Sono fortemente arrabbiato dopo aver appreso la notizia della chiusura della scuola calcio SM Roccella Jonica, una delle associazioni più feconde del nostro paese negli ultimi dieci anni.
Una rabbia dovuta alla consapevolezza di cosa rappresenta la SM a Roccella Jonica e per aver letto i motivi assurdi che hanno indotto la società a dichiarare la cessazione della loro autorevolissima attività sportiva.
Da quanto apprendo siamo di fronte a una decisione drastica e sofferta, quanto però inevitabile, presa dalla scuola calcio SM in seguito a una serie di decisioni e comportamenti adottati dall'asd Roccella (che è sinonimo di Amministrazione comunale) che hanno messo ai margini la SM, limitando e precludendo la loro attività a favore dei tantissimi bambini, adolescenti e giovanissimi del nostro paese.
Siamo di fronte a una situazione dove il marcio ha la meglio sulla parte sana della nostra comunità.
l'Asd Roccella, che dopo la gloriosa gestione Giannitti è gestita dal Comune, ha collezionato solo retrocessioni, ultime posizioni in classifica e salvataggi in extremis; nonostante una gestione allo sbando, si è presa il monopolio del campo sportivo limitando ed escludendo una società sana come la SM che in questi anni ha dimostrato competenza, serietà e professionalità, che ha cresciuto sportivamente centinaia di ragazzi, togliendoli da potenziali altre attività sociali non proprio educative, supplendo pure all'ennesimo handicap del Comune di aver lasciato per vent'anni i plessi scolastici senza palestre e quindi senza la possibilità per i ragazzi di esercitare attività motoria e sportiva all'interno delle discipline scolastiche.
La SM ha cresciuto i nostri figli senza un euro di aiuti economici e con il supporto, la soddisfazione e la gratitudine di decine e decine di famiglie roccellesi.
Siamo di fronte a l'ennesimo esempio di un Comune in caduta libera, che non sa dialogare, non sa fare scelte nell'interesse del paese e dei roccellesi, e in questo caso a favore dei nostri giovani, usa un atteggiamento autoritario ed arrogante, con scelte completamente sbagliate che stanno portando al declino economico, sociale e morale della nostra Comunità.
Mi auguro che la decisione di chiudere la Scuola Calcio SM Roccella non sia definitiva, che il dialogo e il buon senso possa prevalere e si trovi un accordo che consenta alla SM di ripartire con tutte le sue categorie (dai primi calci (bambini 4/5anni) fino ai giovanissimi/juniores, (ragazzi fino ai 18 anni) e ridare alle famiglie roccellesi una nuova stagione educativa e sportiva per i loro figli.
Roccella non merita questo decadimento, questo subire in silenzio le decisioni capestro di un regime che crea un disastro dietro l'altro.
Decisioni che possono causare conseguenze molto gravi per il futuro della nostra cittadina, sia per la crescita delle persone e sia per lo sviluppo del paese.
Bisogna tutti avere il coraggio di reagire e dire le cose come stanno veramente, così come ha fatto la SM, affinché l'opera di cambiamento cominci e si consolidi, affinché anche Roccella diventi un paese normale, che fa le cose per il bene collettivo con serietà e giudizio, ed emargini ogni operazione autoreferenziale e distruttiva dell'attuale classe politica del paese.
Sono perfettamente d'accordo con Te caro Nicola! Questa è l'ultima chicca di questa amministrazione e la prima di questo triste autunno che si avvicina dopo una tristissima gestione dell'estate a Roccella. È inutile fare proclami autoreferenziali sul successo dell'estate Roccellese. Mentre in altre località, anche Calabresi, l'estate continua con presenze di turisti, anche stranieri, provate a girare di sera, ma anche di giorno, per le vie di Roccella. Un silenzio e una tristezza infinite. Paese turistico.... boh! Ora anche la chiusura della Scuola Calcio. Ma i nostri Figli dove devono andare per fare un pò di sport? Nei paesi viciniori? Ma questi amministratori lo capiscono che così facendo stanno tarpando le ali ai nostri ragazzi e conseguentemente al futuro dei giovani Roccellesi? Ma tanto che importa loro! Con le loro posizioni sociali possono permettersi di mandarli in palestra, di farli crescere bene, e poi mandarli all'università in sedi prestigiose quali Roma, Milano Bologna, Pisa, etc... Noi comuni cittadini che ci spacchiamo la schiena e la mani con il nostro lavoro, e fatichiamo ad arrivare alla fine del mese, possiamo solo sperare che la sorte ci riservi un futuro migliore, perché da queste persone avide e non altruiste non riceviamo nulla. Vorremmo solo garantire un futuro, ma anche un presente, degno ai nostri Figli. Chiediamo troppo? Ma questa classe "dirigente" ha i piedi per terra oppure vive sulla luna? I proclami fatti l'altra sera in largo Colonne, alla manifestazione sponsorizzata dal comune e mi auguro non pagata con i soldi delle nostre tasse, fatti da personaggi che dicono di provenire dal basso, ma che poi hanno ricoperto incarichi che gli hanno fatto venire, come diciamo noi, "i grassi al cuore", e che si sono subito adattati al triste andazzo delle raccomandazioni (vedasi incarichi dirigenziali conferiti a persone sprovviste di titoli idonei, alias Laurea), non incantano più nessuno. Cosa faranno questi personaggi e i loro accoliti per Roccella? Staremo a vedere! La fiducia oramai è a tempo. Noi siamo qua!
RispondiEliminaEcco Nicola, ancora una dimostrazione della leggerezza di questa amministrazione! Ma perché questi signori non si mettono una mano sulla coscienza e cominciano a fare un Mea culpa? Non è per parlare sempre negativamente ma vengono fuori tante di quelle storture e di incapacità che uno vorrebbe svegliarsi un giorno e rendersi conto che si trattava solo di un sogno. Purtroppo no, i nostri figli rischiano di non avere un’importante attività sportiva ed invece l’ amministrazione si preoccupa di proporre Roccella come paese che chiede di ospitare il passaggio del Giro d’Italia! Ma basta con queste vetrine inutili che non portano a nulla lasciando il tempo che trovano! Non abbiamo vetrine di negozi sul corso, vetrine che farebbero solo bene alla gente e al commercio locale. Roccella è arenata come il suo porto e nessuno si preoccupa seriamente. È tempo del letargo, le luci non sono importanti per i Roccellesi. Quello che è rimasto è stato speso per la festa dell’unità che è servita agli autoelogi di questi signori mentre un’ altra realtà importante per i nostri giovani si sta spegnendo.
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