anni, cose mai viste prima!). Non un bando qualsiasi, vista la possibile durata quasi ventennale e che il valore dell’appalto ammonta a svariati milioni di euro, considerato quanto lavorava e guadagnava il famoso ristoratore del porto che fu e che è fuggito senza pagare nulla.

Il bando è chiamato “invito aperto”, forse perché, prima ipocrisia di chi lo ha materialmente scritto, così suona meglio. Il testo dell’invito a loro dire “aperto” (e vedremo i requisiti per partecipare…) è però accessibile a pochi, pochissimi, forse a uno o due soggetti su tutta la costa che va da Reggio Calabria a Catanzaro e ritorno. Ma andiamo per ordine.

Il linguaggio dell’invito è ampolloso, in un italiano maccheronico. Si capisce che chi lo ha scritto non ha problemi solo con il diritto, ma anche con l’ortografia (figlioli, superfice si scrive con la “i”!). Alcuni passaggi e non a caso quelli più importanti sono poi assolutamente criptici e cervellotici, con tanto di quozienti, numeratori, denominatori e formule matematiche che sembrano voler portare a un solo risultato. Non vi anticipiamo la soluzione del rebus, ma una cosa noi l’abbiamo capita. Il bando, anzi no l’”invito aperto” è stato scritto in modo da non voler far capire l’operazione che si sta portando avanti. Proviamo a chiarire.

Nella premessa si dice che la società Porto delle Grazie non è una “in-house”. Sono società in-house quelle cui partecipano amministrazioni pubbliche per erogare servizi di pubblica utilità (la Jonica Multiservizi), che poi sono le uniche cui i comuni dovrebbero partecipare. Ma questa è un’altra storia e non vogliamo entrare nel discorso di come e perché il comune di Roccella controlla la società Porto delle Grazie. Il movimento Roccella Bene Comune, voce isolata e fuori dal coro, ha parlato di questo e di tante altre storture ad opera di questa amministrazione comunale. Ma torniamo al bando.

Capito che il Porto delle Grazie non è società in-house, rimane, comunque, che è una società a maggioranza pubblica. E se è così, non si ha allora in primis l’obbligo morale e politico prima che giuridico, di emanare bandi effettivamente aperti a tutti gli interessati? Avvertiamo subito che ci limiteremo a fare domande, per lasciare a chi di dovere di dare risposte chiare ed esaurienti, che la cittadinanza ha il diritto di conoscere, malgrado che gli esimi rappresentanti di questa amministrazione comunale si diano da fare per convincerci che la Calabria è rimasta al medioevo e che ancora regnano logiche feudali. Non è ancora così.

Per il codice degli appalti, la società a maggioranza pubblica può essere “organismo di diritto pubblico”, cioè ente soggetto all’autorità del codice degli appalti. Di questo aspetto nulla c’è specificato nell’invito; a esser pignoli, il codice degli appalti non è nemmeno citato. Più volte si cita infatti il D.Lgs. 36/2003 che però è il cosiddetto “decreto discariche” che con il porto non c’azzecca nulla. C’azzecca però chi nota quanta poca attenzione è stata messa sul rispetto delle regole sugli appalti (superficialità?) e quanta attenzione invece è data agli stringenti requisiti per partecipare (o se la si vede al contrario, per non far partecipare) e agli astrusi punteggi per assegnare l’appalto (ipocrisia?).

Nella sostanza però, questo aspetto non è pignoleria. Non sappiamo in base al “decreto discariche”, ma per il codice degli appalti, occorre sempre garantire alcuni supremi criteri come la massima partecipazione possibile di soggetti interessati al bando, la totale trasparenza delle informazioni a beneficio di tutti, l’assoluto rispetto dell’equità tra tutti i soggetti potenzialmente interessati e degli effettivi partecipanti, in condizioni di massima concorrenzialità possibile. Siamo certi che qui sia avvenuto o avverrà?

Nell’invito si dice che la società “non è vincolata a una osservanza pedissequa e puntuale” delle regole. Si vuol dire che si fa piuttosto in modo discrezionale? Ma allora osservanza non c’è? “Invito aperto” sembra alludere alla “procedura aperta” prevista dal codice degli appalti. Ma siamo sicuri che qui sia così? Nel bando si parla di trasparenza, equità e concorrenza, ma nei fatti a noi pare che non sia così. Diamo facoltà di chiarirlo a chi vorrà risponderci o comunque interessarsi della vicenda. Noi annotiamo quanto segue.

Si parla di un bando di un valore potenzialmente milionario, fino a sedici anni di durata, cioè per quasi l’intera vita residua della concessione demaniale alla società Porto delle Grazie, che scade nel 2044. Si parla in altre parole di assegnare, una volta per tutte, l’attività più redditizia che si può avere nel porto!!!

