Fonte: http://www.ilquotidianocalabria.it/
Decine di immigrati, uno dei quali è un bambino di appena 10 anni, sono stati trovati la notte scorsa lungo la statale 106 a Roccella Ionica dopo che erano sbarcati sulla costa reggina. I migranti, tutti uomini, sono di nazionalità afghana, bengalese, pachistana, siriana ed irachena. Le loro condizioni sono buone. Dopo il ritrovamento, sono cominciate le ricerche a mare dell’imbarcazione che li ha trasportati sino in Calabria, ma al momento senza esito.
Secondo i primi conteggi, dall'imbarcazione sono scese almeno 67 persone. Intorno all’una sono stati notati aggirarsi a Roccella Jonica, ma altri sono stati visti nel comune vicino di Marina di Marina di Gioiosa. Probabilmente, ritengono gli inquirenti, sono stati lasciati in punti diversi dagli scafisti che poi si sono dileguati. Sono afghani, bengalesi, pakistani, siriani e iracheni. La prima accoglienza è stata predisposta nei locali della ex scuola elementare di Roccella Jonica, in via Carrera.
Un secondo sbarco di immigrati è avvenuto sulla costa ionica calabrese dopo quello di Roccella. Un gruppo di 40 migranti, 38 pachistani e due indiani, sono stati trovati sulla spiaggia a Capo Colonna, nel crotonese. I migranti, anche in questo caso tutti uomini, sono stati trasferiti nel centro di accoglienza di Sant'Anna.
Chi volesse inviarmi notizie, messaggi, comunicazioni di manifestazioni ed eventi da pubblicare sul blog può farlo attraverso la mail niko.25@hotmail.it
venerdì 12 ottobre 2012
mercoledì 10 ottobre 2012
ROCCELLA IN PREDA ALLA PAURA
Panico e tensione, è questo il clima che si respira nel nostro paese dopo l'ennesimo drammatico fattaccio di furto in abitazione ai danni di due anziani ed ammalati coniugi presi di sovrassalto nel cuore della notte da tre balordi incappucciati, armati di coltelli e pronti a tutto pur di portare via denaro e preziosi.
Una notte di terrore, che rimarrà segnata per tutto il resto della sua vita, per la signora Ada, 72 anni e gravemente diabetica, che, sentendo dei rumori al piano superiore si alza dal letto e, proprio sul ciglio della porta viene bloccata dai tre malviventi che le tappano la bocca e le puntano un coltello alla gola gridandogli: "Dimmi dove sono i soldi oppure ti ammazziamo!!!"
Immobilizzata dai delinguenti, la vittima prima si preoccupa del marito che si trova bloccato a letto per gravi motivi si salute supplicando i rapinatori di risparmiarlo dalle violenze fisiche e poi è costretta a indicargli il posto dove custodisce la somma di denaro (4000 euro) prelevata lo stesso giorno per poter effettuare dei pagamenti straordinari.
Appena presi i contanti, la signora in preda allo shock viene imbavagliata con lo scotch e chiusa nella stanza col marito, mentre i tre malviventi si dileguano dal tetto da dove erano entrati ,sfruttando l'apertura di un lucernaio, e si dileguano in un battibaleno dopo aver fatto gia incetta di altri oggetti d'oro.
E' davvero inaudito il modo con cui questi furfanti senza scrupoli violano le abitazioni e, capaci di tutto, anche di uccidere, intervengono fisicamente sulle persone deboli e indifese e fanno razzie.
E' passato poco più di un mese da quando ho scritto dell'altra terribile esperienza dell'anziana signora Brognano in via Campanella, oggi siamo di fronte ad un episodio ancora più brutale, avvenuto in piena notte e che ha rischiato davvero di causare sangue e morte.
Occorre al più presto garantire alla giustizia questi delinguenti prima che possano ancora agire, perchè purtroppo se cosi non sarà il paese sarà succube di questi balordi e si creerà una sorta di panico collettivo fra le persone sole e anziane che avranno paura anche di tenere in casa pochi spiccioli.
Tanta ma tanta solidarietà ad Ada e Aldo, due persone squisite e gentilissime, che hanno sempre lavorato e vissuto nella massima riservatezza senza mai dare fastidio a nessuno, e non meritavano assolutamente di essere segnati da questa esperienza di cosi tanta ferocia.
Confidiamo nella massima professionalità delle Forze dell'Ordine perchè Roccella non merita di vivere nella paura che, in virtù di questi fatti violenti, inevitabilmente si è propagata fra i nostri cittadini.
Una notte di terrore, che rimarrà segnata per tutto il resto della sua vita, per la signora Ada, 72 anni e gravemente diabetica, che, sentendo dei rumori al piano superiore si alza dal letto e, proprio sul ciglio della porta viene bloccata dai tre malviventi che le tappano la bocca e le puntano un coltello alla gola gridandogli: "Dimmi dove sono i soldi oppure ti ammazziamo!!!"
Immobilizzata dai delinguenti, la vittima prima si preoccupa del marito che si trova bloccato a letto per gravi motivi si salute supplicando i rapinatori di risparmiarlo dalle violenze fisiche e poi è costretta a indicargli il posto dove custodisce la somma di denaro (4000 euro) prelevata lo stesso giorno per poter effettuare dei pagamenti straordinari.
Appena presi i contanti, la signora in preda allo shock viene imbavagliata con lo scotch e chiusa nella stanza col marito, mentre i tre malviventi si dileguano dal tetto da dove erano entrati ,sfruttando l'apertura di un lucernaio, e si dileguano in un battibaleno dopo aver fatto gia incetta di altri oggetti d'oro.
E' passato poco più di un mese da quando ho scritto dell'altra terribile esperienza dell'anziana signora Brognano in via Campanella, oggi siamo di fronte ad un episodio ancora più brutale, avvenuto in piena notte e che ha rischiato davvero di causare sangue e morte.
Occorre al più presto garantire alla giustizia questi delinguenti prima che possano ancora agire, perchè purtroppo se cosi non sarà il paese sarà succube di questi balordi e si creerà una sorta di panico collettivo fra le persone sole e anziane che avranno paura anche di tenere in casa pochi spiccioli.
Tanta ma tanta solidarietà ad Ada e Aldo, due persone squisite e gentilissime, che hanno sempre lavorato e vissuto nella massima riservatezza senza mai dare fastidio a nessuno, e non meritavano assolutamente di essere segnati da questa esperienza di cosi tanta ferocia.
Confidiamo nella massima professionalità delle Forze dell'Ordine perchè Roccella non merita di vivere nella paura che, in virtù di questi fatti violenti, inevitabilmente si è propagata fra i nostri cittadini.
martedì 9 ottobre 2012
"TAGLIATA" LA CORRENTE ELETTRICA AL POLO SANITARIO DI ROCCELLA JONICA
Ho atteso qualche giorno prima di dare la notizia nella speranza che il problema si risolvesse senza tanti clamori, ed invece è accaduto esattamente quello che non doveva accadere. Da Lunedi 8 ottobre il Polo Sanitario di Roccella Jonica è senza energia elettrica dopo il distaccamento della fornitura a causa del mancato pagamento delle fatture pregresse.
