Riportiamo l'intervento della consigliera Vanessa Riitano, capogruppo di "Roccella Bene Comune", che venerdì scorso ha relazionato in Consiglio Comunale in merito alla proposta del nuovo piano spiaggia che, nonostante il lavoro articolato dei tecnici del Comune, presenta delle fortissime criticità di fondo che la consigliera ha bene espresso, dimostrando competenza sia tecnica che politica.
L'intervento, se da una parte ha causato una forte insofferenza da parte della maggioranza, dall'altra ha riscosso l'unanime consenso dei tanti operatori turistici presenti in aula.
Davanti ad una discussione cosi seria per il futuro del paese, si è dimostrato davvero becero il tentativo di "qualcuno" della maggioranza di mettersi a discutere del festival jazz, tema non all'ordine del giorno; ma evidentemente per "quel qualcuno" l'interesse era più proiettato a difendere i gravi disastri combinati in questi anni dall'associazione culturale jonica (di cui lo stesso amministratore faceva parte), che a discutere su un progetto che vale il futuro della nostra cittadina dichiaratamente a forte vocazione turistica.
Non ci dilunghiamo sulla figuraccia dimostrata per tutto il Consiglio da questo membro della maggioranza (con interventi giunti fino all'isterismo e ridicoli strafalcioni causati alla disconoscenza del regolamento comunale oltre che dei principi fondamentali del rispetto e della decenza), non ci ribassiamo al suo livello e crediamo che ai nostri cittadini interessi maggiormente conoscere la tematica su cui "Roccella Bene Comune" ha affrontato il nuovo piano spiaggia, con una posizione chiara a difesa delle attività già presenti e una proiezione futuristica lungimirante attraverso un reale e concreto aumento delle presenze turistiche attraverso priorità quali il ripascimento della spiaggia e il miglioramento dei servizi e dell'offerta turistica.
Ecco l'intervento integrale riportato a gran voce in aula:
Abbiamo affrontato in maniera approfondita lo studio del punto all' ordine del giorno in discussione, partecipando con interesse alla commissione, richiedendo atti e riflettendo insieme sulla questione.
Riconosciamo lo sforzo non indifferente che è stato profuso per la redazione dell'atto ringraziamo come minoranza l'impegno dell'Ing. Surace e degli altri tecnici intervenuti. Abbiamo apprezzato che si sia finalmente affrontato in maniera organica un aspetto importante della vita di Roccella.
Le nostre riflessioni tuttavia si sono soffermate su alcuni aspetti secondo noi di criticità per la situazione particolare roccellese:
- il primo aspetto che ci colpisce è il dato secondo noi estrogenato dei 20.000 utenti estivi che si riverserebbero nelle strutture balneari roccellesi. Noi abbiamo altri dati richiesti e pervenutici relativi ad abitanti, recettività delle strutture alberghiere e turisti con casa a Roccella che sicuramente non arrivano a 20.000 ma sono molti di meno, e ci stupisce il metodo di calcolo degli stessi effettuato attraverso il consumo di acqua e produzione di spazzatura, dati notoriamente raddoppiati in estate, e lo testimonia il fatto che nel periodo estivo, l'umido, per esempio, viene prelevato 3 volte e l'acqua viene consumata in maniera comprensibilmente più massiccia che in altre stagioni;
- un altro aspetto che riteniamo stridente, è il fatto che nel '95 quando ci fu la proposta di piano spiaggia con rilascio delle concessioni demaniali che portò all'installazione di molti nuovi lidi( da 3 a 10), le previsioni erano molto più rosee di quelle odierne con una popolazione maggiore e flussi turistici di anno in anno più incoraggianti. Oggi nel 2017 ,con previsioni diverse, si prevedono nuovi stabilimenti balneari con una percentuale di incidenza pari al 60% circa di quelli esistenti.
Secondo noi, una semplice ma efficace analisi di mercato, non poteva e non può prescindere da un incrocio di dati che prendono in considerazione le reali presenze alberghiere, gli abitanti roccellesi aumentati dai turisti stagionali e fare una semplice divisione per il numero che rappresenta la recettività dei lidi; si scoprirà così che l'offerta attuale è perfettamente idonea a soddisfare l'attuale domanda , anzi gli operatori di settore narrano di molti ombrelloni vuoti anche ad agosto e di un turismo di prossimità che non incide significativamente sull'economia legata al turismo balneare, in quanto gli utenti usufruiscono soprattutto della spiaggia libera, complice anche l'assenza di una seria gestione dei parcheggi a pagamento;
- analizzando il piano nel dettaglio salta all'occhio, una scelta di ubicazione dei nuovi lidi che andrà a causare un' eccessiva concentrazione dell'ambito 2, cioè quello dove insistono quasi tutti gli stabilimenti balneari esistenti. Con una previsione di 14 futuri lidi nel solo ambito 2 e due lidi nel ambito 3 (quello che per intenderci va dal torrente Cavone alla zona porto).
Se nuovi stabilimenti devono esserci, intanto che siano previsti a valle di una discussione partecipata tra le parti interessate e poi che siano spalmati in maniera omogenea, distribuendoli lungo il litorale roccellese, ovviamente facendo salvo l'ambito 1 che deve essere difeso da insediamenti umani, per via del fatto che è divenuto habitat della tartaruga caretta caretta e del giglio bianco.
