Il nostro concittadino, Giuseppe Muriale, attivista del Movimento 5 stelle, ha partecipato, martedi scorso, alla seduta alla Camera dei Deputati, sulla votazione del taglio dei parlamentari. Lui stesso ci racconta questa sua indimenticabile giornata.
La giornata dell'8 ottobre 2019, sarà un giorno che difficilmente dimenticherò, sia come cittadino che come Attivista del Movimento cinque stelle.
La mattina trascorsa al lavoro, contando i minuti che mancavano per l'orario di uscita alle ore 12:00, perchè l'orario stabilito per arrivare in tempo all'apertura della votazione era previsto per le 14:00.
Scongiurando anche qualche eventuale imprevisto, che non manca mai nella mia vita, rientro a casa, doccia, giacca e cravatta già annodata e mi tuffo nella metro A direzione Battistini. Sono già le ore 13:00, conto le fermate che mancano per Piazza di Spagna, il tempo sembra essersi fermato, ma all'improvviso sento annunciare "prossima fermata Spagna, uscita lato destro.
Scendo e con passo spedito mi dirigo verso Via dei Condotti, poi Via del Corso, e, finalmente, arrivo a Piazza del Parlamento N. 24.
Sono le ore 13:50, mancano solo 10 minuti all'inizio della seduta. Intanto dentro di me pregavo perché la seduta iniziasse con 15 minuti di ritardo, perché per passare i controlli di sicurezza (metal detector rx, ecc. ecc.) ed essere accreditato per entrare nelle tribune della Camera dei Deputati, ci vogliono circa 20/30 minuti.
Passato il primo controllo, l'usciere, che si stava occupando della mia registrazione, mi dice: "sig.Muriale si accomodi in sala d'attesa, appena il suo permesso sarà pronto potrà andare in tribuna".
Mi dirigo in sala d'attesa, e mi trovo davanti, insieme ad alcuni suoi amici, Martina PD, Fassino, Maria Stella Gelmini; li saluto, e, vagamente, li osservo. Finalmente l'usciere mi viene incontro dicendomi che il mio permesso era pronto: sono le 14:05. Ritiro il permesso, la carta di identità, saluto, ringrazio, e via di corsa al N.25. Entro, saluto, controlli di sicurezza, rx, metal detector, consegno cellulare e borsa, ritiro il pass, e, finalmente, mi dirigo al secondo piano, tribuna H,sono il primo!
Ore 14:15, le mie preghiere sono state ASCOLTATE; la seduta infatti inizia con 15 minuti di ritardo. Mi siedo ed aspetto. Intanto le tribune iniziavano ad affollarsi, e l'usciere raccomandava a tutti noi di non applaudire, non appoggiarsi, di non fare gesti ne di approvazione ne di dissenso.
Intanto osservavo la Camera, come se stessi osservando un opera d'arte; mi trovavo del cuore delle Istituzioni.
Arriva il Presidente della Camera Roberto Fico, il tavolo dei Ministri, arriva Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Vorrei alzarmi, ma il regolamento lo vieta, la seduta ha inizio, via via i Parlamentari si prenotano per esprimere il proprio pensiero sulla votazione finale.
Io fissavo il mio sguardo su Conte, Fico, impassibili, attenti, se devo essere sincero pensavo di ascoltare interventi di grande spessore ma, mentre li sentivo parlare, tra applausi ironici, fischi, gesti di ogni tipo e il Presidente Fico che continuamente interveniva suonando la campanella di richiamo e dicendo al Parlamentare che argomentava di rivolgersi alla Presidenza, sembrava di essere ad un consiglio comunale di basso livello.
L'intervento di Sgarbi, assolutamente fuori luogo e fuori controllo, come sempre, il Presidente Fico che continuava a richiamarlo all'ordine e di non essere volgare, mentre qualcuno ricordava a Sgarbi che non si trovava da Barbara D'Urso, altri deputati, seduti scomposti, entrando ed uscendo dalla Camera come se fossero a casa loro. Il tempo volato in fretta, l'orologio della Camera segnava le 18:00. Il Presidente Fico dichiarava conclusi gli interventi e dava il via libera alla VOTAZIONE.
Dal mio posto in tribuna al secondo piano, riuscivo a vedere i tasti rosso e verde. Sgarbi inchioda per primo sul rosso fisso, il tabellone sembra essere impazzito, una marea di spie verdi iniziano ad accendersi, prima lampeggiano, poi diventano verde fisso, in pochi minuti il Presidente annuncia la chiusura del voto ed annuncia il risultato.
La Camera approva dichiarò chiusa la seduta!
Ma non è andata finita, Il Presidente della Camera legge Il suo discorso dedicato ai 2 agenti di polizia assassinati, tutti si alzano in piedi, anche io e gli altri mi seguono; l'usciere ci dice che sarebbe vietato, ma vista la situazione ci concede di stare in piedi, ma ci vieta di applaudire.
Nel massimo silenzio di tutti i presenti osserviamo un minuto di silenzio, e dopo parte l'applauso.
Una giornata ed un'esperienza ricca di emozioni vissuta da un cittadino, attivista del M5S, che spero, impegni permettendo, che possa ripetere presto.
Nessun commento:
Posta un commento