Siamo di fronte a un fatto davvero clamoroso. Nonostante la notizia fosse trapelata con ritardo sapevamo che da diversi giorni la Saub di Roccella operava in regime di bassa tensione elettrica. Operatori di Enel Energia avevano provveduto 15 giorni fa a ridurre la potenza della fornitura di energia elettrica dai normali 3,3 kw a 495 w, potenza che consente un uso minimo anche delle apparecchiature elettrice, e quindi per questo tempo sono stati fuori uso computer e impianti di climatizzazione, oltre che fari di illuminazione esterna.
Il Polo Sanitario di Roccella Jonica, ospitato da due anni nella struttura progettata come mercato coperto dopo la chiusura dell’Ospitaletto di via Cavone perché dichiarato inidoneo, svolge diversi servizi sanitari tra cui quello essenziale di Guardia Medica, notturna e turistica, servizi assistenziali per tutti i cittadini (rilascio o rinnovo tessere sanitarie, esenzione ticket, scelta e revoca del medico di famiglia e pediatra, ecc.), visite specialistiche ambulatoriali tra cui quelle di ginecologia con i relativi esami di paptest, consultorio familiare, fisioterapia per adulti con una palestra con specialisti per la ginnastica ai bambini con difficoltà motoria.
La causa del distacco della corrente è da attribuire ad una serie di morosità di pagamenti dell’energia elettrica, ritardi che pare si aggirino a somme superiori ai 5 mila euro non pagate dal Comune di Roccella Jonica in quanto titolare della struttura e quindi del contratto di fornitura elettrica.
La responsabilità del Comune, più che del pagamento diretto delle diverse bollette insolute, va, di fatto, individuata nella incapacità di riscattare l’ingente somma dall’Azienda Sanitaria Provinciale, che, pare, si giustifica rilanciando con l’indisponibilità delle somme causa i dissanguanti tagli che la Regione Calabria ha deciso di effettuare su tutta la Sanità calabrese dopo gli sperperi e i bilanci rossi del passato.
Sta di fatto che, in virtù della delibera 200/99 dell’Autorità dell’energia elettrica e del gas (Aeeg), per il ripristino dell'erogazione di energia occorre adempiere alle spettanze fornendo copia delle ricevute di pagamento già avvenuto.
Male, molto male, le inadempienze da parte dell’ASP di Locri, ma altrettanto male è la superficialità del Comune di Roccella Jonica che nulla ha fatto per evitare questo enorme disservizio alla struttura, magari comunicando per tempo alla Compagnia elettrica, attraverso il Comodato d’uso rilasciato per il Polo Sanitario, che in quella struttura si svolgono funzioni di pubblica utilità che rappresenta un motivo di “non disalimentabilità” della corrente elettrica neanche per morosità.
Dopo i sentimenti di rabbia per via delle notizie che vengono ventilate dell’imminente chiusura di questa e altri sedi Saub, dopo il grosso disagio che tutto il personale specialistico si è accollato in questi due anni per via di una struttura priva di prese d’aria con stanze che sembrano delle camere a gas (ribadiamo che la struttura è nata con il progetto che prevedeva un mercato per il commercio di ortofrutticoli e alimentari vari), oggi si è arrivati all’umiliazione con tutto il Polo Sanitario bloccato perché senza corrente elettrica.
Cosa succederà ora?
La situazione deve essere sbloccata al più presto. E’ una situazione impensabile ed assurda, continuare ad essere in blackout e rimanere inermi istituzioni, ASP, sindacati dei lavoratori e cittadini, è un qualcosa di inconcepibile. Aspettiamo risvolti immediati innanzitutto dall’Azienda Sanitaria Provinciale, altrimenti credo che uno sciopero di protesta sia il minimo e indispensabile.
Siamo di fronte a un fatto davvero clamoroso. Nonostante la notizia fosse trapelata con ritardo sapevamo che da diversi giorni la Saub di Roccella operava in regime di bassa tensione elettrica. Operatori di Enel Energia avevano provveduto 15 giorni fa a ridurre la potenza della fornitura di energia elettrica dai normali 3,3 kw a 495 w, potenza che consente un uso minimo anche delle apparecchiature elettrice, e quindi per questo tempo sono stati fuori uso computer e impianti di climatizzazione, oltre che fari di illuminazione esterna.
Il Polo Sanitario di Roccella Jonica, ospitato da due anni nella struttura progettata come mercato coperto dopo la chiusura dell’Ospitaletto di via Cavone perché dichiarato inidoneo, svolge diversi servizi sanitari tra cui quello essenziale di Guardia Medica, notturna e turistica, servizi assistenziali per tutti i cittadini (rilascio o rinnovo tessere sanitarie, esenzione ticket, scelta e revoca del medico di famiglia e pediatra, ecc.), visite specialistiche ambulatoriali tra cui quelle di ginecologia con i relativi esami di paptest, consultorio familiare, fisioterapia per adulti con una palestra con specialisti per la ginnastica ai bambini con difficoltà motoria.
La causa del distacco della corrente è da attribuire ad una serie di morosità di pagamenti dell’energia elettrica, ritardi che pare si aggirino a somme superiori ai 5 mila euro non pagate dal Comune di Roccella Jonica in quanto titolare della struttura e quindi del contratto di fornitura elettrica.
La responsabilità del Comune, più che del pagamento diretto delle diverse bollette insolute, va, di fatto, individuata nella incapacità di riscattare l’ingente somma dall’Azienda Sanitaria Provinciale, che, pare, si giustifica rilanciando con l’indisponibilità delle somme causa i dissanguanti tagli che la Regione Calabria ha deciso di effettuare su tutta la Sanità calabrese dopo gli sperperi e i bilanci rossi del passato.
Sta di fatto che, in virtù della delibera 200/99 dell’Autorità dell’energia elettrica e del gas (Aeeg), per il ripristino dell'erogazione di energia occorre adempiere alle spettanze fornendo copia delle ricevute di pagamento già avvenuto.
Male, molto male, le inadempienze da parte dell’ASP di Locri, ma altrettanto male è la superficialità del Comune di Roccella Jonica che nulla ha fatto per evitare questo enorme disservizio alla struttura, magari comunicando per tempo alla Compagnia elettrica, attraverso il Comodato d’uso rilasciato per il Polo Sanitario, che in quella struttura si svolgono funzioni di pubblica utilità che rappresenta un motivo di “non disalimentabilità” della corrente elettrica neanche per morosità.