E come lo si fa? Con un invito aperto che aperto non è visto che può partecipare solo chi, negli ultimi tre anni ha avuto un fatturato medio anno per anno, superiore al milione e mezzo di euro. Proprio così. Pensiamoci bene: quante aziende di ristorazione ci sono tra Reggio e Catanzaro che hanno questi fatturati? Una soltanto? Forse due? Già questo sarebbe abbastanza per capire con cosa abbiamo a che fare e che la quasi totalità dei soggetti potenzialmente interessati è già esclusa in partenza, non potendo neanche partecipare alla gara. Alla faccia della massima partecipazione e della non restrizione della concorrenza!!

Una delle clausola più scandalose del bando:
 pretendere che il partecipante abbia fatturato
1 milione e mezzo di euro per ogni anno nel 2020,
2021 e 2022, anni peraltro delle ristrettezze del Covid
in cui tutti i ristorante sono stati chiusi. Questa ed altre
clausole fanno indirizzare alla vittoria del bando
una sola azienda presente nel territorio, quella lì che
ormai conosciamo da mesi nonostante il bando
scade domani 15 Ottobre.
Una vergogna assoluta!!!


Si aggiunga poi il fatto che chi è già in porto con una attività economica nemmeno può partecipare e che ci vogliono i bilanci societari per partecipare, il che esclude anche le ditte individuali se mai ce ne fossero. Ma il punto è che attività di ristorazione con quel fatturato annuo non arrivano alle dita di una mano neanche nell’intera Calabria (soprattutto se consideriamo che negli anni immediatamente precedenti c’è stata la pandemia). Né possiamo pensare che il bando sia rivolto a ristoratori milanesi o della Versilia...

Il fatturato minimo per partecipare non si giustifica neanche con gli investimenti richiesti agli interessati. Nel bando si parla genericamente di investimenti annuali e triennali ma non si precisa né cosa si vuole né quanto sarebbe il minimo richiesto. Cioè in altre parole si dice al fortunato soggetto con quel bel fatturato che al porto può fare quello che vuole. E lo può fare per quanti anni vuole, fino a sedici. Penserete voi, si, ma chissà per quale canone!? E invece no! il canone annuo previsto è anche inferiore a quello che anni fa si era impegnato a pagare il famoso ristoratore sfrattato per morosità. Qui si parla di poco più di duemila euro al mese (€ 28.000) che è quello che oggi si paga per una rosticceria di paese, non per l’unico locale che affaccia sull’unico porto del circondario. Stessa cosa pure se il contratto durasse sedici anni. Non è previsto nessun obbligo supplementare di investimenti sulla struttura dopo i primi tre anni e mai e poi mai un canone variabile, calcolato ad esempio sui ricavi, per neanche uno dicasi un anno di occupazione. Si chiede solo il 75% della rivalutazione ISTAT. Tanto pagherebbe il super ristoratore per alzare l’asticella (quale?) che poi è sempre molto ma molto meno di quanto gli ultimi affidatari del servizio hanno pagato per tre mesi nel 2022: ben trentasei mila euro, cioè dodici mila euro al mese (sei volte di più al mese, avete capito!?!).

E non è ancora tutto. Da principio nel bando si parla di “locazione di ramo di azienda”. È noto a tutti che la società Porto delle Grazie non ha mai esercitato tale attività per cui non si capisce di quale ramo di azienda si parli. Ma poi si parla di “locazione” e non di “subconcessione” come stabilisce il codice della navigazione a cui pure si fa riferimento in premessa e alla fine del bando. Non si tratta di una parola a posto di un’altra o di semplici tecnicismi su cui l’autorità marittima ha comunque l’onere di vigilare. Chi è affituario (locatario) di un locale commerciale alla fine del contratto ha diritto a una indennità di avviamento ( cosiddetta “buona uscita”) pari a diciotto mensilità. Sarà per questo che si scrive locazione? Ah saperlo, ma certo a fare tutti i conti non potrà mai essere un grande affare per la società del porto e per le tasche dei cittadini che contribuiscono o garantiscono per l’interposto comune di Roccella.

Trasparenza poi vuol dire prima di tutto un linguaggio chiaro e comprensibile a tutti. Ricopiamo di seguito la formula che verrebbe utilizzata per stabilire l’eventuale vincitore (nel caso in cui ovviamente vi siano più partecipanti): P = (CCP/10000*03) + (BE/10000*0,2) + (DATI*0,2) + (I1/10000*0,1) + (I2/10000*0,1) + (MQ/10000*0,1) (D*0,4) + (DATD*0,3) + [(TA+1)*0,2] + (RO*0,1) . A parte che ci sembra mancare un segno aritmetico dove nel bando si va a capo, ma per chi legge è o no tutto chiaro e trasparente?