Tale esigenza nasce secondo noi da una necessità ineluttabile di difesa ambientale, che scaturisce sia da studi specifici di settore ( vedi Tesi di Laurea Riitano) che da osservazioni ed analisi critiche di quanto ha interessato litorale roccellese negli anni scorsi: una evidente e aggressiva erosione in tutti i punti della spiaggia ed a tutti i livelli, accentuata dalla presenza del porto e dei pennelli che nel tempo si sono disfatti arrecando più danno che utile in termini di erosione costiera e di trasporto di materiale solido.
Le mareggiate poi, tipiche del nostro mare, hanno come ricorderete distrutto irreversibilmente molti lidi, costringendo alcuni operatori a spostare il proprio stabilimento in altre zone della spiaggia.
Nel 2009 era stato proposto un piano spiaggia analogo discusso con tutti gli organi interessati, e si era arrivati alla conclusione che era necessario eliminare alcuni dei lidi previsti perché in caso di mareggiate, alcuni di quelli esistenti non avrebbero potuto spostarsi, oggi dopo 8 anni, vediamo in sostanza la stessa cosa ed in particolare, nel piano che si presenta, abbiamo notato che è prevista la possibilità di dislocare solo per alcuni lidi e non per tutti, e dunque se dovesse esserci malauguratamente un'impellente necessità per qualche stabilimento di spostarsi dal suo sito, ciò verrebbe compromesso in quanto tra i 10 lidi esistenti, ne vengono inseriti altri 4 ,immaginiamo che la cosa produrrebbe una forte penalizzazione sull'economia dei soggetti interessati;
- l'analisi ambientale ci impone inoltre di considerare l'impatto visivo di 14 lidi schierati in pochi km di spiaggia; questo è un aspetto imprescindibile nella valutazione di impatto ambientale di un'opera, perché mette in risalto una maggiore antropizzazione del territorio con modifiche dello sky-line marino roccellese; oltre che un impatto non indifferente sul fronte viabilità che risulterebbe inevitabilmente congestionata in prossimità del centro del paese.
Senza contare il consumo di spiaggia libera che è la vera attrazione del nostro litorale, la vera perla che va esaltata e difesa ,come? Con una programmazione seria ed organica di ripascimenti, ripristino dei pennelli esistenti e protezione con massi al piede dei muri di contenimento per evitare la situazione drammatica che si è verificata qualche anno fa a Siderno, per cui il mare ha sventrato la stradasoprastante (questo perché il mare non bussa alla porta prima di arrecare danno alle strutture ed alle infrastrutture).
Bisogna secondo noi rivedere il suddetto aspetto nell'ottica di minimizzare il più possibile questo impatto. Per un paese che si fregia della bandiera blu, è un'analisi quantomai necessaria e lungimirante così come la predisposizione di stabilimenti balneari ecosostenibili, a ostacoli zero e che tengano conto di spazi per le colonie estive e campi disabili.
- ancora, mi viene da pensare allo sviluppo economico e turistico. Un paese a chiara vocazione turistica come Roccella, deve puntare all'estate ed al mare come punto di partenza, ma deve necessariamente allargare ed integrare l'orizzonte alle attività produttive, ai servizi, alle attività ludiche, all'intrattenimento, allo svago ed allo sport, quest'ultimo molto sentito a Roccella insieme alla cultura, che possono calamitare più gente possibile ed intrattenerla: non basta richiamare gente al mare, bisogna fare in modo che questa trovi nel paese degli interessi vivi, coinvolgenti e duraturi. La sera i ragazzi vanno via da Roccella per riversarsi nei paesi vicini, cioè vanno a divertirsi ed a spendere altrove. Dobbiamo costruire una rete commerciale, turistica, sociale e di servizi che lavori in sinergia per occupare tutte le fette di mercato vuote e far ripartire lo sviluppo a Roccella. Un paese a chiara vocazione turistica deve destagionalizzare gli eventi e le manifestazioni più importanti, deve radicarle nel territorio, farle proprie e offrirle all'utenza nel modo più appetibile possibile.
Insomma, bisognava anche programmare nel piano, lo sviluppo della zona fronte mare, prevedendo l'insediamento di strutture come villaggi turistici, e simili, con idonei interventi di decongestionamento della viabilità e piccoli centri commerciali naturali (mercato ittico e mercato degli artigiani). Basterebbe guardare i paesi vicini anche della costa tirrenica per rendersi conto che il mare, ed il nostro è davvero spettacolare, è solo il punto di partenza;
- ci siamo ancora sulla questione Bolksteine (legge europea di riferimento in merito alle concessioni demaniali, secondo la quale queste verranno prorogate fino al 2020 per gli stabilimenti già esistenti). Rivolgendo lo sguardo alla situazione italiana, ci siamo resi conto che il tema attuale, ovunque, non è se concedere o meno nuove concessioni fino al 2020, che può essere considerato come una sorta di anno 0 in questo senso, ma addirittura se mantenere in vita quelle esistenti. Perché Roccella è in controtendenza su questo?
- in ultimo, ma non ultimo per importanza, riteniamo che ci sia stato un difetto di comunicazione e di confronto con la cittadinanza tutta, ma soprattutto con i proprietari degli stabilimenti balneari, che sappiamo per certo essere uniti nell'affermare di avere molte riserve in merito al piano e di aver voluto essere coinvolti in maniera fattiva e propositiva nella redazione del piano; la loro presenza qui oggi, lo testimonia con forza.
Proponiamo dunque di procrastinare la discussione per l'adozione del piano in un momento successivo, a valle di un confronto fruttuoso e democratico tra le parti interessate (cittadini, operatori balneari e tecnici).