Dopo i sentimenti di rabbia per via delle notizie che vengono ventilate dell’imminente chiusura di questa e altri sedi Saub, dopo il grosso disagio che tutto il personale specialistico si è accollato in questi due anni per via di una struttura priva di prese d’aria con stanze che sembrano delle camere a gas (ribadiamo che la struttura è nata con il progetto che prevedeva un mercato per il commercio di ortofrutticoli e alimentari vari), oggi si è arrivati all’umiliazione con tutto il Polo Sanitario bloccato perché senza corrente elettrica.
Cosa succederà ora?
La situazione deve essere sbloccata al più presto. E’ una situazione impensabile ed assurda, continuare ad essere in blackout e rimanere inermi istituzioni, ASP, sindacati dei lavoratori e cittadini, è un qualcosa di inconcepibile. Aspettiamo risvolti immediati innanzitutto dall’Azienda Sanitaria Provinciale, altrimenti credo che uno sciopero di protesta sia il minimo e indispensabile.
I TUOI AMICI FRATERNI
Eri l'anima della nostra compagnia, compatta e unita grazie all'allegria che sapevi sprigionare.
Insieme abbiamo vissuto gli anni più belli della nostra giovinezza e con il cuore e la mente non ci separeremo mai.
Oggi e sempre sarai con noi perchè in tutti noi c'è un Andrea!
I tuoi amici fraterni.
lunedì 8 ottobre 2012
UN'ALTRA PARTE DI ME VA VIA
In silenzio, in punta di piedi come ha sempre vissuto, se n'è andato lassù fra gli angeli più sorridenti del Paradiso a portare la sua dolcezza, la sua allegria, la sua forza di grande combattente.
Andrea faceva parte della nostra Compagnia, anzi era l'anima dell'affiatato gruppo che fin dall'adolescenza si è cresciuto insieme, unito, solidali l'un l'altro, rispettosi e con occhi aperti alla esperienze della vita. In estate il gruppo raddoppiava perchè, vista la nostra allegria, coinvolgeva e trainava moltissimi amici che tornavano a Roccella in vacanza.
Tutti lo cercavamo, tutti lo volevamo, se un giorno non c'era all'"allegra brigata" mancava l'essenza e la sostanza. Perchè Andrea era sempre sincero, sapeva essere serio quando si trattava di non superare i limiti e sapeva sprizzare simpatia quando si trattava "di giocare" e scherzare. Cosi abbiamo trascorso i tempi migliori della nostra giovinezza, della nostra spensieratezza: in macchina in otto/dieci per raggiungere i paesi dove c'erano le feste e i concerti; le serate in pizzeria con la sua pizza puntualmente bruciacchiata, addirittura sul palco di Sant'Ilarione a Caulonia ad improvvisare una canzone che è divenato l'inno della nostra compagnia, il suo attivismo nel volontariato con l'associazione Giovaninsieme per il mantenimeto e la cura del verde pubblico, e quante altre cose....
Poi i momenti difficili a Milano e Bergamo che aveva superato con la sempre accesa fiducia e la voglia di ripartire. Speravamo tutti che il peggio fosse passato e che adesso finalmante la fortuna girasse dalla sua parte. Andrea e Rosanna avevano grandi progetti e insieme alle loro affiatate famiglie stavate gettando le basi per poterle realizzare.
Ma è vero che non siamo sempre noi a decidere sulla nostra vita, per lui era già tutto scritto con la mano e la volontà di qualcun'altro.
Ed oggi io mi chiedo con amarezza e delusione perchè tutto questo proprio a te...
La sola risposta è nei Misteri della Fede, perchè non c'è altra spiegazione visto che è stato sempre un modello di ragazzo e con una gran voglia di crescere e vivere con...
Durante quest'estate, quando già il suo destino era segnato, lui ci credeva e ci contava per una bella rimpatriata in pizzeria ad Agosto quando rientravano tutti quelli della Compagnia. "Anche se io non potrò venire - mi disse - voi dovete organizzare lo stesso la serata insieme, anche se io ce la metterò tutta per esserci..."
Noi continueremo a vederci caro amico mio e tu sarai sempre con noi, nella vita del nostro gruppo tu e noi siamo e saremo un tutt'uno; non ci saranno mai momenti d'insieme senza la tua presenza, senza la tua parola. Dentro ognuno di noi vive un Andrea. Grazie amico mio per tutto quello che mi hai dato, ti voglio bene, ti vogliamo tutti un bene dell'anima. Siamo un gruppo affiatato, non ci separeremo mai!
Andrea faceva parte della nostra Compagnia, anzi era l'anima dell'affiatato gruppo che fin dall'adolescenza si è cresciuto insieme, unito, solidali l'un l'altro, rispettosi e con occhi aperti alla esperienze della vita. In estate il gruppo raddoppiava perchè, vista la nostra allegria, coinvolgeva e trainava moltissimi amici che tornavano a Roccella in vacanza.
Tutti lo cercavamo, tutti lo volevamo, se un giorno non c'era all'"allegra brigata" mancava l'essenza e la sostanza. Perchè Andrea era sempre sincero, sapeva essere serio quando si trattava di non superare i limiti e sapeva sprizzare simpatia quando si trattava "di giocare" e scherzare. Cosi abbiamo trascorso i tempi migliori della nostra giovinezza, della nostra spensieratezza: in macchina in otto/dieci per raggiungere i paesi dove c'erano le feste e i concerti; le serate in pizzeria con la sua pizza puntualmente bruciacchiata, addirittura sul palco di Sant'Ilarione a Caulonia ad improvvisare una canzone che è divenato l'inno della nostra compagnia, il suo attivismo nel volontariato con l'associazione Giovaninsieme per il mantenimeto e la cura del verde pubblico, e quante altre cose....
Poi i momenti difficili a Milano e Bergamo che aveva superato con la sempre accesa fiducia e la voglia di ripartire. Speravamo tutti che il peggio fosse passato e che adesso finalmante la fortuna girasse dalla sua parte. Andrea e Rosanna avevano grandi progetti e insieme alle loro affiatate famiglie stavate gettando le basi per poterle realizzare.
Ma è vero che non siamo sempre noi a decidere sulla nostra vita, per lui era già tutto scritto con la mano e la volontà di qualcun'altro.
Ed oggi io mi chiedo con amarezza e delusione perchè tutto questo proprio a te...
La sola risposta è nei Misteri della Fede, perchè non c'è altra spiegazione visto che è stato sempre un modello di ragazzo e con una gran voglia di crescere e vivere con...
Durante quest'estate, quando già il suo destino era segnato, lui ci credeva e ci contava per una bella rimpatriata in pizzeria ad Agosto quando rientravano tutti quelli della Compagnia. "Anche se io non potrò venire - mi disse - voi dovete organizzare lo stesso la serata insieme, anche se io ce la metterò tutta per esserci..."