Curioso poi che il peso (20%) dei lavoratori che saranno assunti con contratto a tempo indeterminato è inferiore a quello (30%) dei lavoratori precari a tempo determinato. Qualunque pubblica amministrazione è portata a privilegiare i primi e non i secondi. Anche questo sembra un favore fatto all’operatore che sarà.

Ma poi equità e concorrenza vuol dire non escludere nessuno senza un giustificato motivo oggettivo. Qui di motivi che possono giustificare la restrizione della concorrenza (la impossibilità di partecipare) a danno di quasi tutti gli operatori di zona, visto il fatturato minimo richiesto, non ne è indicato nemmeno uno.

Attenzione poi, non si chiede solo un fatturato minimo di un milione e mezzo di euro. È Incredibile ma vero, per poter partecipare è previsto anche che il potenziale concorrente eserciti l’attività di ristorazione da almeno dieci anni e che lo faccia alle seguenti ulteriori condizioni. Da un lato è previsto che tale ristoratore svolga l’attività utilizzando una superficie superiore a tanti metri quadri, tanti all’interno e tanti all’esterno. A riprova di questo si chiede la visura catastale! Da un altro lato, si vuole ancora che lo stesso ristoratore in tali anni abbia impiegato almeno tot lavoratori a tempo indeterminato, con tanto di certificazione del consulente del lavoro alla mano (perché non quella dell’INPS?). E infine che le recensioni dei suoi clienti su Tripadvisor (proprio così) non siano eccellenti o superiori a un certo valore (che già sarebbe stato strano), ma che il rapporto tra eccellente e scarso ammonti a una determinata percentuale. Ma guarda un po’. Ci sarà mai un soggetto che risponde a tutti questi requisiti? E chi potrà mai essere?

Nessuno vuole malignare sul fatto che il bando sia stato cucito su misura su questa o quella impresa e che sulla base di queste condizioni sia, come dire, “blindato” prima ancora di iniziare. Certo però ciascuno è libero di andare a verificare quante imprese nel raggio di duecento chilometri abbiano queste esatte e precise caratteristiche. Noi poniamo la domanda e con fiducia rimaniamo in attesa di una risposta da parte della società o dell’amministrazione comunale in carica che, certamente, in assemblea dei soci o tramite i suoi uffici avrà avuto un ruolo importante nella redazione di questo “invito aperto” (ma a chi?).

Di cose che non si capiscono ce ne sono tante altre. In caso di unica proposta, il concorrente unico dovrà attenersi a quanto scritto in domanda (al bando no?). La società poi potrà negoziare ulteriori clausole a seguito della proposizione della domanda? Trasparenza ed equità vogliono anche che i termini dell’avviso siano sempre inviolabili e inderogabili, anche se partecipa solo un soggetto. E che vuol dire ancora che la società si riserva di provvedere all’affidamento a trattativa diretta? Che senso ha insomma fare un bando in apparenza aperto se poi si può affidare il servizio a trattativa diretta o alle condizioni che si negoziano poi??

Siamo certi che il comune di Roccella nell’ambito delle sue prerogative, vista anche l’esperienza pluriennale come stazione appaltante, avrà svolto controlli preventivi sulla regolarità formale e sostanziale dell’avviso. O che vorrà farli dopo che si osserva tutto quanto è qui annotato. Possiamo averne diretta conferma? O dite che sono domande da farsi al responsabile del procedimento? Troppo tardi e poi, francamente non ci sembra che a giudicare dai titoli di studio posseduti il direttore del porto, che è stato indicato quale responsabile del procedimento, ovvero l’attuale amministratore dello stesso, abbiano le competenze tecniche di natura giuridica ed economica necessarie. Qui non è un problema di forma ma di sostanza. La società Porto delle Grazie è una società di capitali a responsabilità limitata. Ciò vuol dire che la società deve essere gestita da professionisti adeguati e così pure le sue procedure. In generale l’adeguatezza dell’organizzazione di ogni società può essere esimente nel diritto penale commerciale; mentre l’inverso se non aggrava è indice di un modello di organizzazione inadeguato e come tale pericoloso. Che ha ancora da dire il comune di Roccella, socio di maggioranza, su questo?

Da cittadini di questo nostro amatissimo paese, avremmo poi voluto che i vertici della società o il comune per loro dimostrassero che c’è una visione di sviluppo del porto per i prossimi venti anni. Non un bando e basta. Qual è poi la prospettiva che questo bando mostra? Venga il signor 1,5 milioni di euro di fatturato e faccia del porto quello che vuole per tutto il tempo che resta della concessione. Senza riguardo al bene dell’azienda, del territorio o di quello che potrà accadere anche politicamente nei prossimi anni. Più di tutto senza avere cura di cosa avrà questi ad offrire ai clienti e a come potrà trasformarsi il porto. Non una riga del bando è dedicata alla proposta commerciale e gastronomica o al tipo di accoglienza turistica che l’operatore sarà chiamato a svolgere. Che tipo di cucina? Sushi o calabrese? Offrirà prodotti freschi locali o surgelati oceanici? Sarà in grado di accontentare i diportisti che cercano uno specifico tipo di servizio e di dialogare con i turisti del nord o con gli stranieri che pure lì abbondano? Ristrutturi l’immobile ma così? Si fissa un canone calmierato ma lo induciamo a fare investimenti e assunzioni (purché in autonomia)?

