E’ stata consegnata nei giorni scorsi all’Ufficio Circondariale Marittimo di Roccella Jonica la motovedetta CP 760 della Guardia Costiera.
La nuova motovedetta è stata acquistata con i fondi della Comunità Europea, stanziati dall’agenzia Frontex per il programma di controllo delle frontiere esterne allo scopo di intensificare le attività e i controlli in materia d’immigrazione.
L’unità, lunga 12,18 e larga 4,22 metri, prodotta dalla società Arimar, dal punto di vista tecnico presenta uno scafo a chiglia rinforzata in vetroresina, con una “V” profonda, che nonostante la ridotta immersione è in grado di assicurare notevoli capacità marinaresche di tenuta di mare.
La sovrastruttura, del tipo semicabinato, è in grado di assicurare un buon comfort all’equipaggio imbarcato.
I due motori Volvo Penta da 330 HP cadauno, abbinati al sistema di trasmissione a piedi poppieri, completano il quadro generale assicurando all’unità un’ottima versatilità di impegno, unitamente a prestazioni di alto profilo.
Notevole anche la dotazione di apparati tecnologici di radiocomunicazione e scoperta. La motovedetta per le caratteristiche tecniche sarà impiegata prevalentemente in attività di vigilanza per i flussi migratori.
Le eccellenti capacità operativo/marinaresche ne consentiranno tuttavia anche un impiego in operazioni di ricerca e soccorso in mare e di polizia marittima.
Francesco Drianò, "nell'arte della Vita " e " per gli amici" Franchino
A ricordarci che siamo tutti funamboli in bicicletta sul sottile filo della Vita è sempre e solo l'improvvisa scomparsa di qualcuno, la cui anima che ride, sempre riderà come una preghiera.
In bicicletta e sorridendo si può andare anche quando "con grandi sacrifici" raggiungi e mantieni un peso superiore a 100 Kg.
Così Franchino ha attraversato "facendosi leggero leggero" la sua e anche la nostra Vita: con un sorriso sgargiante, con miriade di battute brillanti, dense dell'ironia e a volte del sarcasmo di chi nella Vita non affronta solo cose belle.
Lo sguardo acuto e intelligente, nascosto da un paio di occhiali, aveva consentito a Franchino di essere un imprenditore della Locride dotato di serietà e professionalità eterea per planare su un terreno minato senza mai arrivare allo scontro con nessuno.
Come ad ogni Uomo, nella vita di Franchino non sono mancati i momenti tragici. Ma a differenza di molti, la sua sofferenza non si è mai trasformata in cinismo, nè le difficoltà hanno mai attenuato la sua generosità.
Sempre pronto a mettersi in viaggio per scoprire un nuovo ristorante, per degustare prelibatezze, per condividere con gli amici il piacere della buona tavola e del buon bere, sempre pronto a tacere piuttosto che dire cose spiacevoli. Franchino, aveva saputo essere anche molto coraggioso nelle sue scelte: piuttosto che essere tra i Vinti, tra i vincitori o tra i perdenti, aveva preferito restare un pugile sentimentale.
Come nella poesia di Vladimir Vysotskij cantata da Capossela, mentre Franchino è sul ring, la Vita- avversario «Colpisce, è un uragano... e lui si accascia poi stremato... e gli alzano la mano che non ha mai picchiato. Mentre lui serafico dice... La Vita è proprio bella, la Vita è proprio okay... e pensa un pò, sarà okappa per qualcuno per gli altri è kappaò».
In bicicletta e sorridendo si può andare anche quando "con grandi sacrifici" raggiungi e mantieni un peso superiore a 100 Kg.
Così Franchino ha attraversato "facendosi leggero leggero" la sua e anche la nostra Vita: con un sorriso sgargiante, con miriade di battute brillanti, dense dell'ironia e a volte del sarcasmo di chi nella Vita non affronta solo cose belle.
Lo sguardo acuto e intelligente, nascosto da un paio di occhiali, aveva consentito a Franchino di essere un imprenditore della Locride dotato di serietà e professionalità eterea per planare su un terreno minato senza mai arrivare allo scontro con nessuno.
Come ad ogni Uomo, nella vita di Franchino non sono mancati i momenti tragici. Ma a differenza di molti, la sua sofferenza non si è mai trasformata in cinismo, nè le difficoltà hanno mai attenuato la sua generosità.
Sempre pronto a mettersi in viaggio per scoprire un nuovo ristorante, per degustare prelibatezze, per condividere con gli amici il piacere della buona tavola e del buon bere, sempre pronto a tacere piuttosto che dire cose spiacevoli. Franchino, aveva saputo essere anche molto coraggioso nelle sue scelte: piuttosto che essere tra i Vinti, tra i vincitori o tra i perdenti, aveva preferito restare un pugile sentimentale.
Come nella poesia di Vladimir Vysotskij cantata da Capossela, mentre Franchino è sul ring, la Vita- avversario «Colpisce, è un uragano... e lui si accascia poi stremato... e gli alzano la mano che non ha mai picchiato. Mentre lui serafico dice... La Vita è proprio bella, la Vita è proprio okay... e pensa un pò, sarà okappa per qualcuno per gli altri è kappaò».
Con affetto e stima
Antonella Sotira.