Noi continueremo a vederci caro amico mio e tu sarai sempre con noi, nella vita del nostro gruppo tu e noi siamo e saremo un tutt'uno; non ci saranno mai momenti d'insieme senza la tua presenza, senza la tua parola. Dentro ognuno di noi vive un Andrea. Grazie amico mio per tutto quello che mi hai dato, ti voglio bene, ti vogliamo tutti un bene dell'anima. Siamo un gruppo affiatato, non ci separeremo mai!
sabato 6 ottobre 2012
DECESPUGLIATORI IN SOFFITTA, DISERBANTI PER PULIRE LE STRADE
Sta prendendo sempre più piede un bruttissimo metodo per ripulire le strade dalle erbacce. Ho letto che lo fa l'ANAS per ripulire le strade provinciali e le cunette e lo fa anche Trenitalia per i binari. Si tratta di gettare un diserbante (dicono ecologico...) che nel giro di 20 giorni rinsecchisce le erbacce.
Questo metodo l'ho visto fare da qualche anno anche agli operai del nostro Comune: li ho visti con il sifone sulle spalle, con la mascherina davanti alla bocca girare per le vie del paese e spruzzare il diserbante sui bordi delle strade proprio a fianco delle abitazioni dei roccellesi; in questi giorni, addirittura, ho osservato la scena del cospargimento del diserbante direttamente da sopra il camioncino (ossia un operaio che guida - sempre provvisto di mascherina - a minima velocità lungo le strade, ed uno che da sopra il cassone - sempre con la mascherina davanti alla bocca - allungava il tubo rigido spruzzando il diservante sulle erbacce ai bordi delle strade).
Questa pratica oltre che brutta a livello di impatto visivo é dannosa e rischiosa visto che siamo di fronte a un veleno che viene cosparso - come dicevo prima - lungo le vie cittadine, proprio lungo i marciapiedi e i muri perimetrali delle nostre case.
Ho fatto una veloce ricerca per verificare se l'utilizzo di queste sostanze sono consentite dalla legge, ed ho trovato che "l’utilizzo di sostanze diserbanti prevede specifiche modalità di esecuzione, relativamente sia alla sicurezza dell’operatore che provvede alla distribuzione sia all’area da sottoporre a trattamento (che andrebbe opportunamente delimitata, in modo da evitare qualunque contaminazione nei confronti di persone non adeguatamente protette o animali) ed in caso di distribuzione in aree di salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano, quali corsi d’acqua o pozzi, dovrebbe essere predisposta ed osservata una opportuna fascia di rispetto (ai sensi dell’art. 94, comma 4°, lettera c) del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.).
Il medesimo codice dell’ambiente, inoltre, pone divieti di scarico sul suolo, sugli strati superficiali del sottosuolo, nelle acque sotterranee e nelle acque superficiali (artt. 103 – 105 d.lgs. 152/2006 e s.m.i.) e prevede sanzioni amministrative e penali nei confronti di chi violi le indicate prescrizioni (art. 133 e 137 del d.lgs. 152/2006 e s.m.i.)" .
Questo metodo l'ho visto fare da qualche anno anche agli operai del nostro Comune: li ho visti con il sifone sulle spalle, con la mascherina davanti alla bocca girare per le vie del paese e spruzzare il diserbante sui bordi delle strade proprio a fianco delle abitazioni dei roccellesi; in questi giorni, addirittura, ho osservato la scena del cospargimento del diserbante direttamente da sopra il camioncino (ossia un operaio che guida - sempre provvisto di mascherina - a minima velocità lungo le strade, ed uno che da sopra il cassone - sempre con la mascherina davanti alla bocca - allungava il tubo rigido spruzzando il diservante sulle erbacce ai bordi delle strade).
Questa pratica oltre che brutta a livello di impatto visivo é dannosa e rischiosa visto che siamo di fronte a un veleno che viene cosparso - come dicevo prima - lungo le vie cittadine, proprio lungo i marciapiedi e i muri perimetrali delle nostre case.
Ho fatto una veloce ricerca per verificare se l'utilizzo di queste sostanze sono consentite dalla legge, ed ho trovato che "l’utilizzo di sostanze diserbanti prevede specifiche modalità di esecuzione, relativamente sia alla sicurezza dell’operatore che provvede alla distribuzione sia all’area da sottoporre a trattamento (che andrebbe opportunamente delimitata, in modo da evitare qualunque contaminazione nei confronti di persone non adeguatamente protette o animali) ed in caso di distribuzione in aree di salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano, quali corsi d’acqua o pozzi, dovrebbe essere predisposta ed osservata una opportuna fascia di rispetto (ai sensi dell’art. 94, comma 4°, lettera c) del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.).
Il medesimo codice dell’ambiente, inoltre, pone divieti di scarico sul suolo, sugli strati superficiali del sottosuolo, nelle acque sotterranee e nelle acque superficiali (artt. 103 – 105 d.lgs. 152/2006 e s.m.i.) e prevede sanzioni amministrative e penali nei confronti di chi violi le indicate prescrizioni (art. 133 e 137 del d.lgs. 152/2006 e s.m.i.)" .
giovedì 4 ottobre 2012
Calabria, nasce Fimmina tv: “Un messaggio di speranza oltre la criminalità”
Debutta sul canale 684 del digitale terrestre, la tv diretta da Raffaella Rinaldis, giornalista 38enne, con base a Roccella. Composta da 15 croniste dai 22 ai 40 anni, "non parlerà solo di donne, ma di lavoro, ambiente e storie locali". Obiettivo? "Creare coscienza civile"
E’ nata ed è “fimmina”, nel senso più bello del termine. E’ una donna vera che parla di lavoro, pari opportunità, cronaca e costume. Si chiama Fimmina Tv, è la prima emittente locale calabrese in rosa e debutta il primo settembre sul canale 684 del digitale terrestre. A dirigerla c’è Raffaella Rinaldis, 38 anni, giornalista, per anni cronista di nera e giudiziaria nella Locride. “Un lavoro bello, ma complesso, soprattutto nella nostra realtà – racconta a Ilfattoquotidiano.it – Per questo ho fondato anche Eurokom, un’associazione di comunicazione europea che si occupa di politiche comunitarie, bandi e incentivi per la realizzazione di nuovi progetti. Tramite questa esperienza ho visto i ragazzi che andavano all’estero tornare con nuovi stimoli e idee”. “Volevo raccontare le storie di chi ce l’aveva fatta – prosegue – far vedere come, in una terra spesso ricordata solo per la criminalità organizzata, esistano tante realtà positive e lanciare messaggi di speranza soprattutto alle donne, che qui fanno ancora molta fatica. La disoccupazione femminile tocca punte del 70 percento, mancano i servizi, le strutture. Da noi, per esempio, una nuotatrice con il talento di Federica Pellegrini farebbe fatica a emergere perché non ci sono le strutture adatte per farla allenare”.