L’amministratore De Cet che ha firmato il bando non ha precisato i motivi delle scelte fatte, sotto nessuno dei profili che abbiamo indicato. Lo può cortesemente fare adesso che è comunque meglio tardi che mai? Pensare che la premessa del bando sembrerebbe essere quella di “innalzare gli standard”. E come? Ci dica.

Un’ultima annotazione su chi deciderà la partita. Se non fosse già chiaro a tutti su chi comanda in porto, nel bando è scritto che la commissione di valutazione sarà scelta dall’assemblea dei soci cioè dal sindaco del comune di Roccella che ha la maggioranza delle quote. La maggioranza dei commissari è appannaggio suo.

Certi di non essere cattivi profeti ma cittadini di buona volontà desiderosi di proteggere il bene comune, restiamo in attesa di puntuali riscontri su tutti i punti di domanda che abbiamo qui sollevato.

                                         Associazione politico culturale

                                        “Roccella Bene Comune”

venerdì 13 ottobre 2023

SIAMO ALLE SOLITE, CONTINUANO A FARE GLI GNORRI.

Il passamano costruito "alla buona" del sottopasso di via Carrera è da prima dell'estate che è rotto e penzolante. È stato segnalato a tutti e di più (sindaco compreso), ma è come se si fosse parlato con il muro! Niente! Il passamano rimane lì penzolante!



Da diversi giorni il cestino davanti la scuola media è strapieno di immondizia tra cui tracimano molte deiezioni canine.



La mattina ci passano davanti centinaia di studenti, durante la giornata diverse persone, clienti del negozio lì vicino.

Viene segnalato continuamente ma comunque è bene in vista, solo chi non vuole vederlo non lo vede, ma niente da fare. Si continua a morire dalla puzza!

Purtroppo da anni non si riesce a pianificare lo svuotamento regolare di questo cestino almeno due volte la settimana. 

E vabbé, chisti simu, purtroppo! Andiamo avanti con gli slogan: "noi siamo molto sensibili alla tutela ambientale"; e non si rendono conto di quanto ormai sono diventati non credibili e inaffidabili.

giovedì 12 ottobre 2023

IL MAESTRO LAGANÀ NOMINATO AMBASCIATORE MUSICALE PER IL POLO DEL BERGAMOTTO DI REGGIO CALABRIA.

Qualche giorno fa abbiamo riferito del 1° Memorial Otello Profazio tenutosi il 6 Ottobre scorso presso il Museo Nazionale del Bergamotto di Reggio Calabria, che ha premiato due giovanissimi talenti roccellesi della musica popolare, Immacolata Jervasi e Marco Candido, rispettivamente di 16 e 11 anni, che si sono poi esibiti con alcuni brani del compianto Profazio e non solo (https://roccellasiamonoi.blogspot.com/2023/10/immacolata-jervasi-e-marco-candido.html?m=1).

Ospite d'onore della manifestazione, voluto ad ogni costo dal presidente del Museo del bergamotto prof. Vittorio Caminiti, è stato il musicista Angelo Laganà amico stimato di Otello Profazio tanto che quest'ultimo gli ha dedicato tre poesie.

Il maestro Laganà, nonostante un recente intervento alla mano, non si è esentato a deliziare tutti gli ospiti presenti dal proporre alcuni brani del suo lungo repertorio musicale, facendo suonare la fisarmonica-midi come un'intera orchestra.

La nomina di ambasciatore musicale del Polo del Bergamotto di Reggio Calabria è  stato un titolo che ha regalato una grande soddisfazione al maestro Laganà che per tutta la sua vita si è sempre speso nella musica ma anche nella valorizzazione dell'immagine  della nostra amata Calabria con diverse iniziative concrete.

Complimenti al maestro Laganà per questo ulteriore e ambito riconoscimento.







Con il conduttore radiofonico Tonino Raffa.

Con il chitarrista di Otello Profazio, 
Saverio Viglianisi


martedì 10 ottobre 2023

L'ARCIVESCOVO GIANCARLO MARIA BREGANTINI SI DIMETTE PER RAGGIUNTI LIMITI DI ETA'.


