Sapevo che le sue condizioni di salute non erano buone e la situazione, con il passare del tempo, si stava sempre più complicando.
Oggi accolgo, con infinita tristezza, la notizia che ci ha lasciato il caro amico Giuseppe Ierinò (conosciuto da tutti come Peppe Scialè).
Una persona piena di vitalità, forza d'animo, un guerriero anche quando ha scoperto della sua malattia. Non si è mai arreso ed ha sempre manifestato il suo grande cuore verso gli altri, verso gli amici a cui voleva bene, verso la famiglia e gli adorati nipoti.
Instancabile lavoratore, amava stare a contatto con la natura, il suo curatissimo orto in contrada Lacchi era il suo Paradiso. Andava fiero di ciò che coltivava, frutti che condivideva con i tanti amici che lo andavano a trovare. E amava anche andare in montagna specie nel periodo della raccolta dei funghi.
Gli piaceva tanto condividere con le persone storie ed esperienze, che raccontava con grande enfasi e trasporto.
Negli anni scorsi ha manifestato tutta la sua simpatia e il suo garbo come comunicatore attraverso alcune commedie teatrali in dialetto con la compagnia dell'ATRJ.
Famosissime le rote carnevalesche con Peppe Ierinò protagonista nei panni della signorina o del monaco.
Ci lascia una persona perbene, stimata da tutti, socievole, la sua presenza trasmetteva sempre allegria e buon umore in ogni compagnia.
Il dispiacere è davvero grande oggi in tutta la comunità roccellese.
Esprimo le mie più sincere condoglianze alla moglie Pina, ai figli Nicola e Francesco con le rispettive mogli Pina e Marianna, a tutte le sorelle, al fratello e agli adorati nipoti che lo amavano più di ogni cosa.
Ti venga incontro la Vergine Maria, gli Angeli e i Santi, e Nostro Signore ti accolga in Paradiso.
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