Ed ecco, dopo le becere dichiarazioni rilasciate alla stampa dal sindaco all'indomani della decisione del prof. Alvaro di dimettersi per "mancato coinvolgimento sulle decisioni che l’Amministrazione Comunale assume", arrivare le conferme e gli affondi del consiglio comunale in perfetto stile fascista dove l'oppositore deve essere "eliminato" con qualsiasi mezzo ed infamia, mettendolo a tacere soprattutto dopo le parole del duce dalla cui bocca pendono tutti i seguaci.
Mi scuso con i lettori se mi esprimo in questi termini ma deve essere chiaro e lampante che non esiste a Roccella Jonica una persona che conosca il prof. Pino Alvaro, con la sua storia di eccelso professore e preside nonchè di persona stimata per la sua semplicità e le indiscusse qualità morali, che possa pensare che fosse in aspettativa di ricevere la delega dell'assessorato dopo le dimissioni dell'indagato Bombardieri.
Questa insensata invenzione, insieme ad una moltitudine di altri banali attacchi personali contro il consigliere Alvaro, evidenziano una, e una soltanto, di quelle che sono le motivazioni di alcuni amministratori di rimanere incollati alla loro poltrona, ossia disposti a tutto pur di continuare nella losca tessitura degli interessi del despota.
La mia più grande amarezza di questa "battaglia per la verità" che sto portando avanti è che i giovani del mio paese partono, vanno via da Roccella o per studio o per lavoro, oppure quelli che restano sono disinteressati ai misfatti della politica locale perchè si rendono conto che questa è in mano a degli avvoltoi e a un regime capace di fare estraniare la gente dalla cosa pubblica attraverso inganni, chiacchiere e apparenze.
La cosa più assurda è che proprio lui che usa parole come clientelismo e cura degli affari personali, ha fatto del Comune la sua banca dove poter risucchiare ogni fondo per la sua sanguisuga associazione, e della messa sotto ricatto o false promesse a impiegati, ingegneri, avvocati e operai il suo bacino di voti.
Spero che i roccellesi riescano a togliersi il velo dagli occhi e non cadere continuamente nelle loro trappole fatte di apparenze e strumentalizzazioni tirando in ballo la cattiva politica degli altri paesi: questa gente dello sviluppo dei paese, che deve passare attraverso il turismo e il ripristino dei servizi dignitosi di trasporto, se ne frega altamente; senza l'arrivo di gente, attraverso un'adeguata promozione e organizzazione di servizi turistici, la nostra terra è condannata all'isolamento; ma a loro cosa importa di tutto questo? La tela dei loro interessi e di quelli dei loro clienti la stanno continuando a tessere bene, nascosti nel bunker di via XXV Aprile...
Poveri noi, poveri i nostri figli!!!