Apprendiamo da diversi siti giornalistici del Molise che l'arcivescovo di Campobasso - Bojano, Giancarlo Maria Bregantini, che noi conosciamo molto bene per essere stato vescovo per 13 anni della  Diocesi di Locri Gerace (dal 12 Febbraio 1994 all'8 Novembre 2007), ha rassegnato le dimissioni per raggiunti limiti di età (ha compiuto 75 anni lo scorso 28 Settembre) e Papa Francesco ha accettato le sue dimissioni.

Nella nostra Diocesi ha lasciato un segno indelebile per il suo fortissimo impegno contro la 'ndrangheta coniugando fede, preghiera e impegno concreto per il lavoro, la giustizia, il perdono, denunciando fermamente i poteri occulti e le ingiustizie, ma tendendo sempre la mano a chi voleva rientrare onestamente nella società.  

Molto amato dai giovani, in questi 15 anni di missione in Molise, ha sempre mantenuto vivi i rapporti con il nostro territorio e spesso ne ha fatto ritorno con un'accoglienza calorosissima da parte di tutta la popolazione della Locride. 

Fra le sue più importanti e ricordate iniziative durante la sua missione vescovile nella nostra Diocesi ricordiamo la fondazione della cooperativa Valle del Buonamico con la lavorazione dei piccoli frutti, in gemellaggio con altre cooperative del Trentino Alto Adige, terra di origine di Bregantini. Cooperativa questa nata a San Luca e che purtroppo, dopo 20 anni di attività, si è sciolta nel 2015. Nel 2000 Bregantini scongiurò la soppressione dei treni a lunga percorrenza (Torino, Milano e Roma) che passavano dalla Jonica, mettendosi in mezzo ai binari per protesta insieme a tante altre persone. Ha favorito il gemellaggio tra il Comune di Roccella Jonica e quello di Arco (Trento). E' noto, inoltre, il sostegno morale ai progetti di accoglienza ed integrazione messi in campo dall'ex sindaco di Riace Mimmo Lucano.

L'arcivescovo Bregantini rimarrà in carica, presumibilmente, fino a Dicembre allorquando verrà riaperta, dopo i restauri, la Cattedrale di Campobasso, chiusa dal 2018.

Ci auguriamo che anche "in pensione" il nostro caro Bregantini tornerà a far visita qui nella nostra Terra perchè qui mai nessuno lo ha dimenticato ed siamo pronti, in qualsiasi momento, a dargli un'affettuosa accoglienza.

lunedì 9 ottobre 2023

PORTO DELLE GRAZIE A PASSO DI GAMBERO


Tutti i problemi che attanagliano il Porto delle Grazie: dall'ipocrisia del sindaco di Roccella ai disservizi e alla situazione spettrale di quest' estate.


Chi fa politica nel vero senso della  parola, ossia mette a disposizione il suo impegno, le sue conoscenze a favore degli altri e della collettività, non può assolutamente rimanere in silenzio davanti al decadimento che sta vivendo il Porto delle Grazie, per il quale è stato a suo tempo fatto un enorme investimento pubblico con la finalità che la struttura costituisse il volano di sviluppo di tutto il Comprensorio locrideo.


Porto delle Grazie a passo di gambero. Ebbene si! Da qualche mese, invece di progredire, la struttura sta rapidamente regredendo verso una fase involutiva da cui non si vede via di uscita.


Oggi, a distanza di 15 anni dal noleggio dei primi posti barca, e a distanza di 8 anni dalla gestione della Società Porto delle grazie di proprietà al 71% del Comune di Roccella Jonica, all’improvviso il porto sta vivendo il suo momento peggiore.


Mai come quest’estate abbiamo assistito alla triste e buia desolazione del Porto. Di giorno e di notte: senza servizi, senza attività, senza vita, un ambiente deserto e terrificante.


Per il primo anno, da quando le attività del porto sono andate a regime, non è andato in funzione il ristorante pizzeria. Il ristorante pizzeria chiuso vuol dire che si è causato un'enorme perdita economica per gli introiti della società (evidenziamo che nella stagione estiva 2022 la società ha introitato oltre 36.000,00 euro per meno di tre mesi di concessione del servizio di ristorazione), ma anche che nell’approdo roccellese è mancato un servizio essenziale per i diportisti.  Tutto questo malgrado il fatto che la struttura era già pronta e attrezzata per l’uso. Bastava entrare e accendere i fuochi, per dare da mangiare a tutti i turisti e ai concittadini che lo gradivano. E, ciò si badi bene, nonostante anche il fatto che un bando di gara fosse già bello e pronto dall’autunno precedente, ma che i soci non hanno voluto che fosse pubblicato prima del cambio di guardia, come a maggio di quest’anno l’amministratore uscente si è affrettato a precisare, incalzato dal commento di Telemia. 