Raffaella decide così di inventare un canale che racconti tutto quello che accade nel territorio: approfondendo i fatti, denunciando quello che non va e dando spazio alle storie che, spesso, rimangono a margine. L’impresa, soprattutto in un momento di crisi, non è facile. “Ottenere prestiti dalle banche ormai è quasi impossibile, ho messo in piedi la tv con i miei risparmi. Ora spero nella raccolta pubblicitaria delle aziende locali, vogliamo rimanere indipendenti”, aggiunge.
Raffaella Rinaldis, fondatrice di Fimmina tv |
La squadra di Fimmina Tv è composta da 15 giornaliste dai 22 ai 40 anni, ma anche gli uomini danno una mano. Ci sono tecnici, registi, montatori e un cronista, Antonio Falcone, che si o
ccupa soprattutto di cinema e cultura. Il piccolo studio si trova a Roccella, uno dei 42 comuni della regione della Locride.
A dare il via alla programmazione sarà una sintesi del raduno nazionale, tenutosi a giugno proprio in Calabria, del movimento “Se non ora quando?”. “Ma non parleremo solo di donne – puntualizza Raffaella – Non siamo femministe, ma giornaliste. Racconteremo la cronaca locale, ci concentreremo sui temi del lavoro e dell’ambiente. Uno dei nostri obiettivi è creare una coscienza civile. Vogliamo essere una tv di servizio, indicare la via e gli strumenti per realizzarsi. Guarderemo, ovviamente, anche a quello che accade nel mondo, abbiamo realizzato uno speciale sulle donne della primavera araba”.
mercoledì 3 ottobre 2012
IN BOCCA AL LUPO O IN PASTO AI LUPI?
In risposta all'intervento dell'amico Antonio La Palerma.
Sono doverose da parte mia due parole in merito alla tua scelta: se veramente questo è quello che vuoi ti auguro un “in bocca al lupo” ... perché è proprio in pasto ai lupi che sei andato a finire! Ricordati queste parole: da qui a poco tempo questo blog, ch’è stato l'unico mezzo d'informazione non di parte per i cittadini roccellesi in questi ultimi tempi, e che ti ha contraddistinto come persona seria, rispettosa e interessata ai tuoi compaesani, che tutti noi abbiamo apprezzato per la sua sincerità, non ci sarà più.
Si perché ho imparato a mie spese che la politica prima ti assorbe come una spugna e poi ti strizza per bene.
Tu sei stato una persona scomoda in quanto una voce fuori dal coro. Ora sarai anche tu uno dei tanti … “signora mi votati? Ca vi conzu a strata!”.
Spero comunque con tutto il cuore di sbagliarmi. Un’ abbraccio affettuoso.
Antonio La Palerma.
Caro Antonio, la tua può essere un’ipotesi che si potrebbe verificare anche se, naturalmente, neanch’io mi auguro che accada.
Quando qualche anno fa ho fondato con altre persone l’associazione “Roccella in movimento” sono partito con tanti buoni propositi ed entusiasmo ma un mio amico fraterno, come lo hai fatto tu adesso, mi ha predetto che non sarebbe durata molto…ed ha indovinato!
Chi mi conosce sa bene che il mio punto fermo è la condivisione delle idee. Io sono pronto a rispettare, contribuire e sacrificarmi per portare avanti le idee che fanno parte di un progetto, a costo 'però che dentro ci siano anche le mie idee che, come detto in precedenza, sono, principalmente, sostenere in ogni modo le persone più svantaggiate del nostro paese e la seria costruzione di un progetto turistico produttivo, con la partecipazione, l’esperienza e le idee dei roccellesi che vogliono dare un contributo per il proprio paese, per la sua valorizzazione (e qui il lavoro non manca visto che occorre far conciliare: mezzi di comunicazione, servizi turistici, accoglienza, promozione, itinerari, manifestazioni, ambiente, valorizzazione attività produttive e prodotti tipici, ecc.) con l’obiettivo di allungare il più possibile la stagione con pacchetti e promozioni anche per un turismo internazionale.
Il tutto parte dalla piena consapevolezza di avere un territorio dalle grandi potenzialità (naturalistica, storica, culturale, enogastronomica), ma che non viene sfruttato neanche in minima parte di quanto invece si potrebbe.
E tutto questo indipendentemente dall’esito delle prossime elezioni amministrative, perché il progetto deve iniziare a prendere piede adesso, e adesso occorre iniziare a rendere partecipi i roccellesi che hanno dentro il loro cuore e spirito qualcosa da dare per il proprio paese.
martedì 2 ottobre 2012
UN'OCCASIONE PERSA PER LE CONFRATERNITE DELLA DIOCESI
Davvero un peccato per la poca partecipazione al 14° Raduno Diocesano delle Confraternite che si è tenuto Domenica 30 settembre nell'accogliente cornice montana di Ciminà.
Eppure alla vigilia c'era stata l'esortazione da parte del presidente diocesano delle Confraternite, il dr. Vito Crinò, con l'invito esplicito alle numerose Confraternite presenti sul territorio (una, a volte due, Confraternite per paese) di partecipare numerosi per una giornata di Festa, di confronto e condivisione.
Ed invece pochissime sono state le adesioni, ed è stato un vero peccato perchè chi ci è stato ha vissuto una giornata di grande fraternità, ricca di momenti di riflessione, esempi da attingere e mettere in pratica nelle nostre famiglie, nella società, nella vita di tutti i giorni.
Messaggi lanciati da autorevoli relatori che hanno saputo comunicare "La parola di Dio nel cammino di fede" attraverso dei passaggi del Vangelo che bene si applicano nella nostra vita, spiegati con sapienza e trasporto da Madre Mirella Muia, eremita dell'eremo di Monserrato - Gerace (durante la sua relazione la chiesa è stata immersa in un impressionante silenzio di riflessione, culminato poi con un lunghissimo applauso di riconoscenza!), e dal giovane parroco di Caulonia Don Fabrizio Cotardo. Mentre una eccezionale esperienza di vita immersa tra la professione di medico e la fermezza della Fede è stata data dal Dr. Antonio Blefari del reparto anestesia e rianimazione dell'ospedale Civile di Locri.
Ed ancora gli interventi di Antonio Pontoriero, coordinatore regionale delle Confraternite, Don Giuseppe Barbaro, assistente spirituale dell'Unione Diocesana Confraternite Locri- Gerace, oltre che del parroco di Ciminà Don Domenico Tropiano e del Dr. Crinò che si sono soffermati sull'importanza delle Confraternite sul territorio come associazioni laiche che operano a stretto contatto con le parrocchie, anche se in qualche caso manca la dovuta formazione, e spesso la Confraternita si identifica soltanto come un'associazione che si occupa dell'organizzazione delle feste.
