L’amministrazione uscente per farsi rieleggere usa il tradizionale sistema delle clientele. E’ il mercato della democrazia.
Come mai dietro tutti i lavori comunali tecnici e professionisti sono sempre gli stessi ?
Certo non sarà un caso.
Come non è stato un caso il bando del ristorante tagliato su misura, ristorante del quale è arrivata l’inaugurazione a pochi giorni dalle elezioni.
Ma, si badi bene, anche a pochi giorni dalla discussione della causa contro l’amministrazione del porto, perché quel bando è una vergogna nazionale.
Intanto si tagliano nastri e si fa festa, poi si vedrà. Se andrà male, le elezioni saranno passate.
A Roccella, chi fin qui ha comandato dice che tutto va bene e si fa secondo le regole. Ma quanta ipocrisia... Assenza di servizi, tasse alle stelle, emigrazione di massa e strade disastrate sono sotto gli occhi di tutti. Si fa festa grande per il cantante famoso, ma è pagato da noi roccellesi a caro prezzo. Mentre da un giorno all’altro vengono assunte persone senza la necessaria pubblicità e trasparenza.
E già (ve lo avevamo anticipato) ci sono state nuove assunzioni al Porto delle Grazie, addirittura quattro persone. Dopo dieci anni di attività a ranghi completi, il personale del porto si è raddoppiato di numero all’improvviso e senza motivo.
Ma è raddoppiato anche il fatturato del porto?
Macché, è diminuito e dopo anni di utili, il bilancio oggi è in perdita.
Si può pensare che ci siano nuovi servizi da svolgere. Non è così. Le cose al porto sono peggiorate e di molto.
Sono aumentati solo i disagi e i costi per chi il porto lo vive e lo paga e che vorrebbe almeno i servizi che c’erano fino all’anno scorso, perché quelli sono diminuiti e quelli rimasti costano di più (oltre a un ristorante incredibilmente chiuso per quasi due anni, per la prima volta nella storia).
Tutto questo lo sanno bene i duecento diportisti che hanno inviato una lunga indignata lettera di protesta all’amministratore ma anche al sindaco che, come al solito, si è girato dall’altra parte.
Perché tanta grazia allora? È la campagna elettorale, signori !
Assunzioni fatte nell’ombra, senza pubblicità.
Per due posizioni, un mezzo avvisetto online poco visibile. Per le altre due, tutto in gran segreto, senza l’evidenza pubblica che una società a maggioranza di capitale pubblico ha il dovere di dare.
Alla tv, l’amministratore del porto ha detto di gestire una società privata, non soggetta al controllo analogo del comune di Roccella.
Lo ha detto con tono sicuro, ma o finge bene o non sa di che parla.
Infatti è la stessa persona che, appena arrivata, ha fatto un regolamento per assunzioni, pubblicato sul sito del porto, ispirato ai principi di evidenza pubblica.
Se lo ha fatto, è perché il porto non è una società privata come altre, ma è a controllo pubblico, come noto.
Ma proprio a lui la “commissione comunale per il controllo analogo delle società partecipate" ha deliberato un compenso molto più alto dei suoi predecessori. Ossia, il controllo analogo, per l’amministratore in carica ci sarebbe solo se e quando il comune gli deve dare uno stipendio maggiorato.
Ma tale amministratore e il Comune, insomma, certificano quel che è già noto a tutti ossia che la società è tenuta al rispetto delle regole di evidenza pubblica. È l’ora che di queste mancanze qualcuno ne risponda davanti alle autorità e alla Corte dei conti.
Non ci interessa dare i nomi dei fortunati vincitori alla lotteria comunale, ma resta il fatto che non sono state seguite le vie della trasparenza e del buon andamento previste dalla nostra Costituzione.
Ci smentiscano! Nessun documento sulle procedure svolte è pubblicato online, come stabilisce il suddetto regolamento.
Per trasparenza, chiediamo quindi agli oligarchi di mostrare le carte che hanno portato alla scelta di questi ragazzi e non di altri che certamente non sono loro da meno.
Noi non amiamo raccontare questi fatti ma sentiamo il dovere di farlo, perché il messaggio arrivi a tutti e per avere riscontri ugualmente chiari, trasparenti e puntuali.
D’altronde per i pochissimi che non lo hanno ancora capito, noi roccellesi non siamo tutti uguali. E non lo saremo fino a quando non ci si deciderà ad alzare la testa.
Dopo decenni di monarchia assoluta è tempo di scegliere e di cambiare le cose.
Facciamolo per i nostri ragazzi e per il nostro futuro.