La domanda quindi sorge spontanea. Perché non far fare un bando  prima? Chi e in che modo doveva allora decidere l’assegnazione? E perché col nuovo amministratore non si è dato il locale per tempo a chi lo avrebbe potuto valorizzare? E ancora, quando era ormai arrivata la stagione, perché non si è pensato anche solo a un bando annuale per dare un servizio almeno per l’estate? Queste domande avranno una risposta da chi di dovere o cosa dobbiamo diversamente pensare? 


Non ci dicano che un "avvisetto" (una pagina sgrammaticata) è stata pubblicata sul sito della società a luglio quando nessuno poteva ormai fare nulla o azzardare l’impossibile. Dice il saggio che le foglie di fico quando seccano lasciano uno spettacolo peggiore a chi guarda.


Intanto nessuno ha dato finora una spiegazione. Non lo ha fatto il nuovo amministratore del porto (la cui presenza è stata finora del tutto evanescente tanto da indurre a domandarsi se effettivamente esista), non lo ha fatto il sindaco di Roccella che è il socio di maggioranza della società e non lo ha fatto nemmeno il sindaco ombra e nessuno dei loro muti fedeli sostenitori.


Negli anni scorsi al porto era sempre una festa di luci e di persone e questi ultimi anni potevi persino scegliere dove andare a mangiare o a bere; con tanta musica ed eventi di qualità per tutti i gusti. L’estate appena passata invece dovevi portarti il panino al sacco e la torcia sperando di non sentirti male che non avresti avuto il soccorso di nessuno.


Alla sera, niente ristorante pizzeria, nessuna attività, nessuna organizzazione di niente, solo tanta desolazione, una situazione davvero spettrale e di giorno non è stato meglio. 


Abbiamo ricevuto numerose lamentele che l’ufficio del porto apriva e chiudeva quando voleva. Nemmeno una bicicletta potevi affittare. Ufficio poi sempre chiuso nel fine settimana e, udite udite, anche nel bel mezzo dell’estate (!!!) con la massima affluenza e con le registrazioni delle barche fatte su fogliettini volanti e chi si è visto si è visto. 


Siamo andati a vedere e abbiamo trovato turisti smarriti che cercavano l’ufficio del porto ed era chiuso. Diportisti che arrivavano e non sapevano a chi rivolgersi per ricevere informazioni. Gente che andava all’agenzia di viaggi e addirittura trovava fogli appesi vecchi di un anno alla porta e roba ammassata e polvere dopo la vetrina. 


Sarebbe questa la struttura che doveva portare sviluppo a tutto il Comprensorio? Da anni, ormai, è chiuso “il capannone” adibito ad officina nautica, così come non è mai stato utilizzato, da tre anni dall'acquisto, il travel lift che si erge lì come un monumento, acquistato con non pochi fondi pubblici e destinato alla ruggine. Non esiste una navetta che colleghi il porto al paese e alle attività commerciali per consentire ai diportisti di rifornirsi di provviste alimentari e di visitare il paese. 


Quello che doveva essere il Porto che doveva accattivare l'attenzione dei diportisti provenienti dalla Grecia e di tutta l'area del Mediterraneo, oggi è diventato soltanto la meta di innumerevoli sbarchi di disperati migranti provenienti dalla Turchia. Forse che interessano di più questi altri arrivi? Oggi c'è il serio rischio di disperdere e azzerare il lavoro di chi, negli anni scorsi, ha lavorato con il serio intento di rilanciare e valorizzare la struttura.


Il sindaco di Roccella Jonica, dopo tre anni in cui ha sempre assecondato, promosso e dimostrato pubblicamente di apprezzare l'operato lungimirante dell'amministratore Fabio Filocamo, ha deciso di cambiare cavallo dimostrando di quanta ipocrisia sia intriso il suo modo di fare politica e amministrare questo paese. Parliamo dell’amministratore, il dottore Filocamo, che ha bruciato tutti i record del porto e che tante cose ha fatto ma soprattutto è stato anche capace di portare a Roccella oltre 10 milioni di euro di fondi del MIT (Ministero dei Trasporti) da investire sulla struttura portuale e sul nostro lungomare. Milioni con i quali adesso gli amministratori comunali possono farsi belli e aprire cantieri. Una scelta quella verso un nuovo amministratore che il sindaco non ha mai motivato, un amministratore che era un perfetto sconosciuto e tale è rimasto, che non conosce affatto il nostro territorio e non ci risulta sia provvisto di alcun titolo o di esperienza relativa all’AMMINISTRAZIONE di porti o di qualsiasi altra società che sia.


Con questa nuova nomina il Sindaco ha sacrificato l’interesse della città ad avere amministratori delle società partecipate selezionati secondo  le corrette logiche economiche ed amministrative e, quindi, per merito, capacità ed esperienza, dimostrando di preferire antistoriche logiche feudali di fedeltà, anche se queste poi portano allo sfascio del porto e di quanto di buono è stato finora fatto.