Incisivi anche gli interventi del sindaco di Ciminà Domenico Polifroni e dell'unica consigliere provinciale di Reggio Calabria donna, la dr.ssa Alessandra Maria Polimeno, di recente nomina nella Consulta "Pari Opportunità" dell'Unione delle Province d'Italia.
E naturalmente non è mancata l'intensa testimonianza di Padre Francesco Carlino, mariologo della Chiesa Matrice di Roccella, che, con le sue infinite citazioni, ha rilasciato una grande lezione teologica basata sul perdono e sull'invito a leggere e riflettere sul contenuto delle Sacre Scritture prima di dare giudizi sugli altri e sugli Organi della Chiesa.
E su questa linea si è intrattenuto pure Monsignor Morosini nell'Omelia esortando le persone cristiane di qualsiasi ordine di stare vicini agli Organi Ecclesiastici, difendere e reagire quando si parla per luoghi comuni o si fa troppa demagogia, specie gli organi di stampa; un invito a reagire con la denuncia quando veniamo a conoscenza che persone malavitose si vogliono infiltrare nelle nostre aggregazioni che hanno una storia lunga 150 anni e che sono simbolo e messaggeri di fraternità.
Al termine della S. Messa, il sindaco, la Confraternita dell'Immacolata e la Proloco di Ciminà hanno offerto a tutti i partecipanti un gustoso e ricco ristoro con pietanze e dolci fatti in casa, oltre che un rinfresco con "di tutto e di più".
In chiusura, nel pomeriggio, si è tenuto il "Cammino di fraternità", ossia la sfilata delle Confraternite con gli abiti tradizionali e i gonfaloni.
L'Arciconfraternita di San Giuseppe di Roccella, con a capo il priore Luigi Cotrona, è stata una delle poche ben rappresentata con tanti confratelli e consorelle presenti al raduno.
Un'occasione persa per chi non c'è stato, e un'intensa giornata ricca di contenuti che rimarrà sicuramente nella mente e nel cuore di tutti i partecipanti chè hanno potuto veramente saggiare lezioni di intensa cultura teologica e di umanità che, seppur non sono stato bravo qui a sintetizzare, hanno avuto la capacità di trasformare animo e spirito.
Eppure alla vigilia c'era stata l'esortazione da parte del presidente diocesano delle Confraternite, il dr. Vito Crinò, con l'invito esplicito alle numerose Confraternite presenti sul territorio (una, a volte due, Confraternite per paese) di partecipare numerosi per una giornata di Festa, di confronto e condivisione.
Ed invece pochissime sono state le adesioni, ed è stato un vero peccato perchè chi ci è stato ha vissuto una giornata di grande fraternità, ricca di momenti di riflessione, esempi da attingere e mettere in pratica nelle nostre famiglie, nella società, nella vita di tutti i giorni.
Messaggi lanciati da autorevoli relatori che hanno saputo comunicare "La parola di Dio nel cammino di fede" attraverso dei passaggi del Vangelo che bene si applicano nella nostra vita, spiegati con sapienza e trasporto da Madre Mirella Muia, eremita dell'eremo di Monserrato - Gerace (durante la sua relazione la chiesa è stata immersa in un impressionante silenzio di riflessione, culminato poi con un lunghissimo applauso di riconoscenza!), e dal giovane parroco di Caulonia Don Fabrizio Cotardo. Mentre una eccezionale esperienza di vita immersa tra la professione di medico e la fermezza della Fede è stata data dal Dr. Antonio Blefari del reparto anestesia e rianimazione dell'ospedale Civile di Locri.
Ed ancora gli interventi di Antonio Pontoriero, coordinatore regionale delle Confraternite, Don Giuseppe Barbaro, assistente spirituale dell'Unione Diocesana Confraternite Locri- Gerace, oltre che del parroco di Ciminà Don Domenico Tropiano e del Dr. Crinò che si sono soffermati sull'importanza delle Confraternite sul territorio come associazioni laiche che operano a stretto contatto con le parrocchie, anche se in qualche caso manca la dovuta formazione, e spesso la Confraternita si identifica soltanto come un'associazione che si occupa dell'organizzazione delle feste.
Incisivi anche gli interventi del sindaco di Ciminà Domenico Polifroni e dell'unica consigliere provinciale di Reggio Calabria donna, la dr.ssa Alessandra Maria Polimeno, di recente nomina nella Consulta "Pari Opportunità" dell'Unione delle Province d'Italia.
E naturalmente non è mancata l'intensa testimonianza di Padre Francesco Carlino, mariologo della Chiesa Matrice di Roccella, che, con le sue infinite citazioni, ha rilasciato una grande lezione teologica basata sul perdono e sull'invito a leggere e riflettere sul contenuto delle Sacre Scritture prima di dare giudizi sugli altri e sugli Organi della Chiesa.
E su questa linea si è intrattenuto pure Monsignor Morosini nell'Omelia esortando le persone cristiane di qualsiasi ordine di stare vicini agli Organi Ecclesiastici, difendere e reagire quando si parla per luoghi comuni o si fa troppa demagogia, specie gli organi di stampa; un invito a reagire con la denuncia quando veniamo a conoscenza che persone malavitose si vogliono infiltrare nelle nostre aggregazioni che hanno una storia lunga 150 anni e che sono simbolo e messaggeri di fraternità.
Al termine della S. Messa, il sindaco, la Confraternita dell'Immacolata e la Proloco di Ciminà hanno offerto a tutti i partecipanti un gustoso e ricco ristoro con pietanze e dolci fatti in casa, oltre che un rinfresco con "di tutto e di più".
In chiusura, nel pomeriggio, si è tenuto il "Cammino di fraternità", ossia la sfilata delle Confraternite con gli abiti tradizionali e i gonfaloni.
L'Arciconfraternita di San Giuseppe di Roccella, con a capo il priore Luigi Cotrona, è stata una delle poche ben rappresentata con tanti confratelli e consorelle presenti al raduno.
Un'occasione persa per chi non c'è stato, e un'intensa giornata ricca di contenuti che rimarrà sicuramente nella mente e nel cuore di tutti i partecipanti chè hanno potuto veramente saggiare lezioni di intensa cultura teologica e di umanità che, seppur non sono stato bravo qui a sintetizzare, hanno avuto la capacità di trasformare animo e spirito.
domenica 30 settembre 2012
SOGNANDO IL "GIARDINO DELLE MERAVIGLIE"
di Domenico Spanò Fonte: http://www.radiocivetta.eu/
Come un sogno di una notte, non di mezza, (di shakespeariana memoria) ma di fine estate, il 31 Agosto 2012 si è tenuto un importante convegno intitolato: “ Vitigni autoctoni della Calabria - una risorsa per il nostro territorio”. L’evento organizzato dalle Cantine Lavorata, si è svolto nella suggestiva location della Piazza antistante il Santuario di Maria S.S. delle Grazie in Roccella Jonica, incastonata tra i costoni rocciosi color ocra su cui vi regna sovrano nelle prossimità il Castello costruito dagli Angioini, simbolo incontrastato della cittadina marina.
