Inaugurata con un anno
di ritardo la Scalinata nel rione Croce in sfregio al complesso monumentale di
San Giuseppe
Il 30 aprile, come accade di consueto in periodo
preelettorale, l’amministrazione comunale di Roccella Ionica ha mandato in
scena una delle solite inaugurazioni di “opera pubblica”
Anche questa volta, come, purtroppo, in altre occasioni, il
risultato è veramente indecente.
Ci riferiamo, ovviamente, alla scalinata antistante il
complesso monumentale costituito dal Convento, Chiostro e Chiesa di San
Giuseppe.
Nel mentre i lavori di recupero e restauro del Convento,
Chiostro e Chiesa, beni soggetti a vincolo monumentale, che si sono svolti con
la direzione e vigilanza della Soprintendenza alle Belle Arti, sono stati
eseguiti in conformità ad una corretta logica di recupero e restauro con la
salvaguardia delle caratteristiche del bene su cui si è operato per restituirlo
all’originaria bellezza, non appena usciti dall’area vincolata, gli
amministratori comunali si sono lasciati andare alla loro naturale propensione
per la megalomania e la grandezza, incuranti della circostanza che l’opera
realizzata, più che rispondere ai canoni del bello e del proporzionato, appaia
del tutto sgraziata e totalmente fuori misura.
Il complesso monumentale, realizzato intorno al 1600 per
disposizione di Fabrizio Carafa, è stato il primo insediamento costruito sotto
il castello e si caratterizza per l’inserimento in un contesto urbanistico
minuto costituito dalla presenza di piccole costruzioni, a fronte del quale la
immensa scalinata costituisce un’opera sproporzionata, fuori scala e fuori
contesto del tutto scollegata e addirittura contrapposta e confliggente con
l’ambito architettonico ed urbanistico in cui viene ad inserirsi, oltreché ad
essere del tutto incompatibile con il medesimo per la natura dei materiali
utilizzati.
Non bisogna essere Architetti o Ingegneri per comprendere che
la scalinata realizzata è una vera e propria BRUTTURA che lungi dall’abbellire
il contesto urbanistico-architettonico lo snatura e lo deturpa.
Del resto, i nostri amministratori non sono nuovi a queste
imprese, vogliamo, infatti, ricordare che qualche anno fa i medesimi si sono
resi responsabili dello scempio delle mura del Palazzo Carafa perpetrato con
l’osceno intonaco, peraltro non previsto dal progetto approvato dalla
Soprintendenza alle Belle Arti e dalla predetta Soprintendenza ufficialmente e
formalmente contestato.
Anche stavolta dobbiamo, purtroppo, constatare con amarezza
che dopo che sono stati spesi fiumi di denaro pubblico i risultati non
corrispondono alle attese.
Noi siamo e restiamo convinti che non ci sia più spazio per
le manie di grandezza di un ceto politico autoreferenziale ed arrogante e sia
venuto il momento che i CITTADINI riprendano in mano il destino della Città
ripristinando democrazia, trasparenza e partecipazione.
Associazione politico culturale
“Roccella Bene Comune”
Oltre allo sperpero di denaro pubblico e poco idonea, sia x chi ha delle disabilità e anche x le persone in là con gli anni.
RispondiEliminaAnche questa opera si aggiunge alla lista degli scempi roccellesi, come il parco giochi dei bambini sul lungomare, e tante altre opere che si stanno completando e di cui godremo della BRUTTURA a breve. Spero almeno che queste scalinate non portino la caduta e conseguenti danni a qualcuno, dato la barriera architettonica realizzata, come invece sta succedendo giornalmente nel parco giochi dei bambini. Un plauso a tutti voi amministratori.
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