Roccella non merita le promesse disattese, non merita la propaganda senza fatti concreti, non merita lo sperpero di denaro pubblico senza una visione di sviluppo e una prospettiva di valorizzazione delle infrastrutture pubbliche, non merita il concentrarsi sulle cose futili, sulle tombolate o cacce al tesoro, tralasciando i problemi essenziali quali la viabilità, il lavoro e i servizi sociali a favore delle categorie in difficoltà.


Chiediamo a tutti i roccellesi di riflettere seriamente sul futuro di questo paese. Riflettere valutando se veramente questo tipo di gestione del paese è indirizzato o meno a fare gli interessi dei cittadini, che non ce la fanno più a sopportare i continui aumenti dei tributi giunti ormai a livelli insostenibili. Riflettere sulla circostanza se veramente alle opere che si realizzano corrisponde un reale sviluppo del benessere e dell’economia del paese, che continua a concentrare tutte le iniziative nel mese di Agosto disconoscendo completamente la parola destagionalizzazione, ossia la possibilità/necessità di allungare la stagione e le presenze turistiche almeno da Giugno a Settembre.


Chiediamo a tutti i cittadini di riflettere sul loro futuro e di immaginare un paese diverso, più florido, più democratico, dove tutti possano essere ascoltati e tutte le famiglie in difficoltà possano essere concretamente aiutate; dove i bisogni essenziali (manutenzione delle strade, viabilità, ordine pubblico, opportunità di lavoro, maggiore attenzione verso le attività commerciali e verso i giovani, gli anziani e i disabili) abbiano priorità assoluta; e dove le strutture comunali, il Porto delle Grazie in primis, vengano AMMINISTRATE da persone che abbiano i titoli e le competenze professionali necessarie e la capacità di garantire i servizi essenziali e attivare un indotto che porti seriamente lavoro, favorendo cosi l’arrivo di imbarcazioni in bassa e alta stagione, oltre naturalmente ad accogliere degnamente i migranti per i quali speriamo su nuove soluzioni governative che evitano le traversate che spesso si trasformano in tragedie.


I Cittadini che vogliono una Roccella più prosperosa e concreta sappiano che c’è chi sostiene le loro ragioni ed è pronto ad offrire un’alternativa alla sola propaganda che altri hanno fatto in questi ultimi anni.

domenica 8 ottobre 2023

Stroncato da una malattia a 44 anni l'appuntato dei carabinieri di origini roccellesi Vincenzo Cavallaro

 Fonte: ReggioToday

Lutto nell'Arma dei carabinieri, stroncato da una malattia a 44 anni l'appuntato Vincenzo Cavallaro, originario di Roccella Ionica che prestava servizio da una ventina d'anni a Palermo. Per molto tempo ha lavorato al reparto Scorte.


Lutto nell'Arma dei carabinieri per la morte dell'appuntato scelto Vincenzo Cavallaro, di 44 anni, in servizio da tempo al reparto Scorte. Il militare è deceduto in seguito ad una grave malattia e lascia la moglie.

Cavallaro era originario di Roccella Ionica, in provincia di Reggio Calabria. Molto presto si era arruolato nei carabinieri e prima di approdare alle Scorte, dove ha lavorato per una quindicina d'anni, aveva prestato servizio in una stazione della provincia di Palermo. 

Una persona "perbene, sempre allegra e disponibile", che amici e colleghi ricordano con grande affetto e stima.


Rivolgo le mie più sentite condoglianze ai cari genitori di Vincenzo e a tutti i familiari


2 agosto 2020 - 2 agosto 2021: Un anno senza Ludovico

2 agosto 2020  - 2 agosto 2021: Un anno senza Ludovico
2 Agosto 2020 - 2 Agosto 2021: un anno senza Ludovico. Il ricordo di Ludovico Lombardo ad un anno dalla sua tragica scomparsa. Sempre nel cuore dei tuoi amici e sempre nel cuore dei roccellesi.

JEU SUGNU CALABRISI - Sigla ufficiale Musica Etnosong 2019 Premio Mia Martini

La vera storia dei nostri emigranti che, per motivi di lavoro, sono stati "costretti" a lasciare la Terra in cerca di lavoro ma col cuore rivolto SEMPRE nell'estremo lembo della "nostra" Penisola: la CALABRIA!

ROCCELLA JONICA VISTA DA GERACE

ROCCELLA JONICA VISTA DA GERACE
Foto di Angelo Lagana'

DUE STRAORDINARI SCATTI DI ANGELO LAGANA'

Un Lungomare così, a Reggio, non si vedeva da tanti tanti anni. Le Frecce Tricolori hanno richiamato in città decine di migliaia di persone da tutte le province calabresi e da gran parte della Sicilia. La via Marina, completamente chiusa al traffico in occasione della seconda “domenica sostenibile”, s’è gremita di circa 100.000 persone che nel pomeriggio hanno assistito incantate allo spettacolo dell’Air Show “Scilla & Cariddi” con l’esibizione delle celebri Frecce Tricolore.