A presenziare il convegno da protagonisti: Il Dott. Giacomo Giovinazzo - Direttore Capo Promozione Prodotti Agro alimentari della Regione Calabria ;
il Senatore Sisinio Zito – Vice Sindaco del Comune di Roccella Jonica e Presidente dell’Associazione Cultura Jonica;
Danilo Lavorata – Imprenditore vinicolo e moderatore della serata che ha offerto la degustazione dei vini prodotti dalle Cantine Lavorata ed esportati in tutto il mondo;
Prof.Orlando Sculli – Docente, Membro dell’Associazione Patriarchi della Natura ed Esperto di Agronomia e Viticultura della Calabria.
In questa piacevole serata si è parlato molto di sogni, ma proprio di sogni importanti e della possibilità che alcune volte i sogni possono divenire realtà se alla base vi sono fondamenta solide di credibilità, convinzione e duro lavoro.
ll Prof. Orlando Sculli ha esposto e messo in visione ai numerosi partecipanti al convegno ben 150 tipologie di Uve Autoctone della Calabria ricavate dal Parco della Biodiversità di Ferruzzano, nel quale sono state riprodotte viti provenienti da tutta l’area Grecanica con svariati e rari esemplari tra i quali: lo Zibibbo rosso di Caulonia, la Corniola-la Malvasia e la Insolia di Ferruzzano, la Ruggine di Brancaleone, la Prunesta longuta di Molochio, l’Occhio di gatto di S.Giovanni, il Greco ed il Mantonico di Bianco, la Pedilonga di Gerace, la Nigrazza di Palizzi, l’Aglianica nera di Planura, Il Cuore di cane di Melito P.S., la Virdità di prunara di Molochio e così via; tutte rarità e prelibatezze della fruttuosa terra Calabra, gelosamente coltivate e curate con la massima dedizione e attenzione dal Prof.Sculli in persona.
Proprio da qui da questo “Parco casareccio” nasce l’idea e l’esigenza di creare una sorta di Giardino delle Meraviglie che potesse raccogliere, riprodurre e catalogare tutte le diversità vinicole e non del territorio Calabro, definendo così una sorta di Banca del Genoplasma dove poter conservare in vivo ed in vitro tutto il patrimonio delle specie vegetali vinicole ed agro - alimentari della Calabria.
L’attenzione del dibattito durante il convegno, tra i membri invitati, si è snodato e sviluppato sulla possibilità di realizzare assolutamente e, forse come giusto che sia, questo Giardino delle Meraviglie nei terreni di uno dei comuni della Calabria, dove le proprietà del terreno stesso ed il clima favorirebbero lo sviluppo spontaneo e biologico delle varie specie riprodotte e conservate con cura.
Il Prof. Sculli ha esposto chiaramente e con enfasi questo progetto, questo sogno comune, le motivazioni e l’importanza, la credibilità , evidenziando però non poche perplessità e difficoltà a realizzarlo appunto in territorio Calabro, poiché sono molteplici le problematiche e le situazioni poco favorevoli dal punto di vista economico, organizzativo, burocratico, nonché sin ora una certa indifferenza e staticità da parte delle Istituzioni interpellate a livello Comunale, Provinciale e Regionale.
Come un sogno di una notte, non di mezza, (di shakespeariana memoria) ma di fine estate, il 31 Agosto 2012 si è tenuto un importante convegno intitolato: “ Vitigni autoctoni della Calabria - una risorsa per il nostro territorio”. L’evento organizzato dalle Cantine Lavorata, si è svolto nella suggestiva location della Piazza antistante il Santuario di Maria S.S. delle Grazie in Roccella Jonica, incastonata tra i costoni rocciosi color ocra su cui vi regna sovrano nelle prossimità il Castello costruito dagli Angioini, simbolo incontrastato della cittadina marina.
A presenziare il convegno da protagonisti: Il Dott. Giacomo Giovinazzo - Direttore Capo Promozione Prodotti Agro alimentari della Regione Calabria ;
il Senatore Sisinio Zito – Vice Sindaco del Comune di Roccella Jonica e Presidente dell’Associazione Cultura Jonica;
Danilo Lavorata – Imprenditore vinicolo e moderatore della serata che ha offerto la degustazione dei vini prodotti dalle Cantine Lavorata ed esportati in tutto il mondo;
Prof.Orlando Sculli – Docente, Membro dell’Associazione Patriarchi della Natura ed Esperto di Agronomia e Viticultura della Calabria.
In questa piacevole serata si è parlato molto di sogni, ma proprio di sogni importanti e della possibilità che alcune volte i sogni possono divenire realtà se alla base vi sono fondamenta solide di credibilità, convinzione e duro lavoro.
ll Prof. Orlando Sculli ha esposto e messo in visione ai numerosi partecipanti al convegno ben 150 tipologie di Uve Autoctone della Calabria ricavate dal Parco della Biodiversità di Ferruzzano, nel quale sono state riprodotte viti provenienti da tutta l’area Grecanica con svariati e rari esemplari tra i quali: lo Zibibbo rosso di Caulonia, la Corniola-la Malvasia e la Insolia di Ferruzzano, la Ruggine di Brancaleone, la Prunesta longuta di Molochio, l’Occhio di gatto di S.Giovanni, il Greco ed il Mantonico di Bianco, la Pedilonga di Gerace, la Nigrazza di Palizzi, l’Aglianica nera di Planura, Il Cuore di cane di Melito P.S., la Virdità di prunara di Molochio e così via; tutte rarità e prelibatezze della fruttuosa terra Calabra, gelosamente coltivate e curate con la massima dedizione e attenzione dal Prof.Sculli in persona.
Proprio da qui da questo “Parco casareccio” nasce l’idea e l’esigenza di creare una sorta di Giardino delle Meraviglie che potesse raccogliere, riprodurre e catalogare tutte le diversità vinicole e non del territorio Calabro, definendo così una sorta di Banca del Genoplasma dove poter conservare in vivo ed in vitro tutto il patrimonio delle specie vegetali vinicole ed agro - alimentari della Calabria.
L’attenzione del dibattito durante il convegno, tra i membri invitati, si è snodato e sviluppato sulla possibilità di realizzare assolutamente e, forse come giusto che sia, questo Giardino delle Meraviglie nei terreni di uno dei comuni della Calabria, dove le proprietà del terreno stesso ed il clima favorirebbero lo sviluppo spontaneo e biologico delle varie specie riprodotte e conservate con cura.
Il Prof. Sculli ha esposto chiaramente e con enfasi questo progetto, questo sogno comune, le motivazioni e l’importanza, la credibilità , evidenziando però non poche perplessità e difficoltà a realizzarlo appunto in territorio Calabro, poiché sono molteplici le problematiche e le situazioni poco favorevoli dal punto di vista economico, organizzativo, burocratico, nonché sin ora una certa indifferenza e staticità da parte delle Istituzioni interpellate a livello Comunale, Provinciale e Regionale.
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2 agosto 2020 - 2 agosto 2021: Un anno senza Ludovico
JEU SUGNU CALABRISI - Sigla ufficiale Musica Etnosong 2019 Premio Mia Martini
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ROCCELLA JONICA VISTA DA GERACE
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DUE STRAORDINARI SCATTI DI ANGELO LAGANA'
Un Lungomare così, a Reggio, non si vedeva da tanti tanti anni. Le Frecce Tricolori hanno richiamato in città decine di migliaia di persone da tutte le province calabresi e da gran parte della Sicilia. La via Marina, completamente chiusa al traffico in occasione della seconda “domenica sostenibile”, s’è gremita di circa 100.000 persone che nel pomeriggio hanno assistito incantate allo spettacolo dell’Air Show “Scilla & Cariddi” con l’esibizione delle celebri Frecce Tricolore.
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VINCENZO MILANO CI REGALA L'ECLISSI SOLARE VISTA DAL CASTELLO
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Oggi 20 marzo, nonostante le nuvole, abbiamo potuto assistere, dalle nove e mezza fino alle undici, all'eclissi di sole. Qui da noi il sole, "coperto" dall'ombra della luna, si è oscurato soltanto per il 41%. La prossima eclissi parziale avverrà nel 2026 mentre per avere un'altra eclissi solare totale dovremmo "attendere" fino al 2081.
Questo straordinario evento è stato filmato dal videomaker Vincenzo Milano del Laboratorio DreamLab Studio di Roccella Jonica dalla postazione della Torre di Pizzofalcone. Un video, montato e musicato con grande sapienza, capace di trasmettere un brivido di emozione.
Questo straordinario evento è stato filmato dal videomaker Vincenzo Milano del Laboratorio DreamLab Studio di Roccella Jonica dalla postazione della Torre di Pizzofalcone. Un video, montato e musicato con grande sapienza, capace di trasmettere un brivido di emozione.
FESTIVAL JAZZ: DALLA GRANDE ILLUSIONE ALL'IMPIETOSA REALTA'
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OLTRAGGIO ALLA CITTA'
ECCO PERCHE' POCO PIU' DI UN ANNO FA PESTAVA I PUGNI SUL TAVOLO DEL CONVENTO DEI MINIMI
I VINCITORI DI ROCCELLA ON YOUTUBE
Tre straordinari video sono saliti sul podio in questa 2° edizione del Concorso curato da Mariagrazia Curciarello. Tre video, diversi fra loro, che li accomuna solo la volontà di valorizzare al massimo le risorse naturalistiche di Roccella Jonica, obiettivo riuscito appieno grazie alle idee che hanno sbizzarrito la fantasia degli autori, ma anche del montaggio del video, agli "attori" e agli ambienti.
Meritato primo posto per l'invenzione "Scirobetta" dal nome dei due cortiggiani del re Carafa che nel caldo estivo roccellese ha trovato rinfresco solo con questa speciale bibita a base dei nostri limoni... Simpaticissimi e bravissimi davvero tutti i ragazzini-attori che hanno recitato nel video. Con questo video credo che si mostra per la prima volta l'interno del nostro castello in via di restauro in rete. 10 e lode a Francesco Cappelleri, complimenti vivissimi.
Solo un'idea cosi innovativa poteva battere il vincitore dello scorso anno. Alessandro Neumann, dopo il simpaticissimo "U Pirozzu" con cui ha trionfato nella prima edizione, ha girato il secondo atto che si chiama "U tarantozzu" ed è ancora una volta uno strepitoso successo. Le suggestive immagini dal basso dei passi di taranta, dimostrano l'estro e il talento dell'autore che conferma molti dei protagonisti-attori de "U Pirozzu, che diventano delle vere e proprie macchiette. Non vedo già l'ora di vedere la terza parte il prossimo anno...
Da museo il terzo video classificato girato e montato da due giovani, Antonio Dimasi e Felice Guarneri, con lo zampino dei reperti "storici" fotografici dell'archivio dell'associazione "Roccella com'era". "Fra i ricordi di un passato" è la storia di due bambini che, attraverso stupende immagini del passato di Roccella Jonica che sembrano animarsi grazie agli effetti speciali degli autori, raccontano la vita di 50 anni fa del loro paese e alla fine, oggi, si chiedono... "Chissà come sarà fra 50 anni?" Bellissima colonna sonora e un invito a tutti di guardarlo, agli adulti per fargli rivivere meravigliose emozioni e ricordi e ai giovani per fargli scoprire la semplicità insieme al sorriso genuino che c'era una volta. Da pelle d'oca...
E adesso non ci resta che... ammirarli.
Meritato primo posto per l'invenzione "Scirobetta" dal nome dei due cortiggiani del re Carafa che nel caldo estivo roccellese ha trovato rinfresco solo con questa speciale bibita a base dei nostri limoni... Simpaticissimi e bravissimi davvero tutti i ragazzini-attori che hanno recitato nel video. Con questo video credo che si mostra per la prima volta l'interno del nostro castello in via di restauro in rete. 10 e lode a Francesco Cappelleri, complimenti vivissimi.
Solo un'idea cosi innovativa poteva battere il vincitore dello scorso anno. Alessandro Neumann, dopo il simpaticissimo "U Pirozzu" con cui ha trionfato nella prima edizione, ha girato il secondo atto che si chiama "U tarantozzu" ed è ancora una volta uno strepitoso successo. Le suggestive immagini dal basso dei passi di taranta, dimostrano l'estro e il talento dell'autore che conferma molti dei protagonisti-attori de "U Pirozzu, che diventano delle vere e proprie macchiette. Non vedo già l'ora di vedere la terza parte il prossimo anno...
Da museo il terzo video classificato girato e montato da due giovani, Antonio Dimasi e Felice Guarneri, con lo zampino dei reperti "storici" fotografici dell'archivio dell'associazione "Roccella com'era". "Fra i ricordi di un passato" è la storia di due bambini che, attraverso stupende immagini del passato di Roccella Jonica che sembrano animarsi grazie agli effetti speciali degli autori, raccontano la vita di 50 anni fa del loro paese e alla fine, oggi, si chiedono... "Chissà come sarà fra 50 anni?" Bellissima colonna sonora e un invito a tutti di guardarlo, agli adulti per fargli rivivere meravigliose emozioni e ricordi e ai giovani per fargli scoprire la semplicità insieme al sorriso genuino che c'era una volta. Da pelle d'oca...
E adesso non ci resta che... ammirarli.