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VINCENZO MILANO CI REGALA L'ECLISSI SOLARE VISTA DAL CASTELLO

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Oggi 20 marzo, nonostante le nuvole, abbiamo potuto assistere, dalle nove e mezza fino alle undici, all'eclissi di sole. Qui da noi il sole, "coperto" dall'ombra della luna, si è oscurato soltanto per il 41%. La prossima eclissi parziale avverrà nel 2026 mentre per avere un'altra eclissi solare totale dovremmo "attendere" fino al 2081.
Questo straordinario evento è stato filmato dal videomaker Vincenzo Milano del Laboratorio DreamLab Studio di Roccella Jonica dalla postazione della Torre di Pizzofalcone. Un video, montato e musicato con grande sapienza, capace di trasmettere un brivido di emozione.

FESTIVAL JAZZ: DALLA GRANDE ILLUSIONE ALL'IMPIETOSA REALTA'

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Il regalo di Natale del M°. Angelo Laganà

OLTRAGGIO ALLA CITTA'

OLTRAGGIO ALLA CITTA'
OLTRAGGIO ALLA CITTA'. Foto di Angelo Laganà


ECCO PERCHE' POCO PIU' DI UN ANNO FA PESTAVA I PUGNI SUL TAVOLO DEL CONVENTO DEI MINIMI

ECCO PERCHE' POCO PIU' DI UN ANNO FA PESTAVA I PUGNI SUL TAVOLO DEL CONVENTO DEI MINIMI
Quale sindaco mai oltre a lui stesso o a chi per lui avrebbe consentito una liquidazione cosi rapida a suo favore? Un ulteriore una tantum prelevato da un fondo "segreto e nascosto". Cari elettori meditate...Dedicato a tutte quelle associazioni che partecipano alle riunioni con l'amministrazione la quale puntualmente ricorda pressappoco cosi: "Non chiedete soldi perchè non ce ne sono!"

I VINCITORI DI ROCCELLA ON YOUTUBE

Tre straordinari video sono saliti sul podio in questa 2° edizione del Concorso curato da Mariagrazia Curciarello. Tre video, diversi fra loro, che li accomuna solo la volontà di valorizzare al massimo le risorse naturalistiche di Roccella Jonica, obiettivo riuscito appieno grazie alle idee che hanno sbizzarrito la fantasia degli autori, ma anche del montaggio del video, agli "attori" e agli ambienti.
Meritato primo posto per l'invenzione "Scirobetta" dal nome dei due cortiggiani del re Carafa che nel caldo estivo roccellese ha trovato rinfresco solo con questa speciale bibita a base dei nostri limoni... Simpaticissimi e bravissimi davvero tutti i ragazzini-attori che hanno recitato nel video. Con questo video credo che si mostra per la prima volta l'interno del nostro castello in via di restauro in rete. 10 e lode a Francesco Cappelleri, complimenti vivissimi.
Solo un'idea cosi innovativa poteva battere il vincitore dello scorso anno. Alessandro Neumann, dopo il simpaticissimo "U Pirozzu" con cui ha trionfato nella prima edizione, ha girato il secondo atto che si chiama "U tarantozzu" ed è ancora una volta uno strepitoso successo. Le suggestive immagini dal basso dei passi di taranta, dimostrano l'estro e il talento dell'autore che conferma molti dei protagonisti-attori de "U Pirozzu, che diventano delle vere e proprie macchiette. Non vedo già l'ora di vedere la terza parte il prossimo anno...
Da museo il terzo video classificato girato e montato da due giovani, Antonio Dimasi e Felice Guarneri, con lo zampino dei reperti "storici" fotografici dell'archivio dell'associazione "Roccella com'era". "Fra i ricordi di un passato" è la storia di due bambini che, attraverso stupende immagini del passato di Roccella Jonica che sembrano animarsi grazie agli effetti speciali degli autori, raccontano la vita di 50 anni fa del loro paese e alla fine, oggi, si chiedono... "Chissà come sarà fra 50 anni?" Bellissima colonna sonora e un invito a tutti di guardarlo, agli adulti per fargli rivivere meravigliose emozioni e ricordi e ai giovani per fargli scoprire la semplicità insieme al sorriso genuino che c'era una volta. Da pelle d'oca...
E adesso non ci resta che... ammirarli.

1° classificato Roccella on youtube "A SCIRUBETTA" di Francesco Cappelleri.

2° classificato Roccella on youtube "U TARANTOZZU" di Alessandro Neumann

3° classificato "FRA I RICORDI DI UN PASSATO" di Antonio Dimasi e felice Guarneri